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II Presidente della Commissione Politica, Se-natore Battista ed ii Relatore Dehousse nelle loro relazioni ed anche ieri nella presentazione orale, hanno dichiarato che tutti i membri della Commissione politica e del Gruppo di lavoro sono concordi nel desiderio di avere questo aumento di poteri gia fin d’ora se fosse possibile.

Vi sono due considerazioni che potrebbero a parere mio soddisfare ąuesta comune esigenza : la prima e che la elezione diretta di per se dara gia all’Assemblea una legittimita ed una forza da cui potrą trarre un potere politico ; la seconda e che la urgenza di aumentare Tautorita politica dell’Assemblea parlamentare e tale da indurci a procedere il piu rapidamente possibile.

Per procedere piu rapidamente si deve non sommare le difficolta e gli ostacoli, ma piuttosto dividerli. Perció anche a me parę piu logico tener separata la Convenzione sulle elezioni, che sono gia previste dai trattati, da una eventuale Con-venzione che richieda altri poteri, che ponga, cioe, la soluzione di un problema altrcttanto logico ed urgente, ma completamente nuovo, non previsto dai Trattati.

Vi sono altri colłeghi che insistono nel rim-proverare al progetto di non comprendere un sistema elettorale veramente uniforme, unico per tutti i Paesi, comunitario. Abbiamo appena finito di ascoltare il poderoso, scrupoloso discor-so della Signora Probst in proposito.

II Gruppo di lavoro e la Commissione politica hanno giudicato che la tempestivita delle elezioni dirette sia da preferire alla perfezione; perció hanno deciso di stabilire un numero limitato di principi comuni ed il rinvio al diritto interno di ogni Pacse per ąuanto riguarda i prowedi-menti di applicazione.

£ stato inoltre deciso di affidare la cura di elaborare una legge elettorale comunitaria alla nuova Assemblea. Io qui mi permetterei di osser-vare che se per completezza e bene che la Con-venzione preveda una procedura per quanto riguarda non solo la prima elezione, ma anche 1’awenire, sono convinto che ha ragione chi osserva che la nuova Assemblea dovra essere perfettamente sovrana, perfettamente padrcna di decidere essa sul proprio awenire, sulla du-rata del periodo transitorio, su come e quando elaborare il progetto elettorale unico per tutla ia Comunita e cosi via.

Signor Presidente, desidero ora farę qualche osservazione suirarticolo 3 della Convenzione, ii quale stabilisce che, per il periodo transitorio un

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terzo dei rappresentanti e eletto o designato dai Parlamenti nazionali tra i loro membri, secondo la procedura fissata da ogni Stato.

Non vi e dubbio che fino a che le decisioni piu importanti sono prese dal Consiglio dei mi-nistri, cioe dai governi nazionali, sono i Parlamenti nazionali che hanno il controllo di questi governi, che debbono spingere i govemi stessi sulla via dell’integrazione economica e politica.

Questo mi parę sia il punto su cui sono stati unanimi tutti coloro che hanno preso in esame il problema. Perció e ammesso che un certo numero di parlamentari che siedono nci Parlamenti nazionali debbono sedere anche neH’Assemblea parlamentare europca. Sono proprio questi par-lamentari che debbono assicurare la funzione dei Parlamenti nazionali a favore della nuova Europa e che debbono nel contempo assicurare alTAssemblea parlamentare europea un numero adeguato di personę di alto prestigio nazionale e in ogni caso di indiscussa esperienza parlamentare.

L’elezione diretta di tutta 1’Assemblea, la-sciando la compatibilita agli eletti deiresercizio del mandato nazionale e del mandato europeo, avrebbe rispettato questa esigenza, avrebbe assicurato un legame basato sull’ identita per-sonale, in percentuale varia — e vero — ma presumibilmente uguale almeno ad un terzo, avrebbe assicurato una presentazione di candi-dati di grandę valore e prestigio nazionale, avrebbe anche assicurato una graduale scom-parsa nel tempo di rappresentanti esercitanti i due mandati, scomparsa suggerita dagli eventi e dall’esperienza Inoltre avrebbe assicurato fin d’ora 1’omogeneita dell’Assemblea, avrebbe reso piu facile la tecnica elettorale. Sarebbe vera-mente un eletto ogni circa 400 mila abitar.ti, anziche ogni 600 mila abitanti, come oggi che gli eletti si riducono a 284.

Per tutti questi motivi io in primo tempo avevo dato la preferenza aH’elezione diretta di tutti i membri dell’Assemblea parlamentare europea, eon compatibilita deiresercizio dei due mandati. In seguito, peró, tutto ben considerato, ho finito per ritenere, come ritengo, che nei primi tempi sia meglio che il legame eon i Parlamenti sia costituito da un terzo dei rappresentanti, direttamente eletti dai Parlamenti nazionali.

£ meglio, penso io, che i Parlamenti nazionali si sentano piu direttamente responsabili dei la-vori dell*Assemblea Parlamentare europea, che si sentano, attraverso i loro eletti, responsabili

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