Problemi di linea - 8 - PERIODO IPOTETICO
Lina: Quanto sono infelice, Giovanna. Di nuovo sono ingrassata di due chili!
Giovanna: È tutto colpa tua. Non saresti ingrassata se non mangiassi così tanto.
Lina: Facile parlare. Se tu sapessi cosa vuol dire sentire sempre fame, non parleresti in questo modo.
Giovanna: Ma è un circolo vizioso. Il tuo stomaco si dilata sempre più, proprio per le quantità di cibo di
cui lo carichi. Se mangerai meno, lo abituerai a quantità minori.
Lina: Forse hai ragione ma dovresti dirlo anche ai miei. Se nella nostra casa anche la mamma ed il papà
volessero cambiare il sistema di alimentazione, forse riuscirei a dimagrire un po'.
Giovanna: Ma Lina, non sei più una piccola bambina che se non mangia non può andare a giocare! Se
tu solo sapessi deciderti a cominciare la dieta, tutto cambierebbe nel giro di qualche mese.
Lina: Se l'avessi fatta quando ero più giovane, tutto sarebbe andato in modo diverso, ma ora...
Giovanna: Non disperare, Lina, anche adesso potrai farcela se sarai ferma nelle tue decisioni.
Non devi solo lasciarti tentare.
Lina: Ma sì, devo pensarci domani. Ora mi sembra di dover mangiare qualcosa per tirarmi un po' su di
morale.
PERIODO IPOTETOCO
I Tipo - presente, futuro reale
Se + futuro (presente) + futuro (presente) Se verrai, non ti pentirai.
Se vieni con noi, ti accompagniamo a casa. Se potranno, vi aiuteranno.
La condizione è reale.
II Tipo - presente, possibile
Se + congiuntivo imperfetto + condizionale presente.
Se cambiassi lavoro, guadagneresti di più. Se avessi tempo, verrei con voi.
Se prendeste un caffè, vi sentireste meglio.
La condizione è dubbia, ma è vista come possibile, realizzabile.
III Tipo - passate, irreale
Se è congiuntivo trapassato + condizionale composto
Se gli avessi scritto ti avrebbe risposto. Se ci foste andati, avreste visto Paolo.
Se mi fossi riposata, avrei potuto lavorare meglio. L'azione è ormai passata, irrealizzabile.
Talvolta è possibile mischiare il secondo e il terzo tipo:
Se da giovane fosse stato più saggio, da vecchio non soffrirebbe tanto.
Se fosse meno impulsivo, ieri non sarebbe andato da lei.
Sostituire all'infinito il modo e il tempo convenienti:
1. Se tenterai, (farcela) . .. . . . . . . . . .
2. Se ci andrò, (portarlo) . . . . . . . . . . . . con me.
3. Se avete fame, (potere) . . . . . . .mangiare subito.
4. Se tu gli confesserai la verità, (perdonarti) . . . . . . . . . . . senz'altro.
5. Se dovrò partire, (dirtelo) . . . . . . . . . in anticipo.
6. Se tu (dovere) . . . . . . . . . lavorare, me ne vado.
7. Se riusciremo ad acquistare i biglietti, senz'altro (sentire) . . . . . . . . . . . . questo pianista.
Come il precedente:
1. Se (avere) .. . . . . . . .. .. vent'anni di meno, forse farei questa follia.
2. Se tu non fossi tanto egoista, (aiutarmi) . . . . . . .
3. Se io (vincere) . . ..... .. ... al lotto!
4. Se io (essere) ............ nei tuoi panni, penserei più a lavorare che a divertirmi.
5. Se tu (stare) ... .... .... . più attenta, non avresti questo sovrappeso.
6. Sarebbero più felici se (avere) ........ . ... un figlio.
7. Se lui mi scrivesse, io (rispondergli) . .. . . . .. . .. .
8. Non avresti quella brutta cera se (fumare) .. .. . ....... di meno.
Come il precedente:
1. I ragazzi sono usciti pochi minuti fa. Se (voi arrivare) . . . . . . . . . . prima, (trovarli) ............ ancora qui.
2. Se nei mesi passati (tu studiare) ............ di più, ora parleresti bene l'italiano.
3. Non avrei fatto questo sbaglio se (seguire) . . . . . . . . . . . . i suoi consigli.
4. Se (dedicare) . . . . . . . . . . . . più tempo allo studio, non saresti stato bocciato.
5. Se lui si fosse curato subito, oggi la sua vita non (essere) .... ........ in pericolo.
6. Se tu fossi venuto con noi a vedere quello spettacolo, (annoiarsi) . . . . . . . . . . . . senz'altro.
7. Noi non (conoscersi) ............ mai se io non (andare) ............ quell'anno a Capri.
8. Se quest'uomo (conoscere) ......... qualche lingua straniera, troverebbe lavoro più facilmente.
9. Se (non piovere) ............ tutto il giorno, ora (potersi) ............ andare a fare due passi.
10. Negli ultimi mesi i prezzi sono saliti alle stelle. Se (io comprare) . . . . . . . . . . . . questa tenuta ancora pochi mesi fa, (risparmiare) . . . . . . . . . . . . un sacco di soldi.
Replicare secondo l'esempio:
Non si ferma, perché non ha tempo. Se avesse tempo, si fermerebbe.
1. Non lo dice perché è discreto.
2. È un locale malfamato, ce ne andiamo.
3. Questa stanza è poco accogliente, perché è troppo alta.
4. Lei l'ha lasciato e lui si sente solo ed abbandonato.
5. Non ti ho detto tutti i particolari, perciò non hai capito niente.
6. Lui si è comportato in questo modo perché è molto complessato.
7. Non lo invito perché lo conosco poco.
Completare le seguenti frasi nel modo opportuno:
1. Sarei più sicuro se . . . . . . . . . . . .
2. Verrò con te se . . . . . …………
3. Se Dossi ricco . . . .. .. .. .. .
4. 'Ti chiamo se ....... .... .
5. Se costasse poco . . . . . . . . . . . .
6. Se me l'avessi comunicato in tempo ............
7. Se non smetti di fumare . . .. . . . ... . .
8. Mi sarei ammalata se ............
9. Se non la smetti di trattarmi come una sciocca . . . ... .... . .
l0. Se avessi studiato di più, ora ............
Formare i periodi ipotetici:
I. Andrei in vacanza ma non ho soldi.
2. Alessia avrebbe continuato a lavorare ma si sentiva stanca.
3. Franco resterebbe di più ma non ha tempo.
4. Verrei con te a questo ricevimento ma non ho un vestito adatto
5. Sarebbero andati all'estero ma non avevano soldi.
6. Andrei in bicicletta ma il tempo è troppo brutto.
7. Avresti superato quella prova difficile ma non hai avuto sufficiente esperienza.
8. Potremmo discutere di quel libro ma lui non l'ha letto ancora.
Sostituire all'infinito fra parentesi il tempo e il modo convenienti:
1. (Noi andare) . . . . . . . . . . . . volentieri a Napoli se (non fare) . . . . . . . . . . . . tanto caldo.
2. Se (essere) . .. . . .. . . . . . vero, (essere) . . . .. . . . . . . . troppo bello.
3. (Noi vedere) . . . . . . . . . delle cose interessanti se la domenica scorsa (noi venire) . ........ ... con loro.
4. Se (dipendere) . . . . . . . . . . . . da me, io (andarsene) . . . . . . . . . . . . anche subito.
5. Tu (non avere) . . . . . . . . . . . . questo terribile mal di gola se ieri (non gridare) ............ tanto.
6. Se lei (invitarmi) . . . . . . . . . . . , al battesimo di suo figlio, forse (venirci)
7. Se lei (non essere) . . . . . . . . . . . . troppo egoista, (trovare) . . . . . . . . . . . . già un marito.
8. Se (andarmene) ............ quando era il momento. ora non (essere) . . . . . . . . . . . . qui ad ascoltare queste stupidaggini.
9. Se tu (chiedere) . . . . . . . . . . . . una borsa di studio, quasi sicuramente (dartela)
10. Se tu allora (chiedergli) . . . . . . . . . . . , quel favore, (fartelo) . . . . . . . . . . . , di sicuro.
Usare nell'adeguato contesto i seguenti esclamativi:
1. Mah! ?. Uffa! 3. Fuori! 4. Boo... 5. Beh! 6. Su! 7. Via! 8. Però! 9. Basta! 10. Ma va'! 11. Dai!
Usa il seguente lessico per dare qualche ricetta o descrivere qualche pasto sontuoso:
la farina, lo zucchero, il riso, la pasta, la carne, il pesce, il salume, il prosciutto, il pane, il tè, il caffè, il sale,
il latte, l'uovo, il formaggio, il burro, la mozzarella, la panna, la mela, la pera, la prugna, l'albicocca, il cocomero, l'anguria, la ciliegia, l'amarena, la fragola (di bosco), la pesca, il ribes, l'uva spina, l'uva, il pompelmo, la noce, la nocciola, l'arachide, il dattero, il fico, il lampone, il limone, il mandarino, l'ananas, la banana, la mora, il melone, la mandorla, il mirtillo, la melagrana, il kiwi, l'asparago, la barbabietola, il cavolo, il carciofo, la carota, il cetriolo, la cipolla, il cavolfiore, il fagiolo, il fungo, la melanzana, la patata, il pisello, il porro, il ravanello, la zucchina, il peperone, il pomodoro, lo spinacio, il sedano, la salvia, il rosmarino, l'alloro, il basilico, il sedano, il prezzemolo, l'aglio, la noce moscata, la cannella, il garofano, l'anice, il pepe, l'origano, la paprica, il timo.
La storia della lingua italiana
Poche persone lo sanno e molte non ci crederebbero se gli si dicesse che poco più di un secolo fa gli italiani non parlavano la loro lingua. L'italiano era una lingua scritta, riservata ai letterati, una specie di latino dei tempi medievali quindi quasi una lingua morta. La gente per via di una lunga divisione del paese in piccoli stati e staterelli spesso dominati da potenze straniere, con contatti reciproci limitati, usava la lingua parlata nella forma dialettale della propria regione. Addirittura il primo re italiano, Vittorio Emanuele II, della dinastia Savoia che unifico' l'Italia parlava il francese e il dialetto pìemontese ma non sapeva l'italiano. Ma come e dove è nata questa comune lingua scritta?
La culla della lingua italiana fu Firenze della fine del Duecento e del Trecento dove per un fortunato concorso di circostanze vissero i tre eccelsi esponenti del genio letterario italiano: Dante, Petrarca e Boccaccio che fecero del latino volgare parlato a Firenze, finora utilizzato in forma scritta solo in contesti molto prosaici, una lingua capace di tutti gli usi, uno strumento assolutamente perfetto di espressione poetica, letteraria e filosofica. Bisogna dire che l'importanza sempre maggiore della lingua nuova fu principalmente frutto della civiltà comunale nel quadro della quale Firenze svolgeva un ruolo preponderante. Il latino rischiava di essere monopolizzato da un ristretto gruppo di intellettuali e sarebbero stati esclusi dalla cultura i mercanti, cioè il nerbo piú attivo della cita, i nobili, ormai accolti nella cittadinanza e le donne che di solito non andavano a scuola. In questo terreno culturale, grazie all'ammirazione per l'opera dei tre scrittori chiamati le Tre Corone, la gente cominciò a rispettare ed imitare anche la lingua in cui queste opere furono scritte e così fu per secoli. Ancora Alessandro Manzoni dopo aver scritto il suo romanzo "I Promessi Sposi" decise di recarsi a Firenze per "sciacquare i panni nell'Arno" e ripulire il proprio dialetto bresciano dalle storpiature non toscane. Non solo Manzoni e Vittorio Emanuele II avevano bisogno di questo bagno sanatorio. Risulto' ben più semplice unificare il paese politicamente che non dal punto di vista linguistico. La cultura dialettale era troppo fortemente radicata e il sistema scolastico che sembra lo strumento d'insegnamento più naturale funzionava poco e male. Un buon veicolo di conoscenza linguistica poteva essere il servizio militare che comunque dava risultati solo parziali. Un altro fenomeno favorevole all'apprendimento della lingua nazionale era l'emigrazione interna dal sud, meno istruito, verso il nord dove la conoscenza dell'italiano si divulgava più rapidamente. Ma lo strumento che risulto' essere il più efficace fu prima la radio e poi la televisione che giunse a tutte le famiglie e completo' l'opera. Oggi possiamo dire che gli italiani hanno finalmente acquisito la padronanza della propria lingua nazionale. La parlano comunque quasi sempre con una cadenza dialettale e fra di loro continuano a parlare in dialetto. Lo fanno non solo le persone anziane ma in alcune regioni che vantano una propria tradizione letteraria in dialetto, addirittura gli intellettuali.