[Paper Model] Museo Leonardo Astrolabio

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L’astrolabio è una mappa circolare della volta
stellata. Permette di identificare le stelle
visibili in cielo e, soprattutto, di prevedere
quali costellazioni saranno osservabili a una
certa ora di un qualunque giorno dell’anno.
È una sorta di computer analogico che
consente di calcolare la posizione delle
stelle. L’astrolabio, noto anche con il nome
di planetario tascabile, è uno strumento
ideale per avvicinarsi alla conoscenza
del cielo.
La sua costruzione è relativamente semplice
ma il principio di funzionamento è in realtà
molto sofisticato perché deriva da una
profonda conoscenza dei meccanismi
che regolano i moti celesti.

Un astrolabio è costituito da due parti
distinte: un disco che raffigura tutte le stelle
osservabili (A) da un certo luogo della Terra
e una maschera (B) per la selezione.
La maschera è dotata di un’apertura
di forma vagamente circolare che, una volta
impostati l’ora e il giorno, permette
di riconoscere le costellazioni visibili in cielo
in quell’istante. Il bordo di questa finestra
rappresenta il cerchio dell’orizzonte dove
sono riportati i punti cardinali che aiutano
a orientare correttamente l’astrolabio.
Sia l’aspetto del disco raffigurante le stelle
che la forma della maschera di selezione
dipendono dalla latitudine del luogo
di osservazione.
Non è quindi possibile costruire un astrolabio
che sia utilizzabile da qualunque punto della
superficie terrestre e ogni esemplare
è progettato in funzione del luogo in cui
lo si intende utilizzare.

L'astrolabio, il cui nome deriva dal greco
e significa “descrittore delle stelle”,
è sicuramente uno dei più importanti
strumenti inventati dagli astronomi antichi
ed è da molti considerato un vero e proprio
capolavoro dell'ingegno umano. Con esso
era infatti possibile dedurre la posizione
degli astri in modo semplice e veloce
evitando così calcoli lunghi e complessi.
Sebbene i dettagli sulla sua origine siano
andati perduti con il passare del tempo,
alcuni storici ne attribuiscono l'invenzione
al greco Ipparco di Nicea (II sec. a.C.),
uno dei massimi astronomi della storia noto
anche per aver ideato il sistema degli epicicli
che è alla base del modello cosmologico
tolemaico. Con il passare dei secoli
lo strumento si è diffuso in gran parte del
bacino del mediterraneo fino a raggiungere
il suo momento di massimo fulgore con
lo sviluppo della cultura islamica. Grazie alle
loro profonde conoscenze matematiche
e astronomiche, gli astronomi arabi hanno
portato questo strumento al massimo livello
delle sue potenzialità predittive.
L’astrolabio è rimasto per parecchi secoli
uno dei principali strumenti dell’astronomo.
Con il passare del tempo la realizzazione
di orologi meccanici di elevata precisione,
l’invenzione del telescopio e lo sviluppo della
trigonometria hanno decretato il suo
abbandono da parte degli scienziati.
Le sue caratteristiche e l’utilizzo
relativamente semplice lo rendono però
ancora oggi insuperabile per fini didattici
e divulgativi.

1
Per sapere quali costellazioni sono
osservabili in un particolare istante di un
determinato giorno è sufficiente ruotare
il disco delle stelle fino a far coincidere l’ora
(riportata nella scala graduata interna) con
il giorno (indicato sul cerchio esterno).
Attraverso la finestrella presente nella
maschera sarà possibile vedere qual è
l’aspetto della volta stellata in quel preciso
istante: il suo bordo, infatti, rappresenta
l’orizzonte a 360° quindi le stelle poste nella
zona centrale saranno quelle più alte
in cielo. Il centro indica lo Zenith, ossia
il punto che si trova esattamente sopra
la nostra testa mentre i punti cardinali
potranno essere di aiuto per il corretto
orientamento.
2
Sulla mappa i punti più grandi rappresentano
le stelle più luminose e, quindi, quelle più
facilmente riconoscibili. Se si ha la fortuna
di poter osservare il cielo lontano dalle luci
cittadine, si potranno in realtà vedere molti
più astri di quelli raffigurati e addirittura
la Via Lattea che è rappresentata sulla
mappa come una striscia di colore grigio.
3
Il Sole, la Luna e i pianeti non sono
raffigurati sull’astrolabio perché la loro
posizione cambia velocemente nel tempo
(al contrario di quella delle stelle) e quindi
non appaiono sempre nella stessa direzione.
Per individuarli, però, si può ricorrere alle
tabelle delle effemeridi, come quella che qui
riportiamo per il 2007. Sapendo che i pianeti
si troveranno sempre in prossimità della
linea dell’Eclittica (riprodotta a tratteggio
sulla mappa celeste) per saperne la corretta
posizione ad una certa data basterà leggere
in tabella il valore angolare e individuare tale
numero sulla scala graduata disegnata nella
parte esterna della mappa.

CHE COS’È?

COME È FATTO?

COME SI USA?

UN PO’ DI STORIA

disco delle stelle osservabili

A

maschera

B

astrolabio

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TA

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disco delle stelle

osservabili

A

astrolabio

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astrolabio

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B

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o Cocchiere

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Cane Minore

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Sud

Le 88 cost

el

lazioni del

cielo

(in
neretto

le costel

lazioni dall’Italia)

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ISTRUZIONI DI MONTAGGIO

tagliare lungo le linee tratteggiate

piegare e incollare le due ali esterne

inserire il disco B nella maschera A

fissare A e B con un fermacampione

posizionato nel centro

(in corrispindenza del segno +)

+

astrolabio

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A

A

A

A

A+B

B

A

B

B

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