1. d4 d6
NUOVA BIBLIOTECA DELLE APERTURE
PRISMA EDITORI
UN’ARMA UNIVERSALE
Vladimir BARSKY
NUOVA BIBLIOTECA DELLE APERTURE
5
Vladimir BARSKY
UN’ARMA UNIVERSALE
1. d4 d6
PRISMA EDITORI
Questa traduzione del libro di Vladimir Barsky, A Universal Weapon 1. d4 d6,
viene pubblicata secondo accordi presi con Chess Stars Ltd, Sofia, Bulgaria.
Traduzione
Mattia Antonetti
Copertina
Charles Azzopardi
Edizione italiana
Copyright © 2012 Prisma Editori Srl
Via Pacchiarotti 109, Roma
Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con
qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza l’autorizzazione scritta dell’editore.
ISBN 10: 88-7264-129-2
ISBN 13: 978-88-7264-129-3
PRISMA EDITORI SRL
Tel: 06 8813636 Fax: 06 8813683
Email: info@prismascacchi.com
Sito: www.prismascacchi.com
Fotocomposizione, grafica e impaginazione
PRISMA EDITORI Srl
Fotocomposto in PrismaChessTimes 12/14,5 e PrismaChessFont_A 16/16
Finito di stampare nel mese di giugno 2012 dalla tipografia
Centro Stampa e Riproduzione Srl, Roma
PREMESSA
8
1. d4 d6 2. c4 e5
CAPITOLO 1
3. d≈e5
Repertorio veloce
11
Analisi mossa dopo mossa
14
Partite complete
26
CAPITOLO 2
3. g3; 3. b3; 3. e4; 3. e3
Repertorio veloce
35
Analisi mossa dopo mossa
38
Partite complete
53
CAPITOLO 3
3. d5
Repertorio veloce
60
Analisi mossa dopo mossa
63
Partite complete
81
CAPITOLO 4
3. ©c3
Repertorio veloce
90
Analisi mossa dopo mossa
93
Partite complete
109
CAPITOLO 5
3. ©f3 e4 4. ©g1; 4. ©fd2
Repertorio veloce
122
Analisi mossa dopo mossa
125
Partite complete
132
5
SOMMARIO
CAPITOLO 6
3. ©f3 e4 4. ©g5
Repertorio veloce
140
Analisi mossa dopo mossa
143
Partite complete
158
1. d4 d6 2. ©f3 åg4
CAPITOLO 7
Senza 3. ©bd2, 3. e4 e 3.c4
Repertorio veloce
168
Analisi mossa dopo mossa
171
Partite complete
179
CAPITOLO 8
3. ©bd2
Repertorio veloce
184
Analisi mossa dopo mossa
187
Partite complete
195
CAPITOLO 9
3. e4
Repertorio veloce
199
Analisi mossa dopo mossa
201
Partite complete
211
CAPITOLO 10
3. c4
Repertorio veloce
215
Analisi mossa dopo mossa
217
Partite complete
225
1. d4 d6
CAPITOLO 11
2. c3; 2. åg5; 2. åf4; 2. g3
Repertorio veloce
230
Analisi mossa dopo mossa
233
Partite complete
247
INDICE DEI GIOCATORI
253
SOMMARIO
6
®
Re
∂
Donna
†Torre
å
Alfiere
©
Cavallo
π
pedone
0_0
arrocco corto
0_0_0
arrocco lungo
≈
cattura
+
scacco
#
matto
(1_0)
il Nero abbandona
(0_1)
il Bianco abbandona
(Æ_Æ)
patta
¥
posizione pari
÷
posizione poco chiara
≠
con compenso per il
materiale
∑
leggero vantaggio del
Bianco
√
leggero vantaggio del
Nero
±
chiaro vantaggio del
Bianco
µ
chiaro vantaggio del
Nero
¤Ω
decisivo vantaggio del
Bianco
Ω¤
decisivo vantaggio del
Nero
¡
con attacco
¬
con iniziativa
‡
con controgioco
∆
unica mossa
ƒ
con l’idea di
¿
migliore è
!?
mossa meritevole di
attenzione
?!
mossa dubbia
!
mossa forte
?
mossa debole, errore
!!
mossa molto forte o
difficile da trovare
??
grave errore
Ω
muove il Bianco
∫
muove il Nero
@123@
accanto alla mossa:
vedi diagramma 123
SIMBOLOGIA
7
Pur essendo strutturato in un unico volume, questo libro in realtà tratta due
sistemi di apertura originali e ben diversi tra loro: 1. d4 d6 2. c4 e5 e 1. d4
d6 2. ©f3 åg4. Entrambi si incontrano con una certa frequenza nella prati-
ca di torneo, come dimostrano le oltre mille partite contenute nel database per
ciascuno di essi. Eppure, stranamente, il primo sistema non ha ancora una de-
nominazione universalmente riconosciuta; il secondo, invece, ne ha più di
una (alcuni lo chiamano Variante Hodgson, altri Sistema Tartakower-Wade).
Le due varianti hanno diversi elementi in comune: la prima mossa del Bian-
co, la replica del Nero e la scarsa considerazione dimostrata dai teorici nei lo-
ro confronti.
Un’altra caratteristica condivisa da queste due linee di gioco è l’intenzio-
ne del Nero di impostare una battaglia molto serrata, in cui l’avversario si ve-
drà costretto a prendere decisioni importanti praticamente ad ogni mossa.
Non ci vuole molto per convincersi che lo spettro di piani pericolosi per il
Nero a disposizione del Bianco non è molto ampio. Naturalmente non ho la
pretesa di avere scoperto il segreto dell’eterna giovinezza o la panacea scac-
chistica in grado di risolvere tutti i problemi del Nero, ma spero che questo
libro possa in qualche misura facilitare il compito di preparare l’apertura a
chi non ha il vantaggio del tratto. È un dato di fatto che, contro 1. d4, gio-
cando 1… d6 il Nero restringe il campo delle possibili varianti da affrontare
e riduce le probabilità che l’avversario riesca a coglierlo di sorpresa con qual-
che impianto insolito già nelle prime battute. Se vuole sperare di ottenere un
vantaggio in apertura, il Bianco dovrà puntare sull’analisi approfondita di un
piccolo numero di continuazioni, anziché sulla possibilità di indirizzare il
gioco verso numerosi sentieri diversi tra loro. Anche il Nero, però, non starà
a guardare: in molte delle varianti più logiche avrà modo di organizzare una
difesa solida ed efficace non solo contro 1. d4, ma anche in risposta a 1. ©f3
e 1. c4 (avremo ad esempio 1. ©f3 d6 2. d4 åg4, oppure 1. c4 d6 2. ©f3 e5
3. d4 e4 e così via). Ecco spiegata la scelta di definire quest’apertura ‘un’ar-
ma universale’.
8
PREMESSA
Devo premettere che, in questa monografia, dopo 1. d4 d6 non ci occupere-
mo della continuazione 2. e4, che dopo 2… ©f6 3. ©c3 e5 conduce alla Mo-
derna Difesa Philidor, argomento del mio libro precedente. Inutile dire che
nella mia veste di autore sarei felice se i lettori studiassero anche quello, ma
i giocatori che hanno la Difesa Pirc nel proprio repertorio di apertura posso-
no farne a meno.
I primi sei capitoli si occupano del
sistema 1. d4 d6 2. c4 e5!?
@1@
.
La spinta 2… e5 entra subito nel
vivo dell’azione, in quanto costringe
l’avversario a chiarire immediata-
mente la situazione al centro. Qui le
possibili continuazioni non mancano:
il Bianco può cambiare in e5; spinge-
re il pedone centrale; difenderlo con
un altro pedone o con il Cavallo; o in-
fine, ignorare del tutto la minaccia del
Nero di catturare in d4. Ciò che più
conta, però, è che la decisione va pre-
sa adesso: rinviarla, anche solo di una mossa, è semplicemente impossibile.
Abbiamo pertanto una situazione molto diversa rispetto alla Difesa Est-India-
na, in cui il Bianco conosce praticamente in anticipo le prime cinque mosse
dell’avversario (©g8-f6, g7-g6, åf8-g7, d7-d6, 0_0) e dove spesso i due eser-
citi non entrano in contatto diretto tra loro nelle prime mosse.
È interessante vedere come il gioco
si svilupperà nella variante 3. ©f3 e4
4. ©g5 f5
@2@
.
La situazione è già critica: il
Bianco dovrà cercare di abbattere il
centro nemico e sfruttare l’indeboli-
mento della posizione del Re avver-
sario, altrimenti il Nero riuscirà a
puntellare il pedone e4, porterà a ter-
mine lo sviluppo dei pezzi e inizierà
a giocare per vincere grazie al suo
vantaggio di spazio. Qui non c’è
margine per una soluzione di com-
promesso!
PREMESSA
9
>________!
@1@ (QVOTMUPW)
Ω (XRXZYRXR)
(ZYZXZYZY)
(YZYZXZYZ)
(ZYFLZYZY)
(YZYZYZYZ)
(FLZYFLFL)
(KDIBGCJE)
<--------ò
>________!
@2@ (QVOTMUPW)
Ω (XRXZYZXR)
(ZYZXZYZY)
(YZYZYRJZ)
(ZYFLRYZY)
(YZYZYZYZ)
(FLZYFLFL)
(KDIBGCYE)
<--------ò
Voglio inoltre segnalarvi che il finale dopo 3. d≈e5 d≈e5 4. ∂≈d8+ ®≈d8
non va considerato alla stregua di una proposta di patta. Ad eccezione delle
Donne, i pezzi sono ancora tutti sulla scacchiera e il Nero ha ottime possibi-
lità di prendere l’iniziativa alla prima imprecisione del Bianco.
Il più delle volte, nel sistema con 1.
d4 d6 2. ©f3 åg4
@3@
(Capitoli 7-10)
la partita assume invece un anda-
mento tranquillo e posizionale, in cui
a guidare i giocatori è soprattutto la
strategia.
Il Nero mira a danneggiare la
struttura pedonale nemica, entrando
così in una posizione insolita in cui
un avversario meno esperto potrebbe
facilmente sbagliare strada e com-
mettere qualche errore strategico. Se
il Bianco evita l’impedonatura in f3,
ad esempio con 3. e4 o 3. ©bd2, il Nero giocherà nello spirito della Difesa
Francese Ritardata (con l’Alfiere in g4 anziché in c8) proseguendo con e7-e6
e åf8-e7 per poi spingere successivamente in d5 e, in risposta all’avanzata
e4-e5, predisporre le tipiche spinte di rottura c7-c5 ed f7-f6.
Per finire, nell’undicesimo e ultimo capitolo analizzeremo diverse possi-
bilità per il Bianco al secondo tratto, tra cui alcune mosse di sviluppo quali
2. g3 e 2. åg5 ma anche qualche alternativa più eccentrica. In risposta a que-
sto genere di continuazioni, ho cercato di proporre per il Nero le repliche più
decise e concrete. La mia speranza è che quest’arma universale si riveli un’u-
tile integrazione del vostro repertorio, così come lo è stata per tanti scacchi-
sti di ogni livello, dai
GM
ai maestri, fino ai semplici appassionati.
Concludo questa premessa con i miei più sinceri ringraziamenti al
MI
Ma-
ria Fominykh e al curatore del libro, il
MI
Sergey Soloviov, per il loro impa-
gabile aiuto nella realizzazione di questo mio lavoro.
Vladimir Barsky
Mosca, dicembre 2010
PREMESSA
10
>________!
@3@ (QVZTMUPW)
Ω (XRXZXRXR)
(ZYZXZYZY)
(YZYZYZYZ)
(ZYZLZYOY)
(YZYZYDYZ)
(FLFYFLFL)
(KDIBGCYE)
<--------ò
>________!
@4@ (QVOTMUPW)
Ω (XRXZYRXR)
(ZYZXZYZY)
(YZYZXZYZ)
(ZYFLZYZY)
(YZYZYZYZ)
(FLZYFLFL)
(KDIBGCJE)
<--------ò
Iniziamo la disamina di questo sche-
ma di apertura studiando un finale
tematico (o meglio, un mediogioco
senza Donne) che il Nero non può
evitare. Ma perché dovrebbe, dal
momento che ottiene una posizione
comoda e sicura?
3. d≈e5 d≈e5 4. ∂≈d8+ ®≈d8
@5@
Qui può essere utile un confronto
con un’altra versione di questo fina-
le, che può scaturire dalla Difesa
Philidor dopo 1. e4 d6 2. d4 ©f6 3.
©c3 e5 4. d≈e5 d≈e5 5. ∂≈d8+
®≈d8
@6@
(cfr. il mio libro La Moder-
na Difesa Philidor).
Come nel nostro caso, anche qui il
Nero non potrà più arroccare. Tutta-
via, nella Moderna Philidor le possi-
bilità del Bianco di conquistare l’ini-
ziativa in apertura sono decisamente
migliori. Può giocare ad esempio 6.
11
CAPITOLO 1
1. d4 d6 2. c4 e5
Repertorio veloce
3. d≈e5
>________!
@5@ (QVOSZUPW)
Ω (XRXZYRXR)
(ZYZYZYZY)
(YZYZXZYZ)
(ZYFYZYZY)
(YZYZYZYZ)
(FLZYFLFL)
(KDIZGCJE)
<--------ò
>________!
@6@ (QVOSZUZW)
Ω (XRXZYRXR)
(ZYZYZVZY)
(YZYZXZYZ)
(ZYZYFYZY)
(YZJZYZYZ)
(FLFYZLFL)
(KZIZGCJE)
<--------ò
åc4, che oltre a sviluppare l’Alfiere
attacca allo stesso tempo il pedone
f7. Eppure, anche nella Philidor, il
Nero ha le sue carte da giocare per
pareggiare il gioco. Il finale che ci
apprestiamo a studiare in questa pri-
ma parte del libro è comunque deci-
samente più comodo per il Nero: in-
fatti il pedone c4 ostacola lo sviluppo
dell’Alfiere f1 e inoltre il pedone e2
è ancora fermo sulla casa di partenza.
5. ©c3 åe6
Qui il Nero può giocare anche
5… c6, dal momento che non si può
pensare di fare a meno di questa
mossa profilattica che limita le pro-
spettive del Cavallo c3 e libera la ca-
sa c7 a beneficio del Re. Indubbia-
mente però non è facile resistere alla
tentazione di attaccare un pedone già
alla quinta mossa!
6. b3 ©d7
@7@
>________!
@7@ (QYZSZUPW)
Ω (XRXPYRXR)
(ZYZYOYZY)
(YZYZXZYZ)
(ZYFYZYZY)
(YFJZYZYZ)
(FYZYFLFL)
(KZIZGCJE)
<--------ò
7. g3
L’idea alla base di questa spinta
non è sviluppare l’Alfiere in fian-
chetto, visto che in g2 non servireb-
be a nulla, poiché si vedrebbe sbarra-
ta la strada da un pedone in c6. L’i-
dea del Bianco è portarlo invece in
h3, per poi cambiarlo con quello ne-
ro già sviluppato in e6.
7… c6 8. åh3 å≈h3 9. ©≈h3
Presto o tardi, il Nero dovrà spin-
gere in f6 per sostenere il pedone
centrale in e5. A questo punto, in as-
senza degli Alfieri campochiaro, po-
tremmo teoricamente diagnosticare
una potenziale debolezza delle case
chiare nel territorio del Nero: tutta-
via non sarà affatto facile sfruttarla,
vista la struttura pedonale simmetri-
ca e senza difetti evidenti e tenendo
conto anche dello sviluppo arretrato
per entrambi gli schieramenti. In ca-
so di necessità, il Nero sarà perfetta-
mente in grado di difendere le sue
case deboli.
9… f6
Il Nero non ha paura del buio ed
esegue subito questa spinta, che ha il
pregio ulteriore di controllare la casa
g5, ostacolando così l’Alfiere e il
Cavallo del Bianco.
10. åb2 ®c7
Il Nero non ha problemi, ma non
deve sopravvalutare la sua posizione.
Troppo ottimistica sarebbe 10… h5
11. f3 h4?!, a cui il Bianco risponde-
rebbe 12. g4 trasformando il pedone
h4 in una debolezza.
CAPITOLO 1
12
REPERTORIO VELOCE
CAPITOLO 1
13
REPERTORIO VELOCE
11. 0_0_0 ©h6
@8@
La posizione del diagramma fu
sperimentata negli anni ’80 e ’90 del
secolo scorso e il Nero superò bril-
lantemente la prova: il suo impianto
venne giudicato del tutto accettabile.
Può seguire 12. †d2 åe7 13. †hd1
†ad8 con gioco all’incirca pari.
>________!
@8@ (QYZYZUZW)
Ω (XRSPYZXR)
(ZYRYZXZV)
(YZYZXZYZ)
(ZYFYZYZY)
(YFJZYZLD)
(FIZYFLZL)
(YZGEYZYE)
<--------ò
>________!
@9@ (QVOTMUPW)
Ω (XRXZYRXR)
(ZYZYZYZY)
(YZYZXZYZ)
(ZYFYZYZY)
(YZYZYZYZ)
(FLZYFLFL)
(KDIBGCJE)
<--------ò
4. ∂≈d8+
In alcune partite il Bianco ha pre-
ferito non cambiare le Donne e gio-
care ad esempio 4. ∂c2, che però si
è rivelata piuttosto dubbia: dopo il
cambio dei pedoni ‘d’ il Bianco non
è in vantaggio né di spazio, né di svi-
luppo. Qui la più semplice per il Ne-
ro sembra essere 4… ©c6. Il Caval-
lo viene sviluppato in un’ottima po-
stazione e minaccia di piombare in
b4 o in d4 al momento opportuno,
guadagnando tempo. È ancora presto
per affermare che il Nero può pren-
dere l’iniziativa, ma potrebbero ba-
stare una o due mosse superficiali da
parte del Bianco per far sì che ciò ac-
cada. Ad esempio: 5. ©f3 åc5 6. a3
a5 7. ©c3 ©ge7 8. e4 (indebolire
l’importante avamposto d4 è sconsi-
gliabile: il Bianco avrebbe dovuto
giocare con maggiore prudenza, ad
esempio 8. e3 0_0 9. ©d2 f5 10.
åe2‡ con possibilità per entrambi,
anche se personalmente preferisco
già il Nero) 8… åg4 9. åe2 0_0 10.
©d5 å≈f3 11. ©≈e7+ ∂≈e7 12.
å≈f3 a4 13. ∂c3 åd4 14. ∂c2
†fd8µ e qui il Nero è indiscutibil-
mente in vantaggio (Gogollok-Vat-
ter, Oberwinden 2007).
4… ®≈d8
@10@
>________!
@10@ (QVOSZUPW)
Ω (XRXZYRXR)
(ZYZYZYZY)
(YZYZXZYZ)
(ZYFYZYZY)
(YZYZYZYZ)
(FLZYFLFL)
(KDIZGCJE)
<--------ò
CAPITOLO 1
14
1. d4 d6 2. c4 e5 3. d≈e5 d≈e5
Analisi mossa dopo mossa
5. g3
5. ©c3
L’alternativa 5. f4?! è piuttosto dub-
bia. Il Bianco cerca di sfruttare il suo
minuscolo vantaggio di sviluppo, ma
così facendo provoca danni gravissi-
mi alla sua struttura pedonale: il gio-
co non vale la candela. 5… ©c6 6.
©f3 åd6 7. c5 å≈c5 8. f≈e5 åg4
9. åg5+ ®c8 10. ©c3 h6 11. åf4
©ge7√ (Truskavetsky-Matjushin,
Dnepropetrovsk 2005).
Anche la spinta 5. e4?! non sem-
bra convincente, dal momento che
indebolisce inutilmente l’importante
casa centrale d4. Nella partita che se-
gue, il
GM
inglese Anthony Miles
diede immediatamente inizio alle
operazioni per occupare le case scu-
re: 5… åb4+ (anche la più prudente
5… c6 è buona per il Nero, ad esem-
pio: 6. ©c3 ©a6 7. åe3 ©c5 8. f4
©f6 9. f≈e5 ©f≈e4 10. ©≈e4
©≈e4‡, Aguirretxe-Strikovic, Mon-
dariz 1994) 6. åd2 å≈d2+ 7. ©≈d2
åe6 8. ©gf3 f6 9. åe2 ©d7 10. 0_0
a5 11. b3 ©e7 12. †fd1 ©c6 13.
©f1 ®c8 (il Re si allontana dalla co-
lonna aperta e tiene difeso il pedone
c7 nell’eventualità che il Bianco gio-
chi ©f1-e3-d5) 14. ©e3 ©c5 15.
©d2 ©d4√ (L. Grigorian-Miles,
Adelaide 1991 – cfr.
PARTITA 1
).
Il Bianco ha sperimentato anche 5.
åd2, con l’idea di sviluppare l’Al-
fiere camposcuro sulla grande diago-
nale ma senza dover giocare b2-b3,
che offrirebbe al Nero un obiettivo
d’attacco per una spinta di rottura in
a4. Si tratta però di un piano troppo
lento e assolutamente innocuo, ad
esempio: 5… åe6 6. e3 ©d7 7. åc3
a5 8. ©f3 f6 9. åe2 ©h6 10. 0_0 c6
11. ©bd2 ®c7 12. †fd1 ©f7 13. a3
©c5 14. ©e1 åe7√ e il Nero, che ha
schierato armoniosamente i suoi pez-
zi leggeri, è già preferibile (Fulop-
Gulko, Yucatan 1999).
5. ©f3 f6 6. e3 (eccessivamente
prudente; dopo la più aggressiva 6.
e4, l’avamposto in d4 può diventare
una potenziale fonte di futuri proble-
mi per il Bianco: 6… åc5 7. a3 a5 8.
©c3 åe6 9. ©a4 åa7 10. åd2
©e7 11. åe2 ©bc6 12. 0_0 ©d4 13.
©≈d4 å≈d4 14. ©c3 c6√, Petkova-
Rausis, Atene 1993 – cfr.
PARTITA 2
.
È migliore 6. ©c3 åe6 – cfr. 5. ©c3
åe6 6. ©f3 f6) 6… ©a6 7. åe2.
Ora il Nero può dare immediatamen-
te il via a un diversivo sull’ala di
Donna: 7… ©b4!? 8. ©a3 c6 9. 0_0
®c7 10. e4 ©a6 11. åe3 (il Bianco
avrebbe fatto meglio a spostare il Ca-
vallo a3, per impedire all’avversario
di creare una posizione squilibrata)
11… åg4 12. †ac1 å≈a3!? 13.
b≈a3 b6 14. c5?! ©≈c5 15. å≈c5
b≈c5 16. †≈c5 ©e7 17. †fc1 å≈f3
18. å≈f3 †hd8√ (Pena Cabrera-Az-
maiparashvili, New York 1997).
5. g3
@11@
Sviluppare l’Alfiere campochiaro
sulla grande diagonale non porta al-
A
B
A
CAPITOLO 1
15
ANALISI MOSSA DOPO MOSSA
cun beneficio al Bianco in vista del-
l’immediata contromossa del Nero.
5… c6
@12@
Questa spinta alza una barricata
sulla diagonale h1-a8.
In generale, c7-c6 è un tassello
importante nel piano del Nero, che
ha bisogno di controllare la casa d5 e
di creare un comodo rifugio in c7 per
il suo Re.
>________!
@12@ (QVOSZUPW)
Ω (XRYZYRXR)
(ZYRYZYZY)
(YZYZXZYZ)
(ZYFYZYZY)
(YZYZYZLZ)
(FLZYFLZL)
(KDIZGCJE)
<--------ò
6. åg2
6. åh3
Il Bianco non riesce a rendersi peri-
coloso con 6. ©f3 f6 7. åg2 åe6
(per 7… a5 cfr.
VARIANTE A1
) 8. b3
®c7 9. 0_0 ©d7 10. åb2 (Dukac-
zewski-Ilic, Belgrado 2010) e qui,
invece di eseguire la spinta 10… g5
(troppo ottimistica), il Nero deve
portare a termine lo sviluppo secon-
do uno schema tipico: 10… ©h6
11. ©c3 a5 12. †fd1 åb4, provo-
cando l’avanzata a2-a3 per poi riti-
rare l’Alfiere in e7 e giocare ©d7-
c5, attaccando il pedone b3. A que-
sto punto il Nero potrà ritenersi pie-
namente soddisfatto: dopo aver tra-
sferito la Torre di Re in d8 e il Ca-
vallo in f7, le sue possibilità saran-
no almeno pari.
6. åg2 a5
Dopo questa spinta, la Torre a8 e
l’Alfiere f8 partecipano attivamente al
gioco pur senza essersi ancora mossi
dalle rispettive case di partenza.
7. ©f3 f6 8. ©c3
@13@
>________!
@13@ (QVOSZUPW)
∫ (YRYZYZXR)
(ZYRYZXZY)
(XZYZXZYZ)
(ZYFYZYZY)
(YZJZYDLZ)
(FLZYFLCL)
(KZIZGZYE)
<--------ò
8… a4
Il Nero cerca di prendere l’inizia-
tiva, e non ha tutti i torti, guadagnan-
do spazio sull’ala di Donna. L’idea è
A1
A2
A1
CAPITOLO 1
16
ANALISI MOSSA DOPO MOSSA
>________!
@11@ (QVOSZUPW)
∫ (XRXZYRXR)
(ZYZYZYZY)
(YZYZXZYZ)
(ZYFYZYZY)
(YZYZYZLZ)
(FLZYFLZL)
(KDIZGCJE)
<--------ò
attaccare il pedone c4, difficilmente
difendibile senza ricorrere alla spinta
b2-b3. Il Bianco non ha ancora com-
messo errori e pertanto non dovrebbe
stare peggio, ma al tempo stesso è
evidente che il Nero ha risolto tutti i
suoi problemi in apertura.
9. åe3 åe6 10. ©d2 åb4
Il Nero minaccia a4-a3. Può an-
che rivelarsi utile provocare la spinta
a2-a3, così come prendere in seria
considerazione la possibilità di rifila-
re al Bianco un’impedonatura sulla
colonna ‘c’.
11. †c1 ©d7 12. 0_0
@14@
>________!
@14@ (QYZSZYPW)
∫ (YRYPYZXR)
(ZYRYOXZY)
(YZYZXZYZ)
(RUFYZYZY)
(YZJZIZLZ)
(FLZJFLCL)
(YZKZYEGZ)
<--------ò
12… ©e7‡ con posizione a doppio
taglio (Stierle-V. Georgiev, Bad Wö-
rishofen 2003 – cfr.
PARTITA 3
).
6. åh3!?
@15@
È questa l’idea alla base della
spinta g2-g3. In linea di principio il
cambio degli Alfieri campochiaro è
favorevole al Bianco, perché prima o
poi il Nero dovrà schierare i pedoni
centrali sulle case scure (difendendo
e5 con f7-f6), ma non è il caso di
scoraggiarci per così poco.
6… ©d7
Non potendo evitare il cambio de-
gli Alfieri, il Nero cerca almeno di
fare in modo che avvenga in circo-
stanze vantaggiose e procede ad atti-
vare prima il resto dei suoi pezzi.
7. ©f3
Il Bianco otterrebbe ben poco do-
po 7. ©c3 f6 8. f4, poiché non avreb-
be risorse sufficienti per sfondare al
centro e attaccare efficacemente il Re
avversario. Ad esempio: 8… åe7 9.
åd2 e≈f4 10. g≈f4 ©c5 11. 0_0_0
®e8 12. å≈c8 †≈c8 13. ©f3 ©h6
14. †hg1 ®f7 15. åe3 †he8‡
(Spacek-Hausner, Praga 1978).
7… f6 8. 0_0 ®c7 9. †d1
@16@
9… a5
Il Nero si assicura la casa c5 per il
Cavallo e continua a giocare le sue
mosse programmatiche (trasferimen-
to del Re in c7, di uno dei Cavalli in
c5 e dell’altro in f5 allo scopo di
A2
CAPITOLO 1
17
ANALISI MOSSA DOPO MOSSA
>________!
@15@ (QVOSZUPW)
∫ (XRYZYRXR)
(ZYRYZYZY)
(YZYZXZYZ)
(ZYFYZYZY)
(YZYZYZLC)
(FLZYFLZL)
(KDIZGZJE)
<--------ò
prendere di mira la casa d4), mosse
tra l’altro abbastanza semplici.
10. ©c3 ©c5 11. å≈c8 †≈c8 12.
b3 ©e7 13. †b1 ©f5‡ con possibi-
lità per entrambi (Flores-Solak, In-
ternet 2003).
5. ©c3 åe6
@17@
>________!
@17@ (QVZSZUPW)
Ω (XRXZYRXR)
(ZYZYOYZY)
(YZYZXZYZ)
(ZYFYZYZY)
(YZJZYZYZ)
(FLZYFLFL)
(KZIZGCJE)
<--------ò
6. ©f3
6. b3
Il Bianco potrebbe anche preparare
rapidamente l’arrocco lungo, ma non
è chiaro come poi potrà proseguire.
Nella partita Shishkov-Neff, Estonia
1996 si ebbe 6. e3 c6 7. åd2 (oppu-
re 7. ©f3 f6 – cfr. 6. ©f3 f6 7. e3 c6)
7… ©d7 8. 0_0_0 (per 8. ©f3 f6 cfr.
6. ©f3 f6 7. e3 c6 8. åd2 ©d7) 8…
®c7 9. f4 (appare evidente che il
Bianco pretende troppo dalla sua po-
sizione: sarebbe stata migliore 9.
©f3 ma, come abbiamo già accenna-
to, il piano basato sullo sviluppo del
Cavallo in f3 verrà esaminato a par-
te). Se ora il Nero continua con 9…
©gf6 (in partita giocò invece 9…
©h6) 10. e4 g6 11. ©f3 ©g4 12.
†e1 åd6√, il Bianco finirà con un
pedone isolato e debole in e4.
Quello che abbiamo detto prece-
dentemente sulle conseguenze di 6.
e4
@18@
vale anche qui.
>________!
@18@ (QVZSZUPW)
∫ (XRXZYRXR)
(ZYZYOYZY)
(YZYZXZYZ)
(ZYFYFYZY)
(YZJZYZYZ)
(FLZYZLFL)
(KZIZGCJE)
<--------ò
Il Bianco non ha risorse tattiche suf-
ficienti a compensare la voragine in
d4 e dovrebbe pertanto astenersi dal-
l’avanzare in e4. Tuttavia è ancora in
grado di mantenere l’equilibrio, pur-
ché giochi con energia e precisione:
6… ©d7 7. f4 (dopo 7. åe3 åb4 8.
®d2 ©gf6 9. f3 a5 10. ®c2 åc5
11. å≈c5 ©≈c5 12. †d1+ ©fd7
13. g3 c6 14. f4 f6 15. åe2 †e8‡
B2
B1
B
CAPITOLO 1
18
ANALISI MOSSA DOPO MOSSA
>________!
@16@ (QYOYZUPW)
∫ (XRSPYZXR)
(ZYRYZXZY)
(YZYZXZYZ)
(ZYFYZYZY)
(YZYZYDLC)
(FLZYFLZL)
(KDIEYZGZ)
<--------ò
come in Trachtmann-Mokry, Ger-
mania 1993, il Nero non può ancora
occupare la casa d4 e dunque la posi-
zione resta all’incirca pari) 7… e≈f4
8. å≈f4 åb4
@19@
.
>________!
@19@ (QYZSZYPW)
Ω (XRXPYRXR)
(ZYZYOYZY)
(YZYZYZYZ)
(ZUFYFIZY)
(YZJZYZYZ)
(FLZYZYFL)
(KZYZGCJE)
<--------ò
Ora può seguire 9. ©f3?! ©gf6 10.
©g5 (non è facile proporre qualcosa
di buono per il Bianco, che non può
certo ritenersi soddisfatto in caso di
10. åd3 å≈c3+ 11. b≈c3 ©c5 12.
0_0_0 ®c8 13. †he1 ©≈d3+ 14.
†≈d3 å≈c4 15. †d2 †e8µ, Gross-
Benjamin, Hawaii 1998) 10… †e8
11. 0_0_0 å≈c3 12. b≈c3 h6 13. e5
©g4 14. ©e4 ®c8µ. Il Bianco ha
creato deliberatamente un pedone
isolato nel suo territorio e ora non
può più difenderlo (I. Zakharov-Efa-
nov, Cheliabinsk 2006).
Se invece 9. åd2 ©gf6 10. ©f3
†e8 11. 0_0_0 ©g4 12. ©b5 å≈d2+
13. †≈d2 a6 14. ©c3 ®c8 15. b3 c6
16. åe2 ®c7√ la posizione del Nero
è più invitante, ma non è detto che il
suo vantaggio sia tale da consentirgli
di piegare la resistenza avversaria
(Smolich-Varnavski, Minsk 2009).
6. ©f3
Il Bianco guadagna un tempo at-
taccando il pedone, ma non avrà più
la possibilità di eseguire la manovra
g2-g3, åf1-h3. La spinta del Nero in
f6, invece, è quasi sempre utile.
6… f6
@20@
>________!
@20@ (QVZSZUPW)
Ω (XRXZYZXR)
(ZYZYOXZY)
(YZYZXZYZ)
(ZYFYZYZY)
(YZJZYDYZ)
(FLZYFLFL)
(KZIZGCYE)
<--------ò
7. e4
7. e3
Per 7. b3 ©d7 cfr. 6. b3 ©d7 7. ©f3
f6.
7. e4
Questa spinta è stata giocata an-
che da alcuni forti giocatori, ma al
Bianco non conviene creare un buco
permanente nella sua posizione. Tra
l’altro, i vantaggi del tratto del testo
non sono affatto evidenti.
7… ©d7
@21@
8. åe3
Se il Bianco gioca invece 8. a3,
impedendo åf8-b4, il Nero può pro-
seguire con lo sviluppo standard:
8… a5 9. åe3 ©h6 10. h3 ©f7 11.
B1a
B1b
B1a
B1
CAPITOLO 1
19
ANALISI MOSSA DOPO MOSSA
åe2 åc5 (prendendo di mira l’a-
vamposto in d4) 12. å≈c5 ©≈c5
13. 0_0_0+ ®e7 14. ©d2 c6 15.
®c2 a4√ (Guerra-Kogan, Odivelas
2000).
Dopo la più modesta 8. åd2 il
Bianco può evitare il cambio del-
l’Alfiere, che però viene relegato in
una posizione non molto attiva. In tal
caso il Nero non avrà problemi in
apertura, ad esempio: 8… c6 9. a3 a5
10. åe2 a4 11. åe3 (il Bianco deci-
de infine di trasferire l’Alfiere in una
casa più attiva, ma il Nero ha una
buona replica anche in questo caso)
11… åc5 12. å≈c5 ©≈c5 13.
†d1+ ®c7 14. 0_0 ©h6 15. ©d2
†hd8√ (Alonso Gonzalez-Torres,
Cambados 2005).
Se invece 8. åe2 åb4 9. 0_0, il
Nero può cambiare in c3 e lasciare il
Bianco con pedoni doppiati: 9…
å≈c3 10. b≈c3 ©e7 11. †d1 ®e8
12. †b1 b6 13. åa3 ®f7 14. ©e1
†hd8‡ (Serralta-Chatalbashev, Plan-
coet 2004).
8… åb4 9. 0_0_0
In Piankov-Dorfman, Francia 1995,
si ebbe 9. †c1 a5 10. a3 åc5 11.
å≈c5 ©≈c5 12. åe2 a4 13. 0_0
©e7 14. ©e1 ©c6. Qui il Nero ha
resistito alla tentazione di giocare
c7-c6 (una spinta che spesso si ese-
gue quasi automaticamente) lascian-
do così la casa c6 a disposizione del
Cavallo, che da lì potrà in seguito
trasferirsi in d4 o in b3 (passando
per a5). 15. ©c2 ®c8 16. †cd1
b6√.
9… c6 10. ®c2 ®c7 11. a3
@22@
>________!
@22@ (QYZYZYPW)
∫ (XRSPYZXR)
(ZYRYOXZY)
(YZYZXZYZ)
(ZUFYFYZY)
(LZJZIDYZ)
(ZLAYZLFL)
(YZYEYCYE)
<--------ò
11… åe7
Naturalmente per il Nero non è
consigliabile cambiare l’Alfiere per
il Cavallo, e 11… åc5? non funzio-
na in vista di 12. †≈d7+.
In e7 l’Alfiere è ben collocato e
non è d’intralcio, visto che il Nero ha
altri piani per il Cavallo.
12. ©a4 g5 13. ©d2 ©h6
Il percorso standard per il Cavallo
di Re, che si dirige verso f7 passan-
do per h6.
CAPITOLO 1
20
ANALISI MOSSA DOPO MOSSA
>________!
@21@ (QYZSZUPW)
Ω (XRXPYZXR)
(ZYZYOXZY)
(YZYZXZYZ)
(ZYFYFYZY)
(YZJZYDYZ)
(FLZYZLFL)
(KZIZGCYE)
<--------ò
14. f3
Se il Bianco non giocasse con la
dovuta cautela, il Cavallo nero potreb-
be trovare un’altra buona casa in g4.
14… ©f7 15. c5 b5 16. c≈b6+ a≈b6
17. ©c3 b5‡
(H. Santos-Paunovic, Figueira da
Foz 2008 –
PARTITA 4
)
7. e3 c6
@23@
>________!
@23@ (QVZSZUPW)
Ω (XRYZYZXR)
(ZYRYOXZY)
(YZYZXZYZ)
(ZYFYZYZY)
(YZJZLDYZ)
(FLZYZLFL)
(KZIZGCYE)
<--------ò
8. åd2
Il piano, piuttosto timido, che pre-
vede l’arrocco corto permette al
Bianco di continuare a tenere la si-
tuazione sotto controllo, ma non gli
offre alcuna possibilità di giocare per
un vantaggio: 8. åe2 ©d7 9. 0_0
®c7 10. †d1 ©h6 (ormai conoscia-
mo bene questo percorso verso la ca-
sa f7) 11. b3 a5 12. ©a4 ©f7 13.
åb2 ©c5 14. ©≈c5 å≈c5 15. ©d2
åf5 16. a3 †hd8 17. åc3 åe7 18.
b4 a≈b4 19. a≈b4 b6‡ (Vojinovic-
Vaulin, Nis 1993).
8… ©d7
@24@
9. åe2
9. †g1 h5 (una reazione più che
naturale al diversivo del Bianco sul-
l’ala di Re. Tuttavia il Nero ha una
valida alternativa in 9… ©h6 10. h3
©f7 11. g4 ®c7 12. 0_0_0 a5 13.
©e4 ©d6 14. ©≈d6 å≈d6 e i gio-
catori si accordarono per la patta in
Kalantarian-A. Minasian, Erevan
1994) 10. 0_0_0 ®c7 11. ©e4 a5 12.
åc3 ©h6 13. åe2 ©f7 14. h4
(chiaramente il Bianco temeva h5-
h4 seguita da åf8-e7 e g7-g5, nel
qual caso l’attacco dei pedoni neri
sull’ala di Re avrebbe potuto assu-
mere dimensioni preoccupanti) 14…
åe7 15. b3 ©h6 16. †d2 ©g4 17.
†gd1 ©c5 18. ©≈c5 å≈c5√ (An-
tonsen-Hillarp Persson, Danimarca
2009).
9. 0_0_0 ®c7 10. †g1 (la centra-
lizzazione del Cavallo con 10. ©e4
avrebbe portato soltanto a una sem-
plificazione: 10… ©c5 11. ©≈c5
å≈c5 12. åc3 ©h6 13. h3 ©f7 14.
åd3 a5 15. b3 ©d6 16. ©d2 åb4
17. ®b2 †ad8 Æ_Æ, Miton-Czer-
wonski, Koszalin 1998). A questo
B1b
CAPITOLO 1
21
ANALISI MOSSA DOPO MOSSA
>________!
@24@ (QYZSZUPW)
Ω (XRYPYZXR)
(ZYRYOXZY)
(YZYZXZYZ)
(ZYFYZYZY)
(YZJZLDYZ)
(FLZIZLFL)
(KZYZGCYE)
<--------ò
punto, dopo 10… h5 (il Nero può an-
cora giocare 10… ©h6, ad esempio
11. h3 ©f7 12. g4 †d8 13. b3 åe7
14. ®c2 ©d6 15. åc1 ©c8 16.
åe2 †df8÷, Dieu-Sanduleac,
Avoine 2008) 11. ©e4 a5 si rientra
nella partita Antonsen-Hillarp Pers-
son, già esaminata poco sopra.
Vediamo un altro esempio abba-
stanza recente, in cui il Nero riuscì a
mettere in atto quasi tutte le idee di
questa variante: 9. ©e4 a5 10. †g1
©h6 11. h3 ©f7 12. åc3 ®c7 13.
g4 åb4 14. ©fd2 ©d6 15. †c1
åf7 16. ©≈d6 ®≈d6 17. åd3 åg6
18. åf5 ©c5 e il Nero conquistò ra-
pidamente l’iniziativa (Perdomo-
Felgaer, San Paolo 2009).
9… a5 10. 0_0 ©e7
@25@
>________!
@25@ (QYZSZUZW)
Ω (YRYPVZXR)
(ZYRYOXZY)
(XZYZXZYZ)
(ZYFYZYZY)
(YZJZLDYZ)
(FLZICLFL)
(KZYZYEGZ)
<--------ò
Ora che il Bianco ha arroccato corto,
il Nero non ha più motivo di temere
l’avanzata g2-g4-g5 e rinuncia quin-
di a sviluppare in f7 il Cavallo di Re,
che viene invece trasferito ad Ovest
nell’intento di aggredire la struttura
pedonale bianca su questo lato.
11. †fd1 ©c8 12. ©a4 ®c7 13. a3
©cb6
Il pedone c4 si è trasformato in un
obiettivo di attacco.
14. ©≈b6 ©≈b6 15. †ac1 åe7 16.
åe1 ©d7
Il Nero non è riuscito a provocare
la spinta c4-c5 e decide di riorganiz-
zare la disposizione dei suoi pezzi.
17. ©d2 ©c5 18. ©b1 ©b3 19.
†c3 a4√ (Battaglini-Sakaev, San
Pietroburgo 2009 –
PARTITA 5
)
6. b3 ©d7
@26@
>________!
@26@ (QYZSZUPW)
Ω (XRXPYRXR)
(ZYZYOYZY)
(YZYZXZYZ)
(ZYFYZYZY)
(YFJZYZYZ)
(FYZYFLFL)
(KZIZGCJE)
<--------ò
7. g3
Logica vorrebbe che il Bianco
fianchettasse prima l’Alfiere campo-
scuro con 7. åb2, rimandando a un
momento successivo la decisione su
dove collocare il secondo Alfiere;
tuttavia questo piano non crea alcun
pericolo al Nero, ad esempio: 7… c6
8. e3 (per 8. g3 f6 cfr. 7. g3 c6 8.
åb2 f6; un’altra possibile continua-
zione è 8. 0_0_0!? ®c7 9. e3 f6 10.
B2
CAPITOLO 1
22
ANALISI MOSSA DOPO MOSSA
åd3 a5 11. åc2 ©e7 12. ©ge2
©c8 – con questa interessante mano-
vra, il Nero intende portare in b6 il
Cavallo per dare supporto alla spinta
di rottura a5-a4: in D. Ponomarev-A.
Moskalenko, Dagomys 2006, seguì
13. ®b1 ©cb6 14. ©g3 a4 15. åf5
å≈f5+ 16. ©≈f5 g6 17. ©g3 f5 18.
©ge2 åb4‡) 8… f6
@27@
>________!
@27@ (QYZSZUPW)
Ω (XRYPYZXR)
(ZYRYOXZY)
(YZYZXZYZ)
(ZYFYZYZY)
(YFJZLZYZ)
(FIZYZLFL)
(KZYZGCJE)
<--------ò
9. åd3 (sarebbe quantomeno curio-
so se il Bianco continuasse con 9. g3
®c7 10. åh3 proponendo il cambio
degli Alfieri campochiaro avendo
spinto in e3 e in g3: potrebbe seguire
10… å≈h3 11. ©≈h3 h5 12. f3
©h6 13. ©f2 ©f5 14. ®e2 a5 15.
©fe4 åe7 16. †ad1 †hd8‡ come
in T. Balogh-Bauer, Zagan 1997)
9… ©h6 10. ©ge2 ®c7 11. 0_0 a5
12. ©a4 ©c5 13. ©≈c5 å≈c5 14.
©c3 †ad8 15. †fd1 åg4 16. åe2
å≈e2 17. ©≈e2 a4‡ (Bregadze-Ga-
gunashvili, Tbilisi 2009).
7. ©f3 f6 8. åb2 (l’enigmatica 8.
†g1 dà modo al Nero di pareggiare
facilmente con 8… åb4 9. åd2
©h6, sviluppando i pezzi e contem-
poraneamente impedendo il piano
basato sulla spinta g2-g4. In Soson-
ko-Hort, Bad Kissingen 1981 seguì
10. ©e4 å≈d2+ 11. ®≈d2 ©f7 12.
e3 ®e7 13. åe2 ©d6 14. ©≈d6
c≈d6¥) 8… c6 9. 0_0_0 (9. g3 ®c7
10. åg2 åb4 11. 0_0_0 a5 12. ©d2
©h6 13. ©de4 ©f7 14. h4 h6 15.
®b1 †hd8 16. f4 †e8 17. ®a1
åf5√, Akhmedov-R. Mamedov, Ba-
ku 2008) 9… ®c7 10. e3 ©h6 11.
h3 (qui il Bianco non trovò di meglio
che avanzare il pedone ‘g’, un piano
però che si rivelò insufficiente anche
soltanto per pareggiare il gioco)
11… a5 12. g4 ©f7 13. †g1 ©c5
14. ©d2 a4! 15. ®c2 h5! (il Nero ha
eseguito due spinte di rottura conse-
cutive, una su ogni lato della scac-
chiera, attivando di colpo le sue Tor-
ri) 16. ©de4 h≈g4 17. h≈g4 †h2√
(Kveinys-Azmaiparashvili, Tallinn
1988 –
PARTITA 6
).
7… c6 8. åh3
8. åb2 f6 9. åh3 å≈h3 10.
©≈h3 ®c7 è una semplice inversio-
ne di mosse.
8… å≈h3 9. ©≈h3
@28@
Le prospettive degli opposti schie-
ramenti nell’imminente battaglia so-
no più o meno pari: la struttura pedo-
nale è simmetrica e non vi sono de-
bolezze a lungo termine né un evi-
dente divario nello sviluppo, che qui
risulta piuttosto lento per entrambi i
colori.
CAPITOLO 1
23
ANALISI MOSSA DOPO MOSSA
9… f6
Prendere il controllo di g5 è utile
per il Nero, che in questo modo osta-
cola le manovre dell’Alfiere e del Ca-
vallo bianchi. È giocabile anche h7-
h6, che serve all’identico scopo ma
lascia libera la casa f6 a beneficio del
Cavallo g8: 9… h6 10. f3 (10. åb2
©gf6 11. f3 åc5 12. ©f2 †e8 13.
©fe4 ©≈e4 14. ©≈e4 åb4+ 15.
åc3 å≈c3+ 16. ©≈c3 ®c7 17.
0_0_0 ©c5 18. †d2 †ad8¥, Michen-
ka-Mokry, Cecoslovacchia 1992)
10… ©gf6 11. ©f2 ®c7 12. åd2
©c5 13. e3 åe7 14. ®e2 a5 15.
†hd1 †he8 16. åe1 åf8 17. g4 b6
con possibilità per entrambi (Gheor-
ghiu-Kir. Georgiev, Haifa 1989).
10. åb2
10. f3 h5 11. ©f2 åb4 12. åd2
a5 13. ©d3 åe7 14. e3 ®c7 15.
®e2 ©h6 16. †ac1 ©f7 17. †hd1
©d8 18. åe1 ©e6‡ (Jimenez Mar-
tinez-Serna Lara, Almansa 2009).
10… ®c7
A 10… h5 il Bianco replichereb-
be semplicemente con 11. f3, dopo-
diché 11… h4?! sarebbe sconsiglia-
bile a causa della naturale 12. g4∑.
11. 0_0_0 ©h6
@29@
>________!
@29@ (QYZYZUZW)
Ω (XRSPYZXR)
(ZYRYZXZV)
(YZYZXZYZ)
(ZYFYZYZY)
(YFJZYZLD)
(FIZYFLZL)
(YZGEYZYE)
<--------ò
12. †d2
Il Bianco farà bene a non imbar-
carsi in avventure troppo rischiose:
non è buona 12. f4? a causa di 12…
©g4! e le molte debolezze del
Bianco (peraltro autoinflitte) diven-
teranno decisive nelle prossime fasi
di gioco. Ad esempio: 13. f≈e5
©d≈e5 14. ©e4 †e8 15. †d4 c5!
16. †d2 ©≈c4 17. ©≈f6 g≈f6 18.
b≈c4 åh6 19. ©f4 ©e3 20. †d3
†hf8Ω¤ (Baikov-Lukin, Leningra-
do 1985).
Vediamo altri due esempi tratti
dalla pratica dei tornei: 12. e4 åe7
13. f4 †he8 14. f5 ©g4 15. ®d2 a6
16. ®e2 b5 17. ©b1 b≈c4 (Æ_Æ,
Oral-Neuman, Olomuc 1995); 12. f3
©f5 13. ©f2 åb4 14. ©d3 a5 15.
®b1 ©e3 16. †d2 åe7 17. ©e1
©c5 18. ©c2 ©≈c2 19. ®≈c2 a4
20. †hd1 a≈b3+ 21. a≈b3 †hd8 22.
CAPITOLO 1
24
ANALISI MOSSA DOPO MOSSA
>________!
@28@ (QYZSZUPW)
∫ (XRYPYRXR)
(ZYRYZYZY)
(YZYZXZYZ)
(ZYFYZYZY)
(YFJZYZLD)
(FYZYFLZL)
(KZIZGZYE)
<--------ò
†≈d8 å≈d8¥ (Amura-Tal, Buenos
Aires 1991).
12… åe7
@30@
>________!
@30@ (QYZYZYZW)
Ω (XRSPUZXR)
(ZYRYZXZV)
(YZYZXZYZ)
(ZYFYZYZY)
(YFJZYZLD)
(FIZKFLZL)
(YZGZYZYE)
<--------ò
Il Nero può prendere in considera-
zione anche una continuazione più
energica: 12… ©c5!? 13. f3 ©f5 14.
©e4?! (non c’è motivo di compro-
mettere la struttura pedonale in que-
sto modo: il Bianco dovrebbe prefe-
rire 14. ©f2 con gioco all’incirca pa-
ri) 14… ©≈e4 15. f≈e4 ©d6 16.
©f2 ©f7 17. †hd1 †d8 18. †≈d8
©≈d8 19. e3 ©e6√ (Mikhalevski-
Avrukh, Ramat Aviv 1998).
13. †hd1
In Dovzik-A. Panchenko, Cseppko
2002, la battaglia si concluse rapida-
mente: 13. ©e4 †he8 14. e3 (Æ_Æ).
13… †ad8 14. ©e4 ©c5 15. †≈d8
†≈d8 16. †≈d8 ®≈d8
Il finale è più o meno pari (San-
chis-Radulov, Maromme 1994).
CAPITOLO 1
25
ANALISI MOSSA DOPO MOSSA
PARTITA 1
L. Grigorian-Miles
Adelaide 1991
1. d4 d6 2. c4 e5 3. d≈e5 d≈e5 4.
∂≈d8+ ®≈d8 5. e4 åb4+ 6. åd2
å≈d2+ 7. ©≈d2 åe6 8. ©gf3 f6 9.
åe2 ©d7 10. 0_0 a5 11. b3 ©e7 12.
†fd1 ©c6 13. ©f1 ®c8 14. ©e3
©c5 15. ©d2 ©d4
@31@
>________!
@31@ (QYMYZYZW)
Ω (YRXZYZXR)
(ZYZYOXZY)
(XZVZXZYZ)
(ZYFVFYZY)
(YFYZJZYZ)
(FYZJCLFL)
(KZYEYZGZ)
<--------ò
Il Nero ha occupato le vulnerabili ca-
se scure al centro con i Cavalli, ma la
posizione del Bianco è ancora molto
solida e non crollerà certo da sola.
Miles porta in gioco anche gli ultimi
pezzi e si mette in cerca di un punto
debole attraverso cui fare breccia.
16. åf1 c6 17. f3 †d8 18. ©b1 b6
19. ©c3 †a7
Il Nero si prepara a raddoppiare le
Torri sulla colonna ‘d’, alle spalle
del Cavallo d4.
20. ®f2 †ad7 21. ®e1 h5 22. ©e2
h4
Il Nero è disposto a cambiare il
suo splendido Cavallo, ma solo a pat-
to che ciò avvenga in d4, in modo ta-
le da creare un forte pedone passato.
23. ®f2 ®c7 24. †ac1 ®b7
Nonostante la triangolazione ese-
guita dal Re nero (c8-c7-b7), in que-
sta posizione non si può certo parlare
di zugzwang. Evidentemente Miles
non gradiva la presenza della Torre
nemica in c1 sulla stessa colonna oc-
cupata dal suo Re (il Bianco avrebbe
potuto cercare un momento propizio
per sfoderare il tatticismo ©e3-d5+)
e ha deciso di trasferirlo in una posi-
zione più sicura. La perdita di un
tempo non deve averlo preoccupato,
visto che in questa posizione il Bian-
co poteva fare ben poco.
CAPITOLO 1
26
1. d4 d6 2. c4 e5 3. d≈e5 d≈e5
Partite complete
25. ©c3 åf7 26. åe2 åh5 27.
†b1 ©ce6
@32@
>________!
@32@ (ZYZWZYZY)
Ω (YMYQYZXZ)
(ZXRYPXZY)
(XZYZXZYO)
(ZYFVFYZX)
(YFJZJFYZ)
(FYZYCGFL)
(YEYEYZYZ)
<--------ò
Probabilmente qui l’unico modo di
giocare per vincere era spingere i pe-
doni sull’ala di Re, ma in tal caso il
gioco sarebbe diventato molto più ta-
gliente e anche il Bianco avrebbe po-
tuto ottenere qualche possibilità. Mi-
les rimanda l’attacco di pedoni a un
momento successivo e opta invece
per un diversivo su quest’ala; d’im-
provviso arriva il successo.
28. g3?!
Il Bianco permette all’avversario
di realizzare il suo piano. Il tratto del
testo para la minaccia immediata
©e6-f4, ma indebolisce seriamente
il lato di Re.
Bisognava semplicemente far in-
dietreggiare l’Alfiere con 28. åf1
®c7 (28… ©f4 29. b4!) 29. a3, cer-
cando controgioco sull’ala di Donna.
28… h≈g3+ 29. h≈g3 ©g5! 30. g4
Non c’erano alternative ma, ora
che la colonna ‘h’ si è aperta, il tra-
sferimento del Cavallo nero in f4 di-
venta una minaccia fortissima.
30… åg6 31. †h1 ©ge6 32. †bd1
©f4 33. åf1 ©de6 34. †≈d7+
†≈d7 35. ©b1
Per conservare qualche possibilità
di salvezza, il Bianco avrebbe fatto
meglio a difendersi con 35. ®g3, ri-
servandosi di replicare a 35… †d2
con 36. †h2.
35… †d8 36. †h2 ®c7 37. ®e1?
L’errore decisivo. Dopo 37. ®g3
la battaglia non era ancora persa.
37… ©g5
@33@
>________!
@33@ (ZYZWZYZY)
Ω (YZSZYZXZ)
(ZXRYZXOY)
(XZYZXZVZ)
(ZYFYFVFY)
(YFYZJFYZ)
(FYZYZYZK)
(YDYZGCYZ)
<--------ò
38. ©d2
Un altro errore, ma la posizione
del Bianco era ormai pessima, ad
esempio 38. åe2 ©d3+ 39. ®f1
©c1 oppure 38. ®f2 †d4 39. †h8
©≈f3!.
38… †≈d2! 39. ®≈d2 ©≈f3+ (0_1)
CAPITOLO 1
27
PARTITE COMPLETE
PARTITA 2
Petkova-Rausis
Atene 1993
1. d4 d6 2. c4 e5 3. d≈e5 d≈e5 4.
∂≈d8+ ®≈d8 5. ©f3 f6 6. e4 åc5
7. a3 a5 8. ©c3 åe6 9. ©a4 åa7
10. åd2 ©e7 11. åe2 ©bc6 12.
0_0 ©d4 13. ©≈d4 å≈d4 14. ©c3
c6
@34@
>________!
@34@ (QYZSZYZW)
Ω (YRYZVZXR)
(ZYRYOXZY)
(XZYZXZYZ)
(ZYFUFYZY)
(LZJZYZYZ)
(ZLZICLFL)
(KZYZYEGZ)
<--------ò
Questa volta il Nero ha occupato la
casa centrale in d4 con l’Alfiere, ma
la forza dell’avamposto è comunque
sempre notevole. Anche qui la posi-
zione del Bianco è solida e non faci-
le da demolire.
15. †fd1 ®c7 16. †ac1 †hd8 17.
b4
Il Bianco deve smettere di tempo-
reggiare e darsi da fare per creare un
controgioco tangibile sull’ala di
Donna.
17… a≈b4 18. a≈b4 †d7 19. åe1
®d8 20. †a1 †≈a1 21. †≈a1 ©c8
22. c5 ®c7 23. h3
Era chiaramente più forte 23. †a8,
impedendo al Nero di realizzare la
spinta di rottura b7-b6 e conservando
una posizione all’incirca pari.
23… ®b8 24. †a3 b6 25. c≈b6
©≈b6
Ancora una volta il Nero sta me-
glio, in quanto il suo Re partecipa at-
tivamente alla lotta e i suoi pezzi so-
no in superiorità numerica sul lato di
Donna.
26. †a6 ®b7 27. b5?!
Una decisione discutibile, perché
sulla quinta traversa il pedone potrà
essere attaccato molto più facilmente.
27… c5 28. ©a4 c4
@35@
>________!
@35@ (ZYZYZYZY)
Ω (YMYQYZXR)
(EVZYOXZY)
(YFYZXZYZ)
(DYRUFYZY)
(YZYZYZYF)
(ZYZYCLFY)
(YZYZIZGZ)
<--------ò
29. ©≈b6?!
Qui il Bianco avrebbe dovuto gio-
care 29. åb4 e se 29… ©≈a4 allora
30. †≈e6 †c7 31. åd1 con posi-
zione ancora difendibile.
29… å≈b6 30. åc3 åf7 31. †a4
†c7 32. ®f1 åd4 33. åd2 †c5
CAPITOLO 1
28
PARTITE COMPLETE
34. †b4 ®b6 35. åc1 †≈b5 36.
†≈b5+ ®≈b5
Il Nero non solo ha guadagnato
un pedone, ma è anche riuscito a
chiamare a raccolta tutti i suoi pezzi
a sostegno del pedone passato.
37. ®e1 ®b4 38. f3 c3 39. ®d1
åb3+ 40. ®e1 åc4 (0_1)
Il Bianco dovrà cedere un Alfiere
in cambio del pedone passato.
PARTITA 3
Stierle-V. Georgiev
Bad Wörishofen 2003
1. d4 d6 2. c4 e5 3. d≈e5 d≈e5 4.
∂≈d8+ ®≈d8 5. g3 c6 6. åg2 a5 7.
©f3 f6 8. ©c3 a4 9. åe3 åe6 10.
©d2 åb4 11. †c1 ©d7 12. 0_0
©e7
@36@
>________!
@36@ (QYZSZYZW)
Ω (YRYPVZXR)
(ZYRYOXZY)
(YZYZXZYZ)
(RUFYZYZY)
(YZJZIZLZ)
(FLZJFLCL)
(YZKZYEGZ)
<--------ò
13. f3
Così il Bianco sbarra la strada al
suo Alfiere campochiaro: avrebbe
dovuto giocare invece 13. åe4.
13… ®c7 14. a3
Un’altra scelta infelice: ora la strut-
tura dei pedoni bianchi sull’ala di
Donna si irrigidisce. A poco a poco,
grazie a questo genere di sottigliez-
ze, il Nero ottiene un vantaggio tut-
t’altro che trascurabile.
14… åa5 15. †fd1 †hd8 16.
©ce4 ©f5 17. åf2 ©d4 18. åf1
å≈d2!?
Dopo questo cambio inaspettato,
il Nero occuperà la casa c5. Forse era
persino più forte 18… f5 19. ©c3
©c5, con l’identico risultato.
19. ©≈d2 ©c5
@37@
>________!
@37@ (QYZWZYZY)
Ω (YRSZYZXR)
(ZYRYOXZY)
(YZVZXZYZ)
(RYFVZYZY)
(LZYZYFLZ)
(ZLZJFIZL)
(YZKEYCGZ)
<--------ò
20. å≈d4
È chiaro che il Bianco non dove-
va essere entusiasta di catturare in
d4, ma cos’altro avrebbe potuto fare?
La variante che segue dimostra che
l’irruzione in b3 non poteva assolu-
tamente essere tollerata: dopo 20.
†c3 ©db3 21. åe1 b6! (per difen-
dere il Cavallo c5; se invece 21…
†d7 22. ©≈b3! ©≈b3 23. †≈d7+
®≈d7 il Bianco avrebbe risolto ogni
CAPITOLO 1
29
PARTITE COMPLETE
suo problema giocando 24. ®f2) 22.
®f2 e4!? 23. f4 †d6 la posizione
del Bianco sarebbe stata davvero po-
co invidiabile e non si vede come
avrebbe potuto liberarsi dell’inchio-
datura sulla colonna ‘d’.
20… †≈d4 21. e3 †d7 22. ©e4?
Una difesa più tenace sarebbe sta-
ta 22. ©b1 †ad8 23. †≈d7+ †≈d7
24. †c2. Ora l’Alfiere bianco reste-
rà perennemente tagliato fuori dal
gioco.
22… †≈d1 23. †≈d1 ©≈e4 24.
f≈e4 ®b6
Il Nero non nasconde l’intenzione
di mettere in cascina il pedone c4.
25. ®f2
Non servirebbe a nulla 25. †d6
†e8 e dopo 26… ®c5 la Torre bian-
ca sarebbe costretta a battere in riti-
rata.
25… ®c5 26. †c1
@38@
>________!
@38@ (QYZYZYZY)
∫ (YRYZYZXR)
(ZYRYOXZY)
(YZSZXZYZ)
(RYFYFYZY)
(LZYZLZLZ)
(ZLZYZGZL)
(YZKZYCYZ)
<--------ò
26… †d8
A livello posizionale va tutto a gon-
fie vele per il Nero, che ha i pezzi at-
tivi e domina la colonna aperta. Tut-
tavia, come ci insegnano i grandi del
passato, una sola debolezza in campo
avversario (il pedone c4) potrebbe
non essere sufficiente per vincere. Il
Nero quindi deve crearne un’altra,
possibilmente lontana dalla prima…
vale a dire sull’ala di Re.
27. ®e1 åf7 28. †c3 h5! 29. åd3
Il Bianco spera di attaccare il pe-
done a4 con l’Alfiere, ma non riusci-
rà a fare nemmeno questo.
29… h4! 30. ®f2
Forse il male minore sarebbe sta-
to 30. g4, nel tentativo di tenere chiu-
sa la posizione.
30… h≈g3+ 31. h≈g3 åh5
Sfruttando il varco venutosi a
creare sul lato di Re (la seconda de-
bolezza), i pezzi neri entrano como-
damente nel territorio nemico.
32. ®g2
Il Bianco non poteva rischiare di
farsi attaccare alle spalle dalla Torre
nera: dopo 32. åc2 †d2+ 33. ®e1
†h2 la sua posizione sarebbe stata
catastrofica.
32… åd1 33. ®f2 g5 34. ®e1 åf3
@39@
35. b4+
Il Bianco ne ha avuto abbastanza
di subire passivamente, ma questo
CAPITOLO 1
30
PARTITE COMPLETE
tentativo di attivarsi non fa che acce-
lerare la sua sconfitta. Va detto però
che la sua posizione era in ogni caso
compromessa, ad esempio 35. åc2
†a8 36. ®f2 g4 37. ®e1 †h8.
35… a≈b3 36. †≈b3 b6 37. ®f2
åd1 38. †c3 †h8 39. ®g2 g4 40.
åc2 åf3+ 41. ®f2 †h2+ 42. ®f1
†h1+ 43. ®f2 †c1 (0_1)
Seguirà l’inevitabile 44… å≈e4.
PARTITA 4
H. Santos-Paunovic
Figueira da Foz 2008
1. d4 d6 2. c4 e5 3. d≈e5 d≈e5 4.
∂≈d8+ ®≈d8 5. ©f3 f6 6. ©c3
åe6 7. e4 ©d7 8. åe3 åb4 9.
0_0_0 c6 10. ®c2 ®c7 11. a3 åe7
12. ©a4 g5 13. ©d2 ©h6 14. f3
©f7 15. c5 b5 16. c≈b6+ a≈b6 17.
©c3 b5
@40@
18. åe2
Il Nero ha i pezzi più attivi sull’a-
la di Donna, dove in seguito potrà
aumentare la sua iniziativa. Il Bianco
avrebbe dovuto pertanto passare im-
mediatamente all’azione sull’altro
lato, giocando 18. h4 g4 19. åe2 con
possibilità per entrambi.
18… åc5
Il Nero sfrutta il momento più
propizio per cambiare gli Alfieri
camposcuro.
19. å≈c5 ©≈c5 20. †a1 †hd8 21.
©a2?
Il Bianco non può permettersi di
impiegare tempo in manovre così va-
ghe: si imponeva 21. †ad1 ®b6 22.
h4, creando controgioco sul lato di Re.
21… †d4 22. ©b4 †ad8 23.
†ad1
@41@
>________!
@41@ (ZYZWZYZY)
∫ (YZSZYPYR)
(ZYRYOXZY)
(YRVZXZXZ)
(ZJZWFYZY)
(LZYZYFYZ)
(ZLAJCYFL)
(YZYEYZYE)
<--------ò
CAPITOLO 1
31
PARTITE COMPLETE
>________!
@39@ (ZYZWZYZY)
Ω (YRYZYZYZ)
(ZYRYZXZY)
(YZSZXZXZ)
(RYFYFYZY)
(LZKCLOLZ)
(ZLZYZYZY)
(YZYZGZYZ)
<--------ò
>________!
@40@ (QYZYZYZW)
Ω (YZSPUPYR)
(ZYRYOXZY)
(YRYZXZXZ)
(ZYZYFYZY)
(LZJZIFYZ)
(ZLAJZYFL)
(YZYEYCYE)
<--------ò
23… f5!
Il Nero ora abbatte il centro nemi-
co con una serie di colpi in rapida
successione.
24. †he1 g4 25. åf1 ©g5 26. h4
g≈h3 27. g≈h3
@42@
>________!
@42@ (ZYZWZYZY)
∫ (YZSZYZYR)
(ZYRYOYZY)
(YRVZXRVZ)
(ZJZWFYZY)
(LZYZYFYF)
(ZLAJZYZY)
(YZYEKCYZ)
<--------ò
27… ©≈f3!
Una combinazione semplice, ma
non per questo meno elegante.
28. ©d5+
L’alternativa era 28. ©≈f3
åb3+.
28… å≈d5 29. e≈d5 ©≈e1+ 30.
†≈e1 †4≈d5 (0_1)
PARTITA 5
Battaglini-Sakaev
San Pietroburgo 2009
1. d4 d6 2. c4 e5 3. d≈e5 d≈e5 4.
∂≈d8+ ®≈d8 5. ©c3 åe6 6. ©f3
f6 7. e3 ©d7 8. åe2 c6 9. åd2 a5
10. 0_0 ©e7 11. †fd1 ©c8 12. ©a4
®c7 13. a3 ©cb6 14. ©≈b6 ©≈b6
15. †ac1 åe7 16. åe1 ©d7 17.
©d2 ©c5 18. ©b1 ©b3 19. †c3
a4
@43@
>________!
@43@ (QYZYZYZW)
Ω (YRSZUZXR)
(ZYRYOXZY)
(YZYZXZYZ)
(RYFYZYZY)
(LPKZLZYZ)
(ZLZYCLFL)
(YDYEIZGZ)
<--------ò
20. f3 åf5 21. ©d2 ©c5 22. åf2
åg6 23. e4 åf7 24. ©b1 †hd8 25.
†≈d8 †≈d8 26. å≈c5?
Un errore posizionale: in simili
aperture il Bianco non dovrebbe mai
separarsi dal suo Alfiere camposcuro.
26… å≈c5+ 27. ®f1 ®b6 28. †c2
åd4 29. ©d2 åc5
Il Nero non ha fretta e può per-
mettersi di consolidare la sua posi-
zione con tutti i preparativi del caso,
senza per il momento scoprire le sue
carte.
30. ©b1 g6 31. ©c3 †a8 32. åd3
åd4 33. ©b1 h5 34. ©d2 åc5 35.
h3 åe6 36. g4
Qui il Bianco, spingendo i pedoni
su case dello stesso colore del suo
Alfiere, non fa altro che agevolare il
compito dell’avversario.
36… ®c7 37. ©b1 ®b6 38. ©c3
CAPITOLO 1
32
PARTITE COMPLETE
åd4 39. ©b1 ®c5
Il Nero migliora al massimo la
disposizione dei suoi pezzi.
40. ©d2 åe3 41. ©b1 †d8 42.
®e2 åf4 43. ©c3
@44@
Probabilmente la posizione del
Bianco era già persa, ma il tratto del
testo perde di colpo.
>________!
@44@ (ZYZWZYZY)
∫ (YRYZYZYZ)
(ZYRYOXRY)
(YZSZXZYR)
(RYFYFUFY)
(LZJCYFYF)
(ZLEYAYZY)
(YZYZYZYZ)
<--------ò
43… †≈d3! (0_1)
PARTITA 6
Kveinys-Azmaiparashvili
Tallinn 1988
1. d4 d6 2. c4 e5 3. d≈e5 d≈e5 4.
∂≈d8+ ®≈d8 5. ©c3 åe6 6. ©f3
f6 7. e3 c6 8. b3 a5 9. åb2 ©h6 10.
h3 ©d7 11. 0_0_0 ®c7 12. g4 ©f7
13. †g1 ©c5 14. ©d2 a4 15. ®c2
h5 16. ©de4 h≈g4 17. h≈g4 †h2
18. †d2 a≈b3+ 19. a≈b3 ©≈e4 20.
©≈e4 åb4
@45@
21. ©c3
Questa stessa variante è stata gio-
cata di nuovo quasi vent’anni dopo
(probabilmente entrambi i giocatori
erano ignari dell’esistenza della no-
stra partita). Nella posizione del dia-
gramma il Bianco si difese meglio,
ma anche in quella circostanza non
riuscì a pareggiare il gioco: 21. †e2
†ah8 22. åc3 å≈c3 23. ®≈c3
†h1 24. †≈h1 †≈h1 25. åg2
†c1+ 26. ®b2 †g1√ (Kosikov-Pa-
vlov, Kiev 2005).
21… ©g5!
Dopo quest’aggressivo balzo di
Cavallo, il Nero guadagna almeno un
pedone.
22. åg2 å≈g4 23. f4 e≈f4 24. e≈f4
åf5+
Il Nero poteva chiudere subito
con 24… ©e6! 25. åe4 ©d4+, ma
per mancanza di tempo (si trattava di
una partita semilampo nell’ambito
della Coppa
URSS
) non ebbe modo di
calcolare tutto fino alla fine.
25. ®c1 ©e6
Anche qui c’era un’alternativa più
forte, vale a dire 25… åc5 26. †e1
©e6 27. åe4 †≈d2 28. ®≈d2
†d8+ 29. ®c1 åg4, ma il tratto
CAPITOLO 1
33
PARTITE COMPLETE
>________!
@45@ (QYZYZYZY)
Ω (YRSZYPXZ)
(ZYRYOXZY)
(YZYZXZYZ)
(ZUFYDYFY)
(YFYZLZYZ)
(ZIAKZLZW)
(YZYZYCKZ)
<--------ò
giocato in partita si è rivelato an-
ch’esso sufficiente.
26. åe4 †≈d2 27. å≈f5 å≈c3 28.
å≈c3 †e2 29. å≈e6 †≈e6 30.
†≈g7+ ®b6
@46@
31. f5 †e2 32.
å≈f6 †8a2 33. †g1 ®c5 34. åc3
†f2 35. ®b1 †a3 (0_1)
CAPITOLO 1
34
PARTITE COMPLETE
>________!
@46@ (QYZYZYZY)
Ω (YRYZYZKZ)
(ZSRYQXZY)
(YZYZYZYZ)
(ZYFYZLZY)
(YFIZYZYZ)
(ZYZYZYZY)
(YZGZYZYZ)
<--------ò
Questo è un estratto.
Il numero di pagine visualizzate è limitato.
Per chi cerca una risposta affidabile ma ‘inusuale’
contro 1. d4, il Maestro Internazionale Vladimir
Barsky propone una difesa basata su 1… d6,
utilizzata in diverse occasioni da giocatori del calibro
di Anand, Topalov, Adams, Svidler, Bologan, Miles e,
per inversione di mosse, addirittura da Kasparov,
Kramnik e Smyslov.
Oltre ad essere affidabile, il sistema che l’autore
mette a punto in questa monografia ha il vantaggio di
essere poco conosciuto alla teoria, e nelle mani di
un giocatore preparato può costituire un’arma
veramente pericolosa. Naturalmente ci sono anche
delle controindicazioni – come il fatto che il Bianco
può replicare con 2. e4 (improbabile per un
giocatore che giochi 1. d4) oppure optare per
l’ultrasolida 2. ©f3 åg4 3. c4 – ma nessuna che
possa compromettere le possibilità del Nero.
Barsky divide il libro in tre parti. La prima (sei capitoli)
tratta la variante 1. d4 d6 2. c4 e5, la seconda
(quattro capitoli) la variante 1. d4 d6 2. ©f3 åg4, e
la terza (un capitolo) tutte le altre continuazioni
possibili dopo 1. d4 d6. Ogni capitolo offre una
panoramica delle linee principali (
REPERTORIO VELOCE
),
con a seguire un’analisi dettagliata delle varianti
(
ANALISI MOSSA DOPO MOSSA
) e poi una selezione di
partite che mettono in risalto i temi chiave (
PARTITE
COMPLETE
).
VLADIMIR BARSKY
è un
Maestro Internazionale,
giornalista scacchistico
ed allenatore. Ha lavorato
con i
GM
Morozevich e
Khairullin ed ha al suo
attivo diverse monografie
sulle aperture.
UN’ARMA UNIVERSALE
1. d4 d6
ISBN 978-88-7264-129-3
,!7II8H2-gebcjd!
¤26,00