« amembramento dell’Impero Auatro-Uugarico eon la riveudicazione all’ Italia delle sne firou-
Dopo non breve dlbattito e la viva opposizione dei delegati serbi, tale formola aggiuu-'tivn fn inaerita nel rapporto Lebey nei termiui Bcgaeuti:-
« Liberazione ed unifieazione di tntte le nazionalitó oggi oppresse dalia organizzazione po)itica ed anmiinistrativa dell’Impero Anstro-bjngarioo ».
La oondizione plebiscitaria su cui, ancke: in |questo caso, insistevano i serbi, non fli acćettata dal. Congresso. i.
Da juesta genuina espoBizione appare obiaro clio 1’atteggiamento dei delegati italiani (aorninl, del resto, di antico inaoapettabile patriottianlo)] |ove lo si desnma Bpregiudicatameute da tutte le discussioui del Congresso, non si discoató dai prlncipi cui la democrazia e la Massoneria ai informarono fln dalPinizio della guefra. Se non che una notizia sul Congresso, gravemente errata, appnrsa su uu giojjpale franeesę, lueufcre i nostri delegati orano aneora in yiaggio, daya esca alle notę polemiclie, fuoniando l'opinione pubbliea italiana, ed offendendola nei suoi piń gelosi sentimenti, eosl da reudere impossikile un sereno gimlizio anebe ąunnclo le recise smentite dei nostri delegati, resłjitnivano i fatti| nella loro veritó.
^‘inesplicabile silenzio delle aiitórit& massonioho francesi /proposte al Congresso, obe avrebbero potu to eon preeise dichiarazioni troncare gli eqnivooi e non lo fecero, accrebbe la confnsione. In tale stato di cose la jGiunta eseeutiya convoe6 subito il Govprno e 11 Oon-siglio delPOnline nei giorai 14 e 15 corrente., Frattanto il Gran Maostro Ettore Ferrari, per lasciare piena li bert & di azioue all’Ordine, pre«entava lę sue dimlssioni eon la lettera segnente:
« niustri e Cari FratelH,
« Uella vita degli uomtfli e (legli Istituti si detórminauo, talvolta, situazioni ehe impou-« gono gravi dóyeri: una dl tpielle e, oggi, creata perjerrore ed artifieio — ma credo pi ii jutr « artificię che per errore — alla ilaśsobcria Italiana e(l a me.
5 Diuauzi allo insimiazjoni, alle iugiuric, alle viólenze dei suoi antichi e- uuovi awbr-« sari, la Faiulglia Massonię/guarda a pic łpiasi attenilesse, eon la min, la propria difesa.
^ • Storno inutile dimogtrare che il program ma nazionale del nosfl-o Istitnto, sempre pro-
< pngnato apertamento, ane.be quando poteri pubbliel e partito póliticl dimeuticavano o tiieovanu, « fu riatiernmto al Congresso Massouico <li Parigi. Come stimo iuntile rileyarecke coloro che € oggi gridano di piit, non iiicontrui mai a Trieste nei giomFdelle rospirazioui e neppure in « Italia vidi mai nei nostri Coinitnti d’ażione “Pro terri irreihiite
« Per gil imparziali di ogni partito, 1’affermazioiio del Congresso emerge manifestu, met-« tendo a raffronto il primo eol secondo ordine del giorno. Nel primo, fhfatti, sono defyiiti i
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