« dliitti di uazionalitó in base alla lingua, aile tradizioni ed lilie neoessitA della difesa; nel « aecoudo ei prodauia la liberazione e la uuificazione, a norma di qnei concetti, garaiitendo
< ció ehe, malgrado le infiltrazioni straniere, non oessa di appartenere'alFIfcalla. Coerentemente « fu combattuta e vhita la condizione plebiac^taria.
.« Se, dopo otienuta la non facile vittoria che ai plebiaoiti non fosso fatto accenno in « mesami o degli ordhii del giomo deliberati, rep utai bene di non insistere affinoh^ nna parola « pi u preoisa e pili apecifica si dicesse dei nostri drifcti Bulle nbstre tęrrę irredente, fu per al-« tfaMimi interessi uazionali che, sul nioinento, qui non occorre specificare.
« Senonchó, pure esseodo profondamente qonvinto che al Congresso Massonioo, malgrado
< particolaii oatilitil, fnrouo aoatanzialuiehte rfanernmte tutte ie rirńndteazioui italiane; pnr
* persuaso che gli attaccbi della atumpa aweraa, a scopo di antichi odi contro il nostro Ordine,
* non ayrebbero potuto inai rompome laealda compagine; sorpreso, peró, ed aniareggiato che
* non mi sia ginnta ancora dal Grandę Óriente di Franci a ąuella parola di verit&, in rapporto « » oi<> che ó stato pobblicato, che io aveva il diritto di attendermi; coufortato dalia intima
< e aalila coscienza di aver cómpito i miei doveri, prima di italiano e poi di Massone — doveri
* ehe fnrono e sono seuipre ćonciliabili, fino aiPestrerno, in ąii&lsiasi evenienza — assumendo « tfopra di me intiera la respónsabiliti di quanto si fece a Parfgi, rassegno le mie irrevocabili
* dimissioni dalPnffició di Gran Maestro.
« Suboi-diuando agi i interessi della Patria e della Istituzione i principi e le tendenze « <!' norno di parte, oonsacrai, per lunghi anni, alla Massonerin, imuiutata fede, propoBiti ed
< energie. Animato, anclie in questa grave ora, da quella fede, che fimano inimutahile, eon
* Pnnico iutento di -render 'fteryigio all’Ordine, senza titubanza e senza rammarico, restituisco « a Foi legittind rappresentanii del popolo massonicó, non awSlita nó compromessa, quella
* nntoritó clje illibero anffragio delle Loggie voile affidarmi, afflnchó la Mossoneria ItaHaua,
« concorde e -compatta, perseveri animosa nollMpera che, eon la guerra e eon la vittoria, con-
* dacn. alla pieua rirendieaztone dei dirifcti della Patria, della ciriitA e della ginstizia nel mictndo.
« Gradite, Illnatri e Carl Fratelli, i miei affettuom' e fraterni salnti ».
Roma, il 14 luglio ‘I
ą v Yoslro aff.mo Fratelio
ĘTTORE FERRARI