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M. è una bambina nata e vissuta sempre in Italia centrale, ma con
genitori originari del Marocco e tra loro consanguinei
(cugini di 1°grado)
M
l
h 5 3 d è ff
d M di G
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La storia di M.
La storia di M.
M. attualmente ha 5 a e 3 m ed è affetta da M. di Gaucher.
Presso il nostro Day Hospital da 3 anni riceve regolarmente terapia
enzimatica sostitutiva con Imiglucerasi (Cerezyme)
Ricovero per grave anemia (Hb 5.1 gr/dl) associata ad epatosplenomegalia
(polo splenico inf palpabile a più di 3 cm al di sotto dell’ombelicale trasversa,
margine epatico palpabile a 3 cm dall’arco costale) e piastrinopenia.
Viene effettuata trasfusione ematica e primi esami di laboratorio, senza
riuscire ad evidenziare la causa dell’anemia .
(reticolociti aumentati, aptoglobina diminuita, LDH aumentata, test di
All’età di 1 anno (Agosto 2004):
(
, p g
,
,
Coombs negativo, test di Ham negativo, GPD e PK normali, elettroforesi
dell’Hb normale)
Dicembre 2004 viene eseguito un aspirato midollare che evidenzia:
aumentata cellularità, iperplasia della serie eritroide, negatività per la
ricerca diretta di Leishmania ed altri parassiti.
Riscontro di positività (1:320) del titolo Anticorpale della Leishmania Æ
terapia con Amfotericina (Ambisome)
N.B: Non era stata mai ottenuta dimostrazione diretta
del parassita nei campioni di sangue o di midollo analizzati
i valori ematologici appaiono stabili (apparentemente a conferma dell’ipotesi
diagnostica formulata, ma con epatosplenomegalia immodificata))
Ai successivi controlli:
Dopo 3 mesi (Aprile 2005):
Nuovo ricovero per grave anemizzazione (Hb: 6.7 gr/dl) associata
a piastrinopenia severa (PLT: 47.000/mmc): nuovo controllo della
sierologia per Leishmania: positiva
Æ
nuovo trattamento con Ambisome per L. Viscerale recidiva
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Da questo momento in poi la bambina, senza rispettare i controlli
programmati stabiliti, effettua controlli saltuari che mostrano ripresa
dei valori ematici molto scarsa fino a quando:
Dopo altri 3 mesi (Agosto 2005):
Nuovo ricovero per febbre, diarrea ed epatosplenomegalia:
la milza è enorme (il margine splenico inferiore è palpabile fino in fossa
iliaca sinistra e medialmente l’organo raggiunge la linea mediana) ed il
margine epatico è a 5 cm dall’arco costale.
Per la positività dell’esame parassitologico delle feci per
Giardia Intestinalis
Æ
terapia con Metronidazolo
Contemporaneamente viene effettuata RM addome superiore:
Marcata splenomegalia con compressione del parenchima renale,
depiazzamento della matassa intestinale e della coda del pancreas
(diametro max della milza di
19x12x7
cm (DLxAPxLL))
Si inviano un campione di sangue intero congelato, di siero congelato, un
vetrino dell’aspirato midollare
per l’esecuzione della PCR per Leishmania che risulta negativa
.
Si richiede dosaggio degli enzimi lisosomiali (sfingomielinasi e
beta-glucocerebrosidasi) sui leucociti, nel sospetto di una
Dopo un altro mese (Settembre 2005):
Nuovo ricovero per severa anemizzazione:
Hb 5.8 gr/dl, Ht 21%, GR 2.910.000/mmc
g
)
p
malattia da accumulo lisosomiale.
L’esame dimostra deficit dell’enzima leucocitario
beta-glucosidasi Æ Malattia di Gaucher
Esame genetico:
omozigosi per la mutazione L444P
Viene immediatamente intrapresa terapia enzimatica sostitutiva
con l’enzima ricombinante Imiglucerase (Cerezyme),
al dosaggio di 60 UI/kg e.v. ogni 15 giorni.
Da 3 anni M. riceve ERT:
I controlli eseguiti in concomitanza con l’infusione dell’enzima, mostrano
miglioramenti graduali, con ripresa delle condizioni cliniche generali e dei
parametri ematologici
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Confrontando i risultati della ERT riportati in letteratura e la
nostra esperienza, dalla terapia enzimatica sostitutiva si
evidenzia che:
• l’epatosplenomegalia nella maggior parte dei casi si riduce
notevolmente da 1 a 3 anni
• l’anemia, la trombocitopenia e la leucopenia si risolvono in un tempo
variabile da 1 a 5 anni
variabile da 1 a 5 anni
• Le lesioni ossee sono le meno responsive alla terapia
• In generale ERT previene la ricorrenza e l’insorgenza delle crisi
dolorose ossee e migliora il dolore cronico.
G.A.Grabwoski: “Lessons from a decade of therapy”. J Pediatr 144:S5-S19, 2004.
N.Weinreb:“Imiglucerase improves quality of life in patients with skeletal
manifestations of Gaucher disease”. Clin Genet 71: 576-588, 2007
Dopo 12 mesi:
Milza: palpabile all’ombelicale trasversa
F
t l bil 4 d ll’
t l d
Epato-splenomegalia:
Milza
Settembre 2005:
Milza: margine splenico inf palpabile fino in fossa iliaca
sn (medialmente l’organo raggiunge la linea mediana)
Fegato: margine epatico a 5 cm dall’arco costale dx.
RM: Diam max della milza 19x12x7cm (DLxAPxLL)
Fegato: palpabile a 4 cm dall’arco costale dx
RM: DL della milza da 19 a 12 cm; ridotta
l’epatomegalia
Attualmente, dopo 3 anni:
Milza: polo inf palpabile a 2 cm dall’arco costale sn
Fegato: è palpabile a 2 cm dall’arco costale dx.
RM: ulteriore riduzione della milza, con
persistenza della disomogeneità
parenchimale; non sostanziali modificazioni
del fegato
Fegato
RM addome superiore prima dell’inizio della ERT
Diametro max della milza di 19x12x7 cm (DLxAPxLL)
RM addome superiore prima dell’inizio della ERT
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RM addome superiore dopo 12 mesi di ERT
A confronto con il precedente esame:
marcata riduzione della splenomegalia
(DL della milza da 19 cm a 12 cm)
RM addome superiore dopo 30 mesi di ERT
Ulteriore riduzione di volume della milza
Dopo 12 mesi
Dopo 24 mesi
Parametri ematologici:
• Hb
:
09/2005 5 8 /dl 09/2006 12 /dl
lenta e costante risalita fino alla normalizzazione e stabilizzazione:
09/2005: 5.8 gr/dl, 09/2006: 12 gr/dl
09/2007: 11.2 gr/dl, 09/2008: 12.6 gr/dl
• PLT
:
09/2005: 56.000/mmc, 09/2006: 294.000/mmc,
09/2007: 282.000/mmc, 09/2007: 245.000/mmc
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Goal terapeutico:
ottenere un valore di Hb> 11 g/dl in 1-2 anni,
eliminando la necessità di trasfusioni, riducendo la fatica e
mantenendo stabili i valori di Hb
Emoglobina
0,0
2,0
4,0
6,0
8,0
10,0
12,0
14,0
09
/0
4/
05
21
/0
4/
05
14/
05
/0
5
07
/0
9/
05
28
/0
9/0
5
07/
12
/0
5
18
/0
1/
06
05
/0
5/0
6
01/
06
/06
26
/0
9/
06
29/
12
/0
6
18
/0
5/
07
31
/0
8/
07
14/
09
/0
7
21
/1
2/
07
01
/0
2/0
8
14/
03
/0
8
18
/0
4/
08
08
/0
8/0
8
04/
09
/08
Hb
Goal terapeutico:
ottenere una conta piastrinica sufficiente a ridurre i sanguinamenti
in un anno; la variabilità nell’ottenere una conta piastrinica normale
dipende dalla gravità della trombocitopenia di partenza.
Piastrine
0
50
100
150
200
250
300
350
400
09
/0
4/
05
21
/0
4/
05
14/
05/
05
07
/0
9/0
5
28
/0
9/
05
07/
12/
05
18
/0
1/0
6
05/
05
/0
6
01
/0
6/
06
26
/0
9/0
6
29/
12
/0
6
18
/0
5/
07
31
/0
8/
07
14/
09/
07
21
/1
2/0
7
01
/0
2/
08
14/
03/
08
18
/0
4/0
8
08
/0
8/
08
04/
09/
08
Pl
t
Curva di crescita:
dall’inizio della terapia ad
oggi, importante ripresa
dell’accrescimento staturo-
ponderale
ponderale
dal 3-10°C al 50°C
sia per peso che per
altezza
Malattia ossea:
Rx della colonna lombo-sacrale-dorsale-cervicale-femore sx e dx
•
Dopo 12 mesi di terapia:
“Allargamento della cavità midollare nel tratto meta-diafisario distale con
assottigliamento della corticale e modica deformazione da rigonfiamento nel
medesimo tratto prevalentemente a destra”
•
Dopo 24 mesi di terapia:
“Evidente riduzione della cavità midollare e dello svasamento
meta-epifisario precedentemente segnalati”
•
Dopo 36 mesi di terapia:
normale spessore della corticale, non segnalati svasamenti meta-
epifisari
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Per lo studio della Malattia di Gaucher è stato utilizzato DNA estratto
da un campione eparinato di circa 10 ml di sangue periferico
Successivamente è stata effettuata l’ analisi mutazionale del gene della
glucocerebrosidasi (GBA) mediante le tecniche di reazione a catena
della polimerasi (PCR) e di ibridazione inversa
(kit: Gaucher disease Stripassay).
Esame genetico:
Il test identifica 8 mutazioni comuni del gene GBA (84GG, IVS 2+1,
N370S, V394L, D409H, L444P, R463C, R496H) e 2 alleli ricombinanti
derivanti dal crossing-over tra il gene GBA funzionale e lo pseudogene
(rec Ncil, rec TL).
Risultati:
• M.: omozigote per la
lesione L444P
(4)
• Genitori: entrambi
portatori
(1, 2)
• Tre fratelli: uno sano
(6)
e
gli altri due eterozigoti per
la stessa lesione
(3,5)
1
2
3
4
5
6
Risultati e discussione:
• Benefici della terapia enzimatica sostitutiva
• Ulteriore conferma della estrema variabilità fenotipo-genotipo in
merito alla malattia di Gaucher.
L’unica correlazione certa: tra la forma III c (aprassia oculomotoria,
opacità corneali, calcificazioni valvolari del cuore sinistro,
interessamento sistemico lieve) e omozigosi D409H
)
g
• Lo stato di omozigosi L444P si associa più frequentemente ad un
quadro neuronopatico della malattia di Gaucher, mentre M. presenta
unicamente interessamento viscerale. Per tale motivo la diagnosi della
malattia di M. continua ad essere Malattia di Gaucher ad
interessamento viscerale, ma è necessario porre molta attenzione alla
possibilità di sviluppo futuro di sintomi neurologici
(
EEG eseguito 2 mesi fa circa è normale per l’età
)
Risultati e discussione:
• La valutazione attenta dei dati anamnestici resta fondamentale
nell’iter diagnostico di un paziente: nella storia di M. l’elemento
anamnestico della consanguineità tra i genitori ha fatto nascere proprio
il sospetto di una malattia genetica.
L st di
n ti n ll m l tti di G
h t mit
• Lo studio genetico nella malattia di Gaucher, tramite
l’identificazione della/e mutazione/i presente/i nei pazienti,
nonostante richieda estrema cautela nella predizione della prognosi,
può risultare utile per il consiglio genetico e determinante per
l’identificazione degli eterozigoti. Cosi, infatti, nell’ambito delle
famiglie con caso indice caratterizzato è possibile individuare i
portatori.
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Albero genealogico della famiglia di M.:
Grazie per l’attenzione