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dei succcssi e degli insuccessi deH’Assemblea parlamentare europea e, in definitiva, piu favo-revoli a cedere a ąuesta i poteri indispensabili per esercitare una funzione parlamentare.
Perció sono favorevole all’articolo 3 del pro-getto di Convenzione. Ritengo peró anche che ąuesto legame necessario eon i Parlamenti nazio-nali dato dall’applicazione deirarticolo 3 sia sufficiente. Pertanto sono spiacente di non poter approvare 1’articolo 7 e di dover insistere nel far presente i gravi inconvenienti che saranno causati dalie disposizioni di questo articolo, se-condo ii ąuale durante il periodo transitorio, cioe nello stesso tempo che i parlamenti nazio-nali continueranno ad eleggere i 142 rappre-sentanti in ąuesta Assemblea, i rappresentanti eletti direttamente dal popolo potranno eserci-tare i due mandati.
Con ąuesta disposizione la nuova Assemblea sara costituita a grandę maggioranza di parla-mentari esercitanti i due mandati. In ąuesto caso 1’Assemblea dovra subordinare troppo i propri lavori a ąuelli dei sei Parlamenti nazionali. I Parlamenti nazionali difficilmente potranno adattarsi all’assenza di un numero di parlamen-tari cosi elevato non soltanto per le riunioni dęli’Assemblea, ma anche per le riunioni delle Commissioni perche in una stessa settimana si riuniscono piu Commissioni. Anche i contatti personali, cosi auspicabili tra membri di una Assemblea costituita da rappresentanti di di-verse Nazioni, sono resi piu difficili da ąuesto prowedimento, perche si rendera necessario un minor tempo di riunione e perche sara altrettan-to reso inevitabile un maggiore assenteismo. Si potrebbe arrivare al risultato paradossale di ottenere, cioe, un’Assemblea meno efficiente e meno autorevole per un maggior assenteismo e perció meno adatta a chiedere ad ottenere un aumento delle proprie competenze e dei propri poteri.
Vorrei sottolineare anche un altro pericolo, ąuello che il gran numero di parlamentari che dovrebbe disertare le riunioni dei Parlamenti nazionali per intervenire ai lavori delFAssem-blea e delle Commisioni, potrebbe indurre il Consiglio del Ministri, cioe i Governi nazionali, a non accettare di moltiplicare per tre 1’attuale numero dei rappresentanti. Si indurrebbe (tanto piu che ąualche voce in ąuesta stessa Assemblea si leva a difesa di un numero piu ristretto di rappresentanti) il Consiglio dei Ministri a soltanto raddoppiare i componenti della nuova Assemblea.
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Questo a mio awiso e un danno grave, in ąuanto metterebbe proprio a repentaglio le ele-zioni stesse, poiche penso che sarebbe difficile giustificare delle elezioni dirette, una mobilita-zione di 10 milioni di elettori per nominare un numero troppo esiguo di rappresentanti.
Gli inconvenienti ricordati e ąuesto ultimo pericolo si eviterebbero lasciando che i due mandati venissero esercitati soltanto dali’ eletto o dal designato del Parlamento nazionale, e di-sponendo che 1’eletto direttamente dal popolo si limitasse a segliere o il mandato nazionale o ąuello parlamentare.
Vediamo ąuali sono, invece, gli inconvenienti che deriverebbero da ąuesta limitazione di cu-mulo dei due mandati che io propongo. Si dice che e necessario che nel periodo transitorio vi siano, nell* Assemblea parlamentare Europea, uomini di vasta esperienza parlamentare. Ma ąuesta esigenza sarebbe soddisfatta dai 142 parlamentari che i Parlamenti nazionali contmue-reberro ad inviare a ąuesta Assemblea; in piu vi sarebbe sicuramente un certo numero di ex parlamentari non in carica che hanno ottenuto di essere eletti direttamente dal popolo.
E in piu spero che vi sia anche ąualche parlamentare in carica che, dovendo scegliere, sce-glierebbe rl mandato europeo.
A prima impressione sembrerebbe piu impor-tante un’altra obiezione, 1’obiezione che 1’incom-patibilita impedirebbe di presentare come candi-dati degli uomini autorevoli nel Parlamento nazionale, degli uomini autorevoli nei partiti politici nazionali.
Penso peró che ąuesta non sia un’obiezione esatta, perche anche ąuesta esigenza puó in ogni caso essere soddisfatta. Per esempio, nułla vieta che personalita come ąuelle di un Gaetano Mar-tino, di uno Scelba e di un Segni possano essere candidati, anche se si sapesse che, dopo eletti, sceglieranno di tenere 1’esercizio del mandato nazionale e di venire a ąuesta Assemblea attra-verso la ąuota degli eletti dal Parlamento nazionale.
In Italia e tradizione che uomini autorevoli siano portati candidati in diverse circoscrizioni contemporaneamente per dare lustro alle listę, per richiamare voti ; contemporaneamente pos-sono essere portati candidati alla Camera dei Deputati ed al Senato della Repubblica. Gli elettori sanno benissimo che, una volta eletti, ąuesti uomini autorevali devono farę una scelta. Ció nonostante sono ben lieti di poter portare ąuesta
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