Pier Vittorio
Tondelli
Pier Vittorio Tondelli
rappresenta la
generazione degli scrittori degli anni
Ottanta che esprimono il clima della
delusione
ideologica
derivante
dall’esaurimento
delle
contestazioni
giovanili degli anni Sessanta e Settanta.
Tondelli è riconosciuto come maestro e
caposcuola della scrittura maledetta,
passata poi alla generazione dei „cattivi
ragazzi” e dei cannibali.
Il primo romanzo
Altri libertini
, inizialmente
sequestrato per il contenuto osceno, contiene
sei racconti che narrano il degrado della
provincia emiliana, tra scenari di droga,
prostituzione e emarginazione. È il quadro
della gioventù „bruciata”, dell’adolescenza
sbandata del sabato sera che si identifica nel
mito della discoteca e che cerca vie di fuga
nell’alcol, nel sesso e nella droga. Il Nord
(Amsterdam, Bruxelles) vagheggiato e talvolta
raggiunto da alcuni protagonisti rappresenta
l'unica terra di libertà, in contrasto con
quell'Italia provinciale,
il
cui
simbolo
è Correggio: salvifica terra natale e luogo
di morte (sia essa civile, intellettuale).
Tondelli, con il suo Altri libertini narra
apertamente, di rapporti omosessuali,
tanto da diventare una bandiera della
critica gay.
Altri
libertini
non
è
riducibile
all’argomento dell'omosessualità ma gli
appartengono un vasto ventaglio di
tematiche e caratteristiche linguistico-
strutturali.
In
Pao Pao
del 1982, il resoconto di un
anno di servizio militare, diventa centrale lo
scandaglio
interiore
del
protagonista,
corrispondente all’io narrante. Il racconto
autobiografico,
assume
le
forme
dell’esperienza affettiva omossessuale che
esplicitamente motiva la scrittura.
Nel
terzo
romanzo,
Rimini,
il
protagonista milanese, un giornalista che
viene inviato dal suo giornale a dirigere
l’inserto estivo della Riviera adriatica affronta
l'atmosfera irripetibile di questa cittadina costiera
che, per due mesi all'anno, diventa una metropoli
descritta senza falsi pudori e moralismi, in tutta la
sua molteplicità di aspetti..
Il romanzo si introduce nel clima
postmoderno degli anni Ottanta portando i
cenni del romanzo di consumo, dalla trama
del giallo alle avventure erotiche alle
descrizioni della violenza metropolitana.
Vanno anche notati dei riferimenti più o meno
cifrati alla cultura americana. La stessa Rimini
è presentata come una piccola Hollywood
domestica.
Nel 1989 esce l'ultimo romanzo,
Camere separate
. Il romanzo presenta tre
"movimenti" che corrispondono ad altrettanti
momenti nella vita di uno scrittore, Leo (l'alter
ego di Tondelli), omosessuale dichiarato, alle
prese con l'enorme dolore della perdita del
compagno, Thomas, un giovane musicista
tedesco
di
belle
speranze.
Leo
vive
tra Milano, Parigi, Londra e Firenze. Thomas,
invece, è di Monaco di Baviera, ma si
trasferisce ben presto a Berlino Ovest. Vivono
in due camere, separati da duemila chilometri
di distanza. Hanno così la possibilità di vedersi
quando desiderano, ma anche di ritirarsi nella
propria solitudine quando ne hanno la
necessità.
Nel
1990
esce
Un
weekend
postmoderno
, considerata un’opera
canonica
del
postmodernismo
italiano.
Difficilmente classificabile sotto il profilo del
genere
letterario,
la
miscellanea
enciclopedica, è una raccolta di articoli
giornalistici di varia natura, dall’andamento
narrativo e insieme saggistico. Lo scopo del
libro è quello di raccontare e descrivere
attraverso uno studio di mode e di musica, di
tendenze letterarie e artistiche, la cronaca
vera e propria degli anni Ottanta in Italia.
Nella generazione degli scrittori italiani
degli anni Ottanta, Tondelli si pone non solo
come maggior teorico del postmoderno
letterario, ma anche come uno dei principali
operatori editoriali della narrativa. Oltre che
per le attività di scrittore-teoretico e di
scopritore di talenti, Tondelli è diventato un
simbolo della „gioventù bruciata” italiana
degli anni Novanta anche per le sue vicende
biografiche, chiuse tragicamente dalla morte
precoce per AIDS.
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