GRAMATYKA OPISOWA WYKŁADY, języki obce, włoski


GRAMATYKA OPISOWA WYKŁADY

VERBO

Definizione semantica

Verbo e' una parte del discorso che determina(organizza) la frase.

Definizione formale

Verbo esprime il modo di essere della persona, dell'animale o della cosa di cui si parla, cioe' del 'soggetto', o l'azione da questo fatta o subita.

es. La democrazia segue delle vie tortuose.

Talvolta un avvenimento banale scuote la vita dei politici

O <- V -> O Verbo dice come collegare gli elementi della frase

es. aiutare a qcn

IL VERBO NEL ASPETTO MORFOLOGICO

La morfologia - la parte della grammatica che studia le forme delle parole.

In italiano non esiste una declinazione. Si cambia solo la preposizione.

es.aiuto alla mamma.

LA CONIUGAZIONE

Del verbo si dice che si coniuga, cioe' viene ordinato secondo schemi prevedibili corrispondenti a modi (indicativo, congiuntivo, condizionale, imperativo, infinito, gerundio, participio), tempi (presente, passato, futuro) e persone(prima, seconda,terza).

il paradigma - wzór odmiany

le desinenze - końcówki

Le categorie grammaticali:persona,numero,genere,tempo,modo,forma,diatesi.

La persona del verbo indica se il soggetto e' chi parla ( prima persona:io canto, noi cantiamo); chi ascolta(seconda persona: tu canti, voi cantate; altri individui, presenti o assenti (lui/lei canta, loro cantano).

Il numero permette di capire se il soggetto e' singolare (io canto, tu canti,lui/lei canta o plurale (noi cantiamo,voi cantate,loro cantano)

Il tempo indica la relazione cronologica tra il momento in cui si parla e il momento in cui si verifica l'evento:

-il presente indica coincidenza tra l'evento e il momento dell'enuncazione

-il passato indica che l'evento e' anteriore al momento dell'enuncazione

-il futuro indica che l'evento e' posteriore al momento dell'enuncazione

Il modo di un verbo indica l'atteggiamento del parlante nei confronti dell'enunciato; i modi possono essere:

-finiti (indicativo, congiuntivo, condizionale, imperativo) se nei diversi tempi definiscono sempre la persona mediante desinenze specifiche.

-indefiniti (infinito,participio,gerundio) se non definiscono la persona a cui si riferiscono.

es. participio presente dal verbo cantare -> cantante

Se aggiungiamo l'articolo diventano nomi => il processo di sostantivazione

Es. il/la cantante -> il verbo sostantivato

Il suffisso serve a formare un altra perte del discorso. Il ruolo del suffisso e' diverso:

-gatt-o => desinenza

-gatt-ino => in questo sufisso c'e' una desinenza

Nome deverbale

es.variare-> variazione, varieta',variamento

arrotare->arrotino

imbiancare->imbianchino

Nome denominale

es.benzina->benzinaio

auto->autista

bar->barista

Nome deagettivale

es.bello->bellezza

L'uso dei sufissi :-mento,-zione

es.solamento,soluzione

Nome

-genere

-numero

es.il bere,il mangiare ->si comportano come nomi comuni

Participio

->aggettivo

->nome

es.Ho invitato Maria (participio passato)

le persone invitate (Agg)

gli invitati (N)

es.il posto riservato ai minori non deambulanti (quelli che non possono passeggiare)

LA CREAZIONE DELLA FORMA PASSIVA

Il passivo si ottiene con l'ausiliare essere coniugato nel tempo del corrispondente verbo attivo, seguito dal participio passato del verbo (ama-> e' amato; ha amato-> e' stato amato, amo'->fu amato ecc.). Il soggeto della frase corrispondente, preceduto dalla preposizione da, diventa complemento d'agente; il complemento oggetto deventa soggetto.

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Soggetto ----- Verbo--- Complemento oggetto

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es. Il lupo ha mangiato Capucetto Rosso

Il Capucetto Rosso e'mangiato da lupo.

L'ausiliare venire al posto di essere:

-Il Capucetto Rosso viene mangiato da lupo

Ouesta construzione e` possibile sole se nella corrispondente frase attiva il verbo si presenta in un tempo semplice.

Es. La polizia ha arestato i ladri

I ladri sono stati arestati (dalla polizia).

Il complemento d'agente si puo' essere omesso

IMPLICAZIONI SEMANTICHE NEL PASSIVO

Implicazioni semantiche riguardano tutto cio' che viene chiamato l'organizazzione funzionale della frase.

agente (chi fa?)

paziente (chi subisce?)

Nella frase attiva agente=soggetto, paziente=COD.

Nella frase passiva paziente=soggetto, agente=complemento di agente (puo' essere omesso)

es. E' stata scipata meentre paseggiava.

Essere scippato=essere derubato

Scippare=derubare qlcu. per strada passandogli vicino di corsa e sottraendogli con violenza la borsa di mano o un oggetto di dosso

LA FORMA PRONOMINALE

Nella forma pronominale il verbo ha significato attivo. Dal punto di vista formale, questa coniugazione e' identica a quella riflessiva, poiche' il verbo e costantamente accompagnato dalle particelle proniminali mi,ti,si,ci,vi e richiede l'ausiliare essere. Ma,a differenza di quanto accade con i verbi riflessivi, in questo caso il pronome non svolge alcun ruolo sintattico: se dico io mi accorgo o io mi vergogno il pronome non e' ne' complemento oggetto ne' complemento di termine (non significa accorgo me stesso o vergogno me stesso.

Fanno parte dei verbi di forma pronominale:

Es. Lavarsi Ø <= `si' e' particella pronomonale

Addormentarsi Ø

Ø accorgersi di qc <= verbi proniminali intransitivi

Ø vergognarsi di qc

LE CATEGORIE DEI VERBI PRONIMINALI

TRANSITIVI DIRETTI - si e' in funzione di ogetto diretto; e' un pronome riflessivo e l'azione fatta dal sogetto ricade sul ogetto X -V-X

Maria si lava le mani , si trucca gli occhi, si pettina i capelli

/ / /

sogg ogg COD

indiretto

mi lavo= io lavo me stesso

`si' - COI => risponde a se stesso

X - V - SN - aX

Sogg COI

Io lavo=Io lavo me stesso

Lina si veste= Lina si veste se stesso.

Es . Maria e Paul si sono guardati con odio e si sono picchiati.

Ag1 € Ag2

(XVY) e (XVY)

`si' corrisponde l'un l'altro ma `si' vuol dire anche `se stesso'

-Chiara e Paolo si amano=Chiara ama Paolo e Paolo ama Chiara.

-Ogni tanto ci incontriamo per strada.

-Si sono salutati a lungo della partenza

-Gli amoci si salutano volentieri tra di loro

-I due fratelli si ribracciarono l'un l'altro

-Quelle sorelle si amano tanto l'un l'altra.

Mi mangio una pizza

Mi bevo una birra => `mi' serve a sofforzare (emfazi) cioe' a un valore di rafforzamento

Mi faccio la siesta

Tipi di verbi: i pronominali

Una categoria particolare è rappresentata dai
verbi pronominali, così chiamati perché la loro forma è data da un pronome personale atono (mi, ti, si, ci, vi) + una forma verbale:

Carla si lava                             
Carla
si lava i denti
Paolo e Anna
si salutano
Io mi arrabbio

Abbiamo 4 tipi di verbi pronominali:

1) Verbi pronominali diretti    

2) Verbi pronominali indiretti   

Nei verbi pronominali diretti (detti anche riflessivi diretti) il soggetto coincide con il complemento oggetto, che ha  la forma di un pronome atono:

Carla si lava = Carla lava sé stessa

Nei verbi pronominali indiretti (detti anche riflessivi indiretti o riflessivi apparenti o transitivi pronominali) il soggetto non coincide con il complemento oggetto diretto ma con un complemento indiretto:

“Carla si lava i denti” (= “Carla lava i denti a sé stessa”)

Il pronome si  non esprime un complemento oggetto diretto, ma un complemento indiretto introdotto da a

3) Verbi pronominali reciproci  

4) Verbi pronominali indiretti       

I verbi pronominali reciproci (detti anche riflessivi reciproci) esprimono un'azione che due o più soggetti compiono e subiscono reciprocamente: “Paolo e Anna si salutano” (= Paolo saluta Anna e Anna saluta Paolo)

Nei verbi pronominali intransitivi (detti anche riflessivi apparenti: accanirsi, accorgersi, arrabbiarsi, pentirsi, ecc. ) il pronome non ha una sua funzione e un suo significato ma fa, semplicemente, tutt'uno col verbo:

             “Io mi arrabbio”, “Tu ti accorgi”

non significano “Io arrabbio me stesso” o “a me stesso”, “Tu accorgi te stesso” o “a te stesso”.

VERBI TRANSITIVI E INTRANSITIVI

-Transitivi es. X beve la birra

-Intransitivi es. X pensa a .... (seguiti da SP), X dorme

Verbi intransitivi non pssono essere messi dal passivo

Es. Finire

Maria finisce il lavoro (l'uso transitivo)

Il film finisce alle 13 (l'uso intransitivo)

I verbi transitivi ammettono un complemento oggetto diretto:
Marco
legge un libro

I verbi intransitivi non ammettono un complemento oggetto diretto:
Marco
cammina

COMPLEMENTO OGGETTO INTERNO

Es. Maria piange lacrime d'amore

Maria dorme un sonno profondo

Paolo vive una vita tranquilla

Alcuni verbi intransitivi accettano una forma di complemento oggetto a condizione che si limitia a riprendere il significato del verbo.

V intransitivo + SN+Agg (senza l'aggettivo la struttura non va)

COD

I VERBI SERVILI (MODALI)

Indicano l'atteggiamento del parlante rispetto all'enunciato.

Avverbi modali: forse, probabilmente.

VALORE MODALE DEI TEMPI

Quando i verbi servili hanno valore modale assummono l'ausiliare richiesto dal verbo che accompagnano: ho parlato->ho dovuto parlare, sono andato->sono dovuto andare

I tre verbi dovere, potere e volere sono detti servili o «modali», perché in genere servono a definire una particolare modalità del processo espresso

da un altro verbo all'infinito. Possono venire usati anche da soli, come transitivi (Ti debbo una cena; Non posso tutto; Voglio il tuo bene),ma il loro impiego più frequente si ha con un infinito in funzione di oggetto:Devo dargli una spiegazione; Devo partire subito

Non posso fare di più; Non posso rimanere

Voglio aiutarti; Voglio venire con te.

Ora, con i verbi servili, di regola, l'ausiliare non è quello dei verbi transitivi (avere), ma quello richiesto al verbo all'infinito (a seconda dei casi,avere o essere):Ho dovuto dargli una spiegazione; Son dovuto partire subito

Non ho potuto fare di più; Non sono potuto rima-nere

Ho voluto aiutarti; Sono voluto venire da te.

L'uso dell'ausiliare avere, con un verbo all'infinito che richiederebbe essere, è ammesso quando l'enfasi cade sul verbo servile stesso:

Sono dovuto correre in farmacia a comprare una

medicina;ma anche: Ho dovuto correre, perché altrimenti non sarei arrivato in tempo.

NOTE

• L'ausiliare è avere quando l'infinito è essere o è

passivo: Ho voluto essere presente; Ha dovuto essere operato.

Volere, potere,dovere,sapere + V inf /pedicato pieno/

-Luca vuole uscire

-L. puo' uscire => modalita' del obbligo (avvenimento non e' certo)

-L. deve uscire

-L. sa guigare

-L. vuole un gelato=Luca vuole mangiare un gelato =>equivalenza semantica

-L. sa la lezione=Luca sa recitare la lezione

-L. deve 10€ all'amico

-L.puo' molto

Desiderare non e' servile.

Luca desidera gelato.

L. desidera (di) uscire.

Luca vuole un gelato=Luca lo vuole mangiare

Devo andarci=Ci devo andare

PRONOME PROCLITICO si unisce dal punto di vista dal accento all'unita ` che procede.

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Pronome proclitico V serv + V inf

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PRONOME ENCLITICO (parola precdente)

-Desiderio mangiarlo

-Preferisco farlo

VERBI ASPETTUALI O FRASEOLOGICI (Forme Perifrastiche, Perifrasi Verbali)

Nei verbi aspettuali si parla di aspetto

-Ce lo fatta => espressione fraseologica (e' complessa e non corrisponde con significato degli altri elementi)

L'aspetto e' una forma per indicare lo stato dell'azione:

-finita

-compiuta

-non compiuta

L'opposizione temporale tra imperfetto (aspetto incompiuto) e passato prossimo (aspetto compiuto)

Per esprimere:

  1. un azione imminente (che sta per svolgersi) ASPETTO INGRESSIVO

-stare per+infinito

es: Sto per uscire

-essere sul punto di+infinito

es:Sono sul punto di finire quest compito.

-essere in procinto di+infinito (lett)

-essere li' li' per+infinito

  1. l'inizio di un azione ASPETTO INCOATIVO

incoare - wszczynać

-cominciare a+infinito

es:bambino comincia a piangere

-iniziare a+infinito

-mettersi a+infinito

Si e' messo a piovere.

-darsi a+infinito

Si diede a urlare.

  1. lo svolgimento di un'azione ASPETTO PROGRESSIVO

-stare+gerundio

es:sto leggento, non disturbami.

-stare a+infinito (coll)

es:sto a leggere.

-andare+gerundio

es:la folla va aumentando

-venire+gerundio

es:viene raccontando le sue disgrazie

  1. la continuita' di un'azione L'ASPETTO CONTINUATIVO/DURATIVO

-continuare a+infinito

es:Il bambino continua a piangere

-seguitare a+infinito

es:seguite a ripetere gli stessi errori

-insistere a(nel)+infinito

es.Perche' insisti a chiedermelo?

-persistere a (nel)+infinito

es:persistete nel fare errori

-ostinarsi a+infinito

es:vi ostino a dire le stesse sciocchiezze

  1. la conclusione di un'azione ASPETTO CONCLUSIVO/TERINATO/EGGRESSIVO

-finire di+infinito

-smettere di+infinito

es:ho smesso di fumare

-cessare di+infinito (lett)

es.cessare di vivere=morire

-finirla di+infinito

-smetterla di+infinito

-piantarla di+infinito

-finire per+infinito

es:ha finito per uscire (aveva diverse scelte ma la scelta finale era `uscire'.

-andare a+infinito

es:andare a prendere il giornale

I VERBI CAUSATIVI (FATTITIVI)

FARE + INFINITO

LASCIARE + INFINITO

es:Luca mi ha fatto arrabbiare

Luca mi ha lasciato ch pensava

L'azione e' provocata dal soggetto ma non effettivamente svolta dal questo soggetto.

L'insegnante ha fatto studiare gli studenti durante le vacanze invernali.

I VERBI IMPERSONALI

I verbi impersonali non hanno un soggetto determinato e si usano soltanto nei modi indefiniti e nella terza persona singolare dei tempi di modo finito:comincia a piovere, sta nevicando , piovve, grandinava, nevichera'.

es: piove,nevica ->valenza=0

-sucesse una disgrazia

-sembra che sia alata

-tocca a me fare la spesa

Verbi impersonali sono provi di agente (esprimono azioni che non si puo' atribuire a un soggetto particolare).

Sono impersonali:

-i verbi che indicano fenomeni atmosferici:piove, nevica, diluvia, grandina, tuona, lampeggia ecc. Usati in senso figurato, questi verbi diventano personali:piovevano le proteste, i colpi piovevano dapertutto (V=1), sto gelando io, una voce tuono' all'improvviso;

-il verbo fare in frasi come fa freddo, fa caldo;

-un gruppo di verbi che, pur avendo una coniugazione personale, sono spesso usati impersoalmente: bisogna uscire, sembra che abbiamo vinto. I piu' comuni verbi usati impersonalmente sono: accadere, avvenire, bisognare, capitare, convenire, importare, necessitare,occorrere, parere, sembrare, succedere, essere necessario, essere opportuno, essere indubbio, essere certo, essere evidente, essere chiaro.

I verbi impersonali:

  1. tipici (meteorologici) ->indicano fenomeni atmoserici

-il soggetto non appare mai

-verbi si appaiono in terza persona singolare

Usi non meteorologici: sto gelando io

  1. che indicano un avvenimento

es:accadere, succedere,capitare, avvenire ecc.

In questo caso devono avere valenza = 0

es: -Mi hanno rubato la borsa

-Beh, succede

  1. che esprimono una necessita'

es:bisogna, ocorre, conviene

bisogna farlo (V imp + infinito)

  1. che indicano la parenza

es:sembra, pare

Sembra stanco -> V copula (intr.compl del predicato)

Sembra che sia malato -> quando si comincia con `che' v e' impersoanle.

ESPRESSIONI IMPERSONALI (di forma impersonale) seguite da una frase.

ESSERE+AGGETTIVO+FRASE

es:E' vero che X e' una persona simpatica.

E' un peccato che X sia venuto.

FORME IMPERSONALI nel contesto di `si' impersonale

es: Si vive

Qui, si mangia bene

Si diventa adulti

SI + V intr (o verbo usato in modo intransitivo)

-Si e' felici <- soggeto colettivo in significato `allora'.

Per rendere impersonali i verbi riflessivi e pronominali ei quali e' gia' presente la particella si, si ricorre alla particella ci: ci si lava, ci si sveglia, ci si lavo', ci si arrabbia spesso.

-accorgersi

uno si accorge=qualcuno si accorge

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ci si accorge (ci - impersonale, si promominale)

Le strutture passive p.es “e' vietato” hanno un carattere passivo ma infatti sono impersonali

I VERBI DIFETTIVI

Sono chiamati difettivi quei verbi che mancano di alcune vovi del paradigma (non hanno una coniugazione completa).

ADDIRSI: esiste solo al presente in terza persona, molto spesso con una negazione.

Indicativo presente: si addice, si addicono. Addirsi significa essere opportuno,

conveniente.

es: Non si addice uscire tardi! = Non si conviene!

Participio passato di addirsi e' addetto che e' usato al presente e imperfetto.

addetto:

a.aggettivo

b.nome

es: le persone addette al lavori (impiegati)

CONSUMERE: sinonimo archaicho di consumare, participio passato: consunto.

es. La persona consunta dal dolore

DELINQUERE: significa commettere un delitto. `assocazione per delinquere'-sinonimo di mafia, participio presente:deliquente, part. pass. Delinquito.

FERVERE: usato in lingua poetica per dire bruciare, ardere intensamente. Usato in terza persona.

LUCERE: usato spec. nella terza pers. sing. e pl. del pres. indic.: luce, lùcono; dell'imperf.: lucéva, lucévano.

Le stelle lucevano rare / tra mezzo la nebbia di latte

OSTARE: essere d'ostacolo, d'impedimento . spec. nel linguaggio burocratico. Dare il nulla osta=permettere.

Nonostante la pioggia->malgrando la pioggia (non e' gia' ostacolo)

PRUDERE:significa `świerzbić'. Mi prudono le mani=sono impaziente.Indicativo presente:prude, prudono.

SOLERE: (lett.) avere per abitudine, per costume; essere solito, usare: soleva passeggiare dopo cena; come si suol dire, come si dice comunemente. Ora usiamo participio passato: solito .es:E' solito alzarsi alle 7.00.

TANGERE=toccare. Non mi tange=non mi riguarda

URGERE= essere urgente .v. tr. [pres. io urgo, tu urgi ecc. ; mancano il pass. rem., l'imp., il part. pass. e i tempi composti] (lett.)Terza persona Presente e imperfetto.

es:C'e' urgenza, urge un medico, e' rimasto urgente.

VERETERE=avere per argomento, riguardare es: la discussione verte sulla politica internazionale, la polemica verte le questioni economiche.

VIGERE= v. intr. [si usa solo nelle terze persone sing. e pl. del pres. e imperf. indic. e congiunt., nel part. pres. e nel ger. pres.]
essere in vigore (detto di leggi, usanze e sim.):
una norma che vige ormai da molti anni. Participio presente=vigente.

I VERBI SOVRABBONDANTI

Sono detti “sovrabbondanti” alcuni verbi che possono appartenere a due coniugazioni.

Alcuni di questi verbi hanno diverse forme ma significati identici

es: compiere/compire

starnutire/starnutare

adempiere/adempire

Altri, invece, cambiando coniugazione, cambiano anche significato e formano coppie di verbi diversi

es: arrossare=far diventare rosso (rendere rosso)

arrossire= diventare rosso per la vergogna v intr, con essere

atterrare=compiere un atterraggio con un aeromobile: l'elicottero ha atterrato

atterrire=terrorizzare, sgomentare: atterrire con minacce; essere atterrito

dalle malatie, questa notizia mi ha atterrito.

sfiorare=toccare in modo delicato

sfiorire=appassire: le rose sfioriscono rapidamente

abbonare=fare un abbonamento a favore di qualcuno, abbonare un debito=umorzyć

v intr

abbinire=rendere buono, rendere buono v tr

I MODI E I TEMPI VERBALI

A. modi finiti: indicativo, congiuntivo, condizionale,imperativo;

B. modi indefiniti: infinito, participio, gerundio.

MODI  FINITI     

 

Indicativo

Congiuntivo

Condizionale

Imperativo

 

TS

TC

TS

TC

TS

TC

TS

TC

presente

presente parlo  

 

presente parli 

 

presente parlerei 

 

presente parla

 

passato

 

passato prossimo
ho parlato

 

passato abbia  parlato

 

passato avrei parlato

 

 

 

imperfetto parlavo 

trapassato prossimo avevo  parlato

imperfetto parlassi  

trapassato avessi parlato

 

 

 

 

 

passato remoto parlai 

trapassato remoto ebbi parlato

 

 

 

 

 

 

futuro

futuro semplice parlerň  

futuro anteriore avrň  parlato

 

 

Ad.A.INDICATIVO

Tempi semplici

Tempi composti

il presente: canto, temo, dormo

il passato prossimo (indicativo presente dell'ausiliare + participio passato del verbo da formare): ho cantato, ho temuto, ho dormito

l'imperfetto: cantavo, temevo, dormivo

il trapassato prossimo (indicativo imperfetto dell'ausiliare + participio passato del verbo da formare): avevo cantato, avevo temuto, avevo dormito

il passato remoto: cantai, temei o temetti, dormii

il  trapassato remoto (passato remoto dell'ausiliare + participio passato del verbo da formare): ebbi cantato, ebbi temuto, ebbi dormito

il futuro: canterò, temerò, dormirò

il futuro anteriore (indicativo futuro dell'ausiliare + participio passato del verbo da formare): avrò cantato, avrò temuto, avrò dormito

L'indicativo presente indica azioni che avvengono nel momento in cui si parla: Marco cammina, Giovanni guarda la televisione.

Il presente indica a : simultaneita',anteriorita', posteriorita'.

Si usa inoltre :

L'indicativo imperfetto indica un'azione collocata nel passato, considerata nella sua durata, nel suo svolgimento, quindi non completamente conclusa: Mentre cenava, Paolo ricevette due telefonate.

Si usa inoltre:

IL PASSATO REMOTO E IL PASSATO PROSSIMO

Il passato remoto indica un'azione conclusa nel passato (e' chiusa e finita, completamente distante dal parlante)

es:nel 1982 la Roma vinse lo scudetto;la seconda guerra mondiale fini' nel 1945<- le azioni non hanno il collegamento col presente. Passato remoto esprime la lontananza dall'azione di cui stiamo parlando.

Il passato prossimo segnala un'azione conclusa nel passato i cui effetti perdurano nel presente: due anni fa ho cambiato il lavoro; nel 1958 ho vinto nel totocalcio

Esiste un differenza regionale nel uso di questi tempi; i parlanti di alcune regioni meridionali usano solo il passato remoto; i parlanti settentrionali tendono invece a usare sempre il passato prossimo.

IL TRAPASSATO PROSSIMO E IL TRAPASSATO REMOTO

Il trapassato prossimo si adopera pr indicare un'azione passata anteriora rispetto a un'altra , pure collocata nel passato:persi il treno perche avevo fatto tardi; quando mi vennero a chiamare non avevo ancora finito di cenare.

Il trapassato remoto si usa molto raramente nella lingua parlata. Nella lingua scritta, esprime un tempo anteriore al passato remoto della principale. L'impiego e' limitato alle subordinate temporali introdotte da dopo che, quando, non appena: dopo che fu rientrato a casa ando' a letto; non appena ebbe finito di lavorare usci' dall'ufficio.

I due trapassati sono definiti tempi relativi perche non specificano un determinazione temporale in modo assoluto (tre mesi fa ho cambiato casa), ma presupponogono un riferimento a un altro tempo passato , espresso all'interno dello stesso periodo o ricavabile dal contesto.

IL FUTURO SEMPLICE E IL FUTURO ANTERIORE

Il futuro semplice colloca l'azione in un tempo futuro rispetto al momento in cui si parla: sabato prossimo andremo al mare; quando smettera' di piovere?

Il futuro anteriore indica un'azione futura, ma anteriore rispetto a un'altra: non appena avrai finito di mangiare, potrai guardare la televisione; quando avrai finito di leggere questo libro, te ne daro' un'altro.Anche il futuro anteriore, come i due trapassati, fa parte dei cosidetti tempi relativi.

Usi modali del futuro:

Il futuro si puo; adoperare per esprimere:

IL CONGIUNTIVO

Il congiuntivo presenta l'azione espressa dal verbo come incerta, ipotizzabile, desiderata, dubbia o soggettiva. Si usa prevalentemente nelle proposizioni subordinate, ma in un certo numero di casi trova impiego anche in proposizioni indipendenti.

Tempi semplici

Tempi composti

il presente: canti, tema, dorma

il passato (congiuntivo presente dell'ausiliare + participio passato del verbo da formare): abbia cantato, abbia temuto, abbia dormito

l'imperfetto: cantassi, temessi, dormissi

il trapassato (congiuntivo imperfetto dell'ausiliare + participio passato del verbo da formare): avessi cantato, avessi temuto, avessi dormito

L'uso de congiuntivo in proposizioni indipendenti

Nelle proposizioni indipendenti , il congiuntivo e' usato per esprimere:

IL CONDIZIONALE

Il condizionale segnala che la realizzazione dell'azione espressa del verbo e' condizionata da altri fatti:farei velentieri una passeggiata (se avessi tempo(si usa sia nelle proposizioni indipendenti sia in quelle subordinate.

I due tempi del condizionale (presente e passato) si adoperano:

MODI  INDEFINITI     

 

Infinito

Participio

Gerundio

 

TS

TC

TS

TC

TS

TC

presente

presente parlare 

 

presente parlante

 

presente parlando 

 

passato

 

passato
avere parlato

 

passato parlato

 

passato
avendo parlato 

Ad.B.

Modi indefiniti: non sono coniugabili,non variano di seconda delle persone, hanno soltanto due tempi

L'INFINITO e' una categoria tra il verbo e il nome che ha valore intermedio

es: Mi piace dipingere <- l'infinito ha valore verbale

Il bere e il mangiare ci fa male <- la categoria dell'infinito diventa il nome.

art+l'infinito->N ! appare al maschile singolare. Ogni infinito puo' passare nella categoria nominale. Alcuni infiniti sono passati stabilmente nella categoria del nome: il potere, il piacere, gli averi

L'infinito può essere il verbo di una proposizione subordinata implicita; per esempio, può essere il verbo di una proposizione

oggettiva:    

Credo di essere un buono a nulla

temporale:

Prima di partire, telefonami

finale

Tutti lavoriamo per vivere

1b) Sempre come verbo, l'infinito può esprimere

a) un dubbio:

Che fare?

b) un'esclamazione:

Tu dirmi questo!

c) un ordine o un'istruzione: 

Tenere la destra

d) un desiderio:  

Ah, averlo saputo  prima!

2) L'infinito può essere un nome a tutti gli effetti, preceduto (o anche non preceduto) dall'articolo o da una preposizione:

Mi piace tanto (il) cantare (= il canto)
Ho sempre avuto la passione
di cantare

L'infinito ha:

a) un tempo semplice, formato da un'unica parola:
il
presente: cantare, temere, dormire

b) un tempo composto, formato da due parole (verbo ausiliare avere o essere + participio passato):
il
passato (infinito presente dell'ausiliare + participio passato del verbo da formare): avere cantato, avere temuto, avere dormito

IL PARTICIPIO puo' avere valore nominale o verbale.

Il participio presente

Il participio passato

Il participio presente, quando ha valore verbale, ha sempre significato attivo:un libro emozionante(=che emoziona). Il participio passato ha valore passivo con i verbi transitivi:spaventati(=essendo stati spaventati) dai rumori, i ladri fuggirono dalla finestra; ha velore attivo con i verbi intransitivi: giunto(=essendo giunto) davanti alla porta, si accorse di non avere le chiavi.

IL GERUNDIO

Il gerundio serve a indicare un'azione in stretto rapporto conl'altra azione:lavorando duramente ha raggiunto il successo; avendo fatto tardi, si fermo' a dormire da noi.

I nomi che vengono dal gerundio:il lavorando,il dottorando.

Il gerundio si trova solo in proposizioni subordinate. Può essere usato per esprimere:

1) una condizione all'interno di un'ipotesi:

-------------------- i p o t e s i --------------------
Andando di questo passo, non arriveremo mai (= Se andiamo di questo passo...)
condizione

2) una proposizione causale:
Avendo pagato in contanti, ha diritto a un omaggio (= Dato che ha pagato...)

3) una proposizione temporale: 
Attraversando la strada ho visto un cane (= Mentre attraversavo la strada...) 

4)una proposizione modale:
Perché parli
muovendo tanto le mani?

Il gerundio ha:

a) un tempo semplice, formato da un'unica parola:
il
presente, detto anche gerundio semplice: cantandotemendo, dormendo

b) un tempo composto, formato da due parole (verbo ausiliare avere o essere + participio passato):
il
passato, detto anche gerundio composto (infinito presente dell'ausiliare + participio passato del verbo da formare): avendo cantato, avendo temuto, avendo dormito

I PARTI DEL DISCORSO

-INVARIABILI

a.avverbio

b.preposizione

c.congiunzione

d.interiezione

ad.a.L'AVVERBIO può accompagnare solo un verbo, un aggettivo o un altro avverbio per dare loro una maggiore determinazione soprattutto in relazione al tempo, alle modalità, alla quantità.

TIPI DELL'AVVERBIO:

Esistono due suffissi per la formazione gegli avverbi derivati:

-mente (sinceramente) e -oni (carponi).

La maggior parte degli avverbi derivati si ottiene aggiungendo il sufisso - mente a un aggettivo:

aggettivi in -o:certo-> cert-a-mente

aggettivi in -e:veloce->velocemente.

Alcuni avverbi derivati non seguono le regole sopra esposte:

altro>altrimenti,benevolo>benevolmente,leggero>leggermente,pari>parimenti, ridicolo>ridicolmente, violento>violenetemente.

Il suffisso -oni unito a un nome o a un verbo si usa in un numero limitato di casi, per indicare un modo particolare di stare o di procedere:

-bocca->bocc-oni (a faccia in giu'):dormire bocconi

-ginocchio->ginocchi-oni (con le ginocchia a terra):stare ginocchioni

-ciondolare->ciondol-oni (ciondolante):tenere le braccia ciondoloni)

I locuzioni avverbiali sono formati da una struttura preposizionale:

-a mano a mano

-a faccia a faccia

-a poco a poco

-a corpo a corpo

-di male in peggio

-di volta in volta

-d'ora in ora

-di tanto in tanto

-quasi quasi

-cosi cosi

alla + agg femm

-alla svelta

-all'antica

-alla romana (pagare)

-all'inglese (andarsene)

es:pesto alla genovese, melanzana alla romana (fatta alla maniera romana <-qui e' sottintesa la parola maniera)

E' partito all'improvviso (improvvisamente)

Verro di sicuro (sicuramente)

Ci siamo incontrati per caso (casualmente)

Ho arredato la casa praticamente <- si riferisce all'avverbio ma puo' riferirsi anche all'insieme (praticamente cioe' in modo funzionale)

Ho arredato la casa in pratica <- si riferisce all'insieme della frase.

LA POSIZIONE DELL'AVVERBIO

La solita posizione dell'avverbio e' dopo il verbo: mangia troppo, corre velocemente.

L'avverbio che precede il verbo ha una sfumatura emotiva: troppo ho mangiato oggi.

Se l'avverbio c'e' tra l'ausiliare e il verbo (con gli avverbi brevi) ha la sfumatura neutra.

LA TIPOLOGIA SEMANTICA DEGLI AVVERBI

Secondo il loro significato, gli avverbi si distinguoni in:

-avverbi di tempo:

Che funzione hanno?
Precisano il tempo di svolgimento di un'azione (“Ho
sempre lavorato”), oppure indicano il momento in cui accade, è accaduto o accadrà qualcosa (“Carla arriverà domani”).

Quali sono?
Sono: gli avverbi
ora, adesso, oggi, domani, dopodomani, allora, prima, dopo, ieri, poi, ancora, presto, tardi, sempre, spesso, mai, già, talora, talvolta, tuttora, finora; le locuzioni avverbiali un giorno, un tempo, una volta, d'un tratto, all'improvviso, per sempre, d'ora in avanti, fra poco, di frequente, in futuro ecc.

-avverbi di luogo:

Che funzione hanno?
Precisano il luogo in cui si svolge un'azione (“
Dentro giocano a carte”) oppure indicano la distanza di qualcuno o di qualcosa rispetto a chi parla (“Il libro è ”).

Quali sono?
Sono: gli avverbi
qui, qua, quaggiù, quassù, qua sotto, qua sopra, lì, là, laggiù, lassù, là sotto, là sopra, fuori, dentro, dietro, indietro, davanti, dinanzi, oltre, presso, sopra, sotto, su, giù, vicino, lontano, dappertutto, altrove, intorno, dovunque, ovunque, contro; le locuzioni avverbiali di qua, di là, di sopra, di sotto, in su, in giù, per di qua, per di là, nei pressi, nei paraggi, da lontano, da vicino ecc.

-avverbi di modo:

Che funzione hanno?
Precisano il modo in cui si svolge un'azione (“Ha lavorato
scrupolosamente”), oppure esprimono un punto di vista (“Sinceramente non so che dire”).

Quali sono?
Sono: gli avverbi in
-mente: attentamente, precisamente; gli avverbi che derivano direttamente da un aggettivo: forte, chiaro; gli avverbi bene, male, volentieri, insieme, invano; le locuzioni avverbiali che indicano un modo: alla svelta, in un batter d'occhio.

-avverbi di quantita':

Che funzione hanno?
Indicano una quantità in modo indefinito, senza misurarla con esattezza: “Hai mangiato
troppo”.

Quali sono?
Sono: gli avverbi
molto, poco, tanto, troppo, alquanto, altrettanto, parecchio, assai, abbastanza, nulla, niente, più, meno, quanto; le locuzioni avverbiali press'a poco, all'incirca, né più né meno, a bizzeffe, fin troppo, un poco (un po') ecc.

-avverbi di giudizio:affermativi,dubitatvi,negativi.

Che funzione hanno?
Servono per affermare, negare o mettere in dubbio un fatto, un evento o una dichiarazione: “Verrò
di sicuro a trovarti”, “Mi dispiace, non verrò a trovarti”, “Forse verrò a trovarti”.

Quali sono?
Sono: gli avverbi e le locuzioni avverbiali di
affermazione: certo, certamente, sicuro, sicuramente, esattamente, proprio, appunto, davvero, indubbiamente / di sicuro, di certo, senza dubbio, per l'appunto; gli avverbi e le locuzioni avverbiali di negazione: non, neanche, nemmeno, neppure / neanche per idea, nemmeno per sogno; gli avverbi e le locuzioni avverbiali di dubbio: forse, probabilmente, possibilmente, eventualmente, magari, quasi, circa
/ quasi quasi
.

ATTENZIONE: e no non sono avverbi di affermazione e di negazione ma “profrasi”, cioè parole che equivalgono a un'intera frase: infatti non modificano, come fa un avverbio, l'elemento al quale si riferiscono, ma sostituiscono un'intera frase di risposta: “- Hai studiato? - (= ho studiato) / No (= non ho studiato)”.

-avverbio presentativo:

Che funzione ha?
Si usa per richiamare l'attenzione su qualcosa, o per indicare una persona o una cosa che appare improvvisamente: “
Ecco il disco che volevi”, “Ecco Carla!”.

Qual è?
È l'avverbio
ecco

-avverbi interrogativi:

Che funzione hanno?
Introducono una domanda (diretta o indiretta) che può riguardare il modo (“
Come ti senti?”), il luogo (“Non so dove andare”), il tempo (“Quando torni?”), la misura, il valore o la quantità (“Quanto costa?”) o la causa (“Perché non sei venuto?”).

Quali sono?
Sono gli avverbi
come, dove, quando, quanto e perché.

-avverbi esclamativi:

Che funzione hanno?
Introducono una esclamazione “
Come stai bene!”, “Dove siamo finiti!”, il tempo “Quant'è bello!”, “Quando si dice combinazione!”.

Quali sono?
Sono quasi tutti gli stessi avverbi interrogativi, usati però in frasi esclamative:
come, dove, quando, quanto.

Modo (come?)

-

quelli che terminano in -mente (certamente, veramente, onorevolmente, ecc...)

-

quelli formati da un aggettivo maschile invariato (forte, piano, giusto, certo, ecc...)

-

quelli di derivazione latina (bene, male, ecc...)

-

quelli derivati da forme verbali o da nomi col suffisso -oni (ruzzoloni, cavalcioni, carponi, testoni, ecc...)

Tempo (quando?)

ora, adesso, allora, ancora, prima, dopo, oggi, domani, spesso, mai, ecc...

Luogo (dove? da dove?)

dove, donde, sopra, sotto, vicino, lontano, qui, qua, lì, là, ecc...

Quantitŕ (quanto?)

molto, assai, poco, troppo, parecchio, abbastanza, niente, ecc...

Affermazione

sì, già, certo, appunto, sicuro, ecc...

Negazione

no, non, né, neppure, neanche, ecc...

Dubbio

forse, se mai, ecc...

 PROSPETTO

LA FUNZIONE AVVERBIALE DEGLI AGGETTIVI:

-Parla chiaro=chiaramente,guida veloce=velocemente <- non sono aggettivi veri e propri perche' sono invariabili.

POLIVALENZA DI FORME

-Vengo dopo cena (dopo - preposizione)

-Vengo dopo (dopo-avverbio)

-L'ho fatto prima (`prima'-avverbio perche' non e' seguita da nessun'altra parola)

-L'ho fatto prima di uscire/di cena (prima-preposizione)

Insomma:

-avverbi in -mente sono piu produttivi

-avverbi hanno la categoria (sono gradabili)

-formano un superlativo e comparativo:

Come si forma il comparativo dell'avverbio?
Premettendo all'avverbio le parole
più (comparativo di maggioranza: più attentamente, più vicino, più spesso) e meno (comparativo di minoranza meno attentamente, meno vicino, meno spesso).

Come si forma il superlativo dell'avverbio?
Aggiungendo: il suffisso
-issimamente alla radice dell'avverbio in -mente: attento > attent-issimamente; il suffisso -issimo alla radice dell'avverbio che deriva direttamente da un aggettivo qualificativo maschile singolare: forte > fort-issimo.

-gli avverbi possono formare una forma alterata, creata tramite suffissi, in questo caso esprimono: una sfumatura diminutiva,accrescitiva,peggiorativa,vezzegiativa- che tende a vezzeggiare (pieszczeotliwa):

Sostantivo:ragazzo-ragazzino (f.diminutiva), ragazzo-ragazzuccio(f.vezzegiativa), ragazzo-ragazzone(f.accrescitiva), ragazzo-ragazzoccio(f.peggiorativa),piccolo-piccolino, caro-caruccio

Avverbio:bene-benimo(abbastanza bene), bene-benone (piu' che bene), male-maluccio(un' po male), poco-pochino,tardi-tardino, tardi-tarduccio.

Ad.b.La PREPOSIZIONE serve ad esprimere una relazione di dipendenza tra un nome o un pronome o un verbo e la parola precedente.

Preposizioni proprie

di, a, da, in, con, su, per, tra, fra

 

 

Preposizioni improprie

causa, durante, mediante, lungo, vicino, sopra, sotto, ecc...

 

 

Locuzioni prepositive

in mezzo a, in luogo di, invece di, per mezzo di, per causa di, ecc...

 

 

Preposizioni articolate

 

preposizione

+

il

lo

la

i

gli

le

di

del

dello

della

dei

degli

delle

a

al

allo

alla

ai

agli

alle

da

dal

dallo

dalla

dai

dagli

dalle

in

nel

nello

nella

nei

negli

nelle

con

col

(collo)

(colla)

(coi)

(cogli)

(colle)

su

sul

sullo

sulla

sui

sugli

sulle

per

(pel)

-

-

(pei)

-

-

N.B.

a)

-

Le preposizioni tra e fra non si fondono mai con l'articolo

b)

-

E' sconsigliabile l'uso delle preposizioni articolate in parentesi (meglio: con lo, per il, ecc...

Ad.c. La CONGIUNZIONE serve a congiungere tra loro due o più elementi di una proposizione o due o più proposizioni che siano in rapporto di coordinazione (siano cioè della stessa natura) o di subordinazione (siano cioè l'una dipendente dall'altra).

Morfologicamente ci sono:congiunzioni semplici,composte (neanche,ebbene,ossia,perche'poiche') e locuzioni congiuntive

Coordinative

-copulative

(aggiuntive)

significano l'aggiunta.

Positive:'e'(mangia e dorme),

Negative:né(ne' mangia ne' dorme), neppure, neanche, nemmeno, ecc...

-disgiuntive

o, oppure, ovvero,ossia, altrimenti ecc...

-avversative

ma, però, anzi, tuttavia, peraltro,
per altro, pure, eppure,bensi ecc...

-dimostrative

(esplicative)

cioč, infatti, ossia, ecc...

-conclusive

dunque, quindi, pertanto, ebbene,
orbene, allora, percio', ecc...

Subordinative

-dichiarative

che, come

-temporali

quando, come, allorché, allorquando, mentre, finché, ecc...

-causali

perché, poiché, giacché, ché, visto che, ecc...

-finali

affinché, acciocché, perché, ecc...

-condizionali

e, qualora, quando (= se), ecc...

-concessive

benché, sebbene, ancorché, quantunque, nonostante che, ecc...

-modali

come, come se, siccome, quasi, ecc...

-consecutive

cosicché (= così che), sicché (= sì che), dimodoché (= di modo che), che

-eccettuative

salvo che, salvo, fuorché, se non che, tranne che, ecc.

PROSPETTO

N.B.:

Sia le congiunzioni coordinative che le subordinative possono mettere in correlazione due proposizioni o due elementi della stessa proposizione oppure possono essere formate da più parole. Nel primo caso si dicono "correlative", nel secondo "locuzioni congiuntive". Eccone alcuni esempi:

Correlative (si ripetono nell'ambito della stessa frase.

come... così, tanto... quanto, sebbene... tuttavia, quantunque... tuttavia, non solo... ma anche, ecc...

Locuzioni congiuntive

per la qualcosa, fin tanto che, ogni qual volta che, di modo che, dato che, nonostante che,dal momento che,dato che, in modo che, ogni volta che,a parte che ecc...

VALORE DISCORSIVO (TESTUALE) DELLE CONGIUNZIONI COORDINATIVE

-Mi piace ma e' caro > cong.avversativo

-Ma che fai? Ma sei sciemo! Ma chi ti ha dato la patente!> valore discorsivo , f.esclamativa

-Luca aveva 15 anni allora abitava a Roma (allora=in quel tempo)

-Fa freddo allora prendi la giacca (allora=dunque) cong.esortativo

-Allora, che si fa!? (allora=dunque) cong.testuale

-E' gia' partito! (gia'-avverbio di tempo)

-Bisogna affrettarsi! - Gia' sono le 6.00! cong.discorsivo (possiamo aggiungerle)

Ad.d. L'INTERIEZIONE o ESCLAMAZIONE serve "a esprimere un improvviso e vivo sentimento dell'animo, per meraviglia, stupore, ammirazione, disapprovazione, paura, dolore, piacere, odio, scherno, ammonizione, appello, salute, e così via" (Gabrielli).

PROSPETTO

Semplici

ah! eh! ih! oh! uh! ahi! ohi! auff! uhm! ecc...

Composte

ahimè! ohimè! ohibò! (oibò!) orsù! suvvia! addio! perdiana! perbacco! ecc...

Improprie

bene! male! viva! evviva! senti! peccato! aiuto! dalli! dagli!

Locuzioni esclamative

povero me! beato te! alto là! al ladro! corpo di mille bombe! ecc.

 

Precisazioni

Come hai potuto notare, in tutti i "prospetti" relativi alle parti del discorso, abbiamo evitato di dare spiegazioni particolari di volta in volta. Riteniamo, infatti, che gli esempi riportati siano più che sufficienti perché tu possa derivare, intuitivamente, le opportune definizioni. Per esempio, in questo ultimo "prospetto" che si riferisce alle interiezioni, certamente avrai capito che "ahi" si dice semplice perché è formata da un solo elemento, mentre "ahimè" si dice composta perché è formata da due membri (ahi + me); invece "bene!" si dice impropria perché costituita da un vocabolo che può avere anche altre funzioni ("Il bene che ti voglio è immenso": qui è sostantivo; "Parigi val bene una messa": qui è avverbio) e "Corpo di mille bombe!" si dice locuzione perché formata da più parole.

Sulla scorta di queste dilucidazioni torna sui prospetti di tutte le parti del discorso e colma da te (o anche con l'aiuto dell'insegnante) qualche eventuale lacuna che ti sei lasciata alle spalle.

Noi siamo del parere che dare sempre e comunque spiegazione di tutto significa non avere alcuna fiducia sulle loro capacità intellettive. Noi, invece, ce l'abbiamo questa fiducia e siamo per altro certi che un assillante assistenzialismo, tanto da parte delle mammine eccessivamente premurose quanto da parte degli insegnanti eccessivamente perfezionisti, ritardi ed ostacoli, anziché accelerare e favorire, lo sviluppo mentale.

Per diventare uomini, bisogna anzitutto imparare ad usare il proprio cervello.

Naturalmente questo non vuol dire che non si debba dare ascolto ai consigli degli adulti.

Anzi! Una delle prime manifestazioni di maturità consiste proprio in questo: nel sapere sfruttare al massimo l'esperienza degli altri. Sono i bambocci deficienti (fessi e presuntuosi) quelli che non danno mai ascolto ai genitori, agli insegnanti, ai fratelli maggiori, quasi sempre per partito preso, senza, cioè, nemmeno rendersi conto di quello che viene loro consigliato. Costoro -poverini!- sono quelli che da grandi saranno i cretini e lo spasso d'ogni compagnia in cui verranno a trovarsi
.

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22

soggetto

Complemento d'agente

Verbo passivo

unita' accentuale



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