Język włoski - Teksty, język włoski


LA NOSTRA PRIMA LEZIONE

Oggi noi abbiamo la prima lezione d'italiano. Noi abbiamo un professore italiano. Il professore ha un libro ed una penna. Spesso [często] i professori hanno anche un registro [dziennik]. Il nostro professore non ha il registro. Io ho un quaderno [zeszyt] ed una matita [ołówek]. Gli studenti hanno quaderni e matite. Spesso gli studenti hanno anche gomme e temperini. Uno studente ha un libro. Ecco il libro. I libri hanno le copertine [okładki] a colori [kolorowe]. Ecco un quaderno. Anche i quaderni hanno le copertine a colori. La studentessa ha una matita ed una gomma. La studentesse spesso non hanno il quaderno.

LA PROPRIA CASA È SEMPRE BELLA

Sono il campagna [na wsi]. Qui ho una bella viletta [domek] a un piano [jednopiętrowy]: il pianterreno [parter] e il primo piano [piętro]. È piccola [mały], ma comoda [wygodny]. Ha un grande giardino. Un orto [ogród warzywny] è dietro l'edificio [za budynkiem]. Gli alberi da frutta [drzewa owocowe] e le verdure [jarzyny] sono in fiore [kwitną]. La viletta ha una grande terrazza [taras]. Io ho due fratelli. Siamo [jesteśmy] felici quando siamo insieme.

Tu sei [jesteś] al mare [nad morzem]. Hai una piccola casa. E un edificio grazioso [przyjemny] e moderno. Ha due grandi terrazze. Le finetre [okna] sono ampie [przestronne]. La casa ha un piccolo giardino. Rose, tulipani, dalie e narcisi sono in fiore.

Voi siete [jesteście] in città. Voi avete un appartamento. L'appartamento ha due camere, una cucina e un bagno. L'edificio ha sei piani. È moderno con grandi finestre, un ampio [obszerną] portone [bramą] e un'autorimessa [garażem]. L'autorimessa non è vuota [pusty]. Un'automobile elegante e moderna è dentro [w, wewnątrz] l'autorimessa. L'appartamento al terzo piano [na trzecim piętrze] ha un piccolo balcone. L'edificio non ha il giardino. Un albero è dietro la casa. L'albero è un vecchio [stary] platanó [platan].

PER LA STRADA

La strada [ulica] dove [przy której; dosł. gdzie] io abito è ampia [szeroka] e alberata [zadrzewiona], ha larghi marciapiedi [chodniki] e numerosi [liczne] negozi [sklepy]. All'incrocio [na skrzyżowaniu] il semaforo [światło - sygnał uliczny] manda [wysyła] le sue luci [światła] ora [raz] rosse [czerwone], ora gialle [żółte], ora verdi [zielone]. Quanta [ileż] gente [ludzi] per la strada!

***

- Dove va [dokąd pan idzie]?

- Vado [idę] a [na] lezione.

- Quali [jakie] lezioni prende [pan bierze]?

- Io prendo lezioni d'italiano. Imparo [uczę się] l'italiano da pochi [od paru] giorni.

- Che cosa impara?

- Imparo la grammatica e la pronuncia [wymowy] italiana.

- Lei parla l'italiano?

- No, non parlo ancora l'italiano. Ascolto [słucham] il professore e scrivo le parole difficili [trudniejsze].

- Quanti libri ha?

- Ho soltanto un libro.

- È una grammatica italiana.

- Come è la grammatica italiana?

- La grammatica italiana non è facile [łatwa], ma non è neanche [też] difficile.

- Quando va a lezione?

- Vado a lezione due volte alla settimana.

- Perchè [dlaczego] impara l'italiano?

- Perchè [ponieważ] è una lingua molto bella ed interessante.

- Chi sono loro?

- Noi siamo studenti ed andiamo a lezione d'italiano. Noi ascoltiamo [słuchamy] il professore. Egli parla lentamente e noi comprendiamo [pojmujemy, rozumiemy] quasi [prawie] tutto. Spesso il professore ripete una frase [zdanie] due o tre volte [razy].

MARCO E CARLO

Marco è uno studente diligente [pilnym] e simpatico. Egli abita a Varsavia, ma è [pochodzi, dosł. jest] di Cracovia. Egli ama [kocha] la bella Varsavia e l'antica Cracovia. Egli ha numerosi [wielu, dosł. licznych] amici polacchi. Ha anche un amico italiano. Carlo, l'amico di Marco, abita a Roma. Marco parla spesso di Carlo e sogna [marzy] un lungo viaggio [podróży] a Roma, un lungo viaggio con Carlo, attraverso [poprzez] l'Italia. I lunghi viaggi sono interessanti ed istruttivi [pouczające]. Carlo e Marco collezionano [kolekcjonują] francobolli [znacznki]. Carlo riceve [otrzymuje] da Marco francobolli polacchi e russi ed invia [posyła] a Marco [Markowi] francobolli italiani e greci. Marco ha un francobollo greco di grande valore[wielkiej wartości]. Carlo conosce [zna] Marco soltanto in fotografia. Egli compra [kupuje] per Marco un catalogo francese. Il catalogo è vecchio. I vecchi cataloghi non hanno grande valore.

UN INCONTRO

- Buongiorno, Carlo. Come stai?

- Bene, grazie, e tu?

- Così così [tak sobie]! Dove vai?

- Vado a Marco. Abita qui vicino, in via Piemonte, in un appartamento di quattro camere [w 4-pokojowym mieszkaniu], cucina e bagno. L'appartamente di Marco è al sesto [na szóstym] piano, ma per fortuna [na szczęście] ha l'ascensore [winda].

- Non vedo [nie widzę] Marco da molto tempo [od dłuższego czasu]. Purtroppo [niestety] ora [teraz] sono occupato [zajęty]. Ho un appuntamento [randka, spotkanie] con una ragazza.

- La biondina di Cracovia?

- Oh! no. Ora filo [chodzę] con una brunetta di Varsavia.

- Sei sempre il solito [zwykły] galetto [kogucik = lowelas]!

- Alla mia èta! [w moim wieku]

- Allora [a więc] arrivederci.

- Ciao! Molti [dużo] saluti [pozdrowień] a Marco da parte mia [ode mnie].

LA FAMIGLIA DI MARCO

La famiglia di Marco è polacca ed abita a Varsavia. Abita in un edificio veramente [naprawdę] moderno con l'ascensore e alcune [kilkoma] autorimesse. Il padre di Marco è direttore una fabbrica. Egli è un direttore capace [dobrym]. La madre di Marco è direttrice di una scuola elementare. I figli sono tre [troje]: due maschi [chłopców] ed una femmina.

Giovanni [Jan], fratello di Marco, è la figlio maggiore [najstarszym]. Studia ingeneria [inżynierię budowlaną]. Egli studia seriamente. Marco invece [natomiast] frequenta [uczęszcza] il primo anno di architettura.

Anna, sorella di Marco è la figlia minore. Frequenta ancora la scuola elementare. Anna gioca [bawi się] volentieri con i fratelli e spesso abbraccia [ściska] e bacia [całuje] i gentori [rodziców].

I nonni [dziadkowie] non abitano lontano [daleko]. Essi abitano in una vicina [pobliskim] città.

***

- Buongiorno signora! È in casa Marco?

- Sì, è in camera sua. Prego! …Marco, è il tuo amico Rossi!

- Ciao vecchio [cześć, stary]! Avanti! [proszę wejść!, prozę, wejdź!] Come stai?

- Abbastanza [dość] bene, grazie, e tu?

- Sono molto stanco [zmęczony]. Studio tutto il giorno e spesso tutta la notte.

- Allora, forse [może], disturbo [przeszkadzam].

- No, anzi [przeciwnie]. Faccio volienteri [chętnie] una chiacchierata [pogawędkę]. Un po' [trochę] di riposo [odpoczynku] è necessario [konieczne]. Come va [jak ci idzie] il tuo nuovo lavoro [pracą]?

- Sono come una zanzara [komar] in un campo [na polu] di nudisti [nudystów]. So bene che cosa devo fare, ma non so da quale parte incominciare.

UNA LEZIONE D'ITALIANO

Suona [dzwoni] il campanello [dzwonek]. Il professore entra [wchodzi] in clase [do klasy] e incomincia [zaczyna] a lezione. Dapprima [najpierw] fa l'appello [sprawdza listę]. Quasi tutti sono presenti [obecni]. È assente soltanto lo studente martini. Il professore scrive sulla lavagna il tema della nuova lezione: “La preposizione”.

Poi il professore spiega l'uso della preposizione agli studenti. Uno studente è perplesso. Il professore interroga lo studente.

- Ora declinamo il sontantivo “il professore”. Chi sono io?

- Il professore.

- Di chi è il libro?

- Del profosseore.

- A chi consegna il libro?

- Al professore.

- Chi stima Lei?

- Il Professore.

- Bene - esclama il professore. - Ma perchè è ancora perplesso [zakłopotany]?

- Perchè quando siedo vicino ad una bella ragazza facilmente la testa e dimentico [zapominam] tutte le regole grammaticali.

COME PASSARE LA SERATA?

- Che cosa fai la sera?

- Quando resto a casa faccio qualche lavoretto [drobne prace] oppure [lub] ascolto la radio, o [albo] leggo. Spesso io ed alcuni [kilku] amici facciamo una partita [partię] a carte [kart]. Tu giochi [grasz] a carte [w karty]?

- No. La sera [wieczorem] io faccio volentieri una passeggiata. Qualche volta [niejednorotnie] faccio una visita [odwiedzam] al professore [profesora] ed insieme [razem] facciamo [prowadzimy] lunghe discussioni sui libri [na temat książek] e sugli autori preferiti [ulubionych]. E tu quali libri leggi?

- Leggo romanzi [powieści] o libri gialli [sensacyjne]. Spesso però [jednak] vado al cinema, al concerto o faccio un po' di sport.

- Quale sport fai?

- Faccio un po' di nuoto [pływanie] e di pugilato [boks].

- Conosci l'ultima barzelletta [dowcip] sui pugili?

- Durante un incontro [w czasie meczu (spotkania)] a un pugile [do boksera] con il naso tumefatto [spuchniętym, obrzękłym], un occhio nero [podsiniałym], tre denti rotti [złamanymi, wybitymi], l'allenatore [trener] dice: “Coraggio! [odwagi!] Per radio [dla radia] vinci tu [ty będziesz zwycięzcą]. Il cronista [sprawozdawca] è un mio amico”.

AL NEGOZIO

La mamma di Marco va a comprare [kupić] la frutta per il pranzo [na obiad]. Per strada incontra [spotyka] la signora Paoli.

- Buongiorno, signora Paoli. Dove va?

- Vado dal fruttivendolo [do sprzedawcy jarzyn] a comprare una pianta [roślinę] di lattuga [sałaty ogrodowej]. E Lei?

- Benissimo [doskonale, bardzo dobrze]. Anch'io vado dal fruttivendolo e poi dal panettiere [do piekarza].

- Che belle ciliegie [czereśnie]! Fanno venire l'acquolina in bocca! Chi sa [kto wie] quanto costano!

Nella vetrina [na wystawie] ci sono alcune cassette [kilka skrzynek] di frutta secca [suszonych]: noci [orzechy włoskie], nocciole [orzechy laskowe], fichi [figi], mandorle [migdały], ed un cestino [koszyk] di ciliegie. Le due signore entrano nel negozio di frutta e di verdura. A destra [na prawo] ci sono cessette con fragole [z truskawkami], ciliegie, arance [pomarańczami], limoni [cytrynami], le ultime mele [ostatnimi jabłkami] e le prime albicocche [pierwszymi morelami]. Non c'è ancora l'uva [winogron]. A sinistra [po lewej stronie] ci sono i cestini con le verdure: patate novelle, pomodori, lattuga, spinaci [szpinak, l.mn.], cetrioli [ogórki] i primi piselli [groszek zielony] e gli ultimi carciofi [karczochy]. In fondo [w głębi] al negozio c'è la cassa.

- Che cosa desiderano [życzą]? Ho le prime patate novelle ed i primi piselli.

- Grazie. Io desidero [chcę] soltanto una bella pianta di lattuga. Quanto costa? Sono sempre tanto cari i pomodori?

- No, signora. Oggi costano meno [mniej] e sono molto freschi. Sono maturi [dojrzałe] e saporiti [smaczne, smakowite]. E Lei, signora, che cosa desidera?

- Alcuni limoni e due belle arance.

- Ecco le arance ed i limoni. Desidera altro [czy życzy pani sobie coś jeszcze]?

- No, grazie. Quanto pago [ile płacę]?

- Milleduecento [1200] lire. E Lei, Signora, compra i pomodori?

- No, sono ancora troppo [zbyt] cari. Devo fare economia [oszczędność, ekonomia]. I denari sono un problema con tante [tak wielką] incognite [niewiadomą]. Aspetto un vaglia [przekazu pocztowego] a giorni, ma non arriva mai [nigdy]!

- Io vado dal panettiere. Non abbiamo in casa neanche una briciola di pane [ani kawałka, okruszynki chleba]. Arrivederla, Signora.

- Un momento! Voglio comprare due fiori dal fioraio [u sprzedawcy kwiatów] all'angolo [na rogu].

- Perchè è triste, signor Mario [panie Mariuszu]?

- Questo signore da una anno compra fiori tutti i giorni e domani sposa [ożenił się] la sua fidanzata [narzeczona]. Come è triste perdere [stracić] un cliente tanto buono!

UNA TAZZINA DI CAFFÈ

Due amici parlano della abilità [zręczność, zaradność] delle commesse. L'uno desidera dimostrare [udowadniać, demonstrować, dowieść] all'altro l'esattezza [słuszność, dokładność] della propria tesi [teza, twierdzenie]. Entra con l'amico in un negozio di articoli casalinghi [do sklepu z artykułami gospodarstwa domowego] e domanda a un commesso:

- Per favore, ha due tazzine da caffè con il manico sinistra?

- Purtroppo no - esclama il commesso - abbiamo soltanto tazzine con il manico a destra.

In altri [w następnych (innych)] due o tre negozi è la stessa storia [jest ta sama historia]. Alla dine entrano in un negozio e domandano ad una commessa:

- Per favore, ha due tazzine da caffè con il manico a sinistra?

- Certamente - esclama la commessa e gira [obraca] la tazzina.

Poi i due amici entrano in un caffè.

- In questo caffè c'è un tavolino libero.

- Che fortuna [co za szczęście]! A quest'ora [o tej godzinie] i caffè sono di solito pieni [przepełnione]. Gl'italiani vanno molto volentieri al caffè; riposano [wypoczywają, odpoczywają] un poco, fanno quattro chiacchiere [gadaniny, paplaniny gawędzą] con un amico, danno un'occhiata [rzucają okiem] al giornale e poi tornano [wracają] con riposati [wypoczęci] al lavoro [do pracy].

- I signori ordinano?

- Cameriere, per favore, un caffè, un cappuccino e tre o quattro maritozzi [ciastka drożdżowe].

- Ecco i caffè.

- C'è lo zucchero?

- Lo zucchero è dentro la zucceriera.

- Dentro la zuccheriera non c'è zucchero. La zuccheriera è vuota.

- Ecco una zuccheriera piena.

- Il maritozzo è fresco ed il caffè è bollente. Buon appetito [smacznego]!

- Grazie altrettanto [dziękuję, nawzajem]! Il cappuccino è veramente [doprawdy] buono.

- Che movimento in questa strada! Tram, filobus e autobus passano [przejeżdżają] uno dietro l'altro [jeden za drugim]. Passano anche molti tassì [taksówek].

- Questa è una strada molto movimentata [ruchliwa]. Collega [łączy] il centro [centrum] della città con la periferia [z przedmieściem].

- Bevi [pijesz] ancora un caffè?

- No, grazie.

- Che cosa dice [podaje; dosł. mówi] “l'Unità” [pismo Włoskiej Komunistycznej Partii] oggi?

- C'è un lungo articolo sugli scambi commerciali [o wymianie handlowej] tra [między] la Polonia e l'Italia. La Polonia fa passi da gigante nell'industrializzazione [uprzemysłowienia] del Paese.

- Cameriere, il conto per favore.

- Subito [zaraz] signori.

UNA SERATA IN FAMIGLIA

Questa è la casa dei genitori di Marco. L'appartamento è al secondo piano. Marco apre [otwiera] la porta nel tinello [pokój stołowy, dzienny]. La mamma cuce [szyje] a macchina [na maszynie] un vestito [sukienkę] per Anna. Questo vestito è molto grazioso. In quell'angolo Anna sfoglia [przewraca kartki, wertuje] un libro con belle illustrazioni. Queste divertono molto Anna. Il babbo legge il giornale e ascolta la radio. Questa radio è nuova. Quella vecchia è nella camera di Marco. Il babbo [tatuś] finisce [kończy] di leggere [czytać] il giornale [gazetę] e dice alla mamma [do mamy]:

- Che cosa fai?

- Cucio un vestito per Anna. Appena [zaledwie, właśnie] finisco usciamo un po'. Facciamo una passeggiata [pójdziemy spacerem] fino alla posta [aż na pocztę], spedisco [wyślę] questo lettere e poi…

- Poi andiamo al cinema. C'è un film interessante al cinema qui vicino. È vero, Marco?

- Sì, quel film è interessante ed [a] anche il documentario [film dokumentalny, kronika] è buono. Gli attori sono molto bravi. L'attrica giovane è eccellente [doskonała].

- Chi è?

- È quella giovane [młoda] attrice svedese: la tua attrice preferita. Anche la regia è ottima. Quel regista [reżyseria] è vertamente bravo.

- Sì, è vero. Ma preferisco l'attrice. Che personale!

- Attenzione! Sono gelosa [zazdrosna]!

- Impossibile. Dopo venti anni di matrimonio!

- Il cuore non invecchia mai!

UN PROBLEMA

Tre viaggiatori [podróżni] entrano in un albergo e domandano una camera a tre letti [trzyosobowy]. La camera costa 15.000 lire ed i tre amici consegnano [wręczają] ciascuno un biglietto da 5000 lire. Più tardi il cassiere controlla [sprawdza] il prezzo sul listino [w cenniku] e poichè la camera costa soltanto 10.000 lire invia [posyła] il cameriere con cinque biglietti da 1000 lire. Il cameriere mentre sale le scale pensa che è difficile dividere [podzielić] 5000 lire per tre biglietti e che i clienti non conoscono il prezzo della camera. Mette due bigletti da 1000 lire nella propria tasca e consegna 1000 lire a ciascuno dei viaggiatori. Così ogni viaggiatore paga 4000 lire.

Tre volte 4000 fanno 12000 lire. Il cameriere ha 2000 lire.

Dodicimila [12 000] più [plus] duemila [2000] fanno [tu: daje] quattordicimila [14 000]. Dove sono altre [ostatnie] 1000 lire?

INDISCREZIONI

- Quanti anni ha Maria?

- Domani compie per la sesta volta 25 anni.

***

- Quanto guadagni ai tremila al mese?

- Dai duemila ai tremila zloti, senza contare i due o trecento zloti della vendita delle bottiglie vuote.

- Da dove prendi [bierzesz] tante bottiglie vuote?

- Il mio vcino è un affeznionato cliente del Monopolio dell'Alcool.

ALLA STAZIONE

Sono le cinque meno un quatro. Davanti alla stazione c'è un viavai di persone, automobili, filobus, tram. Tassì pieni di viaggiatori e valige partono e arrivano uno dietro l'altro. Davanti agli sportelli i viaggiatori in partenza aspettano impazientemente.

- Un biglietto andata e ritorno per Łódź.

- Due biglietti di prima classe per Lublino.

- Un biglietto a riduzione di seconda classe sul direttissimo delle 17 e 27 per Stettino [do Szczecina].

Un [jakiś] signore, molto nervoso, guarda ogni momento l'orologio sopra [nad] l'entrata [wejściem]. I minuti passano rapidamente ed egli teme di perdere il treno. Un altoparlante annuncia l'arrivo dell'accelerato da Cracovia sul terzo binario ed un minuto dopo la partenza sul quinto binario di un direttissimo per Poznań.

Marco e Giovanni sono alla stazione. Aspettano la zia. Ella arriva da Danzica [z Gdańska].

- A che ora [a więc o której godzinie] arriva il treno da Danzica?

- Arriva alle 17 e 17 se non ritarda, ma preferisco controllare sull'orario dei treni.

- Che ora è adesso?

- Sono le diciassette in punto. Il treno arriva fra diciassette minuti [za 17 minut].

- Già così tardi! Forse il tuo orologio anticipa?

- No, anzi, di solito, ritarda. Anche l'orologio della stazione segna le cinque precise.

- Ecco l'orario. Il treno da Danzica arriva davvero alle cinque e diciassette sul secondo binario.

Poco dopo, mente i due fratelli camminano ansiosi su e giù, l'altoparlante annuncia:

- È in arrivo sul secondo binario il diretto Danzica - Varsavia. Signori e signore, benvenuti [witamy] a Varsavia!

LA SETTIMANA DI UN RAGAZZO

LUNEDÌ - alle 21 - appuntamento con Teresa al cinema

MARTEDÌ - compleanno [urodziny] di Franca - comprare [kupić] i fiori

MERCOLEDÌ - alle 2015 - appuntamento con Eva al caffè

GIOVEDÌ - alle 1045 - con Maria al Museo Nazionale

VENERDÌ - onomastico [imieniny] di Anna - telefonare

SABATO - alle 1730 - appuntamento con Sofia davanti alla stazione

DOMENICA - con Luisa alla partita di calcio [na mecz piłki nożnej]

CHI VA PIANO…

- A che ora si alza?

- Di solito [zwykle] mi alzo sei e mezzo.

- Perchè così presto?

- Tutte le mattine faccio un quarto d'ora di ginnastica, poi mi lavo, me pettino, mi vesto presto, presto [bardzo prędko]. Poi faccio una buona colazione.

- Che cosa magnia a colazione?

- Mangio pane, burro e marmelatta e bevo una tazza di latte. Subito dopo m'infilo il capotto ed il capello e mi reco al mio ufficio. Per strada mi compro i giornali. L'ufficio si trova lontano da casa mia. Mezz'ora di tram ed io, durante il percoso, leggo un giornale. In ufficio incontro i miei colleghi, ci salutiamo e ci raccontiamo [opowiadamy] le ultime notizie. Qualcuno si lamenta, ingiustamente, del troppo lavoro, io invece mi meravoglio. Le ore passano tanto presto! Qualche volta mi dimentico perfino di telefonare alla mia fidanzata e di questa dimenticanza poi mi pento amaramente, ma ormai è troppo tardi. In realtà è una telefonata molto convenzionale:

- Ciao, cara, come stai? Ci vediamo oggi? A che ora? Davanti alla stazione? Bene! Dove? Andiamo al cinema? Ciao, cara, ciao! - ma ella aspetta la mia telefonata alle 10 precise e, se non telefono puntualmente, si offende.

- È così fedele?

- Per telefono, sì.

- A che ora pranza?

- Di solito tra l'una e le due. Prima di pranzare mi prendo sempre un aperitivo.

- Pranza a casa sua?

- No. Vado a pranzo in una piccola trattoria, a due passi [o 2 kroki] dal mio ufficio. Cucina casalingha e prezzi bassi. Una minestra o una pastasciutta, un secondo abbodante di carne o pesce con tre contorni, un frutto e un quartino di vino per 3000 lire. Dopo pranzo mi fumo beatamente [w błogim nastroju] una sigaretta.

- Va spesso al cinema?

- Di rado. Ho il televisore e spesso il programme è interessante. Mi sprofondo nella poltrona e non mi muovo più fino alla fine del programma. Qualche volta il programma è noioso e allora mi addormento in poltrona e mi dimentico perfino di cenare.

- Lei conduce una vita tranquilla!

- Non mi affretto mai. Il mio motto è: “Chi va piano, va sano e va lontano”.

- Beato Lei!

DAL DOTTORE

Da alcuni giorni mio padre non si sente bene. Mia madre è preoccupata [zaniepokojona]. Infine il mio babbo si decide e va dal dottore. Il dottore abita vicino a mio zio, il fratello di mio padre. È un amico di mio zio.

- Buongiorno, signor Paolo - dice il dottore - come sta?

- Non troppo bene, caro dottore. Mia moglie e mi fratello sono preoccupati. Dormo poco, non ho appetito, mi inquieto facilmento, spesso ho mal di fegato, mal di testa.

Il dottore visita mio padre conscienziosamente, poi chiede:

- A che ora fa colazione?

- Io non faccio mai colazione. Soltanto la mia figliola beve il latte a colazione. Io e mia moglie beviamo soltanto una tazzina di caffè.

- A che ora pranza?

- Qualche volta all'una e qualche colta alle tre. Mia moglie è molto inquieta per questo motivo. Spesso ricalda [odgrzewa] il pranzo ed io poi non mangio perchè il pranzo è riscaldato... [odgrzewany]

- E a che ora cena?

- La cena? Alle nove, alle dieci. Non ho un orario fisso.

- A che ora si corica?

- A mezzanotte, all'una… Ho molto lavoro.

- Fuma molto?

- 30-40 sigarette al giorno.

- Capisco. Sua moglie e Suo fratello hanno ragione se sono preoccupati. Notti non dormite, colazioni saltate, pranzi riscadalti, sigarette fumate nervosamente, queste sono le ragioni principali della sua malattia. Una vita regolata, una buona colazione, mangiata con i Suoi figli, un pranzo cotto e mangiato, una passeggiata serale con Sua moglie, ogni tanto una partita a carte con il Suo simpatico fratello e in un paio di giorni… tutto è di nuovo a posto.

DUE BARZELETTE

- Dottore, posso vivere fino a cento anni [aż do 100 lat]?

- Lei fuma?

- No

- Beve [pije]?

- No.

- Corteggia le donne [zaleca się do kobiet]?

- Nemmeno.

- Ma allora, scusi, per quale ragione [z jakiego powodu] vuole vivere fino a cento anni?

***

Un viaggiatore vede sulla porta di un albergo di provincia [prowincjonalnych] un cartello [ogłoszenie] scritto [napisane] a grandi caratteri [literami]: “Qui si parlano tutte le lingue” [“Tutaj mówi sie wszystkimi językami”].

Il viaggiatore entra e si rivolge all'albergatore prima in francese, poi in tedesco, poi in inglese, ma senza risultato.

Ma che cosa significano allora quelle parole? - esclama adirato il forestiero in uno stentato italiano.

Significano che qui i forestieri parlano tutte le lingue - risponde l'albergtore [właściciel hotelu].

Teksty pochodzą z podręcznika: Celeste Zawadzka, Maria Majdecka, Język włoski dla początkujących, Warszawa 1982.

Nieraz podajemy znaczenie poszczególnych wyrazów lub związków wyrazowych - w kwadratowym nawiasie, kursywą.

Podkreślenie oznacza akcent w wyrazie akcentowanym inaczej niż na drugą sylabę (samogłoskę) od końca, jeśli nie wskazuje na to akcent graficzny, lub w innych wypadkach budzących wątpliwości.

= Własny dom jest zawsze piękny.

Pogrubienie oznacza, że daną głoskę należy wymawiać dźwięcznie (zaznaczamy to jedynie w przypadkach budzących wątpliwości).

= Na ulicy.

= Spotkanie.

= Jak się miewasz?

= Ciągle jesteś podrywaczem!

= Marek pochodzi z polskiej rodziny, która mieszka w Warszawie.

= On naukę traktuje poważnie.

= Chętnie pogadam. Fare una chiacchierata - pogawędzić, pogadać.

= Jak komar wśród nudystów.

= Wiem dobrze, co mam robić, ale nie wiem, od której strony (mam) zacząć.

= Kim ja jestem?

= Jak spędzić wieczór?

= Co robisz wieczorem?

= Ja chętnie wieczorem idę na spacer.

= W sklepie.

= … główkę sałaty.

= Aż ślinka idzie do ust!

= Czy pomidory są wciąż takie drogie?

= Muszę oszczędzać.

= Pieniądze są problemem z tyloma niespodziankami!

= Oczekuję w tych dniach przekazu pieniężnego, ale wcale nie przychodzi.

= Ten pan codziennie od roku kupuje kwiaty i jutro żeni się ze swoją narzeczoną.

= Jak trudno jest tracić tak dobrego klienta!

= Filiżanka kawy.

= Dwaj przyjaciele rozmawiają o zaradności ekspedientek.

= Jeden chce udowodnić drugiemu słuszność swojego (własnego) twierdzenia.

= Proszę pana, czy ma pan 2 filiżanki do kawy z uszkiem po prawej stronie?

= Polska w dziedzinie uprzemysłowienia stawia kroki olbrzyma.

= Kelner, proszę rachunek.

= Wieczór w rodzinie.

= Jak skończę, trochę wyjdziemy.

Bravo - dzielny, śmiały, przen. dobry, doskonały.

= Po 20 latach małżeństwa!

= Serce się nigdy nie starzeje!

= Pokój kosztuje 15 000 lirów i trzej przyjaciele wręczają każdy po banknocie 5000-lirowym.

= Służący wchodząc po schodach (kiedy wchodzi na schody), myśli, że trudno jest podzielić 5000 lirów na trzy (części) i że klienci nie znają ceny pokoju.

= Kładzie 2 banknoty 1000-lirowe do własnej kieszeni i wręcza każdemu z podróżnych po 1000 lirów.

= W ten sposób każdy podróżny płaci 4000 lirów.

= 3 razy 4000 jest 12 000.

= Niedyskrecje.

= Jutro skończy po raz szósty 25 lat.

= Od 2 do 3 tysięcy złotych, nie licząc 200 lub 300 złotych ze sprzedaży pustych butelek.

= Mój sąsiad jest wiernym klientem Monopolu Spirytusowego.

= Na stacji.

= Jest za kwadrans piąta.

= Przed stacją jest ciągły ruch osób, samochodów, trolejbusów, tramwajów.

= Taksówki pełne podróżnych i walizek odjeżdżają i przyjeżdżają jedna za drugą.

= Przed okienkami wyjeżdżający podróżni czekają niecierpliwie.

= Bilet do Łodzi i z powrotem.

= Bilet ulgowy II klasy na pociąg pospieszny do Szczecina.

= Minuty szybko przechodzą, a on boi się spóźnić na pociąg.

= Głośnik zapowiada przyjazd pociągu zwykłego (osobowego) z Krakowa na III tor i po minucie - odjazd pociągu pośpiesznego do Poznania z V toru.

= Przychodzi o 17.17, jeżeli się nie spóźni, ale wolę sprawdzić w rozkładzie jazdy pociągów.

= Jest punktualnie 17.00.

= Już tak późno!

= Może twój zegarek się śpieszy?

= Nie, przeciwnie, zwykle się spóźnia.

= Pociąg z Gdańska przychodzi rzeczywiści o piątej 17 na drugi tor.

= Wkrótce potem, kiedy (podczas gdy) dwaj bracia zaniepokojeni chodzą tam i z powrotem, głośnik zapowiada:

= O której godzinie pan wstaje?

= Zaraz potem wkładam płaszcz i kapelusz i udaje się do mojego biura.

= Na ulicy kupuję sobie gazety.

= Biuro znajduje się daleko od mojego domu.

= (Droga trwa) pół godziny tramwajem i w czasie drogi czytam gazetę.

= Ktoś niesłusznie narzeka na nadmiar pracy, ja natomiast (temu) się dziwię.

= Godziny przechodzą tak szybko!

= Często zapominam nawet zadzwonić do mojej narzeczonej, a potem gorzko żałuję tego zapomnienia, lecz już jest za późno.

= W rzeczywistości jest to rozmowa bardzo konwencjonalna (oficjalna).

= Jest pan taki wierny?

= Nigdy się nie śpieszę.

= Moja dewizą jest: „Kto idzie powoli, będzie zdrów i zajdzie daleko.” (dosł.: kto idzie powoli, idzie zdrowy i idzie daleko).

= Od paru dni mój ojciec nie czuje się dobrze.

= Mało śpię, nie mam apetytu, łatwo się denerwuję, często boli mnie wątroba i boli mnie głowa.

= Dwa dowcipy



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