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cui, se noi dovessimo aspettare otto secoli per farę 1’Europa, ció non sarebbe molto allegro per noi, anzi sarebbe ben triste.

Ma senza aspettare tanto tempo, anzi eon una ferma volonta di arrivare molto presto al nostro scopo, io dico : signori ąuesta Assemblea ha gia aumentato i suoi poteri, gia attraverso una pras-si che si e andata creando in appena due anni di vita, noi abbiamo constatato che ąuesta Assemblea ha acąuistato sempre piu peso nella vita della Comunita. Noi abbiamo ascoltato nell’ulti-ma sessione il discorso del Presidente del Con-siglio dei Ministri in esercizio, del Ministro Schanze, il ąuale ha accettato parecchie richieste da noi fatte sul «colloquio» che si tenne il 25 Novembre dell’anno scorso.

Le « consultazioni » previste nei trattati su de-terminati argomenti, verranno ora chieste dal Consiglio dei Ministri anche per molti altri argomenti importanti. Dalia presenza direi assai rara dei Ministri nelle sedute della nostra Assemblea siamo ora passati alla promessa (speria-mo che venga mantenuta) della presenza continua di ąualche ministro durante tutte le sessioni. Quindi gradatamente ąuesta prassi si sta creando e non credo che sia stata inutile 1’azione di ąuesta Assemblea durante ąuesti due anni.

E allora, egregi colleghi, arrivati a ąuesto punto cosa dobbiamo farę ? II trattato ci da un diritto di iniziativa. Io il terzo comma dell’art. 138 dcl Trattato istitutivo della C.E.E., piu che nel senso letterale lo interpreto, nel senso di un diritto di iniziativa data alla nostra Assemblea di presentare un progetto di legge elettorale a suffragio universale diretto. Ebbene, onorevoli colleghi, dobbiamo dimenticare ąuesto diritto di iniziativa, accantonarlo, attendere che si faccia un altro trattato che dia dei maggiori poteri al-TAssemblea ? Me lo permetta, onorevole Bohy, ella ha detto che il Trattato si puó anche inter-pretare in senso estensivo per ąuanto riguarda maggiori poteri. Sono d’accordo eon tutto ció che ella ha detto ma su ąuesto argomento ho ąualche dubbio.

Possiamo evidentemente, attraverso una prassi, avere dei migliori rapporti eon i consigli dei ministri e eon gli esecutivi, ma al di la di certi limiti non possiamo certo andare. Se si vuole, come ha chiesto l’onorevole Kopf 1’autorita di discutere ed approvare i bilanci, ąuello evidcn-temente non puó esercitarlo attraverso una prassi ma soltanto eon un trattato ; e se per caso si volesse chiedere, come e ben possibile, una consultazione non solo obbligatoria, ma che deb-ba essere accettata dai consigli dei Ministri, evi-

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dentemente anche per farę ció ci vorrebbe una modifica del trattato.

Ma ąuando noi avessimo aspettato che i go-verni ci concedessero maggiori poteri eon una opportuna modifica del trattato, cosa avremmo fatto ? Avremmo accantonato il diritto che abbiamo di presentare una legge elettorale, avrem-mo iniziato una grossa battaglia per avere ąuesti maggiori poteri alTAssemblea, che non sono pre-visti dal trattato e che non abbiamo il diritto di chiedere, mentre possiamo intanto cominciare a farę ąualche cosa, che il trattato ci permette di farę : cioć il progetto di convenzione per con-sentire la elezione diretta.

Onorevoli colleghi confessiamo che la vita che abbiamo cominciato a percorrere da alcuni anni e una vita difficile, e una vita dura, e una vita che ci costringe a superare dclle difficolta ad ogni passo. Affrontiamo gli argomenti uno alla volta. Non cerchiamo di complicare le ąuestioni affrontandole contemporaneamente. Se noi oggi affrontassimo la convenzione per le elezioni di-rette e 1’aumento dei poteri per 1’Assemblea, io credo che non avremmo ne 1’uno ne 1’altro.

Con ąuale risultato ? Io credo eon nessun ri-sultato pratico. Dice l’onorevole Kopf che deb-bono essere due probierni che procedono paralle-lamente, ma che e necessario che arrivano in-sieme a conclusione. Mi augurerei che ąuesto potesse awenire, ne sarei lieto. L’onorevole Poher gia da parecchio sta studiando una rela-zione a ąuesto scopo, ma se anche il Consiglio dei ministri dovesse approvare ąuesta Conven-zione prima che abbia approvato 1’estensione dei poteri delTAssemblea, io vorrei pregare 1’onore-vole Kopf di non avere troppo scrupoli, per ąuesto anticipo.

Facciamo ąueste elezioni, anche prima che si faccia quel referendum che e stato chiesto dal-ronorevole Vendroux ; sara sempre un grosso passo avanti.

L’onorevole Metzger ha definito noi, che cre-diamo al valore immediato di ąueste elezioni, dei romantici, mentre egli si e definito un realista. Io non so se ąuesto sia vero, anzi mi do-mando se non siamo dei realisti noi che voglia-mo subito prendere quel che il Trattato ci da. Non saremmo forsę dei sognatori se aspettassimo quel che e ben lontano dall’avere possibilita di successo ?

Sono stati citati qui dei proverbi e ne ricor-deró anch’io uno italiano che afferma che il me-glio e nemico del bene. £ evidente, onorevole Metzger, che tutti noi desidereremmo di cuore

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