04 22 RABBIA

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RABBIA

RABBIA

Malattia infettiva virale del

S.N.C., ad esito infausto, che
colpisce animali a sangue caldo
ed occasionalmente anche l’uomo

occasionalmente anche l’uomo

(zoonosi)

; viene trasmessa con la

saliva

degli

animali

infetti

tramite il morso o, raramente, il
graffio o il leccamento.

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Rabbia

Rabbia

Eziologia

Eziologia

Virus Rabico

Virus Rabico

, genere

Lyssavirus

Lyssavirus

, famiglia

Rhabdoviridae

Rhabdoviridae

RNA-virus, simmetria elicoidale,
aspetto “a proiettile”
,
dimensioni:
130-200 nm,

Ǿ 60-100 nm; nucleocapside
con membrana esterna a
doppio strato da cui originano
numerose protuberanze

Sensibile: pasteurizzazione, UV,
solventi lipidi

Resistente: essiccamento,
congelamento/scongelamento

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Rabbia

Rabbia

Eziologia

Eziologia

Antigeni ( Ab. Nt, HAI, FC):

Proteina N (Nucleocapside) gruppospecifico

Glicoproteina G

Proteine di Membrana M

1

, M

2

Spettro d’ospite:

Coltura: Uova embrionate (pollo, anatra), C.

Cellululari Primarie (encefalo embrionale topo, rene

criceto, cane, …), C.C.Linea Continua

Animali di laboratorio: topo, criceto, cavia, coniglio

(via intra-cerebri)

2 tipi di virus:

Virus da strada

: variabilità di virulenza,

localizzazione S.N. e Ghiandole salivari

Virus fisso

(+++ passaggi intra-cerebri):

localizzazione solo S.N., incubazione costante, breve

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Rabbia

Rabbia

Epidemiologia

Epidemiologia

Malattia animale ubiquitaria, raramente

interessa l’uomo (zoonosi)

Animali a sangue caldo: tutti ma solo

alcuni possono trasmettere la malattia

(morso +++) cani, gatti, volpi, lupi,

sciacalli, pipistrelli, vampiri.

Serbatoio principale virus: cani randagi,

animali selvatici; Europa volpe

Attuale epizoozia da focolaio volpino in

Polonia (1935) diffusione II

a

guerra

mondiale Germania 1947; Danimarca,

Olanda 1964; Belgio, Lussemburgo,

Austria 1966; Svizzera 1967; Francia

1968.

Dal 1977 in Italia, regione alpina: Alto

Adige, Trentino, Lombardia, Piemonte;

non casi umani !

Animale

Animale

Uomo

Uomo

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Rabbia

Rabbia

Patogenesi

Patogenesi

Penetrazione

: morso animale;

Diffusione

: nervi periferici

(spazi periassonali) cellule

nervose gangli spinali (1

a

replica) midollo, fasci dorsali

encefalo: neuroni lobo limbico,
corno d’Annone, ipotalamo,
tronco, corteccia cerebellare

vie nervose: periferia

ghiandole salivari saliva

Rabiesvirus

Rabiesvirus

intracellular

intracellular

e

e

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Rabbia

Rabbia

Anatomia Patologica

Anatomia Patologica

Encefalomielite non purulenta

Encefalomielite non purulenta

:

congestione meningea ed edema
cerebrale;

alterazione neuroni sostanza
grigia;

infiltrati di cellule mononucleate
perivascolari e perineuronali.

“Corpi del Negri” : inclusi
eosinofili intracitoplasmatici,
rotondeggianti (Ø 1-15
m)

presenti in tutto il SNC, ma +++
densità sedi di infezione (Corno
d’Annone)

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Rabbia

Rabbia

Clinica

Clinica

(1)

Periodo di Incubazione

: 15 gg – 4 m

Localizzazione: testa ≠ arti

Età soggetto: giovane ≠ anziano

Fase Prodromica

: 2 – 4 gg

Cefalea, malessere

Sede del morso : prurito,

parestesie, anestesia + iperestesia
circostante

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Rabbia

Rabbia

Clinica

Clinica

(2)

Fase di eccitamento

:

Agitazione, allucinazioni, movimenti
afinalistici

Episodi di paura, di ira irrazionale o di
depressione

Spasmi dolorosi oro-faringei tracheo-

bronchiali, crisi asfittiche – provocati da
deglutizione/vista di liquidi = “
idrofobia

idrofobia

Ipersensibilità a stimoli esterocettivi

convulsioni

S.N. Autonomo : midriasi, lacrimazione,
sudorazione, salivazione, spesso
sanguinolenta con scolo dai lati della bocca.

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Rabbia

Rabbia

Clinica

Clinica

(3)

Respiro superficiale, polso

piccolo, frequente, t°C 

In 3-5 gg : spasmi

frequenti, +++ crisi

convulsive morte (per

crisi di apnea)

Fase Paralitica

:

se

sopravvive alla fase

precedente dopo 3-5 gg:

Paralisi, prima all’arto

interessato, poi diffuse,

flaccide

Depressione, apatia,

iporeflessia coma

morte (per insufficienza

cardiaca)

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Rabbia

Rabbia

Clinica

Clinica

(4)

Dati strumentali e di laboratorio

EEG: profonde alterazioni,

disorganizzazione del ritmo

LCR: normale; non caratteristiche

alterazioni emato-chimiche

Diagnosi

Sindrome neurologica dopo morso di

animali !!! (zone di endemia)

Isolamento virale (saliva); sierologia;

PCR (laboratori di riferimento)

Prognosi

Infausta !

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Rabbia

Rabbia

Diagnosi

Diagnosi

(a)

(a)

Gold standard WHO : direct

direct

Fluorescent Antibody test

Fluorescent Antibody test

(dFA

test)

Ricerca diretta nucleoproteine

antigeniche su tessuto nervoso,

preferibilmente non fissato in

formalina, mediante anticorpi

anti-rabbia fluoresceinati

(essenzialmente esame post-

mortem)

Rabies virus replica nel citoplasma

delle cellule; queste possono

contenere inclusioni grandi

inclusioni grandi

(2-10

μm), ovali o rotonde, di nucleo-

proteine o particelle più piccole

particelle più piccole

(<1 μm), che appaiono

fluorescenti al dFA test

.

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Rabbia

Rabbia

Diagnosi

Diagnosi

(b)

(b)

Istopatologia generale

Evidenza di encefalomielite su materiale da biopsia

o autopsia cerebrale (color.EO) unico metodo

diagnostico storico

Encefalomielite rabida include varie lesioni

patologiche tipiche tra cui:

Corpi del Negri

Corpi del Negri

inclusioni rotondeggianti (0,25 –

27 μm) nel citoplasma di cellule nervose (c.

piramidali corno di Annone, c. del Purkinje

cervelletto, ma anche neuroni, ghiandole salivari,

lingua, ecc.)

Neuron without Negri

bodies - CDC

Negri body in infected neuron

- CDC

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Rabbia

Rabbia

Diagnosi in vita

Diagnosi in vita

(Protocollo CDC,

USA)

Ricerca antigeni

Ricerca antigeni

(dFA) nei nervi cutanei alla base dei

follicoli piliferi della nuca Biopsia cutanea (~4 mm)

Ricerca anticorpi

Ricerca anticorpi

(Nt o ELISA) Siero e Liquor: la

positività su siero è diagnostica se il pz. non è stato

vaccinato né immunizzato; in tal caso l’esame su

liquor è superfluo

Rt-PCR

Rt-PCR

Saliva e biopsie cutanee, con sequenziamento

genico per identificare le varianti virali.

Immunoistochimica

Immunoistochimica

Ab marcati, anche monoclonali,

per svelare inclusioni cellulari in tessuti fissati in

formalina.

Isolamento virale

Isolamento virale

in colture cellulari, cellule di

neuroblastoma di topo (MNA) e di rene di hamster

neonato (BHK) o, più raramente, in animali da

laboratorio. E’ un metodo di amplificazione che

permette la moltiplicazione del virus (quando di

difficile identificazione con tecniche precedenti)

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Rabbia

Rabbia

Profilassi

Profilassi

Lotta alle epizoozie (abbattimento delle

volpi)

Prevenzione esposizione umana

Vaccinazione animali

Lotta al randagismo

Vaccinazione preventiva soggetti
potenzialmente esposti

Vaccinazione post-esposizione +
immunotrattamento
[IgG specifiche
umane, (IgG cavallo)] + toilette lesione

(saponi, sali di ammonio quaternario,
alcool 70°, tintura di jodio)

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Rabbia

Rabbia

Profilassi vaccinica

Profilassi vaccinica

HDCV

HDCV

(Human Diploid Cell Vaccine)

preparato con virus coltivato su cellule

diploidi umane, inattivato con β-

propionolattone

Non effetti secondari pericolosi

Minor numero di inoculazioni

Risposta anticorpale a titolo più elevato

Costo elevato

Altri vaccini (non più usati negli USA ed in
Europa) :

DBV

DBV

(Duck Embryo Vaccine) preparato su cellule

d’anatra, scarsamente immunogeno, complicanze

neurologiche 1:25.000

NTV

NTV

(Nervous Tissue Vaccine) ex “Fermi”,

preparato su tessuto nervoso animale,

complicanze neurologiche 1:2.000

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Rabbia

Rabbia

Profilassi vaccinica post-

Profilassi vaccinica post-

esposizione

esposizione

(Centers for Disease Control and Prevention - USA -

1999)

Specie Animale

Condizioni Animale al

Momento del Morso

Trattamento Soggetti

Esposti

Cane, Gatto,

Furetto

Sano o rintracciabili;

10 gg osserazione
Rabido o sospetto;

Sconosciuto o

fuggito

Nessuno, a meno di

insorgenza sintomi

nell’animale

RIG + HDCV

Volpe, Tasso,

Faina, Ghiro,

Martora, Riccio,

Camoscio,

Capriolo,

Pipistrello,

Scimmia, Iena,

Coyote, …

Da considerare

rabidi fino a prova

contraria (Abbattere

animale ed esami di

laboratorio)

RIG + HDCV

Bestiame (equini,

bovini, ovini,

caprini, …),

conigli, lepri ed

altri roditori

Valutare caso per

caso; sentire Centro

di Riferimento locale

Non richiedono

generalmente

trattamento specifico

morsi di: scoiattoli,

criceti, cavie, gerbilli,

topi, ratti ed altri

roditori


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