Ultime lettere di Jacopo Ortis
di Ugo Foscolo
Analisi del testo di Alice Fusè
TIPOLOGIA TESTUALE: romanzo epistolare a carattere biografico (genere molto in voga nella seconda metà del Settecento), composto dalle lettere che il Foscolo immagina scritte da un giovane suicida negli ultimi tempi della sua vita, a un amico, Lorenzo Alderani. Questi le pubblica, aggiungendo alcuni collegamenti narrativi e descrive, alla fine, la tragica morte del protagonista.
E' allo stesso tempo anche un romanzo autobiografico per il fatto che Jacopo, il protagonista, riproduce spesso l'essenza e il carattere del Foscolo: infatti è ardente, appassionato, facile all'ira e impulsivo; ma è anche tenero, attento, sensibile e capace di compassione. Inoltre vi confluiscono i suoi amori infelici, le sue esperienze politiche, in primo luogo quella di Campoformio, tanto più grave perché segnò il crollo di quegli ideali che dopo il tramonto della fede religiosa erano divenuti per il poeta unica ragione di vita.
Altri capolavori dello stesso genere sono “La Nouvelle Héloise” di Jean Jacques Rousseau e “I dolori del giovane Werther” di J. Wolfang Goethe; fu soprattutto a quest' ultimo che si ispirò Ugo Foscolo (gli infelici protagonisti dei due romanzi, quello tedesco e quello italiano, si suicidano entrambi), che però volle sottolineare anche le differenze delle due opere, di cui la più sostanziale è il motivo politico e patriottico, che nel Werther non esiste.
MODELLI:
Nella struttura formale dell'Ortis si può notare come il Foscolo sia stato notevolmente influenzato dal romanzo I dolori del giovane Werther (1774) di Goethe; infatti ad imitazione del Werther, l'Ortis presenta un unico destinatario, del quale non sono inserite le lettere di risposta , che è insieme l'amico, il confidente e il riscontro prudente del protagonista: il romanzo si riduce così ad un diario del protagonista che riproduce solo le riflessioni e gli stati d'animo del poeta. Lorenzo, come Guglielmo nel Werther, pubblicherà le lettere dell'amico aggiungendo, di sua mano, quanto è necessario al lettore per comprenderne la storia. Nella seconda edizione il poeta mette in risalto il tema politico, trascurato in quello precedente, che diventa così quello dominante. La trama dei due romanzi è molto simile. Sia Jacopo che Werther incarnano il tipo dell'eroe sentimentale, generoso, infelice, a disagio nella realtà quotidiana e nel contatto con gli altri, rispetto ai quali però si distingue per nobiltà d'animo. Il loro destino è così segnato dalla solitudine, dalla sconfitta e dalla sventura. La loro breve vicenda umana è dominata dalla riflessione pessimistica sulla realtà in cui vivono; il loro cuore è in continua lite con la ragione e solo la natura sembra corrispondere ai loro stati d'animo.
Si nota anche un notevole influsso del pensiero di Vittorio Alfieri: Jacopo incarna l'uomo libero di Alfieri che protesta contro qualsiasi forma di tirannide per l'ideale di libertà; ma mentre l'eroe alfierano rimane nella sua astratta solitudine, l'individuo di Foscolo cerca di attuare i suoi ideali nell'incontro concreto con la società.
Nel romanzo sono presenti inoltre numerose citazioni da autori quali Dante, la Bibbia, Plutarco, Petrarca e Sterne: Petrarca ad esempio accompagna i momenti in cui l'amore e la contemplazione della natura hanno il sopravvento nell'animo dell'Ortis, mentre Plutarco accompagna i momenti di solitudine e di meditazione.
LA STORIA DELLA PUBBLICAZIONE DEL ROMANZO: