SSIS
IX CICLO
DIDATTICA DELLA LINGUA ITALIANA
Unità didattica di italiano per studenti della classe prima del biennio di scuola secondaria di II grado con presenza di alunni stranieri (livello linguistico B2)
Autrice: Elena Stendardi
Le cose che fanno la domenica
Sai cosa è una poesia?
Perché è diversa da un testo di prosa?
Hai mai letto poesie?
Ti sembrano più difficili? Perché?
Oggi proviamo insieme a leggere una poesia e … a scrivere anche noi una poesia, perché
Poeti non si nasce, si diventa…!Le cose che fanno la domenica
L'odore caldo del pane che si cuoce dentro il forno.
Il canto del gallo nel pollaio.
Il gorgheggio dei canarini alle finestre.
L'urto dei secchi contro il pozzo e il cigolìo della puleggia.
La biancheria distesa nel prato.
Il sole sulle soglie.
La tovaglia nuova nella tavola.
Gli specchi nelle camere.
I fiori nei bicchieri.
Il girovago che fa piangere la sua armonica.
Il grido dello spazzacamino.
L'elemosina.
La neve.
Il canale gelato.
Il suono delle campane.
[…]
Lo sbattere delle finestre e delle porte.
Le bucce d'oro degli aranci sul selciato.
I bambini che giuocano nei viali al cerchio.
[…]
Le colombe che tubano sul tetto.
I mandorli fioriti nel convento.
Gli oleandri rosei nei vestibuli.
Le tendine bianche che si muovono al vento.
L'autore della poesia, che abbiamo letto in parte, è Corrado Govoni, un poeta italiano nato a Copparo in provincia di Ferrara, nel 1884 e morto nel 1965 vicino a Roma.
Perché l'autore parla della domenica?
La domenica è il giorno della settimana che viene dopo il sabato e prima del lunedì.
E' un giorno speciale perché
non vai a scuola
molte persone
non vanno a lavorare
La parola domenica viene dal latino dies dominicus, cioè "giorno del Signore". Per i cristiani la domenica è il giorno di festa dedicato al Signore.
Al tempo degli antichi romani, prima del Cristianesimo, il giorno di festa era il dies solis, cioè il "giorno del Sole".
Infatti ancora oggi in inglese domenica si dice Sunday e in tedesco Sonntag.
soleil sun
sonne
Come dice il titolo, l'autore ci parla delle cose che fanno la domenica, cioè descrive il giorno della domenica attraverso una lista di cose che vede o che ricorda come tipiche della sua domenica.
A te cosa viene in mente quando pensi alla domenica?
Nella sua descrizione della domenica l'autore ha usato il suo naso, gli occhi e le orecchie, cioè i sensi dell'olfatto, della vista e dell'udito.
Leggi il testo e cerca le parole o le frasi che corrispondono ai diversi sensi; evidenzia le parole con il colore corrispondente e trascrivile qui sotto
odori
………………………………………………………………………………………..
………………………………………………………………………………………..
colori
………………………………………………………………………………………..
………………………………………………………………………………………..
suoni
………………………………………………………………………………………..
………………………………………………………………………………………..
rumori
………………………………………………………………………………………..
………………………………………………………………………………………..
sensazioni (es. caldo, freddo)
………………………………………………………………………………………..
………………………………………………………………………………………..
Hai trovato parole che non conosci o frasi che non riesci a capire?
Guardiamo insieme.
Alcune parole hanno un significato molto semplice, ma oggi si usano poco come:
gorgheggio
è il canto degli uccelli, ma anche in
generale un canto piacevole e allegro
cigolìo è un rumore più o meno intenso, ma che dura a lungo ed è fastidioso; puoi dire che la porta cigola o, se vuoi scherzare sulla tua età, che ti cigolano le ossa
puleggia
è la carrucola, ossia una ruota che gira intorno a un asse e fa parte
di un ingranaggio meccanico usato per sollevare o spostare carichi.
soglia è il limite della porta o anche il davanzale della finestra
girovago è una persona che non ha una casa fissa, ma gira per molti paesi e città, dove fa diversi lavori; nella poesia il girovago suona l'armonica, per cui è un suonatore ambulante
elemosina è una piccola offerta in soldi per i poveri; qui l'autore pensa all'elemosina che si raccoglie in chiesa durante la Messa della domenica
selciato
è una strada pavimentata con pietre squadrate o ciottoli; è una strada che si trova
soprattutto in campagna
giuocano è un modo per dire giocano. Il verbo giuocare oggi non si usa più. Ricorda che l'autore ha scritto la poesia nei primi anni del 1900
vestibuli anche questa è una parola che non si usa più; il vestibolo è l'ingresso della casa
aranci qui è usato al posto di arance, indica cioè i frutti e non gli alberi
Altre parole, delle quali conosci sicuramente il significato, sono usate in modo diverso…
cerchio qui non è la figura
geometrica che hai
studiato in
geometria…
…ma il gioco del cerchio: il bambino spinge
un cerchio in legno con un bastone o con le
mani, per farlo rotolare lungo la strada
e poi, cosa significano secondo te queste frasi:
a) l'odore caldo del pane
È un odore che scotta il naso?
……………………………………………………………………. …………………………………………………………………….
…………………………………………………………………….
In questa frase l'autore usa una ipallage, cioè una figura retorica che riferisce ad un nome un aggettivo che in realtà è riferito ad un altro nome: il pane che cuoce in forno è caldo e non il suo odore. Attraverso questo “trucco”, cioè la figura retorica, l'autore ci dice qualcosa di più e ci fa quasi sentire, con il nostro naso, il profumo del pane appena cotto.
b) il girovago che fa piangere la sua armonica
è un'armonica triste?
……………………………………………………………
……………………………………………………………
……………………………………………………………
Anche in questa frase l'autore usa una figura retorica: l'armonica diventa una cosa viva che può piangere; in realtà l'autore vuol dire che il girovago suona una musica triste che fa piangere chi ascolta.
c) le bucce d'oro degli aranci
le arance hanno la buccia fatta d'oro?
……………………………………………………………
……………………………………………………………
……………………………………………………………
In questa frase l'autore usa la più comune figura retorica, la metafora. Le arance hanno la buccia di un colore che assomiglia all'oro, perché è brillante, quindi possiamo dire che la buccia è come l'oro.
Abbiamo imparato che l'autore:
usa le cose per descrivere le emozioni e i sentimenti che la domenica gli suggerisce
usa tutti i suoi sensi per descrivere
usa le parole in modo diverso da quello che facciamo quando parliamo fra di noi: ci sono parole che solitamente si usano poco (es: gorgheggio, selciato) oppure parole che non si usano proprio più perché vecchie (giuocare)
usa dei “trucchi” (le figure retoriche) che arricchiscono di significato le parole
Ora prova anche tu a scrivere una poesia che elenchi le cose che fanno la tua domenica
Fra le cose alle quali hai pensato, ci sono
odori?
colori?
suoni?
rumori
sensazioni?
Prova ad organizzare i ricordi e le sensazioni in una lista di cose come ha fatto il poeta.
…………………………………………………………………..
…………………………………………………………………...
…………………………………………………………………..
Ora scegli la frase che ti sembra descrivere meglio la tua domenica e prova a trasformarla. Puoi anche utilizzare una delle figure retoriche che abbiamo visto prima, magari la metafora sulla quale ti sei già esercitato.
…………………………………………………………………..
…………………………………………………………………...
…………………………………………………………………..
E' un gioco divertente, il gioco della POESIA e il POETA è colui che esprime con parole più efficaci i sentimenti e le sensazioni che tutti provano.
Per concludere unisci la tua frase più significativa con quella di ogni compagno e riporta su un cartellone la poesia Le cose che fanno la nostra domenica.
1
Molto spesso, anche noi utilizziamo delle metafore quando parliamo:
Lucia è una volpe per dire che Lucia è molto furba, come la volpe è furba e astuta;
Mario è un orologio, perché è puntuale come un orologio
Sono stanco morto, perchè non riesco più a muovermi come se fossi morto davvero.
Ora prova anche tu: scegli le parole che ti sembrano più adatte e costruisci le metafore (hai a disposizione più alternative)
Elisa è una bella ragazza bionda Elisa ha i capelli………………….
Mario corre velocissimo
Mario è una ……………………….
Luigi canta molto bene
Luigi è un ………………………….
Franco è molto testardo
Franco è ……………………………
Manuela è poco affettuosa
Manuela ha un cuore ……………
Un mulo, canarino, d'oro, usignolo, di coccio, di ghiaccio, lepre, dorati, freccia, di pietra.
domenica
…………..
…………
…………..
Quindi durante la domenica puoi
riposare
……………………………
stare con la famiglia
………….
………….