LEONARDO SCIASCIA
LEONARDO SCIASCIA
Leonardo Sciascia, scrittore, saggista, nato nel
1921 a Racalmuto in provincia di Agrigento.
Meridionale
d’origine
e
meridionalista
di
vocazione ha fatto della Sicilia e dei problemi del
Sud i protagonisti privileggiati della sua narrativa (le
condizioni della sua terra, l'arretratezza, che il
progresso degli anni '60 e il divario con
l'industrializzazione del Nord Italia, hanno acuito
maggiormente, la mafia che si alimenta con la paura
collettiva).
LEONARDO SCIASCIA
Questi problemi appaiono già nei suoi primi testi
Le parocchie di Regalpetra del 1956 e ne Gli zii di
Sicilia del 1958, un insieme di racconti che
dissacrano i più comuni miti (da quello dell’America
dispensatrice di libertà a quello di Stalin campione di
giustizia).
LEONARDO SCIASCIA
I romanzi più famosi Il giorno della civetta (1961)
e A ciascuno il suo (1966) sono incentrati su episodi
di violenza mafiosa.
Il Consiglio d’Egitto (1963) è ispirato al periodo
delle riforme settecentesche, essendo attacco ai
privilegi nobiliari del tempo.
Ancora una denuncia dello strapotere mafioso e
della sue connivenze con il mondo politico è
contenuta ne Il contesto (1971), storia di un’indagine
poliziesca, ambientata in un paese immaginario
caratterizzato da un sovvertimento sistematico delle
leggi e dalla corruzione delle ideologie.
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In una raccolta di racconti Il mare colore del vino
(1971) ricorrono i temi della mafia, della Sicilia e
della povertà, già presenti in tutta l’opera .
Con Todo modo (1974) Sciascia ritorna al giallo a
sfondo politico indagando sulle commistioni tra
cattolicesimo
e
potere.
„Todo
modo”
è
un’espressione spagnola che significa „con ogni
mezzo”. È una chiara allusione ai degradati costumi
politici nonché un attacco alla mercificazione e
strumentalizzazione del sacro.
LEONARDO SCIASCIA
Al 1986 risale il romanzo 1912+1 ambientato
durante l’epoca giolittiana e al 1987 Porte aperte, un
racconto-denuncia incentrato sul tema della pena di
morte.
Del 1988 è il suo ultimo romanzo, Il cavaliere e la
morte, nuovamente un intrigo poliziesco che prende
le mosse dall’omicidio di un potente uomo d’affari
siciliano e tratteggia la figura di un funzionario di
polizia arreso, malato e fragile.
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L'intreccio che lega le vicende dei suoi romanzi -
la giustizia, la verità, la storia - caratterizzò tutta
la sua opera e lo spinse a battersi, come scrittore,
intellettuale e politico, contro ogni forma di
falsificazione ed occultamento della verità.
LEONARDO SCIASCIA
Nelle sue opere ricostruì i rapporti tra potere,
politica e diritto, testimoniando una fede incrollabile
nella giustizia e nella verità.
Nella duplice veste di narratore ed esponente della
società civile siciliana, mantenne salda e viva la
convinzione che l'unico strumento per combattere,
allo stesso tempo, la mafia, le storture del sistema
giudiziario e gli abusi del potere fosse il rispetto
incondizionato per la legge.
LEONARDO SCIASCIA
È il primo scrittore del suo tempo a raccontare la
Sicilia senza omettere l'esistenza del fenomeno
mafioso. La descrizione della mafia, del suo operare
in ogni vicenda delle città e dei piccoli centri siciliani,
squarciò il velo dietro il quale l'opinione pubblica
nazionale fingeva di non accorgersi di quel che
accadeva in Sicilia; fu la letteratura che in qualche
modo ammonì il mondo intellettuale e politico italiano
a interessarsi dei fatti di mafia.
LEONARDO SCIASCIA
L'opera di Sciascia accelerò la presa di coscienza
sui problemi della giustizia e sull'operare di
meccanismi mafiosi che, dalla Sicilia, si stavano
inesorabilmente diffondendo verso Roma e il nord
Italia.
«Incredibile», questa è la parola che il Capitano
Bellodi, protagonista settentrionale de Il giorno della
civetta, utilizza per descrivere la Sicilia e la mafia.
LEONARDO SCIASCIA
«incredibile è anche l'Italia: e bisogna andare in
Sicilia
per constatare quanto è incredibile l'Italia»
«Forse tutta l'Italia va diventando Sicilia... A me è
venuta una fantasia, leggendo sui giornali gli scandali
di quel governo regionale: gli scienziati dicono che la
linea della palma, cioè il clima che è propizio alla
vegetazione della palma, viene su, verso il nord, di
cinquecento metri, mi pare, ogni anno... La linea della
palma... Io invece dico: la linea del caffè ristretto, del
caffè concentrato... E sale come l'ago di mercurio di
un termometro, questa linea della palma, del caffè
forte, degli scandali: su su per l'Italia, ed è già, oltre
Roma...»
LEONARDO SCIASCIA
I temi ricorrenti:
la Sicilia - il suo atteggiamento verso l’isola natia,
Sciascia lo cita ne Il giorno della civetta: “La Sicilia...
Donna anche lei: misteriosa, implacabile, vendicativa; e
bellissima...”
la Sicilia con i suoi problemi,
la Sicilia come un’idea globale, come un mondo e non
come una zona geografica e una realtà a se stante,
i rapporti tra potere, politica e diritto,
lo strapotere della mafia.
LEONARDO SCIASCIA
Il giorno della civetta – la trama
In una cittadina della Sicilia il capitano dei
carabinieri Bellodi, originario di Parma, indaga
sull’omicidio di Salvatore Colasberna, socio di una
cooperativa edilizia che aveva rifiutato protezione della
mafia.
Il capitano riesce, dopo lunghe indagini, ad
individuare il mandante, ma l’omertà generale gli
impedisce di trovare le prove.
Alla fine il capitano verrà trasferito altrove, e il suo
posto verrà occupato da un siciliano il quale sa che
contro la mafia è inutile indagare.
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