tragedia di un uomo ridicolo TRAMA

A Primo Spaggiari, industriale caseario della Bassa Padana, si chiede, per il riscatto del figlio sequestrato da un gruppo di terroristi, un miliardo; quando il figlio viene dato per morto, Spaggiari escogita un piano truffaldino e utopistico per salvare il caseificio sull'orlo del fallimento. L'ultimo film di B. Bertolucci di ambiente italiano prima di Io ballo da sola (1996) è ricco di ossimori: è un giallo senza spiegazione; è un film sul terrorismo dove i terroristi sono invisibili; è angoscioso, ma percorso da momenti umoristici, fratture ironiche, colpi di vento trasgressivi; le immagini chiare e distinte di C. Di Palma sono al servizio di una storia che chiara non è; sta tutta sulle spalle di U. Tognazzi, attore comico che qui coinvolge e sconvolge. Su una materia da romanzo "patetico" è un film "critico-comico".

Ossimoro – una figura retorica che consiste nell’accostamento di termini in forte antitesi fra di loro



Trama La tragedia di un uomo ridicolo

Un industriale caseario della Bassa Padana si vede rapito il figlio ventenne il giorno del suo compleanno. Cerca di mettersi in contatto con i rapitori, ma a poco a poco si convince che il figlio è stato ucciso. Allora l'uomo decide di tentare una truffa. Il miliardo che ha racimolato tra gli usurai gli servirà per salvare la sua azienda (che era in dissesto).

A Primo Spaggiari, industriale caseario della Bassa Padana, si chiede, per il riscatto del figlio sequestrato da un gruppo di terroristi, un miliardo; quando il figlio viene dato per morto, Spaggiari escogita un piano truffaldino e utopistico per salvare il caseificio sull'orlo del fallimento. L'ultimo film di B. Bertolucci di ambiente italiano prima di Io ballo da sola (1996) è ricco di ossimori: è un giallo senza spiegazione; è un film sul terrorismo dove i terroristi sono invisibili; è angoscioso, ma percorso da momenti umoristici, fratture ironiche, colpi di vento trasgressivi; le immagini chiare e distinte di C. Di Palma sono al servizio di una storia che chiara non è; sta tutta sulle spalle di Tognazzi, attore comico che qui coinvolge e sconvolge, premiato a Cannes. Su una materia da romanzo "patetico" è un film "critico-comico". Leggibile anche in chiave onirica, come variante sul tema dell'uccisione del padre. Invece di ucciderlo, il figlio cerca di togliergli quel che ha di più caro: l'azienda.




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