Leggere, Nauka italiano


Leggere il testo e rispondere alle domande che seguono    

          Mi chiamo Stefano Furbini, ho 36 anni e lavoro in una ditta di informatica. Vivo a Genova con la mia famiglia, mia moglie Paola e i miei figli, Marco di sette anni e Luisa di quattro. In famiglia, da circa tre settimane, vive anche mio fratello Giacomo che ha sette anni meno di me. Giacomo deve restare qui a Genova per sei mesi perché sta frequentando un corso di specializzazione all'universitŕ. Lui normalmente abita a Milano dove vivono anche i nostri genitori.

Mia moglie ed io siamo sposati da otto anni: ci siamo conosciuti nella ditta di informatica dove lavoriamo tutti e due, anche se in settori diversi: io sono avvocato e mi occupo di questioni legali, mentre lei č addetta alle pubbliche relazioni.

Mio figlio Marco fa la seconda elementare in una scuola non lontano da casa nostra: tutte le mattine, quando io e Paola usciamo per andare a lavorare, lo accompagniamo in macchina. Luisa invece va all'asilo: in questo periodo Giacomo la accompagna tutte le mattine verso le nove, ma normalmente, quando Giacomo č a Milano, la accompagniamo noi dopo aver lasciato Marco a scuola.

Tutti e due i bambini restano a pranzo a scuola: li passiamo a prendere verso le quattro e mezza quando anche noi torniamo a casa: spesso succede pero che o io o Paola dobbiamo restare in ufficio per motivi di lavoro anche dopo le quattro e mezza. In questo caso li passa a prendere con la macchina quello di noi due che č libero prima. Il problema č che l'altro resta senza macchina e la sera per tornare a casa deve usare i mezzi pubblici che, come si sa, sono abbastanza lenti.

Giacomo č piů grande o piů piccolo di Stefano?            

Chi accompagna all'asilo Luisa, normalmente?            

Che lavoro fa Paola?            

Dove vivono i suoceri di Paola?            

Perché Giacomo č a Genova?            

Se Paola passa con la macchina a riprendere i figli a scuola verso le quattro e mezza, come torna a casa la sera Stefano?

Come si chiama lo zio di Marco?        

LA DOMUS AUREA

Livello Intermedio

1. Alcune parole del testo sono state scambiate di posizione. Provare a rimetterle in ordine.

La Domus Aurea era l'immensa residenza di Nerone, l'imperatore passato alla storia come il responsabile del grande incendio di Roma del 64 d.C., da lui voluta per vivere "in una casa finalmente degna di un uomo".

La reggia, realizzata da Celer e Severus, č stata progressivamente distrutta dai successori di Nerone, i Flavi (69-96) e, soprattutto dall'imperatore Traiano (98-118), che l'ha usata come fondamenta delle sue grandiose terme. Sappiamo che in origine era estesa su tre colli (Palatino, Celio ed Esquilino), e che occupava 80 ettari: era talmente grande che, come diceva il poeta satirico latino Marziale, "riempiva tutta Roma" ed era "un bel pezzo di campagna nel mezzo della cittŕ". Il grande complesso comprendeva vari edifici, fontane, giardini, boschi con animali selvatici in libertŕ e anche un lago artificiale (il Colosseo occupa proprio l'area in cui si trovava questo lago), ma di tutto questo rimane solo un grande padiglione sul Colle Oppio (una delle cime dell'Esquilino), padiglione che si č salvato perché č stato utilizzato come fondamenta delle Terme di Traiano.

La decorazione era lussuosa: ovunque c'erano statue in marmo e in bronzo dorato; le sale interne avevano pavimenti in mosaico ed erano rivestite di marmi colorati, stucchi, avorio, oro, e affreschi. La tradizione dice che la Sala del trono era coperta da una volta che girava su se stessa giorno e notte, cosě come nel cielo girano in cerchio il sole, la luna, i pianeti e i segni dello zodiaco: la sala era perciň il simbolo del dominio di Nerone sull'universo.

La statua colossale dell'imperatore rappresentato come Helios (Sole), alta 35 metri, era nel cortile porticato della villa, e sottolineava questo dominio. Ma anche di questa ricchezza rimane molto poco.

Le architetture e gli affreschi della casa d'oro sono stati riscoperti a partire dalla fine del 1400 grazie ad alcuni pittori che erano penetrati nelle stanze interrate sotto il Colle Oppio e che avevano ormai l'aspetto di grotte: tra di loro c'erano Raffaello e Giovanni da Udine. Gli affreschi, ideati dal pittore romano Fabullo, sono stati importantissimi per lo sviluppo della pittura rinascimentale, in particolare del genere chiamato grottesca (cioč pittura delle "grotte").

La Domus Aurea ha riaperto al pubblico il 24 giugno 1999 dopo un restauro durato 20 anni; sono visitabili al momento solo 32 stanze delle 150 scavate finora.

2. Vero o falso? Alcune di queste frasi sono assolutamente false. Provare a riconoscerle

L'imperatore Traiano č uno dei successori di Nerone

Le terme di Traiano si estendono su tre colli: Palatino, Celio ed Esquilino

Raffaello e Giovanni da Udine sono due importanti pittori che hanno collaborato a decorare la Domus Aurea.

La sala del trono girava una volta su se stessa

Una volta, al posto del Colosseo c'era un lago

Per costruire la Domus Aurea ci sono voluti 20 anni

I Flavi vengono dopo Nerone

Il Colle Oppio č uno dei sette colli di Roma e sta sul Palatino

"Grottesca" č il nome che si dŕ a uno stile pittorico

La Domus Aurea č stata costruita prima del Colosseo

3. Nel testo che segue ci sono 10 errori che riguardano l'uso delle preposizioni: provare a trovarli

La Domus Aurea era l'immensa residenza di Nerone, l'imperatore passato alla storia come il responsabile del grande incendio di Roma del 64 d.C., da lui voluta per vivere "in una casa finalmente degna di un uomo".

La reggia, realizzata da Celer e Severus, č stata progressivamente distrutta dai successori di Nerone, i Flavi (69-96) e, soprattutto dall'imperatore Traiano (98-118), che l'ha usata come fondamenta delle sue grandiose terme. Sappiamo che in origine era estesa su tre colli (Palatino, Celio ed Esquilino), e che occupava 80 ettari: era talmente grande che, come diceva il poeta satirico latino Marziale, "riempiva tutta Roma" ed era "un bel pezzo di campagna nel mezzo della cittŕ". Il grande complesso comprendeva vari edifici, fontane, giardini, boschi con animali selvatici in libertŕ e anche un lago artificiale (il Colosseo occupa proprio l'area in cui si trovava questo lago), ma di tutto questo rimane solo un grande padiglione sul Colle Oppio (una delle cime dell'Esquilino), padiglione che si č salvato perché č stato utilizzato come fondamenta delle Terme di Traiano.

La decorazione era lussuosa: ovunque c'erano statue in marmo e in bronzo dorato; le sale interne avevano pavimenti in mosaico ed erano rivestite di marmi colorati, stucchi, avorio, oro, e affreschi. La tradizione dice che la Sala del trono era coperta da una volta che girava su se stessa giorno e notte, cosě come nel cielo girano in cerchio il sole, la luna, i pianeti e i segni dello zodiaco: la sala era perciň il simbolo del dominio di Nerone sull'universo.

La statua colossale dell'imperatore rappresentato come Helios (Sole), alta 35 metri, era nel cortile porticato della villa, e sottolineava questo dominio. Ma anche di questa ricchezza rimane molto poco.

Le architetture e gli affreschi della casa d'oro sono stati riscoperti a partire dalla fine del 1400 grazie ad alcuni pittori che erano penetrati nelle stanze interrate sotto il Colle Oppio e che avevano ormai l'aspetto di grotte: tra di loro c'erano Raffaello e Giovanni da Udine. Gli affreschi, ideati dal pittore romano Fabullo, sono stati importantissimi per lo sviluppo della pittura rinascimentale, in particolare del genere chiamato grottesca (cioč pittura delle "grotte").

La Domus Aurea ha riaperto al pubblico il 24 giugno 1999 dopo un restauro durato 20 anni; sono visitabili al momento solo 32 stanze delle 150 scavate finora.

ITALIANO, UNA LINGUA "TELEVISIVA"

Un articolo di giornale con esercizi sulla comprensione e sul lessico

Livello avanzato

Argomento

lingua italiana e dialetti

Livello

avanzato

Genere

articolo di giornale (di B. Mastragostino)

Esercizi

comprensione e lessico

Fonte

Avvenire, Venerdě 10 gennaio 1997

Roma. A quasi 140 anni dall'unitŕ d'Italia circa il 94% dei nostri connazionali parla l'italiano in almeno un ambito relazionale (famiglia, amici, estranei), ma in maniera esclusiva solamente il 44,6% lo parla in famiglia e il 47,3% con gli amici, mentre la percentuale sale a 71,5% quando l'interlocutore č un estraneo. E infatti non si č dimenticato il dialetto, tanto che circa il 60% della popolazione lo conosce e lo usa. Comunque in alcune regioni, come la Toscana, la lingua nazionale č praticata da circa il 90% della popolazione, invece in Veneto č il dialetto a farla da padrone, lo parlano esclusivamente quasi la metŕ degli abitanti sia in famiglia che con gli amici e sfiora il 20% il numero di quelli che lo usano sempre anche con gli estranei.

Questo, in sintesi, quanto emerge da un'indagine dell'Istat sull'uso della lingua italiana e i dialetti svolta nel 1995. La stessa indagine č stata realizzata tra la fine del 1987 e l'inizio del 1988, cosě l'Istituto di Statistica ha potuto cogliere alcune trasformazioni nelle abitudini linguistiche avvenute in un arco di tempo abbastanza breve. In otto anni, spiega l'Istat, si č verificato un significativo aumento dell'uso dell'italiano e un corrispondente calo dell'uso esclusivo del dialetto. Comunque l'indagine ha stabilito che parlano soltanto o prevalentemente l'italiano circa 23 milioni 900 mila individui (44,6%), si esprimono esclusivamente, o quasi, in dialetto 12 milioni 600 mila persone (23,6%), e 15 milioni 100 mila alternano dialetto e italiano.

Ma cosa ha determinato questo cambiamento che, in termini percentuali, č pari ad un aumento dell'uso dell'italiano di circa 5 punti, con picchi che arrivano a 12 punti percentuali se si considerano i bambini tra i sei e i dieci anni? Certamente non i libri e nemmeno i giornali che nel nostro paese sono sfogliati da una percentuale di persone molto vicina a quella rilevata nel Terzo Mondo. E' evidente che il merito maggiore va alla televisione. Non a caso sono proprio i bambini (una precedente indagine ha stabilito che passano in media intorno alle tre ore al giorno davanti al televisore) quelli che negli ultimi anni hanno accresciuto l'uso della lingua italiana: con gli estranei, per esempio, nell'87-88 lo parlava il 69,8% dei ragazzini, ma nel 1995 si č arrivato all'81,7%.

Naturalmente, precisa l'Istat, anche se la televisione ha avuto particolare importanza nel modificare il comportamento linguistico dei piccoli e in generale di tutti gli italiani, «l'influenza del titolo di studio rimane ancora nettissima». Quindi «il contributo delle istituzioni scolastiche» non si discute e rimane chiaramente il punto di partenza «per la crescita della competenza linguistica delle persone». Infatti č proprio il passaggio dalla condizione di analfabetismo a quella del possesso di un primo titolo di studio a determinare un balzo nella percentuale di quelli che parlano solamente o prevalentemente l'italiano. La progressione poi, continua fino ad arrivare a circa il 77% nel caso dei laureati.

Per quanto riguarda infine le abitudini linguistiche nelle diverse aree di residenza, l'Istat ha rilevato che Toscana, Liguria e Lazio sono le regioni dove, nei tre contesti considerati, si parla maggiormente l'italiano. Al contrario Veneto, Calabria e Campania sono le regioni dove si parla di piů il dialetto.

Esercizio 1: comprensione

Le frasi seguenti sono vere o false?

1. In Toscana il dialetto si parla piů che in Veneto

FALSO

VERO

2. A otto anni di distanza l'uso dell'italiano č aumentato

FALSO

VERO

3. I giornali hanno una forte influenza sull'aumento dell'uso dell'italiano

FALSO

VERO

4. La scuola č molto importante per la crescita della competenza linguistica

FALSO

VERO

5. La Calabria č una delle regioni dove si parla di piů l'italiano

FALSO

VERO

Esercizio 2: lessico

Per ognuna delle definizioni qui sotto, trovare nel testo la parola a cui fanno riferimento.

1. Toccare appena appena o non toccare per poco, qualcuno o qualcosa; in senso figurato, accennare di sfuggita a un tema, senza approfondirlo:

es: ............ un argomento, un problema

Essere sul punto di raggiungere o di provocare qualcosa

es: ........... la vittoria, la lite, un incidente

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2. Persona con cui si parla, a cui ci si rivolge, a cui si destina un messaggio. Chi partecipa a una trattativa (come controparte), a una discussione, a un dialogo ecc.

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3. Diminuzione, abbassamento di qualcosa (dei prezzi, dei consumi, della produzione; di peso, di corrente); riduzione, perdita di qualcosa: della vista, delle forze.

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4. Cima montuosa particolarmente aguzza, scoscesa e solitaria; con valore figurato, momento di massimo sviluppo, di forte intensitŕ.

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5. Voltare frettolosamente le pagine di un libro, di un quaderno e sim., leggendo eventualmente in modo saltuario.

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6. Salto, scatto, slancio

es: fare un ............... per lo stupore

es: fare un .............. all'indietro (fig)

Salto di qualitŕ, avanzamento

es: il prezzo dell'oro ha fatto un ...........in avanti

Riferito a situazione economica, improvviso e notevole miglioramento

CORRADO IV

Livello elementare 1

Si dice che re Corrado IV di Svevia, da bambino, stava sempre con dodici ragazzi della sua etŕ. Quando Corrado sbagliava qualcosa i suoi maestri non picchiavano mai lui, ma picchiavano quegli altri ragazzi.

Per questo un giorno Corrado ha chiesto:

"Ma perché picchiate quei ragazzi?"

"Per i tuoi errori!"

"E allora perché non picchiate me che sono il colpevole?"

"Perché tu sei il nostro re. Ma noi picchiamo quei ragazzi per colpa tua e tu, dopo che hai visto che altri pagano per i tuoi errori, se hai un cuore nobile, devi provare un grande senso di colpa."

Si dice che re Corrado IV, da grande, per rispetto verso gli altri, cercava di non sbagliare mai.

NOTE

 

Corrado IV re di Germania č il figlio di Federico II di Hohenstaufen (re del Regno di Sicilia, 1200-1250).

Viene in Italia nel 1251 dopo la morte del padre per prendere possesso del regno, ma muore pochissimo tempo dopo, nel 1254, e lascia al fratellastro Manfredi il difficile compito di rimettere in piedi il regno.

Di Corrado IV resta poco nella tradizione popolare: č famoso soprattutto per essere figlio di Federico II e padre di Corradino di Svevia. Come il padre Federico II (e come il fratello Enzo) č anche lui poeta, e di lui ci restano due poesie in medio-alto tedesco.

Dopo la morte di Manfredi, sconfitto in battaglia a Benevento nel 1266 dall'esercito angioino, Corradino, il figlio di Corrado IV, viene in Italia appena quindicenne per riconquistare il regno di Sicilia. Sconfitto in battaglia a Tagliacozzo, č condannato a morte e decapitato nella piazza del mercato di Napoli il 28 ottobre 1268.

La figura di Corradino č poi diventata leggendaria per il suo coraggio e soprattutto per la sua giovane etŕ.

ESERCIZIO 1: Scegliere la forma corretta  

1. Quando Corrado sbagliava qualcosa (A) i suoi maestri (B) suoi maestri (C) i sui maestri picchiavano altri ragazzi.

2. Perché picchiate (A) quelli (B) quei (C) quegli ragazzi?

3. Noi picchiamo gli altri ragazzi per (A) la colpa tua (B) tua colpa (C) colpa tua.

4. Corrado IV cercava (A) di (B) a (C) da non sbagliare mai.

5. Da bambino, re Corrado, stava sempre con 12 ragazzi (A) di (B) della (C) alla sua etŕ.

6. Un giorno Corrado (A) ha chiesto (B) č chiesto (C) ha chiedato ai maestri perché non picchiavano lui ma i suoi amici.

7. Corrado non voleva sbagliare per rispetto verso (A) i altri (B) le altri (C) gli altri.

8. Se Corrado sbagliava, altri (A) pagavano (B) pagavate (C) pagate per il suo errore.

9. I maestri non (A) sono picchiati (B) sono picchiato (C) hanno picchiato Corrado ma i suoi amici

ESERCIZIO 2: Completare il brano coniugando i verbi (nel discorso indiretto i verbi che nel discorso diretto sono al presente indicativo si coniugano all'imperfetto indicativo. Per esempio: lui ha detto "io mangio" = lui ha detto che mangiava)

 

Un giorno Corrado ha chiesto ai maestri perché /picchiare/ .......................... quei ragazzi e non /picchiare/ .......................... lui che /essere/ ....................... il colpevole.

I maestri hanno risposto che lui /essere/ ....................... il loro re. Ma loro /picchiare/ .......................... quei ragazzi per colpa sua e lui, dopo che /avere/ ......................... visto che altri /pagare/ ........................ per i suoi errori, se /avere/ ......................... un cuore nobile, /dovere/ ............................ provare un grande senso di colpa."

ESERCIZIO 3: Completare il brano coniugando i verbi  

Si dice che un bambino di nome Roberto /studiare/ ........................... a scuola con re Corrado IV che /avere/ .................................. la sua stessa etŕ. Quando Corrado /sbagliare/ ............................. il maestro non /picchiare/ ............................ mai lui, ma /picchiare/ ........................Roberto.

Un giorno Roberto /chiedere/ ............................. al maestro:

"Perché tu /picchiare/ .......................... me e non /picchiare/ .......................... lui che /essere/ ....................... il colpevole?"

"Perché lui /essere/ ....................... il nostro re. Ma io /picchiare/ .......................... te per colpa sua e lui, dopo che /avere/ ......................... visto che tu /pagare/ ........................ per i suoi errori, se /avere/ ......................... un cuore nobile, /dovere/ ............................ provare un grande senso di colpa."

Si dice che Roberto, da grande, per mancanza di rispetto verso gli altri, /cercare/ ............................ di sbagliare sempre.

ESERCIZIO 4: Inserire nelle frasi l'aggettivo QUELLO (quel, quello, quella, quell', quei, quegli, quelle)  

1. Corrado stava sempre con .......................... ragazzi della sua etŕ.

2. A .................. etŕ tutti fanno errori.

3. ....................... studenti erano tutti giovani.

4. ....................... errore č davvero molto grande.

5. Per .................... grande errore i maestri hanno picchiato gli amici di Corrado.

6. .............. re č molto famoso.

7. I maestri hanno picchiato i ragazzi per ................. colpa del re.

8. Ho pagato per .................. colpe.

ESERCIZIO 5 - TEST DI COMPRENSIONE SUL TESTO DI NOTE: Rispondere alle domande  

1. Che grado di parentela c'era fra Enzo e Corradino di Svevia?

2. In che periodo Corrado IV č stato in Italia?

3. Federico II č morto prima o dopo il 1254?

4. Corradino di Svevia č stato sconfitto nella battaglia di Benevento?

5. Federico II ha scritto poesie?

6. Manfredi era figlio di Federico II?

7. Nella tradizione popolare č piů famoso Corrado IV o Corradino di Svevia?

8. Federico II aveva due figli?

ITALIANS DO IT BETTER

Livello elementare 2

Qualche anno fa la sessuologa svedese Milena Ivarsson ha consigliato alle sue pazienti un po' depresse di passare due settimane in Italia: secondo lei i "pappagalli" italiani potevano essere un'ottima terapia contro il malumore.
Certamente il latin lover del passato (cosě come č descritto in molti film italiani e stranieri) oggi non esiste piů. Ma la disposizione dei latini a "conquistare" le donne č un fatto innegabile: e soprattutto l'amore per il corteggiamento, con tutte le tecniche fatte di ironia, parlantina, complicitŕ e voglia di giocare, rimane una delle caratteristiche piů singolari del "maschio-italiano". Secondo alcuni studiosi di antropologia (che evidentemente hanno molto tempo libero) la differenza fondamentale tra un italiano (o uno spagnolo o un greco) e una persona del nord-Europa č che un nordico - all'inizio di una "storia" - pensa subito se un rapporto puň funzionare: insomma riflette sul rapporto. Un italiano, al contrario, ha bisogno soprattutto di sentirsi accettato dalla donna e di sentirsi sicuro della sua capacitŕ di legarla a sé. Per questo deve essere simpatico, fa i regali e cerca di essere il piů gentile possibile: sembra una attenzione verso di "lei" ma, in realtŕ, č attenzione verso se stessi.
Qualche altro sostiene che invece la piů grande differenza fra italiani e nord-europei č nella religione: i nord-europei sono in genere protestanti mentre gli italiani sono cattolici. Si sa: per un protestante una cosa č peccato perché č bella. Mentre per un cattolico una cosa č bella perché č peccato.

Ma se nella tecnica del corteggiamento gli italiani hanno forse qualche record, a letto le cose, almeno secondo le statistiche, vanno un po' diversamente: un italiano fa all'amore in media 92 volte all'anno, mentre un americano circa 138 e un francese 141 (e io mi domando: chi ha calcolato tutto questo?)
Se questo č vero perň, gli italiani si possono almeno consolare con le leggende sulla loro fama di "amanti", con le magliette di Madonna e con una storiella svedese (inventata certamente da chi non conosce le statistiche): Che cosa fanno gli italiani quando č sera e č ora di fare all'amore? L'uomo č a letto e la donna č ancora in cucina. E gli svedesi cosa fanno alla stessa ora? L'uomo č a letto. E anche la donna č a letto: con un italiano.     Ed ecco qui sotto un piccolo "Rodolfo Valentino" del 2000 che esibisce tutta la sua classe di macho latino nell'abbordare una ragazza:

L'APPROCCIO

 

"Č sola (sul tavolo c'č solo un bicchiere) e non aspetta nessuno (č troppo tranquilla e distesa). Vediamo un po' se si puň combinare qualcosa"

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L'AZIONE

 

"Si č accorta di me. E non le dispiace che sono qui: anzi, mi sa che ha voglia di fare due chiacchiere con qualcuno."

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L'ERRORE

 

"Ahi, l'ho guardata troppo insistentemente e si č infastidita (stringe le spalle e fissa la bibita)! Tutto sbagliato: ricominciamo"

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IL COLPO DI GENIO

 

"Non sono un pappagallo io... se la mia presenza disturba posso anche andare via. (eh... eh... vuoi fare tu la prima mossa?)"

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CONTATTO!

 

"Mi hai sorriso? Allora mi presento, se non ti dispiace... come? Sei straniera? Ah, ho capito... Du-iu-spik- inglish?"

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L'immagine machista degli italiani (cosě divertente a volte per gli stranieri) rende perň le cose molto piů complicate per i gay che, in Italia, hanno grandi difficoltŕ ad essere accettati.

Senza nemmeno arrivare a parlare del riconoscimento delle unioni omosessuali (e ancora meno del matrimonio o dell'adozione di figli) ci sono state grandi polemiche anche sul Gay Pride di luglio 2000 a Roma (la manifestazione mondiale degli omosessuali). Da una parte infatti c'č la sovrapposizione di questa manifestazione con il movimento di pellegrini per il Giubileo, ma dall'altra ci sono anche i partiti della destra che, negli stessi giorni, organizzano delle dimostrazioni contro "l'invasione dei froci" (parola dispregiativa e offensiva romanesca per indicare gli omosessuali maschi).

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Machismo o non machismo, gay o non gay, l'immagine del "vero uomo" č comunque italiana, non c'č niente da fare.
Non a caso, l'ultimo mito erotico delle donne di mezzo mondo č ancora una volta italiano.
Anzi, di piů.
Romano.
Il suo nome č Russel Crowe. Il Gladiatore.

VERO O FALSO?  

1. Alle pazienti un po' depresse della sessuologa svedese Milena Ivarsson č stato consigliato di passare due settimane in Italia perché a giudizio della stessa sessuologa possono essere un'ottima terapia contro il malumore dei "pappagalli" italiani.

2. L'ironia, la parlantina, la complicitŕ e la voglia di giocare, sono le caratteristiche tipiche della tecnica di corteggiamento propria del maschio italiano che, anche se non č piů come viene descritto in molti film italiani e stranieri, continua comunque a manifestare una particolare disposizione a "conquistare" le donne.

3. A differenza degli italiani che - all'inizio di una "storia" - sembrano avere bisogno soprattutto di sentirsi accettati dalla donna e di sentirsi sicuri della propria capacitŕ di legarla a sé, le persone del nord-Europa pensano immediatamente se un rapporto puň funzionare e, riflettendo piů profondamente sul rapporto, dedicano meno attenzione a dettagli d'immagine (essere simpatico, fare i regali, mostrarsi gentili) cose che invece appaiono di primaria importanza per gli italiani.

4. Dato che per i cattolici una cosa č bella perché č peccato, gli italiani sono, rispetto ai protestanti, meno disponibili a avviare rapporti che non hanno, almeno teoricamente, la possibilitŕ di uno sviluppo futuro, mentre nei i protestanti (per i quali una cosa č peccato perché č bella) questa disponibilitŕ č piů frequente.

5. I partiti della destra hanno organizzano delle dimostrazioni contro l'invasione di pellegrini a Roma nel luglio del 2000, i quali, senza nemmeno arrivare a parlare del riconoscimento delle unioni omosessuali (e ancora meno del matrimonio o dell'adozione di figli), vogliono manifestare nel centro della cittŕ.

COMPLETARE CON IL VERBO CONIUGATO  

Qualche anno fa la sessuologa svedese Milena Ivarsson /CONSIGLIARE ____________________ / alle sue pazienti un po' depresse di passare due settimane in Italia: secondo lei i "pappagalli" italiani /POTERE ____________________ / essere un'ottima terapia contro il malumore.
Certamente il latin lover del passato (cosě come č descritto in molti film italiani e stranieri) oggi non /ESISTERE ____________________ / piů. Ma la disposizione dei latini a "conquistare" le donne č un fatto innegabile: e soprattutto l'amore per il corteggiamento, con tutte le tecniche fatte di ironia, parlantina, complicitŕ e voglia di giocare, /RIMANERE ____________________/ una delle caratteristiche piů singolari del "maschio-italiano". Secondo alcuni studiosi di antropologia (che evidentemente /AVERE ____________________ / molto tempo libero) la differenza fondamentale tra un italiano (o uno spagnolo o un greco) e una persona del nord-Europa č che un nordico - all'inizio di una "storia" - /PENSARE ____________________ / subito se un rapporto /POTERE ________________/ funzionare: insomma /RIFLETTERE ____________________ / sul rapporto. Un italiano, al contrario, ha bisogno soprattutto di sentirsi accettato dalla donna e di sentirsi sicuro della sua capacitŕ di legarla a sé. Per questo /DOVERE ____________________ / essere simpatico, /FARE __________________/ i regali e /CERCARE ____________________ / di essere il piů gentile possibile: /SEMBRARE _______________ / una attenzione verso di "lei" ma, in realtŕ č attenzione verso se stessi.
Qualche altro /SOSTENERE ____________________ / che invece la piů grande differenza fra italiani e nord-europei č nella religione: i nord-europei /ESSERE ____________________ / in genere protestanti mentre gli italiani sono cattolici. Si /SAPERE ____________________ /: per un protestante una cosa č peccato perché č bella. Mentre per un cattolico una cosa č bella perché č peccato.
Ma se nella tecnica del corteggiamento gli italiani hanno forse qualche record, a letto le cose, almeno secondo le statistiche, /ANDARE ____________________ / un po' diversamente: un italiano /FARE ____________________ / all'amore in media 92 volte all'anno, mentre un americano circa 138 e un francese 141 (e io /DOMANDARSI ____________________ /: chi ha calcolato tutto questo?)
Se questo č vero perň, gli italiani /POTERSI ____________________ / almeno consolare con le leggende sulla loro fama di "amanti", con le magliette di Madonna e con una storiella svedese (inventata certamente da chi non /CONOSCERE ____________________ / le statistiche): Che cosa /FARE ____________________ / gli italiani quando č sera e č ora di fare all'amore? L'uomo č a letto e la donna č ancora in cucina. E gli svedesi cosa fanno alla stessa ora? L'uomo č a letto. E anche la donna č a letto: con un italiano.

NEL TESTO CI SONO 6 ERRORI: QUALI?  

Qualche anno fa la sessuologa svedese Milena Ivarsson ha consigliato alle sue paziente un po' depresse di passare due settimane in Italia: secondo lei i "pappagalli" italiani potevano essere un'ottima terapia contro il malumore.
Certamente il latin lover del passato (cosě come č descritto in molti film italiani e stranieri) oggi non esiste piů. Ma la disposizione dei latini a "conquistare" le donne č un fatto innegabile: e soprattutto l'amore per il corteggiamento, con tutte le tecniche fatte di ironia, parlantina, complicitŕ e voglia di giocare, rimane una delle caratteristiche piů singolari del "maschio-italiano". Secondo alcuni studiosi di antropologia (che evidentemente hanno molto tempo libero) la differenza fondamentale tra un italiano (o un spagnolo o un greco) e una persona del nord-Europa č che un nordico - all'inizio di una "storia" - pensa subito se un rapporto puň funzionare: insomma riflette sul rapporto. Un italiano, al contrario, ha bisogno soprattutto di sentirsi accettato dalla donna e di sentirsi sicuro della sua capacitŕ di legarla a sé. Per questo deve essere simpatico, fa i regali e cerca di essere il piů gentile possibile: sembra una attenzione verso di "lei" ma, in realtŕ č attenzione verso se stessi.
Qualche altri sostiene che invece la piů grande differenza fra italiani e nord-europei č nella religione: i nord-europei sono in genere protestanti mentre gli italiani sono cattolici. Si sa: per un protestante una cosa č peccato perché č bella. Mentre per un cattolico una cosa č bella perché č peccato.
Ma se nella tecnica del corteggiamento gli italiani hanno forse qualche record, a letto le cose, almeno secondo le statistiche, vanno un po' diversamente: un italiano fa all'amore in media 92 volte all'anno, mentre un americano circa 138 e un francese 141 (e io mi domando: chi ha calcolato tutto questo?)
Se questo č vero perň, gli italiani si possono almeno consolare con le leggende sulla sua fama di "amanti", con le magliette di Madonna e con una storiella svedese (inventata certamente per chi non conosce le statistiche): Che cosa fanno gli italiani quando č sera e č ora di fare all'amore? L'uomo č a letto e la donna č ancora in cucina. E gli svedesi cosa fanno alla stessa ora? L'uomo č a letto. E anche la donna č a letto: con un'italiano.

COMPLETARE CON LE PREPOSIZIONI  

Milena Ivarsson ha consigliato ______ sue pazienti di passare due settimane in Italia
Certamente il latin lover ______ passato oggi non esiste piů
Ma la disposizione dei latini ______ "conquistare" le donne č un fatto innegabile
:L'amore per il corteggiamento rimane una ______ caratteristiche piů singolari del "maschio-italiano"
La differenza fondamentale ______ un italiano e una persona del nord-Europa č questa
Un nordico riflette ______ rapporto
Un italiano ha bisogno soprattutto di sentirsi accettato ______ donna
Si sa: ______ un protestante una cosa č peccato perché č bella
Gli italiani hanno qualche record ______ tecnica del corteggiamento
______ letto le cose, almeno secondo le statistiche, vanno un po' diversamente
Un italiano fa ______ amore in media 92 volte
Un americano fa all'amore circa 138 volte ______ anno
Gli italiani si possono consolare ______ le leggende sulla loro fama di "amanti"
Questa č una storiella svedese inventata certamente ______ chi non conosce le statistiche
L'uomo č a letto e la donna č ancora ______ cucina
E gli svedesi cosa fanno ______ stessa ora?
In Italia i gay hanno grandi difficoltŕ ______ essere accettati.
Ci sono state grandi polemiche anche ______ Gay Pride di luglio 2000
I partiti della destra, _____ stessi giorni, organizzano delle dimostrazioni contro i gay



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