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Attività Complementare ‐ Rivista Maestra dell’Infanzia ‐ Nº 88 ‐ Luglio‐Agosto 2012

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Rilassamento creativo:

il palloncino.

Dopo aver fatto sdraiare tutti a terra, con il sottofondo di
una musica rilassante a basso volume, la maestra Lina
comincia a narrare la storia di un leggerissimo
palloncino blu che fluttua nel cielo, oltre il punto che

possono raggiungere solo gli uccelli che volano più in alto,
e contempla le montagne, gli alberi, le case, i
fiumi … Tutto da un’altezza incredibile, godendo della sua
leggerezza, lasciandosi cullare e trasportare dalla brezza
soave … L’insegnante inizia il racconto chiedendo ad ogni
bambino di chiudere gli occhi e di immaginare il proprio
palloncino blu.

Apriamo gli occhi, ci stiracchiamo e ci sentiamo tranquilli e rilassati.

P.A.T. (Piano di tutela)

Un giorno il palloncino blu si staccò dagli altri palloncini trattenuti da un

venditore, perché desiderava vedere il mondo. Così decise di comprimere

l’aria che conteneva per rimpicciolirsi; si schiacciava e si pressava sempre di

più e poi, all’improvviso, diede uno strattone che lo fece schizzare verso

l’alto liberandosi dal nodo che lo teneva imprigionato con gli altri palloncini

e cominciò a salire, a salire … Prima raggiunse le finestre dei palazzi, poi

passò sopra i tetti più alti, superò perfino il campanile della chiesa …

Il palloncino diceva:”Addio cicogne, vado a vedere il mondo!”. Osservava

deliziato la sua capacità di fluttuare e come l’aria accarezzasse i suoi

fianchi trasportandolo da una parte all’altra, di qua e di là, mentre

continuava a salire dolcemente … MA ATTENZIONE! C’è un aquilone con

gli spigoli appuntiti! Bisogna stringere i lati per non farsi pungere,

comprimiamoci un pochino!...

Ecco, l’aquilone è passato, continuiamo a salire. Siamo sempre più rilassati e

notiamo come inspiriamo ed espiriamo, inspiriamo ed espiriamo ... Stendiamo

le braccia dondolandoci da entrambi i lati finché arriviamo tanto in alto da

avvicinarci troppo al sole.

L’aria contenuta nel palloncino comincia a riscaldarsi e ad occupare più

spazio. Il palloncino si sta gonfiando sempre più e alla fine si disfa il nodo

che lo chiude: il palloncino si sgonfia e scende a poco a poco, lentamente,

fino a posarsi come una piuma sulla cima di una meravigliosa montagna

innevata dalla quale si può ammirare tutta la valle.

a cura di Anna R.Garcia, psicopedagogista e insegnante di scuola dell’infanzia

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Calendario mensile
Troverai questa scheda in uno dei posters della rivista N°88- Luglio/Agosto 2012.
Fotocopia il modello rimpicciolito e consegnalo alle bambine e ai bambini del tuo gruppo.

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Attività Complementare ‐ Rivista Maestra dell’Infanzia ‐ Nº 88 ‐ Luglio‐Agosto 2012

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•I pirati esistono da migliaia di anni.

•Vi sono stati pirati donna.

•I pirati abbordano e depredano le
navi mercantili.

•Talvolta i pirati sotterravano su una
spiaggia deserta il loro bottino e ne
segnavano l’ubicazione su una mappa
per poterlo ritrovare.

•Le isole erano per loro i rifugi più
sicuri.

•I pirati, oltre alle armi da fuoco,
avevano coltelli, spade …
•Con i cannoni danneggiavano la nave

da saccheggiare e poi l’abbordavano.

•Barbanera e Drake furono pirati molto
famosi.

•Alcuni portavano una bandana sulla
testa ed un gancio, chiamato uncino,
sostituiva la mano persa in battaglia.

•Nella letteratura per l’infanzia e per
ragazzi, i pirati solitamente sono
descritti con una benda sull’occhio,
una gamba di legno e un pappagallo
sulla spalla.

•I pirati avevano le loro proprie leggi di
pirateria.

Pirata

•Le navi dei pirati erano molto grandi e,
solitamente, anche molto veloci.

•In genere erano dei galeoni a vela.

•Queste imbarcazioni erano dotate di
numerosi cannoni piuttosto leggeri
usati per sparare al nemico.

•Le navi comprendevano anche una
cucina, una sala per riporre le vele,
un’altra per le munizioni e una zona
dove rinchiudere i prigionieri.

•Sulle navi dei pirati sventolava sempre
una bandiera con raffigurato un teschio
e due tibie incrociate per terrorizzare i
nemici.

•Le bandiere erano monocrome:
completamente rosse o tutte nere.

•La vita sulle navi era molto difficile e
pericolosa.

•Le imbarcazioni erano dotate anche di
scialuppe.

Nave pirata

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Attività Complementare ‐ Rivista Maestra dell’Infanzia ‐ Nº 88 ‐ Luglio‐Agosto 2012

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Attività Complementare ‐ Rivista Maestra dell’Infanzia ‐ Nº 88 ‐ Luglio‐Agosto 2012

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• Per diventare astronauta è necessaria
una preparazione molto lunga e
difficile.

• Bisogna studiare tantissime cose:
matematica, fisica, navigazione
spaziale …

• Tra i primi astronauti italiani citiamo
Franco Malerba e Umberto Guidoni.
All’interno di una navicella spaziale gli
astronauti “galleggiano”.

• Devono trascorrere molte settimane
in uno spazio molto ristretto.

• Alcuni astronauti hanno soggiornato
nello spazio più di un anno.

•Il primo uomo a posare il piede sulla
Luna fu Neil Armstrong, il 20 luglio
1969.

•Anche le donne hanno preso parte a
missioni spaziali.

•Per non urtarsi mentre dormono
“galleggiando”, gli astronauti usano dei
sacchi a pelo fissati ad una struttura.

•L’abbigliamento è diverso a seconda
dello scopo della missione.

•Il cibo è confezionato e non mangiano
né frutta né verdura.

•Il primo uomo che viaggiò nello spazio
fu Yuri Gagarin il 12 aprile 1961.

Astronauta

• Un razzo serve per inviare navicelle
con equipaggio o satelliti nello spazio.

• Grazie ai razzi l’uomo ha potuto
viaggiare nello spazio.

• I razzi hanno motori potentissimi con
“serbatoi” che contengono molto
combustibile.

• Per raggiungere lo spazio, una
navicella deve vincere la forza di
gravità.

• Intorno alla Terra orbitano molti
detriti spaziali: stadi di razzi,
frammenti di satelliti ...

• La NASA ha inviato nello spazio molti
satelliti per studiare il nostro e gli altri
pianeti.

• La torre di fuga (che contiene la
cabina dell’equipaggio) permette di
allontanare gli astronauti dal resto del
razzo in situazioni di emergenza. Il
corpo di un razzo si chiama fusoliera.

Razzo spaziale

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