Puccini Madame Butterfly libretto (46)


MADAMA
BUTTERFLY
Tragedia giapponese.
testi di
Luigi Illica
Giuseppe Giacosa
musiche di
Giacomo Puccini
Prima esecuzione: 28 maggio 1904, Brescia.
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Informazioni Madama Butterfly
Cara lettrice, caro lettore, il sito internet www.librettidopera.it Ł dedicato ai libretti
d'opera in lingua italiana. Non c'Ł un intento filologico, troppo complesso per essere
trattato con le mie risorse: vi Ł invece un intento divulgativo, la volontą di far
conoscere i vari aspetti di una parte della nostra cultura.
Ogni libretto Ł stato cercato e realizzato con passione: acquistando i compact-disc
realizzati aiutate a portare avanti e a migliorare la qualitą di questa iniziativa.
Motivazioni per scrivere note di ringraziamento non mancano. Contributi e
suggerimenti sono giunti da ogni dove, vien da dire dagli Appennini alle Ande.
Tutto questo aiuto mi ha dato e mi sta dando entusiasmo per continuare a migliorare e
ampiare gli orizzonti di quest'impresa. Ringrazio quindi:
chi mi ha dato consigli su grafica e impostazione del sito, chi ha svolto le operazioni
di aggiornamento sul portale, tutti coloro che mettono a disposizione testi e materiali
che riguardano la lirica, chi ha donato tempo, chi mi ha prestato hardware, chi mette a
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Infine ringrazio la mia famiglia, per il tempo rubatole e dedicato a questa
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I titoli vengono scelti in base a una serie di criteri: disponibilitą del materiale, data
della prima rappresentazione, autori di testi e musiche, importanza del testo nella
storia della lirica, difficoltą di reperimento.
A questo punto viene ampliata la varietą del materiale, e la sua affidabilitą, tramite
acquisti, ricerche in biblioteca, su internet, donazione di materiali da parte di
appassionati. Il materiale raccolto viene analizzato e messo a confronto: viene
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Quindi viene eseguita una revisione del testo tramite rilettura, e con un sistema
automatico di rilevazione sia delle anomalie strutturali, sia della validitą dei lemmi.
Vengono integrati se disponibili i numeri musicali, e individuati i brani pił
significativi secondo la critica.
Viene quindi eseguita una conversione in formato stampabile, che state leggendo.
Grazie ancora.
Dario Zanotti
Libretto n. 20, prima stesura per www.librettidopera.it: gennaio 2003.
Ultimo aggiornamento: 02/02/2008.
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AA. VV. / G. Puccini, 1904 Personaggi
P E R S O N A G G I
Madama BUTTERFLY (Cio-Cio-San)
.......... SOPRANO
SUZUKI, servente di Butterfly
.......... MEZZOSOPRANO
KATE Pinkerton
.......... MEZZOSOPRANO
F. B. PINKERTON, tenente nella marina degli
S.U.A.
.......... TENORE
SHARPLESS, Console degli Stati Uniti a
Nagasaki
.......... BARITONO
GORO, nakodo
.......... TENORE
Il principe YAMADORI
.......... TENORE
Lo ZIO BONZO
.......... BASSO
ZIO YAKUSID
.......... BASSO
Il COMMISSARIO IMPERIALE
.......... BASSO
L'UFFICIALE del registro
.......... BASSO
La MADRE DI BUTTERFLY
.......... MEZZOSOPRANO
La ZIA
.......... MEZZOSOPRANO
La CUGINA di Butterfly
.......... SOPRANO
DOLORE
.......... ALTRO
Parenti, Amici ed Amiche di Cio-Cio-San, Servi.
A Nagasaki - Epoca presente.
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Atto primo Madama Butterfly
A T T O P R I M O
Scena unica
Collina presso Nagasaki.
Casa giapponese, terrazza e giardino.
In fondo, al basso, la rada, il porto, la cittą di Nagasaki.
Pinkerton e Goro.
Goro fa visitare la casa a Pinkerton, che passa di sorpresa in sorpresa.
PINKERTON
E soffitto... e pareti...
(godendo delle sorprese)
GORO
Vanno e vengono a prova,
a norma che vi giova
nello stesso locale
alternar nuovi aspetti ai consueti.
(cercando intorno)
PINKERTON
Il nido nuzale
dov'Ł?
(accennando a due locali)
GORO
Qui, o lą!... secondo...
PINKERTON
Anch'esso a doppio fondo!
La sala?
(mostra la terrazza)
GORO
Ecco!
PINKERTON
All'aperto?...
(stupito)
(mostrando il chiudersi d'una parete)
GORO
Un fianco scorre...
PINKERTON
Capisco! Un altro...
GORO
Scivola!
PINKERTON
E la dimora frivola...
(protestando)
GORO
Salda come una torre
da terra fino al tetto...
PINKERTON
una casa a soffietto.
(Goro batte tre volte le mani palma a palma: entrano due uomini ed una donna e si genuflettono innanzi a
Pinkerton)
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AA. VV. / G. Puccini, 1904 Atto primo
GORO
Questa Ł la cameriera
(accennando)
che della vostra sposa
fu gią serva amorosa.
Il cuoco ~ il servitor. Sono confusi
del grande onore.
PINKERTON
I nomi?
(presentando)
GORO
Miss Nuvola leggiera. ~
Raggio di sol nascente. ~ Esala aromi.
(fatta ardita)
SUZUKI
Sorride vostro onore? ~
Il riso Ł frutto e fiore.
Disse il savio ocunama:
dei crucci la trama
smaglia il sorriso. Schiude alla perla il guscio,
apre all'uom l'uscio
del paradiso.
Profumo degli dŁi...
fontana della vita...
(Goro accorgendosi che Pinkerton comincia ad essere infastidito dalla loquela di Suzuki, le mani.
I tre si alzano e fuggono rapidamente rientrando in casa)
PINKERTON
A chiacchiere costei
mi par cosmopolita.
(a Goro andato in fondo ad osservare)
Che guardi?
GORO
Se non giunge ancor la sposa.
PINKERTON
Tutto Ł pronto?
GORO
Ogni cosa.
PINKERTON
Gran perla di sensale!
(ringrazia con profondo inchino)
GORO
Qui verran: l'Ufficiale
del registro, i parenti, il vostro console,
la fidanzata. Qui si firma l'atto
e il matrimonio Ł fatto.
PINKERTON
E son molti i parenti?
GORO
La suocera, la nonna, lo Zio bonzo
(che non ci degnerą di sua presenza)
e cugini! e cugine...
Mettiam tra gli ascendenti
ed i collaterali, un due dozzine,
quando alla discendenza...
(con malizia ossequiosa)
provvederanno assai
vostra grazia e la bella Butterfly.
(si ode la voce di Sharpless il Console, che sale il colle)
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Atto primo Madama Butterfly
SHARPLESS
E suda e arrampica!
(un po' lontano)
e sbuffa e inciampica!
~ Erta letale!
(che Ł accorso al fondo, annuncia a Pinkerton)
GORO
~ Il consol sale.
Sharpless appare sbuffando: Goro si prosterna al Console.
SHARPLESS
Ah!... quei viottoli
irti di ciottoli
m'hanno sfiaccato!
(Pinkerton va incontro a Sharpless - i due si stringono la mano)
PINKERTON
Bene arrivato.
SHARPLESS
Ouff!
PINKERTON
Presto Goro,
qualche ristoro.
(Goro entra in casa frettoloso)
SHARPLESS
Alto.
(guardandosi intorno)
PINKERTON
Ma bello!
(mostrandogli il
panorama)
SHARPLESS
Nagasaki, il mare!
(contemplando il mare
il porto...
e la cittą sottoposti)
PINKERTON
...e una casetta
(accennando alla casa)
che obbedisce a bacchetta.
SHARPLESS
Vostra?
PINKERTON
La comperai
per novecento novantanove anni,
con facoltą, ogni mese,
di rescindere i patti.
Sono in questo paese elastici
del par, case e contratti.
SHARPLESS
E l'uomo esperto ne profitta.
(Goro viene frettoloso dalla casa, seguto dai due servi: portano bicchieri, bottiglie e due poltrone di vimini;
depongono bicchieri e bottiglie su di un piccolo tavolo e tornano in casa)
PINKERTON
Certo.
(invitando a sedersi)
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AA. VV. / G. Puccini, 1904 Atto primo
PINKERTON
Dovunque al mondo il yankee vagabondo
si gode e traffica
sprezzando i rischi.
Affonda l'ąncora alla ventura
finch una raffica...
(Pinkerton s'interrompe per offrire da bere a Sharpless)
milk-punch, o wiskey?
(riprende)
...scompigli nave, ormeggi, alberatura.
PINKERTON
La vita ei non appaga
se non fa suo tesor
le stelle d'ogni cielo
i fiori d'ogni plaga,
d'ogni bella gli amor.
SHARPLESS
un facile vangelo
che fa la vita vaga
ma che intristisce il cor.
PINKERTON
Vinto si tuffa e la sorte racciuffa.
(continuando)
Il suo talento
fa in ogni dove.
Cos mi sposo all'uso giapponese
per novecento
novantanove
anni. Salvo a prosciogliermi ogni mese.
America for ever!
SHARPLESS
Ed Ł bella
la sposa?
(che ha udito, si avanza premuroso ed insinuante)
GORO
Una ghirlanda
di fiori freschi. Una stella
dai raggi d'oro.
E per nulla: sol cento
yen.
(al Console)
Se vostra grazia mi comanda
ce n'ho un assortimento.
(il console ridendo, ringrazia)
PINKERTON
Va', conducila Goro.
(con viva impazienza)
(Goro corre in fondo e scompare discendendo il colle: i due servi rientrano in casa.
Pinkerton e Sharpless siedono)
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Atto primo Madama Butterfly
SHARPLESS
Quale smania vi prende!
Sareste addirittura
cotto?
PINKERTON
Non so! Dipende
dal grado di cottura!
PINKERTON
Amore o grillo ~ donna o gingillo
dir non saprei. ~ Certo costei
m'ha coll'ingenue ~ arti invescato.
Lieve qual tenue ~ vetro soffiato,
alla statura ~ al portamento
sembra figura ~ da paravento.
Ma dal suo lucido ~ fondo di lacca
come con subito ~ moto si stacca,
qual farfalletta ~ svolazza e posa
con tal grazietta ~ silenzosa
che di rincorrerla ~ furor m'assale
se pure infrangerne ~ dovessi l'ale.
SHARPLESS
(seriamente e bonario)
Ier l'altro, il consolato
se n' venne a visitar!
Io non la vidi, ma l'udii parlar.
Di sua voce il mistero
l'anima mi colp.
Certo quando Ł sincer
l'amor parla cos.
Sarebbe gran peccato
le lievi ali strappar
e desolar forse un credulo cuor.
Quella ~ divina
mite ~ vocina
non dovrebbe dar note di dolor.
PINKERTON
Console mio garbato,
quetatevi! Si sa,
la vostra etą Ł di flebile umor.
Non c'Ł gran male
s'io vo' quell'ale
drizzar ai dolci voli dell'amor!
(offre di nuovo da bere)
PINKERTON
Wiskey?
SHARPLESS
Un altro bicchiere.
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AA. VV. / G. Puccini, 1904 Atto primo
(Pinkerton colma anche il proprio bicchiere)
SHARPLESS
Bevo alla vostra famiglia lontana.
(leva il calice)
PINKERTON
E al giorno in cui mi sposer con vere
nozze, a una vera sposa... americana.
(Goro riappare correndo, venendo dal basso della collina)
GORO
Ecco! Son giunte al sommo del pendio.
(accennando verso il sentiero)
Gią del femmineo sciame
qual di vento in fogliame
s'ode il brusio.
(su dal sentiero si avvicina un confuso e gaio gridio. Pinkerton e Sharpless si recano in fondo al giardino
osservando verso il sentiero della collina)
BUTTERFLY
Ancora un passo, or via.
(voce da lontano)
ALTRE VOCI
Come sei tarda!
~ Ecco la vetta.
~ Aspetta.
~ Guarda, guarda.
BUTTERFLY
(voce da lontano)
Spira sul mare e sulla
terra un primaveril soffio giocondo.
Io sono la fanciulla
pił lieta del Giappone, anzi del mondo.
Dalle vie, dalle ville
la cittą colle mille
sue voci mi saluta.
Amiche, io son venuta
al richiamo d'amor
nelle gaudiose soglie
ove tutto s'accoglie
il bene di chi vive e di chi muor.
LE AMICHE
Gioia a te sia,
dolce amica, ma pria
di varcare la soglia che ti attira
volgiti indietro e mira
le cose tutte che ti son s care.
Quanti fior! Quanto cielo! Quanto mare!
SHARPLESS
O allegro cinguettar di gioventł!
Appaiono, superato il pendio della collina, Butterfly colle Amiche, tutte
hanno grandi ombrelli aperti a vivi colori.
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Atto primo Madama Butterfly
BUTTERFLY
Siam giunte.
(vede il gruppo dei tre uomini e riconosce Pinkerton. Chiude subito l'ombrello e
pronta addita Pinkerton alle amiche)
F. B. Pinkerton.
(si genuflette)
Gił.
(chiudono gli ombrelli e si genuflettono)
LE AMICHE
Gił.
(poi tutte si alzano e si avvicinano a Pinkerton, cerimoniosamente)
BUTTERFLY
Gran ventura.
LE AMICHE
Riverenza.
PINKERTON
un po' dura
(sorridendo)
la scalata?
BUTTERFLY
A una sposa
(compassata)
costumata
pił penosa
l'impazienza.
PINKERTON
Molto raro
(un po' derisorio)
complimento.
BUTTERFLY
Dei pił belli
(ingenua)
ancor ne so.
PINKERTON
Dei gioielli!
(rincalzando)
(volendo sfoggiare il suo repertorio di complimenti)
BUTTERFLY
Se vi Ł caro
sul momento...
PINKERTON
Grazie ~ no.
(Sharpless ha osservato prima curiosamente il gruppo delle fanciulle, poi si Ł avvicinato a Butterfly, che lo
ascolta con attenzione)
SHARPLESS
Miss Butterfly. Bel nome che vi sta a meraviglia.
Siete di Nagasaki?
BUTTERFLY
Signor s. Di famiglia
assai prospera un tempo.
(alle amiche)
Veritą?
(approvando premurose)
LE AMICHE
Veritą!
BUTTERFLY
Nessuno si confessa mai nato in povertą,
non c'Ł vagabondo che a sentirlo non sia
di gran prosapia. Eppure senza millanteria
conobbi la ricchezza. Ma il turbine rovescia
le querce pił robuste ~ e abbiam fatto la ghesha
per sostentarci.
(alle amiche)
Vero?
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AA. VV. / G. Puccini, 1904 Atto primo
(confermano)
LE AMICHE
Vero!
BUTTERFLY
Non lo nascondo,
n m'adonto.
(vedendo che Sharpless sorride)
Ridete? Perch?... Cose del mondo.
(ha ascoltato con interesse e si rivolge a Sharpless )
PINKERTON
Con quel fare di bambola quando parla m'infiamma.
(anch'esso interessato dalle chiacchiere di Butterfly, continua ad interrogarla)
SHARPLESS
E ci avete sorelle?
BUTTERFLY
Non signore. Ho la mamma.
(con importanza)
GORO
Una nobile dama.
BUTTERFLY
Ma senza farle torto
povera molto anch'essa.
SHARPLESS
E vostro padre?
(si arresta sorpresa - poi secco secco risponde:)
BUTTERFLY
Morto.
(le amiche chinano la testa. Goro Ł imbarazzato. Tutte si sventolano nervosamente coi ventagli - poi Butterfly,
per rompere il penoso silenzio, si rivolge a Pinkerton)
SHARPLESS
Quanti anni avete?
(a Butterfly)
(con civetteria quasi infantile)
BUTTERFLY
Indovinate.
PINKERTON
Dieci.
BUTTERFLY
Crescete.
SHARPLESS
Venti.
BUTTERFLY
Calate.
Quindici netti, netti;
sono vecchia diggią.
SHARPLESS
Quindici anni! L'etą
dei giuochi...
PINKERTON
...e dei confetti.
GORO
L'imperial commissario, l'Ufficiale
(con importanza)
del registro ~ i congiunti.
PINKERTON
Fate presto.
(a Goro)
(Goro corre in casa)
Dal sentiero in fondo si vedono salire e sfilare i Parenti di Butterfly;
questa va loro incontro, insieme alle Amiche; grandi saluti, riverenze; i
Parenti osservano curiosamente i due Americani chiedendo spiegazioni a
Butterfly.
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Atto primo Madama Butterfly
Ultimi arrivano il Commissario imperiale e l'Ufficiale del registro, che si
fermano in fondo.
Pinkerton ha preso sottobraccio Sharpless e, condottolo da un lato, gli fa
osservare il bizzarro gruppo dei Parenti.
PINKERTON
(osserva commentando)
Che burletta la sfilata
della nova parentela,
tolta in prestito, a mesata.
Certo dietro a quella vela
di ventaglio pavonazzo,
la mia suocera si cela.
E quel coso da strapazzo
che fa salti da ranocchio
Ł lo zio briaco e pazzo.
Manco male anche il marmocchio,
lustro giallo e grassottino. ~
Or complottan, stretti a crocchio,
e mi ponzano l'inchino.
SHARPLESS
(a Pinkerton)
Pinkerton fortunato
che in sorte v'Ł toccato
un fior pur mo sbocciato!
Non pił bella e d'assai
fanciulla io vidi mai
di questa Butterfly.
How-exiting! Giudizio:
o il pseudo sposalizio
vi mena al precipizio.
E se a voi sembran scede
il patto e la sua fede
badate!... Ella ci crede.
(accenna a Butterfly)
(con molta curiositą a Butterfly)
ALCUNI PARENTI
Dov'Ł? dov'Ł?
(indicando Pinkerton)
BUTTERFLY
Eccolo lą!
CUGINA
In veritą
bello non Ł.
BUTTERFLY
Bello Ł cos
(offesa)
che non si pu
sognar di pił.
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AA. VV. / G. Puccini, 1904 Atto primo
MADRE DI
Mi pare un re!
BUTTERFLY
ZIO YAKUSID
Vale un Perł.
CUGINA
Goro l'offr
pur anche a me.
Ma s'ebbe un no!
BUTTERFLY
S, giusto tu!
(sdegnosa)
ALCUNI AMICI
Ecco, perch
(ad alcune amiche)
prescelta fu,
vuol far con te
la soprappił.
ALTRE AMICHE
La sua beltą
gią disfior.
CUGINI E CUGINE
Divorzierą.
ALTRI
Spero di s. ~
GORO
Per caritą
tacete un po'...
chi vi insegn
la civiltą?
MADRE DI
Oh quella l
BUTTERFLY E ALCUNE
non smette pił.
CUGINE
GORO
Stoltezza fu
condurla qui.
ZIO YAKUSID
Vino ce n'Ł?
MADRE DI
Guardiamo un po'!
BUTTERFLY E ZIA
ALCUNE AMICHE
Ne vdi gią
color di the,
e chermis!
ZIO YAKUSID
Se ne berr!
BAMBINO
E chicche?
SUA MADRE
S.
BAMBINO
Curucucu!
(gongolante)
BUTTERFLY
Mamma, vien qua.
(a sua madre)
(agli altri)
Badate a me:
attenti, orsł,
uno ~ due ~ tre
e tutti gił.
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Atto primo Madama Butterfly
(al cenno di Butterfly tutti si inchinano innanzi a Pinkerton ed a Sharpless)
I Parenti si rialzano e si spargono nel giardino: Goro ne conduce
qualcuno all'interno della casa.
Pinkerton prende per mano Butterfly e la conduce verso la casa.
PINKERTON
Vieni, amor mio! Ti piace la casetta?
(alzandosi)
BUTTERFLY
Signor F. B. Pinkerton, perdono...
(mostra le mani e le braccia che sono impacciate dalle maniche rigonfie)
Io vorrei... pochi oggetti
da donna...
PINKERTON
Dove sono?
(indicando le maniche)
BUTTERFLY
Sono qui ~ vi dispiace?
(un po' sorpreso, sorride... poi subito acconsente, con galanteria)
PINKERTON
O perch mai,
mia bella Butterfly!?
(a man mano cava dalle maniche gli oggetti e li depone sopra uno sgabello)
BUTTERFLY
Fazzoletti. ~ La pipa. ~ Una cintura. ~
Un piccolo fermaglio. ~
Uno specchio. ~ Un ventaglio.
(vede un vasetto)
PINKERTON
Quel barattolo?
BUTTERFLY
Un vaso di tintura.
PINKERTON
Ohib!
BUTTERFLY
Vi spiace?...
(lo getta)
Via!
Pettini.
(trae un astuccio lungo e stretto)
PINKERTON
E quello?
BUTTERFLY
Cosa sacra e mia.
(molto seria)
PINKERTON
E non si pu veder?
BUTTERFLY
C'Ł troppa gente.
(supplichevole e grave)
Perdonate.
(e depone l'astuccio con gran rispetto)
(intanto si Ł avvicinato e dice all'orecchio di Pinkerton:)
GORO
un presente
del mikado a suo padre... coll'invito...
(fa il gesto di chi s'apre il ventre)
PINKERTON
E... suo padre?
GORO
Ha obbedito.
(s'allontana, mescolandosi agli invitati)
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AA. VV. / G. Puccini, 1904 Atto primo
(leva dalle maniche alcune statuette e le mostra a Pinkerton:)
BUTTERFLY
Gli ottok.
(ne prende una e la esamina con curiositą)
PINKERTON
Quei pupazzi?... Avete detto?
BUTTERFLY
Son l'anime degli avi.
PINKERTON
Ah!... il mio rispetto.
(e depone la statuetta presso le altre)
(trae Pinkerton in disparte e con tenera e rispettosa confidenza gli dice:)
BUTTERFLY
Ieri sono salita
tutta sola in secreto alla missione.
Colla nuova mia vita
posso adottare nuova religione.
Lo Zio bonzo no 'l sa,
n i miei lo sanno. Io seguo il mio destino
e piena d'umiltą
al dio del signor Pinkerton m'inchino.
mio destino.
Nella stessa chiesetta in ginocchio con voi
pregher lo stesso dio.
E per farvi contento
potr quasi obliar la gente mia.
(si getta nelle braccia di Pinkerton)
Amore mio!
(si arresta come avesse paura d'essere stata udita dai parenti. Intanto Goro ha aperto lo shosi; nella stanza dove
tutto Ł pronto per il matrimonio, si trovano Sharpless e le autoritą.
Butterfly entra nella casa e si inginocchia; Pinkerton Ł in piedi vicino a lei - i parenti sono nel giardino, rivolti
verso la casa, inginocchiati)
GORO
Tutti zitti!
(cessano le chiacchiere; tutti tralasciano di mangiare e di bere e si avanzano in circolo ascoltando con grande
raccoglimento: Pinkerton e Butterfly stanno nel mezzo)
COMMISSARIO
concesso al nominato
IMPERIALE
Benjamin Franklin Pinkerton,
(legge)
luogotenente nella cannoniera
Lincoln, marina degli Stati Uniti
America del nord:
ed alla damigella Butterfly
del quartiere di Omara-Nagasaki,
di unirsi in matrimonio, per diritto
il primo, della propria volontą,
ed ella per consenso dei parenti
qui testimoni all'atto.
(porge l'atto per la firma)
(circondano Butterfly festeggiandola)
LE AMICHE
Madama Butterfly!
(le corregge:)
BUTTERFLY
Madama F. B. Pinkerton.
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Atto primo Madama Butterfly
(l'Ufficiale dello stato civile ritira l'atto e avverte il Commissario che tutto Ł finito)
(congedandosi da Pinkerton)
COMMISSARIO
Auguri molti.
IMPERIALE
PINKERTON
I miei ringraziamenti.
(si avvicina al Console)
COMMISSARIO
Il signor console scende?
IMPERIALE
SHARPLESS
L'accompagno.
(congedandosi da Pinkerton)
UFFICIALE
Posteritą.
PINKERTON
Mi prover.
(stringendo la mano a Pinkerton)
SHARPLESS
Giudizio!
Ci vedrem domattina.
PINKERTON
A meraviglia.
Pinkerton accompagna i tre sino al sentiero che scende alla cittą e li
saluta di nuovo quando gią sono fuori di vista: sono passati prima fra due
schiere di Parenti e di Amiche che li hanno salutati con molti cerimoniosi
inchini. Butterfly si Ł recata presso sua Madre. Pinkerton ritorna, e si
capisce che Ł deliberato di sbarazzarsi dei Parenti e delle Amiche.
PINKERTON
(Ed eccoci in famiglia.
Sbrighiamoci al pił presto ~ in modo onesto.)
(leva il proprio bicchiere)
Ip! ip!
TUTTI
O Kami! O Kami!
PINKERTON
E beviamo ai novissimi legami.
TUTTI
O Kami! O Kami!
Grida terribili dal sentiero della collina interrompono i brindisi: ad un
tratto appare del fondo uno strano personaggio, la cui vista fa allibire
tutti. il Bonzo che si fa innanzi furibondo, e vista Butterfly, stende le
mani minacciose verso di lei, gridando:
ZIO BONZO
Cio-Cio-San!... Cio-Cio-San!...
Abominazione!
(infastidito dalla venuta del bonzo)
GORO
Un corno al guastafeste!
Chi ci leva d'intorno
le persone moleste?...
(fa cenno ai servi di asportare tavolini, sgabelli, cuscini e prudentemente se ne parte adiratissimo, borbottando)
(impauriti, si raccolgono in un angolo balbettando)
TUTTI
Lo zio bonzo!
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AA. VV. / G. Puccini, 1904 Atto primo
(Pinkerton guarda la strana figura del bonzo e ride)
(a Butterfly, che s'Ł scostata da tutti)
ZIO BONZO
Che hai
tu fatto alla missione?
PINKERTON
Che mi strilla quel matto?
ZIO BONZO
Rispondi, che hai tu fatto?
TUTTI
Rispondi, Cio-Cio-San!
ZIO BONZO
Come, hai tu gli occhi asciutti?
Son questi dunque i frutti?
(urlando)
Ci ha rinnegato tutti!
TUTTI
Hou! Cio-Cio-San!
ZIO BONZO
Rinnegato, vi dico,
degli avi il culto antico.
TUTTI
Hou! Cio-Cio-San!
(Butterfly si copre il viso vergognosa)
(gridando sul viso di Butterfly)
ZIO BONZO
All'anima tua guasta
qual supplizio sovrasta!
(la madre s'interpone per difendere Butterfly; ma il bonzo la respinge brutalmente)
(infastidito, si alza e grida al bonzo:)
PINKERTON
Ehi, dico: basta, basta!
(alla voce di Pinkerton il bonzo si arresta stupefatto!... poi con subita soluzione invita i parenti e le amiche a
partire)
ZIO BONZO
Venite tutti. ~ Andiamo!
(a Butterfly)
Ci hai rinnegato e noi...
TUTTI
Ti rinneghiamo!
PINKERTON
Sbarazzate all'istante. In casa mia
(autorevolmente)
niente baccano e niente bonzeria.
Tutti, Parenti, Amiche, il Bonzo, partono in gran fretta, scendendo la
collina e continuando a strillare e imprecare contro Butterfly.
Le voci a poco a poco si allontanano.
Butterfly che stette sempre immobile e muta colla faccia nelle mani,
scoppia in pianto infantile.
Comincia poco a poco a calare la sera: poi notte serena e stellata.
(va presso Butterfly e con delicatezza le toglie le mani dal viso)
PINKERTON
Bimba, bimba, non piangere
per gracchiar di ranocchi.
(udendo ancora le grida dei parenti, si tura colle mani le orecchie)
BUTTERFLY
Urlano ancor!
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Atto primo Madama Butterfly
(rincorandola)
PINKERTON
Tutta la tua tribł
e i bonzi tutti del Giappon non valgono
il pianto di quegli occhi
cari e belli.
(sorridendo infantilmente)
BUTTERFLY
Davver? Non piango pił.
E quasi del ripudio non mi duole
per le vostre parole
che mi suonan cos dolci nel cor.
(si china per baciare la mano a Pinkerton)
(sorpreso a quell'atto, dolcemente lo impedisce)
PINKERTON
Che fai?... la man?...
BUTTERFLY
Mi han detto
che laggił fra la gente costumata
Ł questo il segno del maggior rispetto.
(sente un sordo bisbiglio)
PINKERTON
Chi brontola l fuori?
BUTTERFLY
Suzuki che fa la sua preghiera
seral.
PINKERTON
Viene la sera...
(attirandola)
BUTTERFLY
...e l'ombra e la quiete.
PINKERTON
E sei qui sola.
BUTTERFLY
Sola e rinnegata!
Rinnegata e felice!
(ha battuto le mani, ed i servi sono accorsi)
PINKERTON
A voi ~ chiudete.
(mentre i servi chiudono le pareti che danno sul terrazzo)
BUTTERFLY
S, s, noi tutti soli...
E fuori il mondo.
(ridendo)
PINKERTON
E il bonzo furibondo.
(a Suzuki, che Ł venuta coi servi e sta aspettando gli ordini)
BUTTERFLY
Suzuki, le mie vesti.
(Suzuki fruga in un cofano di lacca, mentre Pinkerton guarda i servi che stanno tramutando parte del terrazzo in
una camera)
(dopo aver dato a Butterfly gli abiti per la notte ed un cofanetto con l'occorrente per
SUZUKI
la toeletta, si inchina innanzi a Pinkerton)
Buona notte.
(fa una riverenza)
Aiutata da Suzuki, Butterfly si reca in un angolo al fondo e fa
cautelosamente la sua toeletta da notte, levandosi poi la veste nuziale ed
indossandone una tutta bianca.
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AA. VV. / G. Puccini, 1904 Atto primo
Suzuki esce.
Pinkerton dondolandosi sulla poltrona e prendendo una sigaretta guarda
Butterfly che Ł intenta ad acconciarsi.
Insieme
BUTTERFLY
Quest'obi pomposa
di scioglier mi tarda
si vesta la sposa
di puro candor.
Tra motti sommessi
sorride... mi guarda.
Celarmi potessi!
ne ho tanto rossor!
E ancor dentro l'irata
voce mi maledice...
Butterfly... rinnegata ~
rinnegata... e felice.
PINKERTON
Con moti di scoiattolo
i nodi allenta e scioglie!...
Pensar che quel giocattolo
Ł mia moglie. Mia moglie!
Se ne ricerco piena
la forma, in lei ravviso
quanto di donna appena
basta a fare un sorriso.
Ma tale mulebre
grazia dispiega, ch'io
mi struggo per la febbre
d'un subito deso.
PINKERTON
(andando verso Butterfly; la solleva e si avvia con essa sul terrazzo esterno)
Bimba dagli occhi pieni di mala,
ora sei tutta mia.
Sei tutta vestita di giglio.
Mi piace la treccia tua bruna
fra candidi veli...
(scendendo dal terrazzo)
BUTTERFLY
Somiglio
la piccola dŁa della luna,
la dŁa della luna che scende
la notte dal ponte del ciel...
(la segue)
PINKERTON
E affascina i cuori...
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Atto primo Madama Butterfly
BUTTERFLY
E li prende,
li avvolge in un bianco mantel.
E via se li reca al diletto
suo nido, negli alti reami.
PINKERTON
Ma intanto finor non m'hai detto,
ancor non m'hai detto che m'ami.
Le sa quella dŁa le parole
che appagan gli ardenti desir?
BUTTERFLY
Le sa. Forse dirle non vuole
per tema d'averne a morir!
PINKERTON
Stolta paura, l'amor non uccide
ma dą vita, e sorride
per gioie celestiali
come ora fa nei tuoi lunghi occhi ovali.
(avvicinandosi a Butterfly e prendendole la faccia)
(come per ritirarsi dalla carezza ardente di Pinkerton, e allontanandosi)
BUTTERFLY
Adesso voi
siete per me l'occhio del firmamento.
E mi piaceste dal primo momento
che vi ho veduto. ~ Siete
alto, forte. ~ Ridete
con modi s palesi!
E dite cose che mai non intesi.
Or son contenta. ~ Vogliatemi bene
un bene piccolino,
un bene da bambino
quale a me si conviene.
Noi siamo gente avvezza
alle piccole cose
umili e silenziose,
ad una tenerezza
sfiorante e pur profonda
come il ciel, come l'onda
lieve e forte del mare.
PINKERTON
Dammi ch'io baci le tue mani care.
(prorompe con grande tenerezza)
Mia Butterfly!... come t'han ben nomata
tenue farfalla...
(a queste parole si rattrista e ritira le mani)
BUTTERFLY
Dicon ch'oltre mare
se cade in man dell'uom, ogni farfalla
da uno spillo Ł trafitta
ed in tavola infitta!
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AA. VV. / G. Puccini, 1904 Atto primo
(riprendendole dolcemente le mani e sorridendo)
PINKERTON
Un po' di vero c'Ł.
E tu lo sai perch?
Perch non fugga pił.
(abbracciandola)
Io t'ho ghermita...
ti serro palpitante.
Sei mia.
(abbandonandosi)
BUTTERFLY
S, per la vita.
PINKERTON
Vieni, vieni.
(titubante)
BUTTERFLY
Un istante...
PINKERTON
Via dall'anima in pena
l'angoscia paurosa.
(indicando a Butterfly il cielo stellato)
Guarda: Ł notte serena!
Guarda: dorme ogni cosa!
BUTTERFLY
Dolce notte! Quante stelle!
Non le vidi mai s belle!
Trema, brilla ogni favilla
col baglior d'una pupilla.
Oh! quanti occhi fisi, attenti
d'ogni parte a riguardare!
Lungi, via pei firmamenti,
via pei lidi, via pe 'l mare,
quanti fiammei sguardi pieni
d'infallibile languor!
Tutto estatico d'amor
ride il cielo...
(con cupido amore)
PINKERTON
Vieni, vieni!...
Butterfly e Pinkerton entrano nella camera nuziale.
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Atto secondo Madama Butterfly
A T T O S E C O N D O
Scena unica
Interno della casetta di Butterfly.
Suzuki prega, raggomitolata davanti all'immagine di Budda: suona di
quando in quando la campanella della preghiera. Butterfly sta ritta ed
immobile presso un paravento.
SUZUKI
E Izaghi ed Izanami
(pregando)
Sarundasico e Kami...
(interrompendosi)
Oh! la mia testa!
(suona la campanella per richiamare l'attenzione dei Numi)
E tu
Ten-Sjoo-daj!
(guardando Butterfly)
Fate che Butterfly
non pianga pił, mai pił, mai pił.
BUTTERFLY
Pigri ed obesi
son gli dŁi giapponesi.
L'americano iddio son persuasa,
ben pił presto risponde a chi l'implori.
Ma temo ch'egli ignori
che noi stiam qui di casa.
(rimane pensierosa, poi si rivolge a Suzuki che si Ł alzata in piedi ed ha aperto la
parete verso il giardino)
Suzuki, Ł lungi la miseria?
(apre un piccolo mobile e vi prende poche monete mostrandole a Butterfly)
SUZUKI
Questo
l'ultimo fondo.
BUTTERFLY
Questo? Oh! Troppe spese!
(ripone il danaro e chiude il piccolo mobile, mentre sospirando dice:)
SUZUKI
S'egli non torna e presto,
siamo male in arnese.
BUTTERFLY
Ma torna.
(decisa)
(crollando il capo)
SUZUKI
Tornerą!
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AA. VV. / G. Puccini, 1904 Atto secondo
(indispettita a Suzuki)
BUTTERFLY
Perch dispone
che il Console provveda alla pigione,
rispondi, su!
Perch con tante cure
la casa riforn di serrature,
s'ei non volesse ritornar mai pił?
SUZUKI
Non lo so.
(meravigliata a tanta ignoranza)
BUTTERFLY
Non lo sai?
(con orgoglio)
Io te lo dico. Per tener ben fuori
le zanzare, i parenti ed i dolori
e dentro, con gelosa
custodia, la sua sposa
che son io: Butterfly.
SUZUKI
Mai non s'Ł udito
(poco convinta)
di straniero marito
che sia tornato al nido.
BUTTERFLY
Taci, o t'uccido.
(furibonda)
(insistendo nel persuadere Suzuki)
Quell'ultima mattina:
tornerete signor? ~ gli domandai.
Egli, col cuore grosso,
per celarmi la pena
sorridendo rispose:
(cerca di imitare Pinkerton)
O Butterfly
piccina mogliettina,
torner colle rose
alla stagion serena,
quando fa la nidiata il pettirosso.
(calma e convinta)
E tornerą.
SUZUKI
Speriam.
(con incredulitą)
BUTTERFLY
Dillo con me:
(insistendo)
tornerą.
SUZUKI
Tornerą...
(per compiacerla)
(poi si mette a piangere)
BUTTERFLY
Piangi? Perch?
(sorpresa)
Ah, la fede ti manca!
(poi continua fiduciosa e sorridente)
Senti.
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Atto secondo Madama Butterfly
BUTTERFLY
Un bel d, vedremo
levarsi un fil di fumo sull'estremo
confin del mare.
E poi la nave appare
e poi la nave Ł bianca.
Entra nel porto, romba il suo saluto.
Vedi? E venuto!
Io non gli scendo incontro. Io no. Mi metto
lą sul ciglio del colle e aspetto, aspetto
gran tempo e non mi pesa
la lunga attesa.
E... uscito dalla folla cittadina
un uom, un picciol punto
s'avvia per la collina.
Chi sarą? chi sarą?
E come sarą giunto?
che dirą? che dirą?
Chiamerą Butterfly dalla lontana.
Io senza far risposta
me ne star nascosta
un po' per celia, un po' per non morire
al primo incontro, ed egli alquanto in pena
chiamerą, chiamerą:
Piccina ~ mogliettina
olezzo di verbena
i nomi che mi dava al suo venire.
(a Suzuki)
Tutto questo avverrą, te lo prometto.
Tienti la tua paura ~ io con sicura
fede lo aspetto.
(congeda Suzuki)
Suzuki esce dalla porta di sinistra. Butterfly la segue mestamente collo
sguardo.
Nel giardino compaiono mr. Sharpless e Goro; Goro guarda entro la
camera, scorge Butterfly e dice a Sharpless:
GORO
C'Ł. ~ Entrate.
(introduce Sharpless: poi torna subito fuori, e spia di quando in quando dal giardino)
(affacciandosi, bussa discretamente contro la porta di destra)
SHARPLESS
Chiedo scusa...
(vede Butterfly che udendo entrare alcuno, si Ł mossa)
Madama Butterfly...
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AA. VV. / G. Puccini, 1904 Atto secondo
(senza volgersi, ma correggendo)
BUTTERFLY
Madama Pinkerton.
Prego.
(si volge, riconosce il Console e giubilante batte le mani)
Oh, il mio signor console!
Suzuki entra premurosa e prepara un tavolino coll'occorrente per fumare,
alcuni cuscini ed uno sgabello.
(sorpreso)
SHARPLESS
Mi ravvisate?
(facendo gli onori di casa)
BUTTERFLY
Benvenuto in casa
americana.
SHARPLESS
Grazie.
(Butterfly invita il console a sedere presso il tavolino: Sharpless si lascia cadere grottescamente su di un
cuscino; Butterfly si siede dall'altra parte e sorride con malizia dietro il ventaglio vedendo l'imbarazzo del
console; poi con molta grazia gli chiede:)
BUTTERFLY
Avi ~ antenati
tutti bene?
(sorridendo ringrazia)
SHARPLESS
Ma spero.
(fa cenno a Suzuki che prepari la pipa)
BUTTERFLY
Fumate?
SHARPLESS
Grazie.
(e desideroso di spiegare lo scopo per cui Ł venuto, cava una lettera di tasca)
Ho qui...
(gentilmente interrompendolo)
BUTTERFLY
Signore ~ io vedo
il cielo azzurro.
(dopo aver tirato una boccata dalla pipa che Suzuki ha preparato, l'offre al Console)
(rifiutando)
SHARPLESS
Grazie.
(e tenta riprendere il discorso)
Ho...
(depone la pipa sul tavolino e assai premurosa dice:)
BUTTERFLY
Preferite
forse le sigarette?
(ne offre)
Americane.
(ne prende una)
SHARPLESS
Ma grazie.
(si alza e tenta di continuare il discorso)
Ho da mostrarvi...
(porge un fiammifero acceso)
BUTTERFLY
A voi.
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Atto secondo Madama Butterfly
(accende la sigaretta, ma poi la depone subito e presentando la lettera siede sullo
SHARPLESS
sgabello)
Mi scrisse
Benjamin Franklin Pinkerton...
(premurosissima)
BUTTERFLY
Davvero!
in salute?
SHARPLESS
Perfetta.
(alzandosi, lietissima)
BUTTERFLY
Io son la donna
pił lieta del Giappone. ~ Potrei farvi
una domanda?
(Suzuki Ł in faccende per preparare il the)
SHARPLESS
Certo.
(torna a sedere)
BUTTERFLY
Quando fanno
il lor nido in America
i pettirossi?
SHARPLESS
Come dite?
(stupito)
BUTTERFLY
S,
prima o dopo di qui?
SHARPLESS
Ma... perch?...
(Goro sale dal terrazzo del giardino ed ascolta, non visto, quanto dice Butterfly)
BUTTERFLY
Mio marito m'ha promesso
di ritornar nella stagion beata
che il pettirosso rifą la nidiata.
Qui l'ha rifatta per ben tre volte, ma
pu darsi che di lą
usi nidiar men spesso.
(Goro scoppia a ridere)
BUTTERFLY
Chi ride?
(vede Goro)
Oh, c'Ł il nakodo.
(piano a Sharpless)
Un uom cattivo.
(ossequioso, inchinandosi)
GORO
Godo...
(a Goro)
BUTTERFLY
Zitto.
(a Sharpless)
Egli os... No, prima rispondete
alla domanda mia.
SHARPLESS
Mi rincresce, ma... ignoro...
(imbarazzato)
Non ho studiato ornitologia.
BUTTERFLY
Ah! l'orni...
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AA. VV. / G. Puccini, 1904 Atto secondo
SHARPLESS
...tologia.
BUTTERFLY
Non lo sapete
insomma.
SHARPLESS
No.
(ritenta di tornare in argomento)
Dicevamo...
(lo interrompe seguendo la sua idea)
BUTTERFLY
Ah, s ~ Goro,
appena F. B. Pinkerton fu in mare
mi venne ad assediare
con ciarle e con presenti
per ridarmi or questo, or quel marito.
Or promette tesori
per uno scimunito...
(per giustificarsi, spiega la cosa a Sharpless)
GORO
Il ricco Yamadori.
Ella Ł povera in canna. ~ I suoi parenti
l'han tutti rinnegata.
(il principe Yamadori attraversa il giardino seguto da due servi che portano fiori)
(vede Yamadori e lo indica a Sharpless sorridendo)
BUTTERFLY
Eccolo. Attenti.
Yamadori entra con grande imponenza: fa un graziosissimo inchino a
Butterfly, poi saluta il Console.
I due Servi consegnano i fiori a Suzuki e si ritirano nel fondo.
Goro, servilissimo, porta uno sgabello a Yamadori, fra Sharpless e
Butterfly, ed Ł dappertutto durante la conversazione.
Sharpless e Yamadori siedono.
BUTTERFLY
Yamadori ~ ancor... le pene
(a Yamadori)
dell'amor non v'han deluso?
Vi tagliate ancor le vene
se il mio bacio vi ricuso?
YAMADORI
Tra le cose pił moleste
(a Sharpless)
Ł l'inutil sospirar.
BUTTERFLY
Tante mogli omai toglieste,
(con graziosa malizia)
vi doveste abituar.
YAMADORI
L'ho sposate tutte quante
e il divorzio mi franc.
BUTTERFLY
Obbligata.
YAMADORI
A voi per
(premuroso)
giurerei fede costante.
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Atto secondo Madama Butterfly
(sospirando, rimette in tasca la lettera)
SHARPLESS
(Temo assai che il mio messaggio
a trasmetter non riesco.)
(con enfasi, indicando Yamadori a Sharpless)
GORO
Ville, servi, oro, il retaggio
un palazzo principesco.
BUTTERFLY
Gią legata Ł la mia fede.
(con serietą)
GORO E YAMADORI
Maritata ancor si crede.
(a Sharpless)
BUTTERFLY
Non mi credo: sono ~ sono.
(con forza)
GORO
Ma la legge...
(interrompendolo)
BUTTERFLY
Io non la so.
GORO
...per la moglie, l'abbandono
al divorzio equipar.
(crollando vivamente il capo)
BUTTERFLY
La legge giapponese...
non gią del mio paese.
GORO
Quale?
BUTTERFLY
Gli Stati Uniti.
(con forza)
SHARPLESS
(Oh, l'infelice!)
(nervosissima, accalorandosi)
BUTTERFLY
Si sa che aprir la porta
e la moglie cacciar per la pił corta
qui divorziar si dice.
Ma in America questo non si pu.
(a Sharpless)
Vero?
SHARPLESS
Vero... Per...
(imbarazzato)
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AA. VV. / G. Puccini, 1904 Atto secondo
(lo interrompe rivolgendosi a Yamadori ed a Goro trionfante)
BUTTERFLY
Lą un bravo giudice
serio, impettito,
dice al marito:
Lei vuole andarsene?
Sentiam perch? ~
Sono seccato
del coniugato!
E il magistrato:
Ah, mascalzone,
presto in prigione!
(e per troncare si alza ed ordina:)
Suzuki il the.
(va anche lei presso Suzuki)
(mentre Butterfly prepara il the)
YAMADORI
(sottovoce a Sharpless)
L'udite?
SHARPLESS
Mi rattrista una s piena
cecitą.
GORO
Segnalata Ł gią la nave
(sottovoce a Sharpless
di Pinkerton.
e Yamadori)
YAMADORI
Quand'essa lo riveda...
(disperato)
SHARPLESS
Egli non vuol mostrarsi. ~ Io venni appunto
(pure sottovoce ai due)
per levarla d'inganno. ~ Ho qui una lettera
di lui che la riflette...
(vedendo Butterfly che si avvicina per offrire il the, tronca il discorso)
(con grazia, servendo a Sharpless una tazza di the)
BUTTERFLY
Vostra grazia permette...
(poi apre il ventaglio e dietro a questo accenna ai due, ridendo)
Che persone moleste!
(offre il the a Yamadori che rifiuta)
(sospirando si alza e si inchina a Butterfly, mettendo la mano sul cuore)
YAMADORI
Addio. Vi lascio il cuor pien di cordoglio:
ma spero ancor.
BUTTERFLY
Padrone.
(s'avvia, poi torna presso Butterfly)
YAMADORI
Ah! se voleste...
BUTTERFLY
Il guaio Ł che non voglio...
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Atto secondo Madama Butterfly
Yamadori sospira di nuovo: saluta Sharpless, poi se ne va, seguto dai
Servi.
Butterfly fa cenno a Suzuki di spreparare il the: Suzuki eseguisce, poi va
in fondo alla camera.
Goro segue premurosamente Yamadori.
(assume un fare grave, serio, per con gran rispetto ed con una certa commozione
SHARPLESS
invita Butterfly a sedere, e torna a tirar fuori di tasca la lettera)
Ora a noi. ~ Qui sedete.
(Butterfly, tutta allegra, siede vicino a Sharpless, che gli presenta la lettera)
Leggere con me volete
questa lettera?
BUTTERFLY
Date.
(prende la lettera, la bacia e poi se la mette sul cuore)
Sulla bocca, sul cuore...
(rende la lettera a Sharpless e gli dice graziosamente:)
Siete l'uomo migliore
del mondo. ~ Incominciate.
SHARPLESS
Amico, cercherai
(legge)
quel bel fior di fanciulla...
(interrompendolo con gioia)
BUTTERFLY
Dice proprio cos?
SHARPLESS
S, cos dice,
(serio)
ma se ad ogni momento...
(rimettendosi tranquilla)
BUTTERFLY
Taccio, taccio ~ pił nulla.
(riprende:)
SHARPLESS
Da quel tempo felice
tre anni son passati.
(non pu trattenersi)
BUTTERFLY
Anche lui li ha contati.
(continua:)
SHARPLESS
E forse Butterfly
non mi rammenta pił.
BUTTERFLY
Non lo rammento?
(sorpresa)
(rivolgendosi a Suzuki)
Suzuki, dillo tu.
(ripete come scandolezzata le parole della lettera)
Non mi rammenta pił!
(Suzuki accenna affermando, poi entra nella stanza a sinistra)
SHARPLESS
(Pazienza!)
(seguita a leggere)
Se mi vuole
bene ancora, se mi aspetta...
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AA. VV. / G. Puccini, 1904 Atto secondo
BUTTERFLY
Oh le dolci parole!
(assai commossa)
(prende la lettera e la bacia)
Tu benedetta!
(riprende la lettera e seguita a leggere imperterrito, ma con voce commossa)
SHARPLESS
A voi mi raccomando
perch vogliate con circospezione
prepararla...
(ansiosa e raggiante)
BUTTERFLY
Ritorna...
SHARPLESS
al colpo...
(salta di gioia e batte le mani)
BUTTERFLY
Quando?
Presto! Presto!
(rassegnato piega la lettera e la ripone in tasca)
SHARPLESS
(Benone.
Qui troncarla conviene...
(crollando il capo indispettito)
Quel diavolo d'un Pinkerton!)
(si alza e serissimo, guardando negli occhi Butterfly, le dice:)
Ebbene,
che fareste, Madama Butterfly,
s'ei non dovesse ritornar pił mai?
(immobile, come colpita a morte, china la testa e dice con sommessione infantile)
BUTTERFLY
Due cose potrei fare:
tornar a divertire
la gente col cantare,
oppur, meglio, morire.
(vivamente commosso passeggia agitatissimo, poi torna verso Butterfly, le prende le
SHARPLESS
mani e con paterna tenerezza le dice)
Di strapparvi assai mi costa
dai miraggi ingannatori.
Accogliete la proposta
di quel ricco Yamadori.
(ritirando le mani)
BUTTERFLY
Voi, signor, mi dite questo!
(imbarazzato)
SHARPLESS
Santo iddio, come si fa?
(batte le mani; Suzuki accorre)
BUTTERFLY
Qui, Suzuki, presto presto
che sua grazia se ne va.
SHARPLESS
Mi scacciate?
(e fa per avviarsi, ma Butterfly corre a lui singhiozzando e lo trattiene)
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Atto secondo Madama Butterfly
BUTTERFLY
Ve ne prego,
gią l'insistere non vale.
(congeda Suzuki, la quale va nel giardino)
(scusandosi)
SHARPLESS
Fui brutale, non lo nego.
(dolorosamente, portandosi la mano al cuore)
BUTTERFLY
Oh, mi fate tanto male,
tanto male, tanto, tanto!
(commosso)
SHARPLESS
Poveretta!
(Butterfly vacilla: Sharpless fa per sorreggerla)
(subito dominandosi)
BUTTERFLY
Niente, niente!
Ho creduto morir. ~ Ma passa presto,
come passan le nuvole sul mare...
Ah!... mi ha scordata?
(corre nella stanza di sinistra, rientra trionfalmente tenendo il suo bambino seduto
sulla spalla e lo mostra a Sharpless gloriandosene)
E questo?... e questo?... e questo
dite che lo potrą pure scordare?...
(depone il bambino a terra e lo tiene stretto a s)
(con emozione)
SHARPLESS
Egli Ł suo?
(indicando mano, mano)
BUTTERFLY
Chi mai vide
a bimbo del Giappone occhi azzurrini?
E il labbro? E i ricciolini
d'oro schietto?
(sempre pił commosso)
SHARPLESS
palese.
E... Pinkerton lo sa?
BUTTERFLY
No. nato quando gią
egli stava in quel suo gran paese.
(accarezza il suo bambino)
Ma voi gli scriverete che lo aspetta
un figlio senza pari!
E mi saprete dir s'ei non s'affretta
per le terre e pei mari!
(fa sedere il bimbo sul cuscino e lo bacia teneramente)
Sai tu cos'ebbe cuore
(gli indica Sharpless)
di pensare quel signore?
Continua nella pagina seguente.
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AA. VV. / G. Puccini, 1904 Atto secondo
BUTTERFLY
Che tua madre dovrą
prenderti in braccio ed alla pioggia e al vento
andar per la cittą
a guadagnarti il pane e il vestimento.
Ed alle impietosite
genti, la man tremante stenderą,
gridando: ~ Udite, udite,
la triste mia canzone.
A un'infelice madre
la caritą, muovetevi a pietą!
(si alza, mentre il bimbo rimane seduto sul cuscino giocando con una
bambola)
E Butterfly, orribile
destino, danzerą per te!
E come fece gią
la ghesha canterą!
(rialza il bimbo e con le mani levate lo fa implorare)
E la canzon giuliva
e lieta in un singhiozzo finirą!
(buttandosi a' ginocchi davanti a Sharpless)
No! no! questo mai!
questo mestier che al disonore porta!
Morta! Mai pił danzar!
piuttosto la mia vita vo' troncar!
Ah! morta!
(cade a terra vicino al bimbo che abbraccia strettamente ed accarezza
con moto convulsivo)
(non pu trattenere le lagrime)
SHARPLESS
(Quanta pietą!)
(vincendo la propria emozione)
Io scendo al piano.
(Butterfly si alza in piedi e con atto gentile dą la mano a Sharpless che la stringe con
ambo le mani con effusione)
Mi perdonate?
BUTTERFLY
A te, dagli la mano.
(al bimbo)
(prende il bambino in braccio)
SHARPLESS
I bei capelli biondi!
(lo bacia)
Caro: come ti chiamano?
BUTTERFLY
Rispondi:
oggi il mio nome Ł: Dolore. Per
dite al babbo, scrivendogli, che il giorno
del suo ritorno,
Gioia, mi chiamer.
SHARPLESS
Tuo padre lo saprą, te lo prometto.
(mette il bambino in terra, fa un saluto a Butterfly, ed esce rapidamente)
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Atto secondo Madama Butterfly
SUZUKI
Vespa! Rospo maledetto!
(di fuori grida)
(poi entra trascinando con violenza Goro che tenta inutilmente di sfuggirle)
BUTTERFLY
Che fu?
(a Suzuki)
SUZUKI
Ci ronza intorno
il vampiro! e ogni giorno
ai quattro venti
spargendo va
che niuno sa
chi padre al bimbo sia!
(Suzuki lascia Goro, il quale tenta di giustificarsi)
GORO
Dicevo solo
che qui i vostri parenti
non han pietą;
che quel figliolo
padre non ha.
Che stolto Ł lo sperare...
(Butterfly, furente, corre al reliquiario e prende il coltello che serv per l'Hara-kiri -suicidio per condanna- di
suo padre, gridando:)
BUTTERFLY
Ah! menti! menti!
(afferra Goro, che cade a terra, e minaccia d'ucciderlo: Goro grida disperatamente)
BUTTERFLY
Dillo ancora e t'uccido!...
(intromettendosi)
SUZUKI
No!
(spaventata a tale scena, prende il bimbo e lo porta nella stanza a sinistra)
(presa da disgusto, respinge Goro col piede)
BUTTERFLY
Va' via!
Goro fugge. Poi Butterfly si scuote, va a riporre il coltello. Indi, volgendo
commossa il pensiero al suo bambino:
BUTTERFLY
Vedrai, piccolo amore,
mia pena e mio conforto,
il tuo vendicatore
ci porterą lontan nella sua terra,
dove...
Un colpo di cannone.
SUZUKI
Il cannon del porto!
(entrando affannosamente)
Una nave da guerra.
(giubilante, ansante)
BUTTERFLY
Bianca... bianca... il vessillo americano
delle stelle... Or governa
per ancorare.
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AA. VV. / G. Puccini, 1904 Atto secondo
(prende sul tavolino un cannocchiale e corre sul terrazzo: tutta tremante per
BUTTERFLY
l'emozione, appunta il cannocchiale verso il porto e dice a Suzuki:)
Reggimi la mano
ch'io ne discerna
il nome, il nome, il nome. Eccolo: ABRAMO
LINCOLN.
(dą il cannocchiale a Suzuki, poi in preda a grande esaltazione scendendo dal
terrazzo, esclama:)
Tutti han mentito!
tutti!... tutti!... sol io
lo sapevo ~ io ~ che l'amo.
(a Suzuki)
Vedi lo scimunito
tuo dubbio? giunto! Ł giunto!
Proprio nel punto
che mi diceva ognun: piangi e dispera.
Trionfa il mio
amor, trionfa la mia fede intera.
Ei torna e m'ama! ~
BUTTERFLY
(e in preda a un'esaltazione giubilante va al terrazzo dicendo a Suzuki)
Scuoti quella fronda
e dei suoi fior m'innonda. ~
Nella pioggia odorosa io vo' tuffare
l'arsa fronte...
(singhiozzando per tenerezza)
(calmandola)
SUZUKI
Signora
quetatevi: quel pianto...
(Butterfly ritorna, con Suzuki, nella stanza)
BUTTERFLY
No: rido, rido! Quanto
lo dovremo aspettar?
Che pensi? Un'ora?
SUZUKI
Di pił.
BUTTERFLY
Certo di pił.
(giudiziosa)
Due ore forse. Tu
va' per fiori. Che qui tutto sia pieno
di fior, come la notte Ł di faville.
(Suzukisi avvia per andar nel giardino)
SUZUKI
Tutti i fior?...
(dal terrazzo)
BUTTERFLY
Tutti! Pesco, vola, gelsomino,
quanto di cespo, o d'erba, o d'albero fior.
SUZUKI
Uno squallor d'inverno sarą tutto il giardino.
(scende nel giardino)
BUTTERFLY
Tutta la primavera voglio che olezzi qui.
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Atto secondo Madama Butterfly
(appare sul terrazzo e sporge un fascio di fiori e fronde)
SUZUKI
A voi signora.
(prendendo il fascio)
BUTTERFLY
Cogline ancora.
(Butterfly sparge i fiori nella stanza, mentre Suzuki ritorna nel giardino)
SUZUKI
Soventi a questa siepe veniste a riguardare
(dal giardino)
lungi, piangendo nella deserta immensitą.
BUTTERFLY
Giunse l'atteso, nulla ormai pił chiedo al mare;
diedi pianto alla zolla, essa i suoi fior mi dą!
(appare nuovamente sul terrazzo con un altro gran fascio di fiori)
SUZUKI
Spoglio Ł l'orto.
(prendendo i fiori)
BUTTERFLY
Qua il tuo carco.
Vien, m'aiuta.
(spargono fiori ovunque)
SUZUKI
Rose al varco
della soglia.
BUTTERFLY
Il suo sedil
di convolvi s'inghirlandi.
SUZUKI
Gigli?... viole?...
BUTTERFLY
Intorno spandi.
BUTTERFLY E SUZUKI
Seminiamo intorno april.
(con leggero ondulamento di danza spargono ovunque fiori)
Gettiamo a mani piene
mammole e tuberose,
corolle di verbene,
petali d'ogni fior!
(Butterfly, aiutata da Suzuki, va a prendere il necessario per la toeletta)
BUTTERFLY
Vienmi ad adornar.
(a Suzuki)
No. Pria portami il bimbo.
(Suzuki va nella stanza a sinistra e porta il bambino che fa sedere vicino a Butterfly, la quale intanto, si guarda
in un piccolo specchio a mano e dice tristamente:)
BUTTERFLY
AhimŁ, non son pił quella!
Troppi sospiri la bocca mand,
e l'occhio riguard
nel lontan troppo fiso.
(a Suzuki)
Dammi sul viso
un tocco di carmino...
(prende un pennello e mette del rosso sulle guance del suo bimbo)
ed anche a te, piccino,
perch la veglia non ti faccia vote
per pallore le gote.
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AA. VV. / G. Puccini, 1904 Atto secondo
SUZUKI
Ferma che v'ho i capelli a ravviare.
(a Butterfly)
(sorridendo a questo pensiero)
BUTTERFLY
Che ne diranno!...
E lo Zio bonzo?
Gią del mio danno
tutti contenti!
E Yamadori
coi suoi languori!
Beffati,
scornati,
spennati
gl'ingrati!
(ha terminato la toeletta)
SUZUKI
fatto.
BUTTERFLY
L'obi che vestii da sposa.
(Suzuki torna con due vesti: ne dą una coll'obi a Butterfly)
Qua ch'io lo vesta.
(depone il bimbo)
(mentre indossa la veste, Suzuki mette l'altra al bambino, avvolgendolo quasi tutto nelle pieghe ampie e
leggiere)
BUTTERFLY
Vo' che mi veda indosso
il vel del primo d.
E un papavero rosso
nei capelli...
(Suzuki, che ha finito d'abbigliare il bambino, cerca il fiore e lo punta nei capelli di
Butterfly che se ne compiace, guardandosi nello specchio)
Cos.
(poi fa cenno a Suzuki di abbassare lo shosi)
Nello shosi or farem tre forellini
per riguardar,
e starem zitti come topolini
ad aspettar.
(porta il bambino presso lo shosi, nel quale fa tre fori: uno alto per s, uno pił basso per Suzuki e il terzo ancor
pił basso pe 'l bimbo, che fa sedere su di un cuscino, accennandogli di guardare attento fuori del foro
preparatogli.
Suzuki si accoscia e spia essa pure all'esterno: Butterfly si pone innanzi al foro pił alto e spia da quello. Dopo
qualche tempo Suzuki e il bambino si addormentano. Intanto si Ł fatta notte ed i raggi lunari illuminano
dall'esterno lo shosi. Butterfly rimane immobile, rigida come una statua)
Coro (interno, lontano, a bocca chiusa).
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Atto terzo Madama Butterfly
A T T O T E R Z O
Scena unica
La stessa scena del secondo atto.
Passa la notte angosciosa. Dal porto al basso della collina salgono voci
confuse di Marinai e rumori diversi. All'alzarsi del sipario Ł gią l'alba:
Butterfly spia sempre al di fuori.
(svegliandosi di soprassalto)
SUZUKI
l'alba.
(si alza e batte dolcemente sulla spalla a Butterfly)
Cio-Cio-San!
(si scuote e fidente dice:)
BUTTERFLY
Verrą col pieno
sole.
(vede il bimbo addormentato e lo prende sulle braccia, avviandosi verso la stanza a
sinistra)
SUZUKI
Salite a riposar, s affranta
e s pallida siete. Al suo venire
tosto vi chiamer.
BUTTERFLY
(cantando dolcemente s'avvia per la scaletta)
Dormi, amor mio,
dormi sul mio cor.
Tu sei con dio
ed io col mio dolor.
A te i rai
degli astri d'or:
dormi tesor!
(entra nella camera a sinistra)
(la guarda salire e dice con gran pietą:)
SUZUKI
Povera Butterfly!
(Suzuki s'inginocchia innanzi al Simulacro di Budda, poi va ad aprire lo shosi)
Pinkerton e Sharpless battono lievemente all'uscio d'ingresso.
SUZUKI
Chi sia?...
(va ad aprire e rimane grandemente sorpresa)
Oh!...
(facendole cenno di non far rumore)
SHARPLESS
Zitta! zitta!
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AA. VV. / G. Puccini, 1904 Atto terzo
(Pinkerton e Sharpless entrano cautamente in punta di piedi)
PINKERTON
Dorme? non la destare.
(premurosamente a
Suzuki)
SUZUKI
Ell'era tanto stanca! Vi stette ad aspettare
tutta la notte col bimbo.
PINKERTON
Come sapea?...
SUZUKI
Non giunge
da tre anni una nave nel porto, che da lunge
Butterfly non ne scruti il color, la bandiera.
SHARPLESS
Ve lo dissi?!...
(a Pinkerton)
(per andare)
SUZUKI
La chiamo...
(fermandola)
PINKERTON
Non ancora...
SUZUKI
Ier sera,
lo vedete, la stanza volle sparger di fiori.
SHARPLESS
Ve lo dissi?...
(commosso)
PINKERTON
Che pena!
(turbato)
SUZUKI
Pena!
(sorpresa)
(sente rumore nel giardino)
Chi c'Ł lą fuori
nel giardino?
(va a guardare nello shosi e con meraviglia esclama)
Una donna!...
(la riconduce sul davanti)
PINKERTON
Zitta!
SUZUKI
Chi Ł? Chi Ł?
(agitata)
SHARPLESS
Meglio dirle ogni cosa.
PINKERTON
venuta con me.
(imbarazzato)
(deliberatamente)
SHARPLESS
Sua moglie!
(sbalordita, alza le braccia al cielo, poi si precipita in ginocchio colla faccia contro
SUZUKI
terra)
Anime sante degli avi!... Alla piccina
Ł spento il sol!
(calmando Suzuki e sollevandola da terra)
SHARPLESS
Scegliemmo quest'ora mattutina
per ritrovarti sola, Suzuki, e alla gran prova
un aiuto, un sostegno cercar con te.
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Atto terzo Madama Butterfly
SUZUKI
Che giova?
(desolata)
(Sharpless prende a parte Suzuki e cerca colla preghiera e colla persuasione di averne il consenso;
Pinkerton, sempre pił agitato, si aggira per la stanza e osserva)
SHARPLESS
Io so che alle sue pene
(a Suzuki)
non ci sono conforti!
Ma del bimbo conviene
assicurar le sorti!
La pietosa
che entrar non osa
materna cura
del bimbo avrą.
SUZUKI
E volete ch'io chieda
ad una madre...
(insistendo)
SHARPLESS
Suvvia,
parla con quella pia
e conducila qui... ~ s'anche la veda
Butterfly, non importa.
Anzi, ~ meglio se accorta
del vero si facesse alla sua vista.
SUZUKI
Oh me trista!
(spinta da Sharpless va nel giardino a raggiungere la signora Pinkerton)
PINKERTON
Oh! l'amara fragranza
di questi fiori
velenosa al cor mi va.
Immutata Ł la stanza
dei nostri amori...
ma un gel di morte vi sta.
(vede il proprio ritratto, lo osserva)
Il mio ritratto! ~ Svanita Ł l'immagine
qual foglia in chiuse pagine.
(lo depone)
Tre anni son passati ~ e noverati
ella n'ha i giorni e l'ore
nell'immobil fede...
(agitatissimo a queste rimembranze, si rivolge a Sharpless che Ł ritornato a lui vicino)
PINKERTON
Non posso rimaner; Sharpless, vi aspetto
per via. Datele voi... qualche soccorso...
(consegna danari al console)
Mi struggo dal rimorso.
SHARPLESS
Non ve l'avevo detto?
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AA. VV. / G. Puccini, 1904 Atto terzo
PINKERTON
S, tutto in un istante,
vedo il mio fallo e sento
che di questo tormento
tregua mai non avr.
Sempre il mite sembiante
vedr, con strazio atroce.
Addio fiorito asil
di letizia e d'amor.
Non reggo al tuo squallor!
Fuggo, fuggo ~ son vil!
SHARPLESS
Ve 'l dissi... vi ricorda?
quando la man vi diede:
Badate! Ella ci crede
e fui profeta allor.
Sorda ai consigli,
sorda ai dubbi ~ vilipesa,
nell'ostinata attesa
tutto raccolse il cor.
Andate ~ il triste vero
da sola apprenderą.
Pinkerton, strette le mani al Console, esce rapidamente, mentre Kate e
Suzuki vengono dal giardino.
KATE
Glielo dirai?
SUZUKI
Prometto.
KATE
E le darai consiglio
di affidarmi...?
SUZUKI
Prometto.
KATE
Lo terr come un figlio.
SUZUKI
Vi credo. Ma bisogna ch'io le sia sola accanto...
Nella grande ora ~ sola! ~ Piangerą tanto tanto!
BUTTERFLY
Suzuki, dove sei... parla...
(dall'interno della
(appare in cima alla scaletta)
camera superiore)
Suzuki...
SUZUKI
Son qui... pregavo e rimettevo a posto...
Butterfly scende: Suzuki si precipita verso la scaletta per impedire a
Butterfly di scendere.
SUZUKI
No... non scendete...
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Atto terzo Madama Butterfly
(discende precipitosa, svincolandosi da Suzuki che cerca invano di trattenerla, poi si
BUTTERFLY
aggira per la stanza con grande agitazione, ma giubilante)
qui... dov'Ł nascosto?
(vede Sharpless)
Ecco il Console... e... dove? dove?...
(cerca dietro ai paraventi)
Non c'Ł.
(vede Kate nel giardino e guarda fissamente Sharpless)
Quella donna?...
Che vuol da me? Niuno parla?...
(Suzuki piange silenziosamente)
Perch piangete?
(Sharpless si avvicina a Butterfly per parlarle; questa teme di capire e si fa piccina
come una bimba paurosa)
No: non ditemi nulla... nulla ~ forse potrei
cader morta sull'attimo ~ Tu Suzuki che sei
tanto buona ~ non piangere! ~ e mi vuoi tanto bene,
un S od un No ~ di' piano ~ vive?
SUZUKI
S.
BUTTERFLY
Ma non viene
pił! Te l'han detto!...
(irritata al silenzio di Suzuki)
Vespa! Voglio che tu risponda.
SUZUKI
Mai pił.
BUTTERFLY
Ma Ł giunto ieri?
SUZUKI
S.
(guarda Kate, quasi affascinata)
BUTTERFLY
Quella donna
mi fa tanta paura! tanta paura!
SHARPLESS
la causa innocente d'ogni vostra sciagura.
Perdonatele.
BUTTERFLY
Ah! Ł sua moglie!
(lungo, penoso silenzio; poi Butterfly riprende con voce calma)
Tutto Ł morto per me! Tutto Ł finito!
SHARPLESS
Coraggio.
BUTTERFLY
Voglion prendermi tutto! il figlio mio!
SHARPLESS
Fatelo pe 'l suo bene il sacrifizio...
BUTTERFLY
Ah! triste, triste madre!
(disperata)
Abbandonar mio figlio...
(rimane immobile e calma)
E sia. A lui devo obbedir!
(che si Ł avvicinata timidamente al terrazzo, senza entrare nella stanza)
KATE
Potete perdonarmi, Butterfly?
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AA. VV. / G. Puccini, 1904 Atto terzo
(con aria grave)
BUTTERFLY
Sotto il gran ponte del cielo non v'Ł
donna di voi pił felice.
Siatelo sempre felice
e non vi rattristate mai per me.
(avviandosi verso Sharpless)
KATE
Povera piccina!
SHARPLESS
un'immensa pietą!
(assai commosso)
KATE
E il figlio lo darą?
(sottovoce a Sharpless)
(che ha udito)
BUTTERFLY
A lui lo potr dare
se lo verrą a cercare.
Fra mezz'ora salite la collina.
(Suzuki accompagna Kate e Sharpless che escono dal fondo)
Butterfly si regge a stento. Suzuki si affretta a sorreggerla.
(mettendo una mano sul cuore a Butterfly)
SUZUKI
Come una mosca prigioniera
l'ali batte il piccolo cuor!
(si Ł riavuta e vedendo che Ł giorno fatto si scioglie da Suzuki dicendole:)
BUTTERFLY
Troppa luce Ł di fuor,
e troppa primavera.
Chiudi.
(Suzuki chiude porte e tende: la camera rimane quasi in completa oscuritą)
BUTTERFLY
Il bimbo ove sia?
(a Suzuki)
SUZUKI
Giuoca. Lo chiamo?
BUTTERFLY
Lascialo giuocar.
(congedandola)
Va'. ~ Fagli compagnia.
SUZUKI
Resto con voi.
(piangente)
(risolutamente batte le mani)
BUTTERFLY
Va' ~ va'. Te lo comando.
Fa alzare Suzuki e la spinge fuori dell'uscio di dinistra. Poi Butterfly va
davanti al reliquiario, si inchina e rimane immobile assorta in doloroso
pensiero; va allo stipo, ne leva un gran velo bianco che getta sul
paravento; prende il coltello che, chiuso in un astuccio di lacca, sta
appeso alla parete presso il simulacro di Budda, lo impugna e ne bacia
religiosamente la lama tenendola colle due mani per la punta e per per
l'impugnatura: quindi legge le parole che sono incise sulla lama:
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Atto terzo Madama Butterfly
BUTTERFLY
Con onor muore
chi non pu serbar vita con onore.
(si appunta il coltello alla gola: s'apre la porta di sinistra e si vede il braccio di Suzuki che spinge il bambino
verso la madre: il bimbo entra correndo colle manine alzate: Butterfly lascia cadere il coltello, si precipita verso
il bambino, lo abbraccia soffocandolo di baci)
BUTTERFLY
Tu, tu piccolo iddio!
Amore, amore mio,
fior di giglio e di rosa.
Non saperlo mai
per te, per i tuoi puri
occhi, muor Butterfly
perch tu possa andare
di lą dal mare
senza che ti rimorda ai d maturi,
il materno abbandono.
O a me, sceso dal trono
dell'alto paradiso,
guarda ben fiso, fiso
di tua madre la faccia!...
che te n' resti una traccia.
(guarda lungamente il suo bimbo e lo bacia ancora)
Addio! piccolo amor!
(con voce fioca)
Va'. Gioca, gioca.
Butterfly prende il bambino, lo mette su di una stuoia col viso voltato
verso sinistra, gli dą in mano una banderuola americana ed una
puppattola e lo invita a trastullarsi, mentre delicatamente gli benda gli
occhi.
Poi afferra il coltello, chiude la porta di sinistra e con lo sguardo sempre
fisso sul figlio va dietro il paravento. Si ode cadere a terra il coltello,
mentre il gran velo bianco sparisce come tirato da una mano invisibile.
Butterfly scivola a terra, mezza fuori del paravento: il velo le circonda il
collo. Con un debole sorriso saluta con la mano il bambino e si trascina
presso di lui, avendo ancora forza sufficiente per abbracciarlo, poi gli
cade vicino. In questo momento si ode fuori, a destra, la voce affannosa di
Pinkerton che chiama ripetutamente:
PINKERTON
Butterfly! Butterfly!
Poi la porta di destra Ł violentemente scossa ed aperta: Pinkerton e
Sharpless si precipitano nella stanza accorrendo presso Butterfly che con
debole gesto indica il bambino - e muore.
Pinkerton si inginocchia, mentre Sharpless prende il bimbo e lo bacia
singhiozzando.
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AA. VV. / G. Puccini, 1904 Indice
I N D I C E
Personaggi...............................................3 Atto secondo.........................................22
Scena unica......................................22
Atto primo...............................................4
Scena unica........................................4 Atto terzo..............................................38
Scena unica......................................38
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Brani significativi Madama Butterfly
B R A N I S I G N I F I C A T I V I
Amore o grillo .............................................................................................................. 8
Ancora un passo, or via ................................................................................................ 9
Bimba dagli occhi pieni di mala ................................................................................ 19
Scuoti quella fronda .................................................................................................... 35
S, tutto in un istante ................................................................................................... 41
Spira sul mare ............................................................................................................... 9
Tu, tu piccolo iddio ..................................................................................................... 44
Un bel d, vedremo ..................................................................................................... 24
Viene la sera ............................................................................................................... 18
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