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Tartaruga comune europea (Testudo
hermanni)
In effetti non Ł poi cos comune, chi di voi ne ha mai incontrata una
libera se non qualche fortunato sardo? Di qui il giusto divieto di
farne ancora oggetto di import/export a scopo di lucro. Devo dire
che in questo caso gli appassionati hanno fatto la parte del leone,
riproducendola ripetutamente in cattivitą, cosicchŁ oggi ci possiamo
permettere di tenere la nostra bella tartaruga in giardino nel rispetto
della legge (purchŁ provvista di CITES) e senza recare alcun danno
ambientale. Spero che a breve siano risolte anche le beghe
burocratiche che le riguardano a causa di una legislazione complessa
e lacunosa. In fondo questa legislazione protettiva ha fatto s che
molti degli animali che provenivano da catture oggi vengano
riprodotti abbondantemente in cattivitą. Direi che i terrariofili la loro parte per non depauperare l'ambiente
l'hanno fatta! Certo che ogni tanto mi chiedo: che ne faremo dell'esubero di animali prodotti? Potremo mai
passare a reintrodurre le specie a rischio in natura? A questi ed altri quesiti non so dare risposta, quello
che penso Ł che quando una specie di anfibio o rettile si adatta bene alla vita in cattivitą tanto da
riprodursi senza problemi, le autoritą, pur impedendo ad ogni costo che venga raccolto in natura -se Ł in
pericolo- dovrebbero permetterci di formarne uno stock di cattivitą per soddisfare la nostra passione per
gli animali insoliti, ed eventualmente poter reintrodurre la specie lą dove Ł scomparsa!
Beh, abbandoniamo i bei sogni e cominciamo a parlare della nostra beniamina.
Vita in natura: ho avuto la fortuna, durante un campo di lavoro in Albania, di poter osservare nei ritagli
di tempo la vita selvatica di questi animali come doveva essere un tempo anche da noi. Le tartarughe,
nelle ore in cui il sole concede un po' di tregua (era un agosto!), hanno un'attivitą instancabile muovendosi
in continuazione alla ricerca di cibo (soprattutto la mattina) o semplicemente per pattugliare il territorio
(nel tardo pomeriggio). Il resto del tempo lo passano sotto i cespugli in assoluta immobilitą, magari semi
interrate. Durante il mio viaggio ho potuto osservare animali di tutte le taglie, spesso intenti ad
attraversare le strade. Non mi Ł invece mai capitato di assistere all'incontro di due tartarughe per
osservarne il comportamento. Devo dire che, pensando a tutte le cure amorevoli di cui le facciamo
oggetto, quelle in natura sono decisamente meno viziate. In Albania l'unico cibo consisteva in erba secca e
dura, roba da capre (!) e, nella stagione propizia, qualche melograno caduto dagli alberi (che abbondano
in quella regione). Non per niente mi avevano riferito che spesso tentano qualche sortita negli orti per
rimpinzarsi di verdura fresca (a loro rischio e pericolo). Se penso ai miei esemplari che fanno gli
schizzinosi "selezionando" il cibo in base al gusto del momento, mi verrebbe voglia di mandarli in
"vacanza" da quelle parti per un mese o due!
Cattivitą: nel caso delle tartarughe parlare di cattivitą Ł un
eufemismo. E' vero che i tedeschi ed ancor pił gli olandesi sono
costretti a far passare alle tartarughe almeno parte dell'anno in un
terrario a causa del clima troppo rigido, ma Ł altrettanto vero che
questi animali non sono fatti per il terrario. Non per niente la quasi
scomparsa delle testuggini dall'Italia Ł stata anche dovuta alla
forte richiesta di esportazione verso questi stati "incapaci" di
riprodurle.
Chiunque le tenga all'aperto non avrą quindi mai problemi nel loro
allevamento e facilmente ne osserverą la riproduzione; mentre chi
le tiene in casa le espone a malattie (specialmente polmonari ed
ossee) e rischia di non vederle mai riprodurre. Il primo rischio
nell'allevamento di questi rettili consiste anche nel non avere uno
spazio adeguato in cui ospitarli. Se l'esemplare Ł uno solo questa eventualitą non si verifica: anche un solo
metro quadrato pu bastare; ma se abbiamo pił esemplari Ł assolutamente necessario disporre di alcuni
metri quadrati e di posizionare in pił punti degli "ostacoli visivi" (es vasi da fiori, tronchi, collinette,
cespugli) in modo da permettere un po' di privacy e fornire punti in ombra contro la calura estiva. I maschi
di questa specie sono infatti dei veri rompiballe, fin da
giovanissimi (e quindi non maturi sessualmente) passano il tempo
ad inseguirsi, mordersi le zampe posteriori ed inscenare
accoppiamenti (assolutamente gay, le piccole femmine non sono
ritenute interessanti!). Raggiunta l'etą adulta (4-5 anni d'etą per il
maschio, 8 per la femmina) improvvisamente scoprono il gentil
sesso e quindi passano a prendersela anche con le femmine.
Queste raggiungono una taglia decisamente superiore ai loro
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partner, ma sono pacifiche per cui subiscono ogni vessazione,
salvo darsi a precipitose fughe. Capirete quindi che lo spazio e la schermatura visiva sono fondamentali!
Mentre una volta si compravano animali adulti, di
cattura, oggi solitamente vengono offerti piccoli appena
nati o al pił di uno-due anni. In questi casi Ł bene saper
riconoscere i due sessi per non avere sorprese (anche
perchŁ nelle covate non incubate artificialmente ad alte
temperature tendono a prevalere nettamente i maschi).
Per i neonati la morfologia non aiuta e gli esperti dicono
che l'unica indicazione viene dal sollevare la piccolina e
vedere come posiziona la coda: se sta dritta Ł femmina,
se viene piegata di lato Ł maschio. Ad uno o meglio due
anni d'etą la forma del guscio ha gią preso la "piega"
dell'adulto ed i maschi vengono riconosciuti a colpo
d'occhio guardandoli da dietro: l'ultima placca del guscio
(sopracaudale)Ł ripiegata verso l'interno (da qui l'uso di tenere la coda ripiegata di lato), mentre sopra le
zampe posteriori le placche tendono a flettere verso l'esterno. La tipica forma della placca sopracaudale ha
un ruolo fondamentale: difendere la base della coda del maschio, contenente un considerevole emipene,
dai morsi! Nell'adulto le evidenze sono palesi ed il maschio ha una coda molto pił sviluppata della
femmina. Per avere un'idea visiva di quanto descritto e poter distinguere a quale delle due sottospecie (T.
hermanni hermanni o T. hermanni bottgeri) appartiene la vostra tartaruga vi consiglio di cliccare questo
link. Conoscere la sottospecie Ł fondamentale dal punto di vista riproduttivo: la hermanni hermanni
produce meno uova (in genere tre) e solitamente depone una sola volta l'anno mentre la hermanni
bottgeri pu deporre anche 10 uova e fare due covate.
Alimentazione: date spazio alla vostra fantasia, anche perchŁ, dopo un'iniziale fame primaverile che le fa
abbuffare di tutto, in estate cominciano a fare le preziose scegliendo gli alimenti che preferiscono. La base
sarą vegetale con vari tipi d'insalata, frutta e verdura; io somministro soprattutto alla femmina (ora che Ł
adulta) anche pochi grammi di cibo per gatti in pellet una volta alla settimana. Mi rendo conto che i puristi
non lo riterranno molto naturale resta il fatto che proprio la femmina ne va letteralmente matta e la
capisco visto che deve preparare le uova e la verdura non abbonda certo di proteine. Ricordatevi di
lasciare sempre a disposizione una ciotola bassa e larga d'acqua che le tartarughe useranno per bere e
fare il bagno (per cui cambiatela frequentemente). Dell'acqua sono vere fanatiche: durante l'estate escono
dai loro nascondigli prontamente, qualsiasi ora sia, ogni volta che annaffio il giardinetto con la canna, e
vengono a farsi una doccia.
Le tartarughe sono piuttosto abitudinarie se potete date loro da mangiare sempre alla stessa ora e nello
stesso punto: le troverete pronte e puntuali ad aspettarvi!
Riproduzione: la mia Ł ancora un'esperienza a metą,
ma spero di completarla... prima o poi. Infatti nel 2000
per la prima volta la femmina (che aveva appunto
appena compiuto 8 anni) ha deposto cinque uova;
stranamente non le ha interrate depositandole, una al
giorno, sulla superficie verso le ore 14! Solo per due ho
assistito alla deposizione e sono quindi riuscito a
raccoglierle prima che divantassero sode (era gią
giugno). Resta il fatto che non disponendo di
un'incubatrice, e vista l'estate da schifo che ha fatto
subito dopo, da quelle uova non si Ł sviluppato nulla. Ho
comunque osservato alcuni fatti che possono permettervi
di capire quando la deposizione Ł imminente: il maschio
improvvisamente smette di disturbare la femmina (caso
pił unico che raro) e questa comincia a muoversi pił del
solito alla ricerca di un luogo per la deposizione. Se notate queste due cose (ma la prima Ł quella che salta
subito agli occhi) sappiate che la deposizione ci sarą entro un paio di giorni. Se il vostro giardino/terrazzo
Ł esposto a mezzogiorno non avrete problemi e potrete lasciare le uova dove le ha deposte la femmina,
ovvero sotto 10 cm di terra vicino ad un cespuglio/vaso/tronco (sappiate comunque che con temperature
frequentemente sopra i 34C l'embrione muore). Le uova sono dotate di guscio per cui non temono la
disidratazione come quelle di sauri e serpenti, necessitano comunque di essere sempre manenute nella
stessa posizione (alto-basso) in cui sono state deposte. Se avete il giardino/terrazzo mezzo in ombra Ł
meglio che incubiate le uova artificialmente; a questo riguardo potete trovare tutte le informazioni
necessarie in questo sito, che vi indica anche come costruire un'incubatrice (ed Ł comunque forse il
migliore sulle hermanni in lingua italiana). Sappiate che con temperature tra i 27 ed i 30C avrete pił
maschi, mentre tra i 30 ed i 32 prevarranno le femmine.
Negli anni successivi 2001 e 2002 la femmina ha deposto altre 4 covate sempre di 5-7 uova, sempre
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senza interrarle e sempre irrimediabilmente sterili!!!
Ammetto che comincio a disperare, tuttavia questa estate torrida (2003) per la prima volta non ho trovato
uova esposte... quindi... o non le ha fatte o le ha sotterrate. Devo sperare in un lieto evento?
Aggiornamento del 2/11/2003: baby!
Ebbene s, la mia speranza stavolta si Ł dimostrata ben riposta! Dopo ben tre
anni e per un totale di 6 covate sterili la 7 ha dato i suoi frutti.
Il 28 agosto scorso, mentre stavo portando il sospirato pasto alle mie tarte, mi Ł
caduto l'occhio su di una "noce semovente" che stavo per calpestare
involontariamente! La piccoletta stava infatti avventurandosi sulle mattonelle
della terrazza/giardino in cui vivono i suoi genitori. La taglia di una baby
hermanni Ł davvero minuta (carapace lungo 4 cm) ed il colore marrone quasi
uniforme la rende praticamente invisibile sul terriccio... e su mattonelle
altrettanto marroni! Per fortuna era in movimento... vi immaginate come ci sarei rimasto a fare una simile
frittata?!
Beh, comunque sia Ł stata pił la gioia che lo spavento, in breve mi sono messo a rastrellare palmo per
palmo il piccolo orticello del giardino raccogliendo via via altri piccoli. La schiusa doveva aver luogo proprio
in quel momento perchŁ un paio di tartarughine si trovavano proprio nel posto preferito da loro madre e
dove presumibilmente la femmina aveva deposto. L'ultima, la sesta della covata, se l'Ł presa comoda
perchŁ l'ho trovata il giorno seguente.
Devo dire che sembrano tutte assolutamente uguali, il che mi fa sorgere spontanei dubbi sull'utilitą della
documentazione fotografica che dovrebbe accompagnare gli esemplari necessitanti del CITES, fino al 4
anno d'etą, (ovvero tutti i tartarughini che saranno venduti invece che regalati).
Per evitare noie e saperli in buone mani, ho deciso che regaler i miei piccoli a vari amici dotati di
giardino. I 6 tartarughini comunque hanno mostrato subito un carattere vivace e fiducioso, ed in questi
due mesi di allevamento si sono nutriti di ogni tipo di frutta e verdura senza alcuna "smania" di particolari
alimenti, come invece tendono a richiedere i loro viziatissimi genitori.
PerchŁ stavolta Ł andata bene? Me lo sono chiesto, non posso credere che
tutte e 6 le covate precedenti siano andate storte per caso. Il fattore
temperatura Ł stato sicuramente importante, forse la femmina sentendo un
calore pił intenso ha avuto meno difficoltą ad individuare un luogo di
deposizione adatto.
Un'altra importante variazione rispetto agli anni passati Ł stata la separazione
forzata dei due "sposi"; infatti il maschio lo scorso anno si era fatto cos
insistente con le sue avances da ferire la femmina su tutte e quattro le zampe.
Non avendo speranza di ottenere uova feconde quest'anno avevo quindi
ricavato un recinto pił piccolo in cui allevare la femmina in santa pace, intanto lei -grande e grossa- non
ama allontanarsi dal suo angolo preferito. Per fortuna, in mia assenza, il caloroso consorte Ł riuscito a
superare la barriera ben due volte, prima che la rendessi inespugnabile. Resta il fatto che dall'inizio di
maggio in poi la sua bella Ł rimasta sola e tranquilla (mentre lui si dannava spintonando la recinzione!).
Il fatto di non essere continuamente incalzata ha sicuramente giovato alla mia tarta che poteva finalmente
nutrirsi e digerire senza darsi a continue corse campestri. Fatto sta che, come ho detto, per la prima volta
non ho trovato uova "all'aria aperta".
Purtroppo sono praticamente certo che ci fosse un'altra covata ancora in
incubazione (la femmina ne ha sempre deposte due), ma ai primi di settembre la
temperatura Ł improvvisamente calata ed io, per una serie di sfortune degne
davvero della mia proverbiale sfiga, non ho potuto pił recarmi alla casa al mare
in cui vivono per cercare di recuperarle. Beh, in fondo 6 tartarughine sono gią un
bel numero per cominciare.
Visto che "squadra che vince non si cambia" l'hanno prossimo cercher di
ripetere le condizioni appena usate, certo non spero in un bis di quel caldo
infernale! Vorrą dire che lascer incubare le uova all'aperto fintanto che il caldo sarą sufficiente e poi le
dissotterrer e le incuber artificialmente.
Ora che ho visto le prime baby sento che la mia esperienza con questi simpaticissimi rettili Ł davvero
completa, mi piacerebbe sapere se in Italia esiste un qualche progetto concreto per reintrodurre le
hermanni in localitą in cui siano completamente scomparse e se i mie piccoli potrebbero essere utili allo
scopo.
Credo che le innumerevoli norme fondate sui divieti che limitano gli allevatori e confinano tante testuggini
nei recinti di "centri di recupero" che restano fini a sŁ stessi, dovrebbero infine dare spazio a proposte
basate sul buon senso. Pensate un po' se eliminassimo tanta burocrazia e destinassimo il 20% dei
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tartarughini di Hermann nati in cattivitą all'immediata reintroduzione in natura: pensate che questa
sarebbe ancora una specie a rischio in Italia, viste le migliaia di nascite che vengono denunciate
annualmente???
Le testuggini
Ecco i consigli di una vera esperta e riproduttrice; vi suggerisco anche di andare a visitare il suo sito con
foto di tartarughini in schiusa!
Ciao Roberto, le hermanni hermanni depongono, in genere, molte piu' uova di quanto sia riportato da
molti testi. Due deposizioni di 5-6 uova ciascuna sono piuttosto frequenti. E talvolta le deposizioni sono
tre. Comunque ogni tartaruga ha i suoi ritmi e i suoi numeri....
Non tutte le uova sono poi fertili. Ci sono tarte che fanno deposizioni che avranno il 100% delle schiuse,
altre con schiuse molto inferiori. Con la mia vecchia femmina (una femmina che fa tantissime uova), ad
esempio, ho visto schiudere da 2 uova su 7 a 6 uova su 7. Le rimanenti uova non erano assolutamente
fertili. Con le tarte giovani e alle prime deposizioni e' ancora piu' difficile ipotizzare in anticipo cosa
accadra'.
La primipara (tartaruga femmina alla prima deposizione della sua vita) dello scorso anno mi ha fatto una
prima deposizione di 2 uova - vuote - e poi una dep. di 6-7 uova con 2 schiuse. Le primipara di quest'anno
ha fatto una prima deposizione di 6 uova vuote e oggi mi ha deposto tre uova (ci vorranno un po' di giorni
prima di sapere se sono fertili). Per cui non e' detto che avere delle uova corrisponda automaticamente ad
avere dei piccoli. Molte primipare riescono a fare piccolini. Altre no. Incrocia le dita e attendi. In fin dei
conti e' normale che le giovani femmine abbiamo bisogno di un po' di tempo per "entrare a regime"!
E' gia' positivo che la prima deposizione sia avvenuta senza inconvenienti, che le tarte siano sane e le
uova ben formate. La tendenza allo scavo e' poi innata, anche se ogni tanto ci sono brutte sorprese
persino con vecchie tarte. La primipara di quest'anno non era neanche capace di scavare e le ho dovuto
dare uno scavo gia' pronto nel quale pasticciare un po' prima di deporre. Se non l'avessi vista
personalmente non ci avrei creduto: anziche' scavare nuotava a rana sulla superficie del terreno!!!!!! Oggi
invece, dopo aver un po' giocherellato qua e la', ha fatto un buco profondissimo e ha ricoperto tutto
perfettamente; se non l'avessi vista scavare con impegno non avrei mai trovato quelle ovette!
Come accennavo, qualche volta anche le vecchie tarte fanno brutte sorprese. Io mi riferisco sempre alla
mia vecchia tarta, che depone regolarmente da molti anni. Due anni fa anziche' scavare e deporre come al
solito, mi ha seminato sul terreno qualche uovo e poi ha continuato a lasciarne uno ogni tanto per parecchi
giorni. Non ho mai capito come mai. Non mostrava nessun problema e l'alimentazione era sempre la
solita. Per fortuna non si e' piu' ripetuto. Comunque, anche se dicono che le uova non sotterrate non sono
fertili, se si riesce a raccoglierle prima che diventino frittata, conviene metterle ugualmente in incubatrice.
Ogni tanto c'e' qualcuno che sperimenta una bella sorpresa.
Mi consenti una tirata di orecchie sulle tarte?
Mai mai mai dare cibo per gatti o cani alle testudo. Troppe proteine e troppi pasticci. Gia' hanno
abbastanza problemi con la sola verdura.. a quanto dice la letteratura ufficiale diventano a grosso rischio
di gotta, problemi epatici, renali e metabolici con i cibi per carnivori. E poi gia' con la sola verdura ci sono
spesso grossi problemi di lumping shell. "Lumping shell" o "pyramiding" sono i termini anglosassoni che
definiscono la crescita piramidale delle singole scaglie del carapace. L'eccesso di proteine Ł la prima causa,
causa accentuata in assenza di sole. Comunque anche l'eccesso di cibo vegetale o il cibo sbagliato in
genere puo' causarla. Sembra che l'eccesso di crescita della scaglie indichi (o meglio, viaggi parallela a)
considerevoli scompensi interni. Le tarte sono abituate a territori difficili, dove il cibo e' scarso. Percio' se il
cibo e' disponibile sempre mangiano troppo e di tutto... Non pretendo che tu accetti quello che affermo -
non sono ne' una veterinaria, ne' una studiosa in merito - comunque, se ti ho instillato un piccolo dubbio,
per favore sospendi le proteine per gatti. E' uno dei pochi punti su cui tutti sono pienamente d'accordo
(altri cibi nocivi: pane, pasta, formaggi, carne e tutti i proteici in genere - e, ovviamente, anche i dolci e i
fritti).
Se ti interessi di tarte (e con una femmina che depone e' impossibile non essere coinvolti), ti conviene
iscriverti alla mailing testuggine, in modo da poter dialogare con gli altri tartamanti. Magari fatti mandare
la posta su un indirizzo dedicato solo alla testuggine, altrimenti rischi di trovare intasata la tua casella
abituale.
Se vuoi approfondire l'argomento ci sono tanti siti italiani e stranieri sulle tarte terrestri e acquatiche. Trovi
una grande raccolta di link nei due portali delle tartarughe:
http://www.tartarughe.org/
e
http://turtleportal.free.fr/turtle.html
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Un caro saluto
ciao, Anna emme
La prima T. hermanni di Fabrizio...
In questo articolo non intendo trattare tutti gli argomenti riguardanti la
testuggine di Hermann, tant'Ł che ho deciso di non suddividerlo in paragrafi,
a parte la bibliografia. Questo perch desidero solo esporre qualche mia
piccola esperienza e personale consiglio (oltre che qualche foto), ricavati
dall'osservazione della mia Testudo. Tra l'altro chi cerca pił informazioni e
soprattutto sugli altri argomenti, pu andarsi a leggere l'ottimo articolo di
Roberto che sta sopra il mio, oppure pu attuare una breve ricerca in internet
anche in Italiano, dato che fortunatamente abbiamo un' ottima e molto vasta
bibliografia su questi splendidi animali. Sono, inoltre, stati pubblicati
numerosi libri a riguardo (vedi "bibliografia", in basso all'articoletto).
Innanzitutto premetto che io ho solo una Testudo, che per altro Ł di quest'anno, nata nel Maggio 2002,
che apparentemente, nonostante la maturitą sessuale sia ancora molto lontana (ahimŁ), sembra essere un
maschietto. Data la stazza molto minuta della mia prima tartaruga di terra, vi esporr dettagliatamente la
modalitą di allevamento che ho deciso di adottare. Prima per vorrei far notare che le foto ritraggono due
"fotomodelli": il mio esemplare ed una tartaruga adulta maschio, che non Ł mia.
Come dicevo prima, dato che la mia mini-tarta ha un carapace che misura appena
4 cm e mezzo, e dato che non posseggo un giardinetto dove "liberarla", ho scelto
al momento l'uso di una vasca di tipo economico (cioŁ quelle in plastica per i
vestiti), che misura 30 cm di lunghezza x una ventina di cm sia di larghezza, che
di altezza. Sul fondo ho messo circa 5 cm di torba (sterile per natura) ed una tana
costituita da una corteccia rovesciata. Quest'ultima, devo dire, che viene usata di
rado, dato che il mio esemplare non ha paura di niente e nessuno e dato che,
quando ha sonno, si mette a dormire dove gli capita.
Questa vasca arredata molto semplicemente, l' ho posizionata sulla mia scrivania
(infatti non ho pił tanto spazio per studiare, ma quando si ha una passione,
bisogna accettare anche i lati negativi che essa comporta!). Per offrirle luce e calore uso la lampada da
tavolo che sta sulla mia scrivania, che peraltro ho dotato di una lampadina da 100 Watt (NDR: la
mancanza di un apporto equilibrato di raggi UV non Ł da sottovalutare, soprattutto per un organismo in
crescita ed in assenza di integratori minerali). Quest'ultima la tengo accesa da prima di andare a scuola
(seconda liceo, indirizzo classico, se vi pu interessare), cioŁ dalle 8 meno 5, sino alle sette e mezzo di
sera. Naturalmente, come di solito si legge sulla bibliografia, Ł meglio far passare il primo inverno delle
tartarughe in casa, e quindi al caldo, poich avendo solo qualche mese potrebbero non resistere ad una
prima ibernazione. Io, da come si pu comunque comprendere, lo sto facendo.
Cambiando argomento e facendo un piccolo "volo Pindarico" (come si
usa dire quando si salta da una argomento all'altro senza motivo e
preavviso): la mia Testudo mangia di tutto! Ho notato che molti adulti di
T. hermanni, e anche di graeca, non accettano certi vegetali come il
pomodoro o altro, cose che in genere sono molto gradite. Probabilmente
questo Ł dovuto a 'cattive abitudini', legate ad una dieta monotona
(solitamente consistente in lattuga romana e basta!). Naturalmente non
c'Ł cosa pił sbagliata che somministrare un unico alimento, e
nutritivamente povero, come la lattuga romana!
Apro una piccola parentesi, per chi non sapesse dell'importanza di un
equilibrato rapporto calcio/fosforo negli alimenti: in tutti i rettili, si sa,
che il fosforo Ł utile solo a bassi dosaggi ed un suo eccesso porta
scompensi e favorisce il rachitismo. Ai fini di una corretta ossificazione, i supplementi minerali forniti ai
nostri rettili dovrebbe avere un rapporto Ca/P di 2 a 1 o addirittura di 2 a 0, infatti l'apporto di fosforo
contenuto nella dieta Ł gią sufficiente (NDR: le camole della farina ad esempio ne sono ricchissime). La
lattuga romana ha una rapporto Ca/P quasi capovolto rispetto alle necessitą delle tartarughe. Da ci si
evince che Ł meglio abituare i propri esemplari di tartaruga ad accettare svariati tipi di alimenti, sin da
piccoli (chi ha la fortuna di riuscire ad avere neonati o al massimo esemplari di pochissimi anni).
La dieta base che personalmente mi sento di consigliare Ł: lattuga romana (il meno possibile, ma va bene
3 volte a settimana), trifoglio o quadrifoglio (preso in un posto non inquinato e che non abbia avuto
trattamenti chimici), dente di leone (che fra l'altro sta all' apice della dieta base che le T. hermanni hanno
in natura), cicoria (anch'essa un'erba, insieme al trifoglio e al dente di leone, che non si trova in
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commercio, ma si pu raccogliere in giardini, aiuole, ecc.), e per il resto qualsiasi vegetale tra ortaggi e
frutta che capita nella vostra spesa, che pu essere inserito almeno una volta a settimana (naturalmente
variando il pił spesso possibile).
A costo di ripetermi, tengo a sottolineare che quando si raccolgono vegetali da luoghi cittadini, bisogna
conoscere il posto bene e sapere se viene trattato o no con insetticidi o altro: ad un mio amico Ł capitato
di raccogliere uno di questi vegetali da un posto che non conosceva e la sua coppia di T. hermanni c'Ł
rimasta secca! Ultimo avvertimento, non meno importante del resto, Ł che tutta la frutta e gli ortaggi che
somministrerete, devono essere lavati e magari sbucciati adeguatamente, dato che oramai i prodotti
chimici arrivano sin dentro i vegetali, e non si fermano alla buccia (consiglio, questo, che vale anche per
voi)!
Per quanto riguarda la somministrazione dell'acqua, ci sono diverse "linee di
pensiero" in contrasto: c'Ł chi dice che bisogna mettere una bacinella bassa
(altrimenti le tartarughe potrebbero annegare) con acqua pulita; chi dice che
bastano i liquidi degli alimenti; e chi dice che bisogna nebulizzare sul cibo e/o
sulle pareti del terrario (se gli animali sono tenuti al chiuso) (NDR: io uso una
bassa ciotola d'acqua e garantisco che le mie tarte bevono e a grandi sorsi! La
carenza d'acqua pu causare gravi scompensi renali che divengono evidenti
solo dopo anni... quando non c'Ł pił nulla da fare!).
Personalmente uso quest'ultima modalitą, intanto perch tengo la mia
beniamina in una vasca (come gią detto), e inoltre perch sostengo sia pił
controllabile e simile a quello che succede in natura. Infatti la nebulizzazione si pu paragonare alla
rugiada che si viene a formare sull'erba. Per quanto riguarda le altre due modalitą, affermo che quella
della bacinella Ł la pił usata e quella che richiede meno tempo, mentre per l'altra modalitą, a parere mio,
l'idea che i liquidi contenuti nei vegetali sono sufficienti al fabbisogno dei rettili in questione, Ł falsa e
azzardata. Fateli, quindi, bere spesso, ma non troppo: ottimo sarebbe una volta a settimana! Proprio per
questo motivo, sottolineo che le tartarughe Ł vero che possono resistere tanto tempo senza bere (e anche
senza mangiare), ma Ł anche vero che quando la mia hermanni si accorge che ho nebulizzato sulla
lattuga, che lei di l a poco mangerą, oppure sulle pareti del contenitore, immediatamente corre a bere
aprendo il becco e facendo scivolare le gocce nella parte inferiore del becco, non sprecandone nemmeno
un po'.
Ritornando all'alimentazione desidero farvi qui di seguito l'elenco dei cibi che le tartarughe di terra (anche
graeca e marginata) possono e non possono mangiare, dopo una lunga e attenta ricerca tra libri ed
internet:
Possono ingerire:
Lattuga romana *
Pomodori *
Mele
Banane
Uva
Fichi
Prugne
Fragole
Melone giallo e bianco
Arance
Cavolo **
Cicoria *
Fave
Piselli dolci
Cetrioli
Carote *
Trifoglio *
Soffione
Invidia *
Catalogna *
Pesche
Albicocche
Dente di leone *
Foglie di rapa
Foglie di barbabietole
Scarola
Prezzemolo
Porro
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Fico d'india (senza spine)
Papaia
Lamponi
More
Mandarino
Fiori e foglie di Ibiscus
Petali di rosa
Mangime per gatti (croccantini. Si coniglia di ammorbidirli nell'acqua) **
Mangime per cani (lo stesso per quello dei gatti) **
Patate
Zucchine
Zucche
Spinaci **
Sedano
Finocchio
Pera
Lumache col guscio **
Lombrichi
Ossi di seppia (sgretolati e magari messi in una bassa vaschetta)
Quindi, non si pu dire che: spazio alla fantasia!
Nota:
*= alimenti che si consiglia di somministrare come dieta base, o comunque spesso.
**= alimenti che si consiglia di somministrare raramente oppure proprio per niente.
Non possono ingerire:
Pasta, pane e simili
Latte e latticini in genere (i rettili e gli anfibi, di fatti, non posseggono gli enzimi atti a digerirli)
Verze
Broccoli
Riso
Terz'ultima nota: la periodicitą dei pasti. Dipende dall'etą della/e tartaruga/he
che avete e dove la/e tenete. Se la/e tenete fuori in giardino o in balcone o in
terrazzo, sicuramente la fame dipenderą dalle temperature locali, ma in questi
casi si consiglia di gettare una certa quantitą di cibo (non troppo ampia) ogni 2 -
3 giorni, cos che poi le tartarughe ci pensino da sole. Chi le tiene in terrario
(come me) e quindi fa avere delle temperature stabili tutti i giorni e per tutto il
giorno, pu nutrire i neonati fino a 2-3 anni somministrando pochissimo cibo ogni
giorno, oppure una grande quantitą (la quale non va mai oltre una foglia di
lattuga e qualche pezzo di altro ortaggio o frutto) ogni 2 giorni. Gli adulti
potenzialmente possono, naturalmente, mangiare molto di pił dei piccoli, ma ne
hanno meno bisogno, dato che non devono pił crescere. Si pu somministrare il
cibo una, due volte a settimana.
Penultima nota: il metabolismo del calcio. Chi tiene le sue "tarte" all'aperto pu
anche passare alla "ultima nota". Chi le tiene in terrario, invece, deve predisporre lo stesso di lampade a
raggi ultravioletti. Chi le tiene esattamente come me, dato che non vale la pena e non c'Ł nemmeno la
possibilitą di montare un neon uv nella vasca da me usata, pu periodicamente esporre le tartarughe,
almeno una volta a settimana, alla luce diretta del sole. Faccio notare che la mancanza di calcio e/o di UV-
B portano inevitabilmente alla deformitą e, nei casi pił estremi, alla morte degli esemplari.
Ultima nota: le vitamine. Si pu tranquillamente affermare che non ce n'Ł bisogno! Basta la varietą della
dieta a fornire alle tartarughe tutte le sostanze necessarie per il loro arcaico organismo.
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