…
…
altre malattie
altre malattie
esantematiche
esantematiche
MORBILLO
MORBILLO
ROSOLIA
ROSOLIA
V
V
a
a
MALATTIA
MALATTIA
MORBILLO
MORBILLO
Malattia infettiva acuta,
Malattia infettiva acuta,
altamente contagiosa e
altamente contagiosa e
diffusiva, caratterizzata da
diffusiva, caratterizzata da
febbre, mucositi ed esantema
febbre, mucositi ed esantema
maculo-papuloso tipico
maculo-papuloso tipico
Morbillo - eziologia
Morbillo - eziologia
•
Famiglia Paramyxoviridae, genere
Morbillivirus
•
Poco resistente nell’ambiente esterno
•
Patogeno solo per l’uomo e le scimmie
antropomorfe
•
Virus a RNA lineare, singola elica, simmetria
elicoidale, dotato di involucro
lipoglicoproteico
•
Noto un solo tipo antigenico
•
Composto da 6 proteine: 3 associate all’RNA e
3 all’involucro
•
Presente faringe, congiuntive, sangue, urine e
in altri tessuti del malato
•
Isolato su colture primarie di rene umano o di
scimmia e coltivato su numerose linee cellulari
Morbillo - epidemiogia
Morbillo - epidemiogia
•
Malattia endemica con riaccensioni
Malattia endemica con riaccensioni
epidemiche ogni 3-4 anni (popolazione
epidemiche ogni 3-4 anni (popolazione
suscettibile ~ 30-40%); diffusa in tutto il
suscettibile ~ 30-40%); diffusa in tutto il
mondo
mondo
•
Incidenza maggiore
Incidenza maggiore
fine inverno - inizio
fine inverno - inizio
primavera
primavera
•
Morbosità massima infanzia
Morbosità massima infanzia
fine prima -
fine prima -
seconda infanzia (età di prima
seconda infanzia (età di prima
socializzazione)
socializzazione)
•
La vaccinazione ha modificato l’epidemiologia
La vaccinazione ha modificato l’epidemiologia
della malattia che si manifesta con piccole
della malattia che si manifesta con piccole
epidemie tra gli adolescenti, qualora non sia
epidemie tra gli adolescenti, qualora non sia
stato somministrato richiamo
stato somministrato richiamo
•
Secondo stime OMS 45 milioni di casi all’anno
Secondo stime OMS 45 milioni di casi all’anno
con ~ 1 milione di morti
con ~ 1 milione di morti
Morbillo - patogenesi
Morbillo - patogenesi
●
Trasmissione inter-umana diretta per
via aerea (gocce di Pflügge)
●
Contagiosità fase prodromica e fino a
~4 giorni dopo l’inizio dell’esantema
Virus penetra le mucose delle vie
respiratorie superiori o la congiuntiva
Replica nei linfonodi regionali dopo 1-
2 giorni viremia e diffusione attraverso
monociti e macrofagi a tutto il tessuto
linfoide ulteriore viremia (5°-6° g) e
diffusione a tutti i tessuti 11° giorno:
inizio dei sintomi prodromici, 14°
giorno: comparsa dell’esantema
Morbillo - anatomia patologica
Morbillo - anatomia patologica
Reperto tipico
Cellule giganti di
Warthin-Finkeldey
presenti nei tessuti
linfo-reticolari di tutto
l’organismo e cellule
giganti epiteliali
presenti nelle lesioni
cutanee e mucose
(respiratorie,
gastroenteriche e
congiuntivali)
●
Decorso in maniera sintomatica nella
quasi totalità dei casi
●
Si può suddividere in 4 fasi o periodi:
1)
Incubazione 9 - 12 giorni,
asintomatico
(in rari casi rash maculare
rash prodromico)
2)
Invasione o Prodromico 3 - 4 giorni
3)
Esantematico 5 - 6 giorni
4)
Risoluzione
Morbillo - clinica
Morbillo - clinica
Periodo di invasione o prodromico
Periodo di invasione o prodromico
(a)
(a)
•
Febbre elevata
; in alcuni casi può diminuire prima
della comparsa dell’esantema per poi risalire
Mucositi
Mucositi
:
rinite, faringite,
laringite, tracheite
(tosse secca e stizzosa),
cherato-congiuntivite
(fotofobia, iperemia,
secrezione); mucositi ai
genitali esterni;
interessamento mucose
dell’apparato gastro-
enterico (Placche Peyer,
appendice).
Congiuntivite
Congiuntivite
Periodo di invasione o prodromico
Periodo di invasione o prodromico
(b)
(b)
• ~
80% dei casi, fine invasione, compare il
tipico enantema “macchie di Köplik”
(mucosa geniena in corrispondenza dei
premolari-molari): piccole papule rosso
vivo con centro biancastro, da pochi
elementi a numerosi che scompaiono
quando l’esantema raggiunge l’acme
Periodo esantematico
Periodo esantematico
Febbre elevata, malessere, cefalea
Febbre elevata, malessere, cefalea
Eruzione maculo-papulosa: inizio regione
Eruzione maculo-papulosa: inizio regione
retro-auricolare e fronte
retro-auricolare e fronte
diffusione, in 2-
diffusione, in 2-
3 gg., al volto, collo, tronco e arti senza
3 gg., al volto, collo, tronco e arti senza
interessamento palmo-plantare.
interessamento palmo-plantare.
Elementi rotondeggianti,
Elementi rotondeggianti,
Ø 5-8 mm,
Ø 5-8 mm,
i
i
primi di colore rosa, poi colore rosso
primi di colore rosa, poi colore rosso
cupo, tendono a confluire (+++ volto e
cupo, tendono a confluire (+++ volto e
torace); cute interposta tra vari elementi
torace); cute interposta tra vari elementi
normale
normale
±
±
linfoadenopatia e splenomegalia
linfoadenopatia e splenomegalia
Morbillo: esantema
(particolare)
Morbillo: esantema
Periodo della risoluzione
Periodo della risoluzione
5-6 giorni dopo l’inizio dell’esantema
5-6 giorni dopo l’inizio dell’esantema
caduta della febbre per lisi
caduta della febbre per lisi
Migliorano le condizioni generali
Migliorano le condizioni generali
Attenuazione dell’eruzione con
Attenuazione dell’eruzione con
progressione cranio-caudale fino alla
progressione cranio-caudale fino alla
scomparsa
scomparsa
Segue fine
Segue fine
desquamazione
desquamazione
furfuracea
furfuracea
che non interessa le mani
che non interessa le mani
e i piedi
e i piedi
Morbillo - forme cliniche
Morbillo - forme cliniche
Morbillo emorragico
Morbillo emorragico
,
,
spesso associata
spesso associata
encefalite
encefalite
Morbillo ipertossico
Morbillo ipertossico
: pazienti con deficit
: pazienti con deficit
ICM congeniti o acquisiti, soggetti defedati,
ICM congeniti o acquisiti, soggetti defedati,
ipoalimentati
ipoalimentati
(spesso associata encefalite)
(spesso associata encefalite)
Forme attenuate
Forme attenuate
: soggetti vaccinati da
: soggetti vaccinati da
diverso tempo
diverso tempo
•
Infezione in gravidanza
Infezione in gravidanza
:
:
•
non sembra causare malformazioni, può
non sembra causare malformazioni, può
provocare aborto; l’infezione nel III°
provocare aborto; l’infezione nel III°
trimestre è più grave, con elevato tasso
trimestre è più grave, con elevato tasso
di mortalità
di mortalità
Morbillo – complicanze
Morbillo – complicanze
(a)
Infezioni batteriche: otite, mastoidite,
Infezioni batteriche: otite, mastoidite,
polmonite, meningite
polmonite, meningite
Bronchiolite e polmonite virale
Bronchiolite e polmonite virale
Piastrinopenia
Piastrinopenia
Cheratocongiuntivite persistente
Cheratocongiuntivite persistente
Appendicite
Appendicite
Miocardite
Miocardite
•
In convalescenza negativizzazione
In convalescenza negativizzazione
della Mantoux e riattivazione TBC
della Mantoux e riattivazione TBC
Morbillo – complicanze
Morbillo – complicanze
(b)
●
Nevrassite (encefalo-mielite)
:
:
0,1-0,2% dei casi, forma demielinizzante a
0,1-0,2% dei casi, forma demielinizzante a
patogenesi immuno-allergica, tra il 1° ed il
patogenesi immuno-allergica, tra il 1° ed il
7° giorno dall’esantema; fino al 10-15% di
7° giorno dall’esantema; fino al 10-15% di
letalità, 1/3 dei casi con esiti permanenti
letalità, 1/3 dei casi con esiti permanenti
●
Panencefalite sclerosante subacuta
Panencefalite sclerosante subacuta
(SSPE)
(SSPE)
:
:
●
Infezione virale persistente del SN,
Infezione virale persistente del SN,
insorge a distanza di 5-10 anni, in pazienti
insorge a distanza di 5-10 anni, in pazienti
con morbillo contratto nei primi 2 anni di
con morbillo contratto nei primi 2 anni di
vita; incidenza bassa (1/1-2 milioni di casi)
vita; incidenza bassa (1/1-2 milioni di casi)
Morbillo – diagnosi e terapia
Morbillo – diagnosi e terapia
Diagnosi
Diagnosi
Macchie di Köplick, periodo di invasione
con mucositi
Laboratorio: leucopenia con neutropenia
Diagnosi sierologica
Risposta anticorpale IgM-specifica o
aumento del titolo delle IgG di 4 volte
nella fase di convalescenza
•
Terapia
Terapia
•
Riposo, trattamento sintomatico,
Riposo, trattamento sintomatico,
prevenzione delle complicanze
prevenzione delle complicanze
•
Steroidi nelle complicanze del SN e in
Steroidi nelle complicanze del SN e in
quelle polmonari
quelle polmonari
Morbillo – profilassi
Morbillo – profilassi
•
Profilassi passiva
Profilassi passiva
:
:
–
Somministrazione entro 72 ore
Somministrazione entro 72 ore
dall’esposizione di
dall’esposizione di
Ig normali
Ig normali
, 0.2-0.3
, 0.2-0.3
ml/kg; oppure
ml/kg; oppure
Ig specifiche
Ig specifiche
, 250-750 U.
, 250-750 U.
Efficacia fino a 3 settimane dalla
Efficacia fino a 3 settimane dalla
somministrazione.
somministrazione.
•
Profilassi attiva
Profilassi attiva
:
:
–
Vaccino vivo attenuato
Vaccino vivo attenuato
al 15° mese e
al 15° mese e
all’ingresso nella scuola. Efficacia > 95%.
all’ingresso nella scuola. Efficacia > 95%.
–
Controindicazioni : donne in gravidanza e
Controindicazioni : donne in gravidanza e
persone con deficit CMI; vaccinazione
persone con deficit CMI; vaccinazione
raccomandata in bambini HIV+
raccomandata in bambini HIV+
asintomatici se CD4 >500/mmc
asintomatici se CD4 >500/mmc
ROSOLIA
ROSOLIA
Malattia infettiva moderatamente
contagiosa, ad eziologia virale, ad
andamento generalmente benigno,
caratterizzata da esantema maculo
papulare, linfoadenoapatie
retronucali, retroauricolari e
cervicali posteriori. Se contratta in
gravidanza può determinare
malformazioni fetali e gravi
complicanze anche letali
Rosolia - eziologia
Rosolia - eziologia
•
Famiglia Togaviridae, genere Rubivirus
•
Virus a RNA, singola elica positiva con
involucro. Composto da 3 polipeptidi
strutturali (cui corrispondono 2
antigeni, uno emoagglutinante e uno
fissante il complemento)
•
Si coltiva su vari tipi di cellule, in alcune
provoca un fenomeno di interferenza
con altri virus
Rosolia - epidemiologia
Rosolia - epidemiologia
• Malattia endemica con episodi epidemici ogni 5-
10 anni
• Incidenza maggiore nei mesi invernali e
primaverili.
• Conferisce immunità quasi sempre permanente
• Il virus è eliminato con le secrezioni rino-faringee
e penetra nell’ospite attraverso le mucose delle
vie aeree superiori e la congiuntiva
• Sembrano necessari contatti stretti e prolungati.
• Contagiosità massima 5 giorni prima e 5 giorni
dopo la comparsa dell’esantema
• Maggiormente interessati bambini 6-10 aa, ma
anche adulti
Rosolia - epidemiologia
Rosolia - epidemiologia
•
Penetrazione del virus
•
Replica nelle cellule della mucosa delle
vie respiratorie superiori e nei linfonodi
cervicali
•
Viremia (6-7 giorni prima dell’esantema)
•
Localizzazione alla cute e alle altre
stazioni linfonodali
•
Viremia cessa con l’inizio dell’esantema.
•
Il virus è isolabile dalle secrezioni
respiratorie fino a 7-14 giorni dopo
l’inizio dell’esantema
(talora più a lungo)
Rosolia – clinica
Rosolia – clinica
1)
Periodo di incubazione
incubazione
: 12-23 giorni
2)
Periodo di invasione
invasione
: generalmente
assente nel bambino; nel giovane e adulto
si può avere per 2-3 gg anoressia, cefalea,
febbricola, lievi mucositi e linfoadenopatie
retronucali, retroauricolari e cervicali
posteriori che persisteranno per 1-2 sett.
3)
Periodo esantematico
esantematico
: comparsa di rash
4)
Periodo di risoluzione
risoluzione
: regressione
dell’esantema in senso cranio-caudale,
senza desquamazione; lenta risoluzione
della linfoadenopatia
Durata malattia: 4-5 gg bambino, 8-15
adulto
Rosolia – periodo esantematico
Rosolia – periodo esantematico
L’eruzione è in genere associata a
febbre moderata e congiuntivite
Elementi maculo-papulari, Ø 3-4 mm, di
colorito roseo, che dal volto-collo si
diffondono al tronco e agli arti;
scompaiono alla digito-pressione, sono
abbastanza distanziati tra loro.
Enantema rosso cupo-petecchiale al
palato ed ugola (segno di Forcheimer)
Linfoadenopatia retronucale,
retroauricolare, cervicale posteriore
(dolorabile nell’adulto)
Modesta splenomegalia
Rosolia – esantema
Rosolia – esantema
Rosolia Rosolia – complicanze
Rosolia Rosolia – complicanze
•
Artrite
Artrite
: rara nel bambino e nel giovane,
presente nel 30% delle donne adulte.
Isolamento del virus dal liquido articolare.
Risoluzione in pochi giorni ma talora persiste
per settimane
•
Encefalite
Encefalite
: rara (1/2-3x10
6
casi), grave,
mortalità fino al 20%, infrequenti le sequele; da
localizzazione diretta del virus
•
Encefalite progressiva persistente
Encefalite progressiva persistente
: simile
alla SSPE del morbillo (infezione virale
persistente)
•
Piastrinopenia
Piastrinopenia
(autoimmune o da diminuita
produzione midollare) : 3-4 giorni dopo l’inizio
dell’esantema, a volte con fenomeni emorragici
Rosolia in gravidanza
Rosolia in gravidanza
La rosolia contratta in gravidanza viene
trasmessa all’embrione/feto e può causare
da morte del feto (10%) a nascita di un
soggetto normale ma portatore del virus
Infezione nelle
prime
11
11 settimane
90%
90%
di neonati infetti
di neonati infetti
; 11-12
11-12
sett. 69%
69%
; 13-14
13-14
sett. 11%
11%
; 15-16
15-16
sett. 24%
24%
; in seguito
non c’è pericolo di malformazioni anche se
persiste la trasmissione del virus al feto
Il neonato con rosolia congenita continua
a eliminare il virus per 12-18 mesi:
costituisce prolungata fonte di contagio
Rosolia in gravidanza
Rosolia in gravidanza
I° trimestre
I° trimestre
vari effetti non prevedibili:
Aborto, Morte intrauterina, Embriopatia
rubeolica, Nascita feto normale.
Embriopatia rubeolica
Embriopatia rubeolica
:
:
Lesioni oculari
Lesioni oculari
50%, 4
50%, 4
a
a
-6
-6
a
a
sett.: cataratta,
sett.: cataratta,
glaucoma, retinopatie, microftalmia
glaucoma, retinopatie, microftalmia
Malformazioni cardiache
Malformazioni cardiache
80%, 4
80%, 4
a
a
-10
-10
a
a
sett.:
sett.:
pervietà del dotto di Botallo, stenosi arteria
e valvola polmonare, difetti settali, …
Sordità neurosensoriale
Sordità neurosensoriale
30-80%, 9
30-80%, 9
a
a
-10
-10
a
a
sett.
sett.
Ipoevolutismo
Ipoevolutismo
mentale, disturbi
mentale, disturbi
coordinazione motoria e comportamentali
coordinazione motoria e comportamentali
Malformazioni ad altri organi o apparati
Malformazioni ad altri organi o apparati
Rosolia – infezione neonatale
Rosolia – infezione neonatale
Si possono distinguere 3 categorie
di segni o sintomi:
1)
Segni e sintomi transitori
2)
Manifestazioni permanenti, entro
il 1° anno di vita
3)
Manifestazioni tardive, dopo il 1°
anno di vita e talora in
adolescenza
Rosolia – infezione neonatale
Rosolia – infezione neonatale
1)
Segni e sintomi transitori
(persistono
alcune settimane)
:
Sindrome espansa da rosolia : eritropoiesi
dermica, esantema cronico, porpora
trombocitopenica, anemia emolitica,
linfoadenopatia generalizzata, polmonite
interstiziale, epatite, nefrite, miosite,
miocardite
2)
Manifestazioni permanenti:
Lesioni da Embriopatia rubeolica
3)
Manifestazioni tardive:
Diabete insulino-dipendente, tiroidite
autoimmune, sordità, danni oculari,
panencefalite progressiva
Rosolia congenita
Rosolia congenita
Rosolia connnatale
Rosolia connnatale
Rosolia – diagnosi
Rosolia – diagnosi
Agevole nei periodi epidemici
Conta GB: normale o leucopenia;
aumento delle plasmacellule fino al
25-30%; linfociti atipici
Sierologia:
-
Evidenza di risposta IgM specifica o
incremento di 4 volte del titolo
delle IgG durante la convalescenza
-
Avidità degli anticorpi di classe IgG:
bassa avidità indice di infezione
acuta nei 3 mesi precedenti
Rosolia connatale – diagnosi
Rosolia connatale – diagnosi
Presenza di IgM anti-rosolia nel sangue
del neonato: le IgM non passano la
placenta!
Presenza di IgG anti-rosolia in un bambino
di 6-9 mesi nel quale non sia stata fatta
diagnosi di rosolia post-natale.
Diagnosi prenatale: ricerca entro la 12
a
sett. di RNA virale nei villi o nel liquido
amniotico; entro la 20
a
-26
a
sett. IgM
specifiche nel sangue fetale
Rosolia – terapia
Rosolia – terapia
Terapia sintomatica
Steroidi nelle complicanze:
porpora, encefalite, …
Anti-infiammatori non steroidei:
artrite
Rosolia – profilassi
Rosolia – profilassi
Isolamento del caso per 7 giorni dopo la
comparsa del rash
Profilassi passiva
Profilassi passiva
con Ig.: Indicata nella
donna gravida esposta che non
considera l’ipotesi dell’aborto (riduce
forse l’incidenza dell’embriopatia)
Profilassi attiva
Profilassi attiva
con vaccino vivo
attenuato: I
a
dose al 15° mese, quindi II
a
dose 6-12 anni. Evitare la gravidanza nei
3 mesi successivi al vaccino. Non
vaccinare soggetti con deficit
dell’immunità. Il rischio di trasmissione
del virus vaccinale è modesto
V
V
a
a
MALATTIA
MALATTIA
o
o
Megaloeritema infettivo
Megaloeritema infettivo
•
Manifestazione più comune
dell’infezione da parvovirus
parvovirus
B19
B19
•
Interessa prevalentemente
bambini della II
a
- III
a
infanzia
Eziologia
Eziologia
Parvovirus B-19
Parvovirus B-19
•
Virus della famiglia parvoviridae
•
DNA-singola elica
•
Struttura icosaedrica
•
Non si replica su colture cellulari
convenzionali o animali da esperimento
•
Può essere isolato su precursori
eritroidi midollari, del cordone
ombelicale, del sangue periferico
Epidemiologia
•
Infezioni tutto l’anno, ma più frequenti inverno-
primavera
•
In corso di epidemie, 20-60% dei soggetti infetti è
sintomatico
•
La presenza di anticorpi è indice di pregressa
infezione (immunità)
•
Sieroconversione rapida nel gruppo di età 5-18
anni e continua a crescere con il passare degli anni
•
La presenza di virus nelle secrezioni respiratorie,
nel faringe o nel siero è indice di infettività
•
Pazienti con anemia aplastica transitoria sono
fortemente infettanti (=> epidemia di megaloeritema
infettivo tra il personale infermieristico); l’infettività
delle forme cutanee è minore
•
Non del tutto definita la modalità di trasmissione:
presumibilmente per via respiratoria e contatto.
Nota anche la via ematogena con derivati ematici
dato che il virus resiste al trattamento usuale
(eliminazione dei campioni positivi per B19 alla
PCR)
Manifestazioni cliniche
Manifestazioni cliniche
Nella maggio parte dei casi malattia lieve:
•
Eritema confluente al volto (aspetto “a
faccia schiaffeggiata” o “a farfalla”)
preceduto da lieve alterazione termica)
•
Il rash diffonde rapidamente alle braccia e
alle gambe; di solito non interessa tronco,
palme e piante dei piedi. E’ lieve,
eritematoso, reticolato, festonato
•
Nelle forme tipiche risolve nel giro di 7
gg, ma può recidivare intermittentemente
anche per alcune settimane e dopo stress,
esposizione al sole
•
Artralgie e artriti sono inusuali nei
bambini, più comuni negli adulti tra i
quali è più frequente la mancanza di rash
Megaloeritema infettivo
Megaloeritema infettivo
“faccia schiaffeggiata”
“faccia schiaffeggiata”
Megaloeritema infettivo
Megaloeritema infettivo
“faccia schiaffeggiata”
“faccia schiaffeggiata”
Altre manifestazioni
Altre manifestazioni
cliniche
cliniche
•
Artalgie, artrite acuta
Artalgie, artrite acuta
localizzazione
virale o risposta immune abnorme
•
Crisi aplastiche
Crisi aplastiche
(
(
anemia
anemia
)
)
transitorie
in pz con anemie emolitiche croniche
(fortemente viremici)
•
Anemia cronica
Anemia cronica
in pazienti con
deficit immunitario per inadeguata
risposta di IgG e persistenza del virus
(PCR)
•
Infezione congenita
Infezione congenita
Infezione in gravidanza
Infezione in gravidanza
•
L’infezione in gravidanza nella grande
maggioranza dei casi non provoca danni al
feto
•
In caso di infezione nelle prime 20
settimane di gravidanza meno del 10% dei
casi manifesta morte fetale per
idrope fetale
(anemia grave e insufficienza cardiaca)
•
Esiste una singola segnalazione, non
confermata, di idrope fetale in corso di
infezione da Parvovirus B19 nel 2° e 3°
trimestre di gravidanza
Infezione in gravidanza
Infezione in gravidanza
– idrope fetale –
– idrope fetale –
Associazioni
Associazioni
•
Associazioni a tutt’oggi non definitive tra
infezione da parvovirus B19 e:
Artite reumatoide,
Artite reumatoide,
Vasculiti, poliarterite nodosa,
Vasculiti, poliarterite nodosa,
granulomatosi di Wegener, arterite a
granulomatosi di Wegener, arterite a
cellule giganti, lupus eritematoso,
cellule giganti, lupus eritematoso,
dermatomiosite, artite reumatoide
dermatomiosite, artite reumatoide
giovanile
giovanile
Altre associazioni: miocardite, polmonite,
meningo-encefalite, sindrome
emofagocitica, porpora idiopatica
trombocitopenica, epatite fulminante,
glomerulonefrite
Diagnosi
Diagnosi
•
Ricerca di anticorpi IgG e IgM
•
Ricerca di DNA mediante PCR
•
Infezioni acute documentate dalla presenza di
anticorpi IgM e sintomatologia compatibile
•
Pazienti con rash e artite generalemte hanno
IgM ma nel siero non è rilevabile DNA virale;
pazienti con anemia aplastica possono non avere
IgM rilevabili nel siero ma DNA ad alto titolo
poiché in presenza di deficit immunitario la
risposta anticorpale può essere deficitaria.
•
L’infezione del feto è documentata dalla presenza
di DNA nel liquido amniotico o nel sangue del
cordone ombelicale insieme alla presenza di
IgM materne